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Rassegna stampa Alcol e guida del 22 settembre 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

ASAPS.IT

Su 300.000 schede telefoniche Telecom viene riprodotta la campagna Asaps contro le stragi del sabato sera: "E’ meglio che torni a casa un figlio senza patente che una patente senza figlio”

L’ASAPS è da molti anni impegnata in campagne per la prevenzione della cosiddetta Violenza Stradale ed ha prodotto numerosi esempi di comunicazione attiva. L’ultima iniziativa, dal titolo “E’ meglio che torni a casa un figlio senza patente, che una patente senza figlio” ha avuto un notevole successo, tanto da essere stata pubblicata più volte da “Il Corriere della Sera”, “La Gazzetta dello Sport” ed il “Quotidiano Nazionale”.

La stessa campagna sta per essere pubblicata ora sulle schede prepagate di Telecom Italia, con una tiratura di 300mila copie del valore di 5 euro l’una, grazie ad un’iniziativa voluta con forza dall’associazione proprio sulla scorta del successo ottenuto dall’iniziativa.

“L’ultima campagna di sensibilizzazione che ci ha visto protagonisti – commenta il presidente dell’Asaps Giordano Biserni – ha avuto un forte impatto sociale. Abbiamo ricevuto, dopo la pubblicazione sui maggiori quotidiani nazionali, sulla nostra rivista il Centauro e sul portale www.asaps.it , moltissimi incoraggianti segnali non solo da parte dei nostri referenti sul territorio e dai nostri soci, ma anche da persone che ci hanno conosciuto in questa occasione. Così è nata l’idea di costruire qualcosa che potesse durare più di un giorno. Una scheda prepagata Telecom è spesso destinata a restare a lungo in tasca o nel raccoglitore del collezionista, ed è un’occasione che abbiamo voluto sfruttare”.

“La pubblicità non è solo un’attività tipicamente aziendale, diretta ad incrementare il consumo di un bene. Quando il fine è esclusivamente socialeaggiunge Biserni – o quando lo scopo di uno spot è la tutela della vita, siamo sicuri che il messaggio non resta inascoltato. Basta usare il linguaggio giusto”.

“È meglio che torni a casa un figlio senza patente, che una patente senza figlio” nasce una domenica mattina qualunque, in uno dei tanti uffici di polizia sparsi sul territorio italiano. Vi sono due situazioni diverse: da una parte, un genitore che si inalbera con gli agenti che, nel corso della notte, hanno ritirato la patente al proprio figlio che ha bevuto (fareste meglio a prendervela con i pirati, i delinquenti); dall’altra, agenti che riconsegnano ad un altro genitore la patente di guida di un ragazzo che è in rianimazione o è rimasto ucciso in un incidente stradale.

L’idea non è frutto dell’inventiva di un pubblicitario: è la sintesi della nostra quotidianità – spiega il presidente dell’Asaps – eternamente in sospeso tra chi accusa le forze di polizia di eccessiva intransigenza e tra chi imputa loro di non essere sufficientemente presenti sulla strada. Lo scopo di questa campagna è appunto questo: chiedere maggiori controlli sulle strade e far capire alle famiglie il significato della prevenzione. Una patente ritirata oggi, potrebbe essere una vita salvata domani”. (*)

La scheda prepagata riportante la campagna dell’Asaps, sarà presto disponibile sul sito www.collezionismo.telecomitalia.it .

(*) Nota: congratulazione agli amici ASAPS, per questo nuovo spazio di visibilità a quella che mi pare una delle campagne più efficaci mai uscite in Italia sul fenomeno alcol e guida.


GAZZETTA DI PARMA

Per l’ultimo abbraccio a Guido una folla di amici

Ieri i funerali del giovane morto nell’incidente stradale di Montesalso

Arrivano a piccoli gruppi, le mani in tasca, lo sguardo abbassato. Giovani come lo era Guido: sono i suoi amici. Ragazzi come tanti, come ne vedi fuori dalle scuole o seduti ai tavolini dei locali. Ma questo è un giorno diverso: hanno dimenticato le chiacchiere di tutti i giorni. Attendono Guido in silenzio: vogliono dirgli «ciao» per l’ultima volta. I funerali E’ questa l’atmosfera che precede i funerali di Guido Bellini, celebrati ieri mattina, nella chiesa del paese. Il 20enne collecchiese ha perso la vita nella notte tra venerdì e sabato in un tragico incidente stradale. Al volante dell’auto su cui viaggiava Guido, rovinata in una scarpata a Montesalso di Varano Melegari, c’era un giovane di Sala Baganza. Giovane che, come hanno accertato gli esami, guidava sotto l’effetto di alcol e droga. E l’ombra di quella serata maledetta pesa come un macigno nel giorno del funerale. Quando il feretro arriva nel piazzale davanti alla chiesa, le due ali di folla si ricongiungono. Si stringono attorno ai famigliari. I genitori - Clementina e Giuseppe - non piangono. continua...


TRENTINO

Con «Rock this village» una festa senza alcol 

 TRENTO. Hanno scelto una denominazione sicuramente originale. Ma nessuna paura ed imbarazzo il “PuntoGi” è solo la definizione della componente giovane dell’attivo Comitato di quartiere di S. Donà che esordisce proponendo una coinvolgente serata di musica e divertimento puro. La festa si chiama “Rock This Village” ed è in programma per questa sera con inizio alle ore 19,30 al Parco Vascon del rione. Sul palco si esibiranno ben quattro formazioni: Steek Hutzy, Tears of May, Rising Kingdom e Morak per dar vita ad una adrenalinica notte a base di rock classico con sconfinamenti fino al gothic metal. Durante la serata verrà proposto un “contest” per decretare la migliore formazione in lizza. La caratteristica importante del concerto è che nel corso della manifestazione non verranno servite bevande alcoliche perché i promotori hanno aderito all’iniziativa “Alcol, meno è meglio”.


IL GAZZETTINO

Via la patente a 50 studenti con la droga 

VERONA - Via la patente ai 50 giovani fermati con la droga a Corte Lepia di Lavagno. È una delle prime volte che nel Veneto viene applicata la Legge 46, approvata dal Parlamento pochi mesi fa, e che prevede appunto il ritiro della patente a chi viene trovato in possesso di sostanze stupefacenti o sotto l’effetto di droghe. Ed è accaduto a Verona.

Il blitz dei Carabinieri della stazione di San Martino Buon Albergo e del Nucleo radiomobile della Compagnia di Verona è scattato, dopo mesi di controlli e appostamenti, e ha portato al sequestro di 2 chilogrammi di eroina e marijuana, di 10 mila euro, alla segnalazione alla Prefettura di 50 ragazzi assuntori di sostanze stupefacenti e all’arresto di 13 persone, tutti marocchini tranne un rumeno, con l’accusa di associazione per delinquere dedita al traffico ed allo spaccio di stupefacenti e altri reati. Ma quello che più hanno tenuto a sottolineare i carabinieri è stata la scoperta allarmante dell’uso di eroina per sniffo e fumo da parte di un numero elevato di giovani, soprattutto della Val d’Alpone e della zona di Cologna Veneta. E si tratta di ragazzi tutti veronesi, dai 18 ai 25, appartenenti a normali famiglie, molti studenti universitari e di scuola media superiore.

Ma a preoccupare i Carabinieri è stato soprattutto il fatto che tutti gli assuntori guidassero un auto. E questo quando nemmeno un mese fa a San Bonifacio, poco lontano da Vago di Lavagno, una ragazza sotto l’effetto di alcol e cocaina, alla guida della sua vettura, si è scontrata frontalmente con due ragazzi di vent’anni, uccidendoli sul colpo. Per questo, è subito scattata l’applicazione della nuova legge ed il ritiro della patente.

Massimo Rossignati


IL GAZZETTINO

La cifra più bassa, dieci euro, dedicata ai libri. Sono i dati preoccupanti che emergono da un’indagine di Adiconsum su un campione di 1500 giovani 
In alcol e droga la "paghetta" dei ragazzi 

I genitori veneti passano ai figli una cifra fra 200 e 400 euro al mese. Quaranta vengono spesi per bere, fino a 80 in stupefacenti


Mestre

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Gli adolescenti veneti hanno soldi da spendere. E tanti, visto che la tradizionale "paghetta" mensile è piuttosto consistente, oscilla infatti dai 200 ai 400 euro. Una somma pari a una pensione minima che i ragazzi spendono per i divertimenti nel tempo libero. In media 40 euro al mese sono dedicati all’alcol; una cifra compresa tra i 40 e gli 80 euro se ne va per gli stupefacenti e solo la miseria di dieci euro per l’acquisto di libri.

Una fotografia della gioventù del ricco Nordest non proprio rassicurante, quella che emerge dall’indagine, durata quasi due anni, di Adiconsum. Tutta divertimento e poca cultura. I dati della ricerca dipingono una gioventù bella e dannata. Ad essere sottoposti a un questionario di 163 domande sono stati circa 1500 giovani tra i 14 e i 19 anni provenienti da licei, istituti tecnici e professionali, che, al di là della frequenza scolastica, non presentano grandi differenze. Mamma e papà non lesinano di certo ai propri figli un consistente gruzzoletto mensile. Oltre alla buona "paghetta", tra abbigliamento, vacanze e sport, i ragazzi hanno a disposizione un budget che oscilla tra i 220 euro e i 537 euro.

Il grosso della spesa è sostenuto il sabato sera: il 73,3 per cento dei ragazzi spende sui 20 euro durante la settimana per il proprio tempo libero e una cifra uguale in quasi il 50 per cento dei casi è sostenuta il fine settimana. Con l’alcol che si trasforma nel principale collante sociale del sabato sera veneto. Il 69,7 per cento dei ragazzi e il 59,6 per cento delle ragazze assume bevande alcoliche e nel 42,4 per cento dei casi proprio il fine settimana, soprattutto superalcolici, aperitivi e birra. Circa 10 euro alla settimana escono dalle tasche di questi giovani per alcolici a cui si aggiungono per il 30 per cento degli intervistati 10 euro in tabacco.

I giovani veneti non disdegnano neanche lo "sballo": il 24,2 per cento ha provato almeno una volta una sostanza stupefacente e nel 62,2 per cento dei casi si tratta di cannabis, seguito da popper (13,2 per cento) ed ecstasy (6,1 per cento). Per la contraccezione (il 38,40 per cento degli intervistati ha già avuto rapporti sessuali), spendono in media 20 euro al mese. Consumi in sesso, droga e rock and roll, vengono mortificati dalle misere cifre dedicate alla cultura. Al massimo 10 euro al mese in media spesi per letture in prevalenza di fumetti, gossip e riviste di moda; mentre il 23,3 naviga nel web ogni giorno. Ma spendono anche per vestiti (30-40 euro), tempo libero (40-80) e sport (30-40).

È comunque un’immagine controversa quella che arriva dallo studio di Adiconsum, anche perchè quasi l’80 per cento dei ragazzi è ottimista e risulta soddisfatto della vita che conduce (non lo è solo il 5 per cento). Ma esistono anche confortanti segnali di interesse da parte dei ragazzi, attenti a quello che accade nel mondo, pur non concretizzando nella maggior parte dei casi la propria curiosità in specifiche attività. Una gioventù dei paradossi, quindi, che si compone di molteplici sfaccettature. Come, d’altra parte, questa generazione si fa portatrice di una concezione sui generis della legalità. I giovani in tecnologia spendono solo 10 euro al mese, i propri desideri tecnologi sono soddisfatti dalla "pirateria" di dvd, cd e software: solo il 33,7 per cento acquista cd. Tutto il resto è masterizzato.

«L’immagine dei giovani veneti, pur essendoci inquietanti dati come quello relativo al consumo di alcol e lo scarso indice di lettura spiega Walter Rigobon, presidente regionale Adiconsum presenta aspetti positivi quali la tendenza alla crescita della sensibilità verso l’esterno. Se l’abbigliamento è uno dei settori dove i giovani sono disposti a spendere di più, non sono più la televisione e i mass-media a influenzare i loro comportamenti, quanto il contesto sociale in cui sono immersi». Per Rigobon, lo spaccato tracciato dalla ricerca rappresenterà uno strumento di grande utilità per insegnanti, educatori e genitori, oltre che la base per potenziare un osservatorio permanente della realtà giovanile, che fornisca informazioni sui loro consumi e consenta di attivare politiche più consone allo stile di vita degli adolescenti.

Più in "chiaroscuro" l’interpretazione dello psicoterapeuta Diego Luparelli. «I volti dei giovani sono tanti, non esiste un’unica immagine sottolinea questi ragazzi si descrivono come ottimisti, socievoli e soddisfatti. Il dato più significativo è che bevono tanto. E quindi la domanda su cui bisogna riflettere è perché sentono il bisogno di bere se sono soddisfatti della propria vita?». Secondo Luparelli, nel mondo under 20 non mancano i paradossi, dal modo di concepire le emozioni al rapporto con la legalità. «Al di là che i giovani si presentino come proiettati verso l’esterno conclude Luparelli rimane ancora difficoltoso il rapporto tra i due sessi e la timidezza si conferma un’ombra ingombrante».

Giulia Quaggio


ANSA

AL VIA L’OKTOBERFEST A MONACO DI BAVIERA

Puntuale come l’autunno a Monaco di Baviera si è aperta oggi la 174ma edizione della Oktoberfest. La tradizionale festa della birra tedesca, che per due settimane sarà versata a fiumi nei 14 tendoni con i loro 100mila posti a sedere allestiti per l’occasione, durerà fino al 7 ottobre. Lo scorso anno sono stati bevuti 6,1 milioni di litri. Il prezzo per boccale da un litro quest’anno è di 7,8 euro.

Uno dei problemi che si ripete spesso nel corso dell’ Oktoberfest, soprattutto a causa degli effetti dell’alcol, sono le molestie a sfondo sessuale. La polizia tedesca ha pensato bene di distribuire un paio di consigli: ragazze e signore che si sentono aggredite, ha reso noto oggi un portavoce a Monaco di Baviera, devono reagire con tutte le loro forze.

"Fate tutto quello che normalmente non è permesso: urlare, mordere, graffiare e distribuire colpi a destra e a manca" (*) ha consigliato la commissaria Stephanie Badewitz. Inoltre le donne dovrebbero reagire, magari solo in apparenza, con la massima sicurezza possibile per non dare l’impressione di essere vittime facili. Non guasta neanche avere organizzato fin dall’inizio il ritorno a casa, ed avere in una tasca separata i soldi sufficienti per prendere un taxi. E ancora una cosa, ha ricordato la commissaria Badewitz, in caso di necessità non dimenticate di chiedere aiuto.

(*) Nota: che bella festa!


COMUNICATO ASSOCIAZIONE ITALIANA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA ONLUS

Ancora sentenze shock per le vittime della strada

A Bologna si può uccidere e di fatto restare impuniti

Questa incivile realtà è sostenuta dalle inaccettabili decisioni dei magistrati che nell’amministrazione della giustizia giocano al ribasso nel valutare il danno, il reato e il comportamento del reo, offendendo la dignità della vittima e il suo diritto alla giustizia, e diffondendo nella società il messaggio che si può delinquere impunemente.

L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada esprime il proprio forte disappunto perché tali inaccettabili decisioni continuano ancora a verificarsi, come è avvenuto ieri 20/9/07 presso il Tribunale di Bologna con la sentenza del giudice Milena Zavatti, che ha condannato ad 8 mesi di reclusione, pena sospesa, e a 6 mesi di ritiro della patente Antonio Gioia, per avere ucciso Aniello Ursino, giovane studente universitario, e ferito gravemente il trasportato.

Il giudice ha motivato la lievità della pena con la incensuratezza dell’imputato, con la sua giovane età, sostenendo “l’efficacia deterrente della sentenza per pronosticare che in futuro il Gioia si asterrà dal commettere ulteriori reati” (!)

Ci chiediamo come il giudice possa fare tali affermazioni a fronte del comportamento del reo che sorpreso con l’alito vinoso e con gli occhi arrossati si è astenuto dal soffiare nell’etilometro, impedendo che gli venisse contestata l’aggravante della guida in stato di ebbrezza e rimanendo poi contumace nel processo, dopo avere mentito sulla velocità tenuta!

Decisioni di questo tipo esprimono chiaramente il livello culturale ed etico dei magistrati, i quali continuano ad affrontare la complessa problematica del dannoso squilibrio creato da un comportamento di trasgressione delle norme con il vergognoso punto di vista che tante volte abbiamo sentito ripetere nelle aule dei tribunali:“il morto è morto, diamo aiuto al vivo”. E così al morto si cerca anche di attribuire colpe che non ha per scagionare colui che ha compiuto il reato e trasgredito le norme. E ciò ad opera di un’istituzione che ha come compito la difesa del rispetto della legge!

Rivendichiamo il diritto alla giustizia delle vittime e dei loro familiari e chiediamo che i magistrati nell’applicare la legge si attengano realmente ai parametri che essa stessa fornisce: Valutare la gravità del danno, il grado della colpa ed il comportamento del reo prima durante e dopo l’incidente (art. 133 c.p.), consentire al patteggiamento solo a condizione che si riconosca “congrua la pena”(art. 444 c.p.p.).

Riteniamo che tutti questi importanti elementi vengano sottovalutati dai giudici e ci aspettiamo un’inversione di tendenza.

È ciò che vogliamo comunicare apertamente con la nostra manifestazione prevista per il 30 ottobre a Roma: “GIUSTIZIA ALLE VITTIME”.

dott.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni

presidente nazionale AIFVS


L’ADIGE

Operaio rumeno arrestato a Malé: in auto ubriaco, ha inveito contro i militari
Con il cacciavite minaccia i carabinieri

Ubriaco alla guida dell’auto, quando è stato fermato dai carabinieri non ha esitato a minacciarli con un cacciavite ed un coltellino che aveva con sé.

Per questo grave gesto un rumeno di 29 anni senza ombre nel passato è finito dritto in carcere a Trento. L’episodio è avvenuto la scorsa notte a Malé, nel corso di un controllo dei carabinieri della locale stazione: l’auto con il giovane alla guida è stata fermata ad un posto di blocco e il conducente, che manifestava sintomi di ebbrezza alcolica, invitato a fare la prova dell’etilometro. Prima lo straniero, che risiede a Monclassico e ha un lavoro regolare come operaio edile, si è rifiutato di soffiare nella cannuccia, poi non ha voluto porgere i documenti ai militari ed infine ha estratto un cacciavite ed un coltellino dalla tasca. Sorin Dumitru Timis, 29 anni, è stato arrestato con l’accusa di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, porto abusivo d’arma da taglio. È stato inoltre denunciato per guida in stato di ebbrezza e per rifiuto di fornire le generalità.


IL GIORNALE DI VICENZA

IN CORSO PADOVA
Dopo la colluttazione si sente male ed è portato in ospedale dove gli riscontrano un tasso alcolico quattro volte superiore a quello consentito

Gomitata ad un agente, arrestato

Ubriaco vicino al coma etilico bloccato in centro dopo che aveva rubato alcuni indumenti



È andato in escandescenze dopo un controllo ed ha terminato la sua serata all’ospedale per aver bevuto alcolici al limite del coma etilico.

È accaduto l’altro ieri, intorno alle 19 e 30 quando una pattuglia della squadra volanti della questura si reca in corso Padova su segnalazione di un cittadino che ha notato la sua bicicletta, rubata qualche settimana prima, parcheggiata a lato della strada nei pressi del Punto Snai. Gli agenti fermano un moldavo che riferisce di essere il proprietario del velocipede acquistato per trenta euro da un romeno. Il moldavo è ora accusato di ricettazione.

Nel frattempo un negoziante nota i poliziotti e indica loro uno straniero che si sta allontanando con passo incerto: poco prima aveva cercato di rubare una cintura nel suo negozio. Gli agenti quindi lo fermano chiedendo i documenti. L’uomo è visibilmente alterato per il consumo di sostanze alcoliche e si rifiuta colpendo uno degli agenti al volto con una gomitata (8 giorni di prognosi). Nasce una violenta colluttazione e alla fine i due agenti riescono ad atterrarlo ed amanettarlo. In tasca lo straniero, che risponde al nome di Ion Medan, 42 anni, aveva una carta d’identità romena ma non risulta avere un domicilio. In un sacchetto aveva una serie di indumenti rubati, un giaccone che era chiaramente stato rubato nel negozio Combipel di corso Palladio è stato restituito mentre si stanno cercando i proprietari del resto della merce. Subito dopo l’arresto l’uomo si è sentito male ed è stato trasportato in ospedale quasi in stato d’incoscenza: il tasso alcolemico riscontrato era di 2,15 al limite del coma etilico. L’uomo è stato ricoverato in terapia intensiva ed è accusato in stato di libertà di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.

FE.BA.


IL GAZZETTINO (Treviso)

CONDANNATO IN TRIBUNALE 

Fermato in auto dai poliziotti, li offende e fa l’autostop 

Castelfranco

(M.C.) Singolare reazione da parte di un automobilista colto in fallo all’una e mezza di notte da una pattuglia della stradale che gli contesta l’eccesso di velocità, oltre che la guida in stato di ebbrezza: d’improvviso inizia ad inveire sugli agenti, e fin qui la cosa non stupisce più che tanto, ma poi, e qui viene il bello, si getta in mezzo alla strada ed inizia a far rallentare le auto che sopraggiungono, finché una di queste si ferma, lo fa salire e lui se ne va piantando i poliziotti che stavano stendendo il verbale a suo carico ed abbandonando la sua auto. Del caso si è discusso ieri in tribunale a Castelfranco. Il fatto risale ad ottobre del 2004 ed è accaduto a Villarazzo. L’automobilista è un 49enne di Noale, F.G., ieri presente in aula per testimoniare a sua discolpa. Ha testimoniato anche uno dei due agenti che l’avevano fermato e, stando a quanto hanno detto, l’uomo, tra l’altro, li aveva anche minacciati di morte. L’imputato si è giustificato dicendo che gli agenti lo avevano provocato, in quanto gli avevano contestato l’ebbrezza ancora prima di effettuare l’alcoltest e così non c’aveva più visto (*). La condanna è arrivata comunque: 10 giorni di arresto, oltre che 1.500 euro di danni morali ai poliziotti.

(*) Nota: se era ebbro, i poliziotti avevano ragione e doveva quindi solo stare zitto.

Se non era ebbro, a maggior ragione, avendo la coscienza a posto, doveva essere contento di poterlo dimostrare per mezzo dell’alcoltest.
Io, che non bevo, non vedo l’ora di essere fermato mentre guido e sottoposto ad etilometro.

REUTERS

Pakistan, liquore tossico casalingo fa strage: 41 morti


KARACHI (Reuters) - Un liquore fatto in casa rivelatosi altamente tossico ha fatto strage nella città pakistana di Karachi, uccidendo 41 persone in uno dei più gravi casi di avvelenamento da alcol, come riferito dalla polizia.

I liquori sono vietati in Pakistan ai musulmani, anche se pochi negozi sono autorizzati a venderli a non musulmani.

Da giovedì un gruppo di persone ha iniziato ad accusare malori ed il numero di vittime è salito rapidamente.

"Al momento, abbiamo notizia di 41 decessi mentre altre 27 persone sono in cura in diversi ospedali", ha detto un funzionario di polizia.

Sei persone, tra cui un poliziotto, sono state arrestate in relazione alla vendita del liquore fatto in casa.

Tra le vittime ci sono musulmani, cristiani e indù.


ALICE.IT

ROMA, ARRESTATO ESECUTORE OMICIDIO DI ARDEA, UOMO CONFESSA

Si tratta di un romeno bloccato dai Carabinieri

Roma, 22 set. (Apcom) - E’ stato fermato in nottata l’esecutore materiale dell’omicidio avvenuto ieri pomeriggio intorno alle 18.30 ad Ardea, in provincia di Roma. I Carabinieri hanno arrestato un romeno di 25 anni che, subito dopo aver ucciso il suo connazionale 40enne in una ex marmeria, era stato trovato poco distante dal luogo del delitto completamente insanguinato. Solo all’alba, intorno alle 5, l’uomo ha confessato di aver ucciso il suo amico dopo una lite, degenerata probabilmente per l’abuso di alcool che avevano fatto.

I Carabinieri hanno sottolineato che in nottata avevano raccolto diverse testimonianze per riuscire a capire se l’uomo fosse sporco di sangue perché aveva soccorso la vittima, o perché in realtà era l’assassino, e solo dopo molte ore di interrogatorio il romeno ha confessato.


IL GAZZETTINO (Padova)

L’INTERVENTO

Le bacchettate quelle no. Anche perché la predica viene da un pulpito... Non possiamo accettare che il vicesindaco Sinigaglia venga a farci la morale sugli spritz accampando un ipotetico nostro silenzio quando invece gli archivi dei giornali sono pieni di nostre dichiarazioni sul problema.

Senza voler andare tanto indietro nel tempo mi limito a ricordare la presa di posizione, inequivocabile, delle organizzazioni di categoria, all’indomani dell’inchiesta giornalistica che aveva denunciato la pratica della distribuzione, alle casette del "Naviglio", di alcolici anche alle quattordicenni.

Era il 28 agosto ed i presidenti di Ascom e Confesercenti diffondevano alla stampa una nota nella quale si stigmatizzava il comportamento dei gestori, ma anche quello dell’amministrazione.

Premiare con la realizzazione di un’area "ad hoc" - si poteva leggere nel documento congiunto - alcuni di quei gestori che avevano contribuito al degrado delle piazze, non ha fatto altro che "autorizzare" certi "operatori" a muoversi in un quadro di illegalità. Contemporaneamente si sono costretti altri imprenditori, per non chiudere le loro attività, ad impegnarsi nell’iniziativa.

Insomma, se c’è qualcuno che finora ha latitato, non è certo da ricercare nell’ambito associativo. Purtroppo ben prima delle inchieste giornalistiche avevamo avanzato dubbi sulla correttezza dei comportamenti al "Naviglio" ed avevamo puntualmente richiamato il Comune al proprio dovere di verifica. A giudicare dagli ultimi sviluppi, non mi pare che la musica sia cambiata! Il problema è che a stonare sembrano essere i "suonatori" istituzionali.

Ci spiace ricordare che era stato lo stesso Sinigaglia a pensare ad uno "spritzodromo" persino in Fiera e quando leggo della proposta di Pieruz che avanza l’idea dei plateatici "extra large" per combattere il degrado delle piazze, vorrei ricordargli che è una nostra proposta che a Palazzo Moroni avevano derubricato perché "difficilmente perseguibile per motivi tecnici. Ci rallegriamo che i problemi siano superati, ma non posso non rammaricarmi del fatto che si siano persi mesi preziosi.

Dunque, nessuna insensibilità e nessuna "copertura" nei confronti di quei baristi che hanno deciso di lasciare lontano dei loro esercizi la deontologia professionale. Di fronte alla proposta formulata a suo tempo dal presidente della Provincia Casarin per un tavolo che ispiri iniziative di formazione e sensibilizzazione dei gestori, ci siamo detti subito disponibili, ma abbiamo anche evidenziato come resti pur sempre la necessità che tutte le iniziative siano ricondotte nell’alveo del completo coinvolgimento e della concertazione con le associazioni di categoria, le uniche in grado non solo di concordare regole certe per tutti ma anche di farle rispettare.

Francamente non ci pare che questa sia stata la strada maestra seguita dal Comune che, anzi, ha fatto poco per disincentivare i vari "comitati d’affari" alla ricerca di spazi improbabili in giro per la città dove trasferire un business che non ha certo a cuore l’immagine di Padova che, per contro, si attende scelte coraggiose per essere finalmente valorizzata.

Nicola Rossi presidente Confesercenti

Fernando Zilio presidente Ascom


IL GAZZETTINO (Belluno)

Incidente per cinque militari, ritiro patente all’autista

Al guidatore, rimasto illeso, è stato rilevato un tasso alcolemico più alto del consentito. Ferite di contenuta entità per i compagni

Farra d’Alpago


Potrebbe essere stata la velocità, insieme probabilmente a qualche bicchierino di troppo, la causa dell’incidente che ha visto cappottarsi l’auto su cui viaggiavano quattro giovani militari del Settimo Alpini e una ragazza sudamericana. È accaduto ieri mattina, poco prima delle 5, i
n una delle gallerie al termine dell’autostrada A27, al km 68,30, sul territorio di Farra d’Alpago.

La Bmw serie 1, che viaggiava in direzione nord, a un tratto ha sbandato, perdendo aderenza e cappottandosi. Tre i feriti, su cinque che erano a bordo, tutti ragazzi provenienti da varie zone del meridione e impegnati nelle caserme Salsa e D’Angelo a Belluno.

Uno di questi, C.P., di 21 anni, è stato soccorso dall’ambulanza inviata dal Suem dall’ospedale di Belluno in condizioni molto gravi. Lo stato del giovane, medicato al pronto soccorso del San Martino, è in seguito migliorato tanto che il militare è ora ricoverato nel reparto bellunese di chirurgia. Altri due commilitoni sono stati invece medicati all’ospedale di Vittorio Veneto, entrambi per ferite guaribili in pochi giorni.

Si tratta di P.A., 25 anni, campano, e P.M., 26 anni, pugliese: le loro prognosi sono rispettivamente di 5 e 15 giorni.

Sul posto una pattuglia della Polizia autostradale che ha effettuato i rilievi dell’incidente, e le ambulanze di Belluno e Vittorio Veneto, oltre ai vigili del fuoco bellunesi e di Conegliano. All’autista della vettura, sottoposto ad alcoltest, è stata rilevata una percentuale dello 0,9 grammi su litro di alcol nel sangue ed è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza ai sensi dell’articolo 186 del codice della strada. I poliziotti gli hanno ritirato la patente. Il conducente sembra comunque essere rimasto illeso.


IL GAZZETTINO (Rovigo)

BERGANTINO 

Lotta all’alcolismo Serata divulgativa con la Polizia locale

Nella serata conclusiva della fiera di Bergantino la Polizia locale del comando Polesine Superiore ha organizzato una serata divulgativa in materia di sicurezza stradale. Gli agenti hanno organizzato uno stand espositivo in piazza al fine di lanciare un messaggio sulla sicurezza stradale, nell’occasione si è messo in mostra tutte le attrezzature ed i mezzi utilizzati nel quotidiano lavoro in strada: telelaser, etilometro, precursori, che hanno attirato l’attenzione dei presenti raccogliendo successo al di sopra delle aspettative. Nella serata sono stai distribuiti, kit monouso per la verifica del tasso alcolemico nel sangue, eseguite prove con etilometro e simulato l’utilizzo di strumenti quali il telelaser oltre a mettere alla prova la preparazione della gente, con quiz a contesto multirisposta sul codice della strada.

La serata, organizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale e la pro loco locale, si è protratta fino a tarda ora con notevole afflusso di giovani che hanno potuto verificare il funzionamento di uno strumento quale l’etilometro o telelaser senza correre rischi per la propria patente.«È una iniziativa importante - dice il vicecomandante Simone Pellegrinelli - che va nella direzione della prevenzione. Incontrare la gente è il modo più efficace per far passare messaggi importanti come il valore della sicurezza stradale fatta di rispetto dei limiti e di attenzione nell’abuso di sostanze alcoliche».

Paolo Bernardelli


IL GAZZETTINO (Venezia)

Completamente ubriaco alla guida di un camion
La stradale lo blocca

Noventa di Piave

(F.Cib.) Era come un ordigno esplosivo viaggiante a cui mancava solo di attivare il detonatore. Quel camionista aveva talmente tanto alcool in corpo che i poliziotti che lo hanno fermato non sanno ancora come non fosse in coma etilico e soprattutto come sia riuscito ad evitare una strage. La notte scorsa un camionista polacco è stato fermato e, al test dell’alcool è risultato avere un tasso pari a 3,42; si consideri che il limite di legge è 0,50 e che a 3 la medicina dice che una persona è in coma etilico. Sono le 2.40 circa quando una pattuglia della Polizia stradale di San Donà di Piave, nel consueto giro di controllo del tratto della A4 di sua competenza, ha notato che un autoarticolato con targa polacca transitava in direzione Venezia in modo irregolare. Non viaggiava a forte velocità, ma era evidente come non riuscisse a tenere correttamente il pesante mezzo in linea retta. E così è stato deciso di intervenire, fermandolo al casello di Noventa di Piave. Dai documenti risultava che la partenza era stata in Polonia e che il carico, in prevalenza televisori e varia apparecchiatura elettronica, doveva raggiungere Milano entro la mattinata. Ma è dal controllo del tasso alcolico che è emersa la drammatica realtà: 3,42 di tasso, in pratica questo camionista stava guidando completamente ubriaco. Subito sono scattati tutti i provvedimenti restrittivi del caso: camion sequestrato, patente ritirata e due mesi di sospensione; ieri dalla Polonia la ditta inviava un altro autista per completare la consegna e riportare a casa l’uomo.

IL QUOTIDIANO

Contro abuso di alcool tra i giovani arriva la Notte Brava nel Comune di Torricella Sicura

Di Nicola Facciolini

Teramo | E il Comitato Teramo Città Sicura propone la "task force" della Polizia Municipale. Non solo a Teramo ma in tutti i Comuni del territorio.

Sabato 29 settembre 2007, in piazza Mario Capuani a Torricella Sicura (Te), torna "La Notte Brava", manifestazione organizzata dal Comune di Torricella Sicura per il secondo anno. L’evento punta alla promozione del divertimento tra i giovani all’insegna della consapevolezza. In programma, fin dal pomeriggio: esibizione di scuole di ballo, musica itinerante, giochi popolari, convegni e concerti fino a tarda notte. Lo slogan della seconda edizione della Notte Brava è: "Non ti bere la vita, se guidi non bere, se hai bevuto non guidare".

E il Comitato Teramo Città Sicura propone la "task force" della Polizia Municipale, non solo a Teramo ma in tutti i Comuni del territorio di competenza. "Occorre un’azione di contrasto immediata e decisa delle Istituzioni per far rispettare il divieto di vendita di alcolici ai minori di 16 anni". Il Comitato "Teramo Città Sicura" propone l’attivazione di una task force permanente di Polizia Municipale per il controllo e la repressione del fenomeno della vendita di alcolici ai giovanissimi. "Una cattiva abitudine che in Città esiste soprattutto nelle zone frequentate dai ragazzi, nel centro storico, in periferia come nelle frazioni. E non solo nel fine settimana". Il ripristino della legalità su una materia che non ammette né deroghe né eccezioni, è unaninemente considerato urgente. "Ma dalle parole si passi ai fatti. Il compito è della Polizia Municipale, molto attiva ed efficiente nell’attività di esazione per violazione del Codice della Strada, dovrebbe concentrarsi anche all’attenta ed operosa prevenzione e repressione verso illeciti di questa natura".

Causa di molti incidenti automobilistici. "Il fatto che l’alcol sia accettato socialmente e sia facilmente reperibile, espone a rischi enormi soprattutto i più giovani che non hanno gli strumenti necessari per comprendere il disvalore sociale e personale dell’abuso di tali sostanze.

E’ molto grave il fatto che non vi siano azioni di contrasto decise verso la somministrazione di bevande alcoliche ai minori". Il codice penale all’art. 689, prevede un divieto espresso per gli esercenti di pubblici esercizi di somministrare bevande alcoliche ai minori di sedici anni.

Il progetto Notte Brava di Torricella Sicura si pone come obiettivo generale quello di promuovere tra i giovani il tempo della notte e del divertimento all’insegna della consapevolezza valutando attentamente i rischi purtroppo a volte connessi al divertimento notturno: l’assunzione di alcool e quindi la guida in stato di ebbrezza. L’obiettivo specifico della Notte "Brava" è teso infatti a sensibilizzare i giovani ad assumere stili di guida sicura al fine di prevenire gli incidenti stradali.

Il tutto senza proporre una semplice giornata di studi ma organizzando una grande festa notturna con concerti e una serie di appuntamenti davvero vasta. Tra questi, non mancherà, alle 18 un convegno sul tema "Alcool e guida". Inoltre, per tutta la serata, sarà possibile, per i ragazzi che parteciperanno, utilizzare l’etilometro come strumento di prevenzione.

La Notte Brava di Torricella Sicura quest’anno propone tanti concerti musicali. Si esibiranno: Gatto Panceri, Le Bollicine, Il Gruppo Italiano, I Musicals ed altri ancora. Previste anche le performance di Roppoppò il Cantastorie e di Vittorio il Fenomeno. La Notte Brava si avvale della collaborazione della Polizia di Stato, dei Carabinieri, del Servizio 118, della Fidas, dell’Aci, delle Associazioni locali, di Ruzzo Reti Spa; nel centro storico di Torricella Sicura, nelle zone adiacenti piazza Capuani, saranno allestiti degli stand denominati "Punti di attenzione" dove verranno proposte attività di animazione all’insegna del sano divertimento, dove si potranno effettuare test con l’etilometro per essere consapevoli dell’alterazione da alcool e si daranno indicazioni per la guida sicura dell’auto.

La Notte Brava ha il patrocinio di: Presidenza del Consiglio Regionale, Provincia di Teramo, Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Bacino Imbrifero Montano del Vomano e del Tordino, Comunità Montana della Laga, Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo.


IL MESSAGGERO (Ancona)

Il barista non la serve

Lei scaglia bicchieri

Troppo ubriaca per poter bere ancora. Il barista, giustamente, si rifiuta di servirla e lei va su tutte le furie e inizia a scagliare bicchieri nel locale. E’ successo verso la mezzanotte tra giovedì e venerdì nella zona della Stazione. Il titolare dell’esercizio pubblico ha avvertito la Polizia e le Volanti hanno calmato la cliente, alle prese con i fumi dell’alcol. Tornata la quiete, il barista ha deciso di non sporgere denuncia.


IL MESSAGGERO (Frosinone)

Guida ubriaco e fugge. Denunciato

Guidava in stato di ebbrezza, ha urtato una bicicletta, fatto cadere una donna e un bambino e non si è fermato. Immediate le ricerche dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Terracina che hanno rintracciato e denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria l’uomo, un terracinese, accusato di guida in stato di ebbrezza alcolica, fuga in seguito ad un incidente stradale e omissione di soccorso. L’uomo, dopo aver bevuto un po’ troppo, si è messo al volante e ha urtato una bicicletta in sella alla quale si trovava una donna e un bambino che sono caduti per terra.

Nonostante l’urto e la caduta della bicicletta e delle due persone l’automobilista non si è fermato, ha continuato a guidare e si è allontanato in fretta senza prestare soccorso. Le indagini dei carabinieri hanno permesso però nell’arco di pochissimo tempo di identificare e denunciare l’uomo che è risultato positivo al test con l’etilometro.

La donna ed il bambino coinvolti nell’incidente sono stati visitati al pronto soccorso dell’ospedale Fiorini di Terracina e per fortuna hanno riportato solo lievi contusioni giudicate guaribili in tre giorni.


IRPINIA NEWS

Atripalda - Guida ubriaco e provoca incidente: denunciato

Atripalda - Ubriaco e alla guida di una vettura di grossa cilindrata ha causato un incidente nei pressi dello svincolo autostradale di via Appia. Al volante un 21enne di Avellino che è andato a finire contro un’altra vettura guidata da una donna che procedeva in senso opposto. Nello scontro i due sono rimasti lievemente feriti. Sul posto si è portata una pattuglia della squadra volante che ha sottoposto il giovane avellinese all’alcotest. Dall’accertamento è risultato che il 21enne guidava in stato di ebbrezza ed ha rimediato una denuncia a piede libero.


ROMAGNA OGGI

RAVENNA - Scarcerato automobilista ubriaco che ha investito anziano  

RAVENNA – Il giudice Cecilia Calandra ha disposto la scarcerazione per l’automobilista di 32 anni finito in manette per essere il responsabile della morte dell’84enne Tarcisio Zannoni. Quest’ultimo stava percorrendo la Faentina in sella alla propria bicicletta quando è stato travolto dal 32enne che si trovava al volante di un Toyota Rav 4 con un tasso di alcol nel sangue di ben quattro volte superiore al limite consentito dalla legge (0,50 gr/lt). L’anziano è morto sul colpo.

Per il 32enne è stato disposto l’obbligo di dimora a Russi e di presentarsi all’autorità di pubblica sicurezza. Potrà recarsi al lavoro, ma non potrà allontanarsi di notte dalla propria abitazione di San Pancrazio.


L’ARENA di Verona

SANT’AMBROGIO. Lotta all’alcol e alla velocità

Dopo il telelaser arriva l’etilometro

Continua la campagna di prevenzione e sicurezza Il sindaco Destri: «La vita umana non ha prezzo»

 «Alcol e velocità? No grazie!».

Continua la campagna di prevenzione, in materia di sicurezza stradale, da parte dell’amministrazione comunale di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Dopo l’acquisto di un telelaser, ecco l’acquisto di un etilometro, strumento che permette di determinare con precisione clinico-scientifica la quantità di alcol presente nel sangue di una persona. Lo strumento è utilizzato dal corpo intercomunale di Polizia Locale di Sant’Ambrogio e Dolcè durante la propria attività di prevenzione e controllo viabilistico sul territorio.

«La vita umana non ha prezzo», spiega il sindaco Destri. «Purtroppo le cronache nazionali riportano quasi quotidianamente la scomparsa di persone a causa d’incidenti stradali, causati principalmente dall’eccessiva velocità ovvero da stati di alterazione dovuti alla presenza di alcol in chi si trova alla guida. Abbiamo dotato i nostri agenti di Polizia locale, che stanno svolgendo turni di lavoro dal lunedì al sabato, di questi strumenti per cercare di prevenire gli incidenti stradali».

Alessandro Cinotti, comandante del corpo di polizia locale, aggiunge: «L’utilizzo di telelaser ed etilometro rientra in un sempre più incisivo controllo della circolazione stradale, finalizzato alla tutela della sicurezza degli utenti. Nel caso dell’etilometro, i controlli servono a far passare lo scarno ma realistico messaggio che se si guida non si beve. Il nostro corpo utilizza la turnazione del servizio che permette di avere la presenza sulla giurisdizione di una pattuglia composta di due agenti nell’arco delle dodici ore giornaliere, dalle 7,30 alle 19,30, compreso il sabato».

«Svolgiamo questi controlli», conclude il comandante, «al fine della sicurezza dei cittadini e della necessità che le varie attività che si svolgono sul territorio non siano turbate da comportamenti contrari alle leggi». M.U.


TELEREGGIO

Sicurezza stradale: pub con etilometri e spazi del "dopo sbronza"

Bar, pub, ristoranti, e pubblici esercizi in genere aperti dopo l’una di notte dovrebbero presto mettere a disposizione della clientela etilometri e uno spazio di riposo riservato a chi, con gli alcolici, ha alzato un po’ troppo il gomito. Lo prevede un emendamento approvato al Senato nella discussione sulle disposizioni in materia di circolazione e sicurezza stradale. Il provvedimento, che ora tornerà ad essere discusso alla Camera, mette a carico dell’esercente anche un’azione informativa contro le bevute di troppo. I frequentatori dei locali, aperti la notte, potranno quindi chiedere "volontariamente" di essere sottoposti al test alcolometrico. Naturalmente non potevano arrivare le polemiche. "Solo gli esercenti sono le vittime sacrificali di questa politica che non prevede alcuna obbligatorietà per i clienti a rischio di incidenti stradali in stato di ebbrezza", sostiene il presidente della Fiepet-Confesercenti, Ermes Anigoni, in riferimento all’emendamento approvato al Senato. "Gli esercenti, invece, sono chiamati a fare da infermieri e ad accollarsi per intero le spese di istallazione del congegno per il rilevamento del tasso alcolemico. Oltre a destinare parte della loro struttura al riposo degli avventori meno lucidi per eccessi nel bere. Tutto questo - lamenta ancora Anigoni - senza tener conto dell’attività di controllo e limitazione del consumo di alcolici che gli esercenti svolgono, da sempre, nei confronti della loro clientela, per la sicurezza e la salute di questi ultimi e per l’incolumità propria e del locale. Va inoltre considerato - sottolinea il presidente della Fiepet - il rischio che molti esercenti, di fronte a provvedimenti così pesanti e costosi, possano decidere di anticipare la chiusura, privando di fatto i cittadini di un servizio, soprattutto nel periodo estivo e nelle località turistiche". "Benvengano gli inviti a diffondere tra i consumatori la cultura dell’autocontrollo e la sensibilizzazione sulla sicurezza stradale - commenta infine il vice direttore della Confesercenti Mauro Bussoni - ma il Paese rischia un coprifuoco a tarda notte, una paralisi commerciale che priverebbe tutti di pubblici esercizi, per un provvedimento - conclude - assolutamente inopportuno e eccessivo rispetto all’obiettivo".


LA NAZIONE

INCIDENTE MORTALE A CAMPI BISENZIO
27enne sbanda e colpisce una vettura

Muore una giovane studentessa

I carabinieri: "Positiva alla cannabis"

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, a provocare il tremendo scontro sarebbe stata la 27enne che, dopo aver sbandato con la sua vettura

Lunedì, 24 Settembre 2007
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