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Rassegna stampa Alcol e guida del 20 settembre 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

In fondo alla rassegna potete trovare un ulteriore intervento in merito ai commenti critici rivolti alla rassegna, a cui è seguito uno scambio di opinioni tra Alessandro e l’interlocutore.


CORRIERE ADRIATICO

Sì del Senato alle pene più severe

Il decreto anticipa alcune norme contenute nel Ddl del ministro Bianchi

ROMA - L’aula del Senato ha approvato il decreto legge sulla sicurezza stradale che prevede maggiori controlli e l’inasprimento delle pene in materia di sicurezza stradale. Il decreto, varato da Consiglio dei ministri il 3 agosto, come prima risposta ai numerosi e gravi incidenti sulle strade nel periodo estivo, passa alla Camera che ha tempo fino al 3 ottobre per la definitiva conversione.

Il decreto anticipa alcune delle norme contenute nel disegno legge del ministro Bianchi sullo stesso tema riguardante in particolare i limiti di velocità e l’assunzione di alcol e droghe e relative sanzioni.

Il decreto, considerato a suo tempo dal ministro dei Trasporti come un primo “segnale forte” prima del grande esodo dalle città per le vacanze di agosto e varato d’urgenza in attesa dell’approvazione definitiva di un ddl sulla sicurezza stradale ora all’esame del Senato, è composto da sette articoli.

L’articolo 1 riguarda la guida senza patente: i trasgressori vengono puniti con un’ammenda che va da 2.257 a 9.032 euro. L’articolo 2 impone limitazioni alla guida per i neopatentati: per i primi tre anni non potranno guidare auto con potenza superiore a 50 chilowatt (prima era 60). L’articolo 3 riguarda i limiti di velocità: chi li supera di oltre 40 kmh rischia una sanzione tra 370 e 2.000 euro e la sospensione della patente fino a un anno.

L’articolo 4 riformula le regole per l’uso dei dispositivi radiotrasmittenti durante la guida: è consentito solo l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare. A chi trasgredisce è inflitta una sanzione tra 148 e 594 euro e sospensione della patente da uno a tre mesi se lo stesso guidatore compie un’ulteriore violazione nel corso di un biennio.

L’articolo 5 punisce la guida in stato ebbrezza o sotto effetto di droga: in precedenza c’era una sanzione uguale per un tasso alcolico compreso tra 0,5 e 1,5 grammi per litro; ora si è introdotto un limite intermedio di 0,8. Sono introdotte pene alternative con svolgimento di servizi sociali in istituti dove sono ricoverati vittime di incidenti stradali.

L’articolo 6 riguarda la diffusione della consapevolezza dei rischi legati all’alcol. Si impone alle discoteche ed ai locali di affiggere appositi cartelli per indicare i tassi alcolici pericolosi e le infrazioni che si rischia di commettere.

L’articolo 7 stabilisce che le disposizioni si applicano anche alle violazioni commesse anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto, purchè il procedimento penale non sia concluso. Dopo aver approvato la conversione del decreto, i senatori hanno cominciato ad esaminare il disegno di legge complessivo sempre in materia di sicurezza stradale che era stato messo a punto dal ministro Alessandro Bianchi prima di agosto. Il ddl è stato già approvato dalla Camera il 27 giugno 2007 e se non viene modificato diventa legge.

VIRGILIO LOCCESE


IL GAZZETTINO (Rovigo)

PORTO VIRO 
Due giorni contro l’alcolismo

(m.g.b.) Due intense giornate, a Porto Viro, domani e sabato, tutte dedicate al problema dell’alcolismo, che si sta dimostrando emergenza specie in Polesine. Le ultime indagini dimostrano come ci si accosti all’alcol in età sempre più giovane, e come l’eccesso del bere costituisca una dipendenza non inferiore a quella da altre sostanze. Se l’alcolismo è un problema per le ripercussioni che ha sulla famiglia e sulla società (vedi i numerosi incidenti stradali), è altrettanto vero che dalla dipendenza si può uscire e ne sa qualcosa l’Acat, l’Associazione degli alcolisti in trattamento. Nell’ambito del progetto relativo all’approccio ecologico-sociale al problema e alla formazione in campo alcologico, organizzato dall’Acat polesano con il contributo ed il patrocinio del Centro servizi per il volontariato, della Provincia e del Comune di Porto Viro, del Dipartimento per le dipendenze dell’Ulss 19 di Adria, nonché di varie associazioni di volontariato, domani al Centro turistico nautico di Porto Viro, dalle 14.30 alle 18.30, verrà trattato il tema dei Club degli alcolisti in trattamento, quale capitale sociale. Sabato, nella stessa sede, dalle 9 alle 13, il tema in discussione sarà "Come prendersi cura della rete: il Centro alcologico territoriale funzionale provinciale. Quali prospettive?". Nel pomeriggio, dalle 15 Interclub delle Acat polesane, per parlare di "Club degli alcolisti in trattamento e le reti di promozione della salute", che prevede l’intervento del dottor Giovanni Aquilino. Momento di particolare importanza sarà costituito dalle premiazioni degli ex alcolisti.


IL GAZZETTINO (Belluno)

L’Ulss 1 scende in campo con alcune iniziative volte a combattere la sempre più diffusa dipendenza 

Musica e teatro per dire no all’alcol 

Gli appuntamenti, aperti a tutti, si terranno a Santa Giustina e a Sedico

Teatro, musica e momenti didattici. Sono questi gli ingredienti messi in campo dall’Ulss 1 nell’ultima campagna contro l’abuso dell’alcol.

Nell’ambito delle attività di prevenzione e di sensibilizzazione ai problemi alcolcorrelati, infatti, il Dipartimento delle Dipendenze e il Centro Alcologico Territoriale coordinato da Alfio De Sandre realizzerà nei prossimi giorni due importanti iniziative. Da lunedì 24 a sabato 29 settembre, a Col Cumano di S, Giustina, si svolgerà il "Corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolocorrelati e complessi (Metodo Hudolin)".

L’iniziativa è aperta a tutti i professionisti e volontari e si pone come obiettivo la sensibilizzazione sulle problematiche alcolcorrelate e la promozione di un coinvolgimento personale nei programmi territoriali basati sui Club degli Alcolisti in Trattamento presenti da anni in provincia (attualmente se ne contano 58).

Durante la stessa settimana, giovedì 27 settembre presso il Salone Casa della Dottrina "Mons. Paolo Simonetti" di Sedico alle 20.30, si terrà uno spettacolo intitolato "An ombra de manco an omo de pì". L’evento è organizzato dalla Ulss 1 e dall’Arcat Veneto (Associazione Regionale dei Club degli Alcolisti in Trattamento) in collaborazione con il Comune di Sedico, la Proloco, la parrocchia di Sedico-Roe-Bribano, il gruppo Insieme si può, l’associazione Conz, il Ctg Sedico e l’associazione di Promozione sociale Ah Beh. Lo spettacolo vede il coinvolgimento del duo musicale "Mario e Bruno" che propone canzoni e dialoghi per riflettere sulle problematiche legate all’uso di alcol.

La serata rientra nel progetto regionale "Giovani e Alcol" che prevede come area prioritaria di intervento la Prevenzione Primaria e interessa la popolazione giovanile tra i 14 e i 29 anni e gli adulti di riferimento nell’ambito della scuola e del tempo libero (genitori, insegnanti, dirigenti e preparatori atletici delle società sportive, educatori).

L’obiettivo è sensibilizzare i ragazzi e gli adulti significativi a mettere in atto comportamenti autonomi e sobri che promuovano la salute personale, familiare e della comunità di appartenenza.


BASILICANET

(RI) A VENOSA UN CORSO SU ALCOLISMO E DISAGIO PSCICHICO
Sabato 22, alle ore 9.00, presso l’Auditorium dell’ospedale S.Francesco di Venosa inizia il corso teorico-pratico “Alcolismo e Disagio Pscichico-Un Giano Bifronte”. Operatori diversi di servizi diversi frequenteranno quattro giornate di formazione e aggiornamento per creare i presupposti necessari alla condivisione degli stessi obiettivi e degli stessi metodi di trattamento e per attivare una rete di servizi integrati sul territorio. Oltre agli operatori del Servizio Tossicodipendenze e del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl 1, che promuovono e organizzano l’iniziativa, partecipano alle attività formative anche gli operatori della Casa circondariale di Melfi e quelli dei servizi sociali comunali.
Questi i temi delle quattro giornate di studio, che verranno illustrati da esperti nelle varie discipline e approfonditi con esercitazioni di gruppo:
1. 22 settembre: diagnosi e trattamento farmacologico dell’alcolismo nei disturbi comorbili ( sovrapposizione, cioè, di alcolismo e patologia psichiatrica) ;
2. 29 settembre: complessità del trattamento di pazienti con doppia diagnosi-L’uso di una nuova “Scienza Normale”: la psicoterapia;
3. 6 ottobre: intervento integrato ambulatoriale e territoriale;
4. 13 ottobre: Doppia diagnosi: Unica patologia- Unico trattamento?
Alla base del corso di formazione ci sono la consapevolezza che la mancanza di comuni strategie di intervento tra operatori di Servizi e di Agenzie diverse, impegnati nel campo dell’alcolismo e del disagio psichico, determina molto spesso una dispersione di risorse e l’esigenza di creare un rete solida di servizi in grado di assicurare prestazioni di qualità e continuità assistenziale.


L’ADIGE

«Niente alcol? Le feste falliscono»
Associazioni e Pro loco rispondono «ni» al Comitato sanitario 

di ALBERTA VOLTOLINI
TIONE - Sulla proposta di delibera, approvata, lunedì sera, dal Comitato di distretto sanitario Giudicarie-Rendena con l’obiettivo di ridurre il consumo di bevande alcoliche durante feste, incontri e manifestazioni patrocinate o sostenute dalle amministrazioni comunali, le associazioni e le Pro loco rispondono con un «ni». Daniele Bertolini, presidente del Consorzio turistico «Valli Giudicarie», dice che «limitare il consumo di alcol durante iniziative organizzate dalle associazioni può essere un inizio, ma il problema deve essere affrontato globalmente. Come amministratore (del Comune di Montagne) certamente non sarò contrario all’approvazione della delibera, tuttavia bisogna pensare anche ad altri interventi. Ribadisco che come inizio va bene, ma il provvedimento non deve essere solo uno slogan, né dobbiamo pensare che risolva il problema. Iniziative come quella di far pagare di più la birra e meno le bibite mi stanno bene, ma impedire totalmente la somministrazione di alcol durante le feste non farebbe altro che condurre quei dieci che si ubriacano al bar più vicino, si sposterebbe solo il problema». Nelle Giudicarie Esteriori, il Gruppo giovanile «Quadra», già da qualche anno si interroga sull’uso eccessivo di alcol. «Le indicazioni della delibera - spiega Samuel Dalfior - per noi non sono una novità. Ci siamo già mossi di nostra spontanea volontà. Non abbiamo mai somministrato super-alcolici e la vendita della birra è sempre stata interrotta un’ora prima della conclusione della festa. L’eccessivo uso di alcol non è giustificato, non deve essere proibito, ma bisogna farne un uso intelligente, impegnarsi sull’informazione. Le amministrazioni non ci aiutano nell’affrontare questo problema, potrebbero fare molto di più». «L’anno scorso - racconta invece Vigilio Bazzoli, presidente della Pro loco di Roncone - ho organizzato una festa senza alcol. Il risultato? Un pubblico di sette persone. L’idea proposta dal Distretto di cercare di limitare il consumo di alcol è sanissima, ma una Pro loco deve pensare anche al bilancio, non nel senso di guadagnarci, ma di coprire le spese, dell’orchestra, della Siae… Non è penalizzando le singole Pro loco che si risolve il problema». E in Val Rendena? «Facendo un’analisi delle varie feste che organizziamo - conclude il presidente del Consorzio Pro loco Val Rendena Mauro Collini - mi sembra che quelle dedicate interamente alla birra siano ormai superate. Stiamo cercando di crescere culturalmente, di proporre alternative di qualità come concerti, spettacoli di cabaret, manifestazioni sportive e rappresentazioni teatrali legate alla riscoperta delle tradizioni, insomma di alzare il livello. È vero che le iniziative e le serate gastronomiche sono accompagnate da birra e vino ma, per quello che vedo, in misura contenuta. Il Consorzio, in ogni caso, non si tira indietro rispetto all’attenzione sul problema alcol». Insomma, pur senza proibizionismo assoluto, un percorso virtuoso è già stato imboccato. Sembra, infine, che le iniziative delle Pro loco non abbiano «storia» nel fare concorrenza a certi bar dove, tra le 18 e le 19 del pomeriggio, è diffuso l’«happy hour»: paghi uno, prendi due.


IL GAZZETTINO (Padova)

Al Naviglio "più bevi e meno paghi" 

Un volantino distribuito al Portello invita a consumare sempre più alcol: 2 spritz a 2 euro 

I baristi del Naviglio si fanno beffa del vice sindaco con delega al sociale, Claudio Sinigaglia, e dell’assessore alle Politiche giovanili, Claudio Piron. Entrambi impegnati in una importante battaglia contro l’abuso di alcol tra i ragazzi. La sfida agli amministratori pubblici è rappresentata da un volantino che, distribuito lungo il Piovego, pubblicizza il pub "Ai Dadi" con lo slogan "Più bevi meno paghi". La réclame invita a consumare alcol dalle 19 alle 22, perchè due spritz costano solo 2 euro, due bicchieri di sangria lo stesso 2 euro e due calici di vino, l’incredibile prezzo di 1 euro. Lo spot cartaceo invoglia pure a giocare con i dadi e se vinci, sempre nell’orario compreso dalle 19 alle 22, bevi gratis alcol fino a stare male.

Non c’è che dire, la manifestazione estiva del "Naviglio", che chiuderà i battenti il 30 di settembre, non fa che stupire. Ricordiamo che a metà agosto gli esercenti sono stati beccati a somministrare alcolici a dei ragazzini di 14 anni. Poi, tra la sera del 24 agosto e la notte del 25 è stato arrestato dalla Guardia di Finanza, proprio lungo i bar del Portello, il narcotrafficante croato ricercato dalla polizia internazionale Walter Juren. Mentre la sera dell’8 settembre, ancora sul lungargine del Piovego, sono stati aggrediti "don Spritz" e la iena Pif solo perchè stavano girando alcune scene con una telecamerina nascosta.

Un panorama non certo edificante e che oscura l’azione di prevenzione all’alcol del vice sindaco Claudio Sinigaglia. Non più tardi di due settimane fa, sia Sinigaglia che Piron, avevano invitato i baristi a evitare di versare da bere a chi già ubriaco. E pochi giorni fa l’assessore alla Polizia municipale, Marco Carrai, aveva detto ad Adriano Solinas, titolare del Caffè Madrid e portavoce dei baristi del Naviglio, di cercare di tenere un comportamento consono alle leggi. Tutto disatteso.

Marco Aldighieri


IL GAZZETTINO (Padova)

Predica bene, ma razzola male il ...
Predica bene, ma razzola male il Comune di Padova. Se da una parte, come ricordiamo anche nell’articolo accanto, i suoi assessori promettono lotta senza quartiere contro l’alcolismo, minacciando provvedimenti contro i baristi che smerceranno alcol ai minori di 16 anni o istigheranno al bere con spritz in "offerta speciale", dall’altro, proprio l’amministrazione di palazzo Moroni dà il suo patrocinio alla festa di fine estate "Vivi il fiume" sul lungargine Boschetto, gestita dall’Associazione Green Village Peoceto.

Una festa con "musica, spettacoli e manifestazioni a carattere culturale, sportivo e ricreativo" - si legge nel depliant. Ma il programma pubblicizzato annuncia anche per domani il "Caipirinha party con Capoeira", per venerdì il "Mojito party e dj set", per sabato il "Rum&pera party con gruppo latino americano", per sabato 29 il "Sangria party e spettacolo di flamenco". Tutte serate che non si preannunciano dunque all’insegna della sobrietà. Ci auguriamo che i nostri assessori siano però lì pronti a vigilare, visto che la festa lungo il fiume sarà da richiamo per giovani e giovanissimi.


L’ADIGE

Riparte l’happy hour, birra a fiumi

Alla fine rifiuti ovunque e il gestore fa il netturbino

di IRENE VIOLA

Nonostante il vento freddo è stata grande l’affluenza all’ happy hour universitario del martedì al Bar Fiorentina, che ieri ha inaugurato la stagione. Centinaia di giovani si sono radunati tra via Calepina e piazza D’Arogno, rallegrati da uno spettacolo di giocolieri che si sono esibiti con il fuoco sul selciato ai piedi della scalinata che scende da via Garibaldi. Una studentessa, che occhieggia tra la folla alla ricerca dei compagni, si lamenta: «Non c’è poi mica tanta gente...». Siamo a Trento e un motivo per lamentarsi lo trovano tutti. La folla non si muove, ondeggia. I ragazzi raggiungono a stento, e dando di gomito, la porta del bar e quando ne riemergono, reggendo insieme fino a tre o quattro bicchieri di plastica ricolmi di birra o spritz, la metà del liquido un po’ schizza sulle persone assiepate, un po’ finisce per terra, creando una sgradevole mistura appiccicaticcia. «È l’unico locale aperto, veniamo qui per questo», commenta un giovane. Peccato che girato il Duomo il Caffé Mozart e il Bar Duomo in via Verdi siano spalancati, come il Caffè Italia in piazza Duomo oppure il Pub Posta in via Santissima Trinità, che è pieno di persone ma non ha la stessa folla all’esterno. Dietro al bancone del bar Fiorentina il personale si è organizzato, e spilla in continuazione bicchieri di birra, piccola e media, così come prepara in anticipo lo spritz. L’happy hour, dalle 18 alle 21, offre birra e spritz ad un euro al bicchiere. Passata l’ora una birra piccola nel bicchiere di plastica costa 1,80 euro, una media viene 3 euro, ma va via lo stesso come il pane durante una carestia. «Vengo qui perché l’happy hour si fa all’aperto», confida una studentessa, che grida ai compagni: «Ho preso le birre, andiamocele a bere lì in mezzo a tutti gli altri». E su un tappeto di bicchieri di plastica e lattine che crocchiano il gruppetto faticosamente si avvia. Oltre alla plastica spuntano anche lattine e bottiglie di birra, vino e superalcolici che vengono portate da fuori per «correggere» le bevande oppure per bersele lisce. Una volta finite le bottiglie vengono lasciate su qualsiasi superficie disponibile, dalla quale cadono urtate dai movimenti della folla. Qualche bottiglia, più resistente di altre, viene usata per palleggiare un po’. Una volta rotta i cocci suscitano la più completa indifferenza tra i ragazzi, così come gli innumerevoli pacchetti di sigarette, lattine e bicchieri abbandonati sul selciato della piazza, sui gradini delle scale, dentro le fioriere, sotto i cespugli del giardino in piazza D’Arogno, sui tettucci delle auto, sui davanzali delle finestre. Basta che non sia un cassonetto. All’esterno del bar ci sono dei grandi cesti per la raccolta dei rifiuti ma nessuno se ne cura troppo. È già difficile parlare. Impensabile o forse troppo difficile spostarsi per gettare i bicchieri e mollare così la «posizione». I ragazzi si incontrano, parlano, bevono e fumano. D’altronde non c’è molto altro da fare. «Se si lamentano di noi sono solo degli ipocriti - sibila una studentessa vicentina - Con quello che paghiamo d’affitto i residenti dovrebbero solo stare zitti. Prima ci tolgono la musica e ora vorrebbero toglierci l’happy hour. Che si decidano, non possono avere la botte piena e la moglie ubriaca». Alle 23 le serrande si abbassano. Dopo un’ora il luogo è deserto. Colpa anche del freddo e poi il giorno dopo c’è lezione. Il personale del bar, gestore in testa, armati di ramazza e sacchi di plastica perlustrano fino a notte fonda vie, piazza e giardini e riempiono sacchi su sacchi di immondizia

Vedi FAMIGLIA CRISTIANA http://www.sanpaolo.org/fc/0738fc/0738fc08.htm,


IL TRENTINO

Patenti ritirate e automobili poste sotto sequestro. Tassi alcolici superati anche di cinque volte
Salasso contro i brilli al volante

Multe per 20 mila euro elevate in cinque giorni dai vigili

TRENTO. Bilancio pesante nell’ambito del progetto sicurezza al volante, teso a contrastare il consumo di alcool tra gli automobilisti. In soli cinque giorni, dal 12 al 17 settembre, la polizia municipale ha ritirato cinque patenti per guida in stato di ebbrezza ed ha elevato multe per oltre ventimila euro.
I primi tre episodi risalgono a mercoledì 12 settembre: alle 17.40 una vigilessa ha fermato in via Torre Vanga un quadriciclo condotto da un quarantacinquenne di Pergine che manifestava sintomi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche. L’alcoltest confermava la prima impressione: il tasso alcoolemico era pari infatti a 1,26 grammi per litro. Il nuovo articolo 116 del codice della strada, riformato dal decreto legge 117 del 3 agosto scorso, per i tassi compresi tra 0,8 g/l e 1,5 g/l prevede l’arresto fino a tre mesi e un’ammenda da 800 a 3.200 euro, con la sanzione accessoria della sospensione della patente da tre a sei mesi. Il quadriciclo è stato inoltre sottoposto a sequestro ai fini della confisca.
Lo stesso giorno, verso le 20, sempre in via Torre Vanga una pattuglia della Polizia Municipale ha fermato una Subaru che procedeva a zig zag. Il conducente, un sessantunenne di Trento, era chiaramente ubriaco. L’alcoltest ha rivelato un tasso alcoolemico di 1,93 g/l. In questo caso (valori superiori a 1,5 g/l) hanno fatto scattare un’ammenda di 6000 euro e la sospensione della patente.
Sempre il 12 settembre, verso le ore 23.45, sulla strada provinciale 76, a Meano, una pattuglia della Polizia Municipale ha intimato l’alt a una Fiat Punto che procedeva a zig zag. Visto che il conducente non mostrava alcuna intenzione di fermarsi, gli agenti l’hanno inseguito e raggiunto. Alla guida della Punto c’era un trentunenne di origine bulgara, domiciliato a Giovo, in evidente stato di ebbrezza come confermato dall’alcoltest, che rivelava un tasso alcoolemico di 2,5 g/l, che ha fatto scattare una sanzione di 6.000 euro e la sospensione della patente.
Il quarto episodio è avvenuto il 14 settembre verso le ore 18.50: in corso III Novembre una vigilessa in servizio di viabilità ha fermato una Nissan Micra che procedeva con andatura incerta. Parlando con l’agente, il guidatore - un trentaquattrenne di Trento - manifestava sintomi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche. L’acoltest ha infatti dato esito positivo, segnalando un tasso alcoolemico pari a 0,78 g/l, che ha fatto scattare un’ammenda da 2.000 euro, con la sanzione accessoria della sospensione della patente da tre a sei mesi.
La quinta patente è stata ritirata lunedì pomeriggio 17 settembre verso le 18.15 in via San Vito a San Donà. In questo caso a intervenire è stato il vigile di quartiere, chiamato da alcuni passanti perché una Daewoo Lanos procedeva con una strana andatura. Individuata l’auto il vigile ha sottoposto all’alcoltest il cinquantacinquenne di Folgaria che si trovava alla guida: la prova ha rilevato un tasso alcoolemico pari a 2,34 g/l, che ha fatto scattare una sanzione di 6.000 euro e la sospensione della patente.


IL GRECALE

Lucera: tolleranza zero per i guidatori

Nel mirino l’abuso di alcol e stupefacenti

di Riccardo Zingaro

Lucera - Tolleranza zero per i guidatori in stato di ebbrezza e controlli serrati soprattutto nel fine settimana. La dichiarazione di guerra alle infrazioni al Codice della strada è stata annunciata dal comandante della Compagnia dei carabinieri di Lucera Pantaleone Grimaldi. Anche grazie all’ormai famoso decreto approvato proprio ieri al Senato e in attesa di essere convertito in Legge dalla Camera, arriva un giro di vite con l’inasprimento delle sanzioni, specie per i giovani che vengono scoperti ad abusare di sostanze alcoliche e stupefacenti. Già nello scorso fine settimana 30 carabinieri armati di etilometro portatile hanno operato su tutti comuni di competenza pizzicando tre persone con un tasso alcolemico ben tre volte superiore al limite consentito. In questi casi a saltare sono almeno 10 punti sulla patente e che diventano 20 per i giovani con meno di tre anni di esperienza alla guida. Importante, comunque, è anche il valore del tasso alcolico riscontrato che può portare nei casi più gravi a 6.000 euro di multa, l’arresto fino a 6 mesi e al sospensione della patente fino a 2 anni.


EMERGENZA ALCOLICSMO (Tratto da CALCIOTOSCANO)

Empoli, niente alcol per la gara contro lo Zurigo

EMPOLI - Divieto di somministrazione di bevande alcoliche nel territorio comunale per tutta la giornata, in occasione della partita tra Empoli-Zurigo, in programma allo stadio Castellani la sera di giovedì 20 settembre. Il provvedimento è stato preso con una ordinanza comunale, a seguito della nota della Polizia di Stato di Empoli, con la quale viene manifestata l’opportunità di mettere in atto misure cautelative per ridurre, in via preventiva, il consumo di bevande alcoliche in occasione dell’incontro di calcio valevole per la Coppa Uefa. (*) Il provvedimento scatterà a partire dalle 10, quando è previsto l’arrivo dei tifosi ospiti. L’ordinanza vieta la somministrazione di bevande alcoliche dalle 10 del mattino fino a dopo il termine della partita, quando tutta l’area interessata sia stata lasciata, dalle due tifoserie. Le violazioni saranno punite con una sanzione amministrativa da 516 a 2.582 euro.(*) Nota: negli articoli spesso viene fatta confusione tra i termini somministrazione e vendita. Quindi non sempre è possibile comprendere la portata dei provvedimenti. È ovvio che il semplice divieto di somministrazione avrebbe un effetto contenuto. In ogni caso limitare l’uso degli alcolici, in occasione di partite di calcio, sta diventando una consuetudine. Gli alcolici moltiplicano gli altri fattori di rischio: la violenza negli stadi è già di per sé un grave problema. Gli italiani perdono le guerre come fossero partite di calcio e le partite di calcio come fossero guerre. (Winston Churchill).


IL MATTINO

RAVELLO 
Stop alla vendita di alcol dopo le 23

Ravello. Stop alla vendita di bevande alcoliche a partire dalle 23. La decisione è del sindaco di Ravello che con un’ordinanza (la 69 del 17 settembre) ha vietato agli esercizi commerciali del paese la somministrazione di alcolici da asporto nelle ore notturne in seguito agli schiamazzi “tali da turbare la quiete pubblica”. Il dispositivo, varato in via sperimentale, durerà fino al 31 ottobre ed è stato emesso per evitare, soprattutto da parte degli stranieri, sia intemperanze che l’abbandono presso i monumenti e le strade di contenitori di bevande alcoliche. L’ordinanza prevede due tipi di divieti: il primo, dalle 23 alle 7 del giorno successivo, riguarda la vendita per asporto delle bevande alcoliche di qualsiasi gradazione e in qualsiasi contenitore; il secondo, dalle 24 fino alle 7, la somministrazione e il relativo consumo presso l’esercizio commerciale e nelle aree in concessione. L’ordinanza, che viene applicata anche in casi in cui gli esercizi effettuino servizio a domicilio, non risparmia neppure le strutture alberghiere e i ristoranti che sono obbligati ad attenersi alle disposizioni contenute nelle due fasce orarie. Per queste ultime tipologie commerciali è però prevista una deroga. Infatti, presso alberghi e ristoranti, la somministrazione di alcolici, limitatamente al consumo sul posto, è consentita solo per eventi come matrimoni e feste “e comunque non oltre mezzanotte e mezza”. ma.am.


IL TRENTINO

«Basta con la guerra ai bar»
Si vogliono i giovani ma che restino muti La gestrice dell’Art Cafè chiede scelte chiare: «Siamo maltollerati»
ROVERETO. «La storia della multa - che ho saputo dal giornale - mi dà fastidio, ma la chiarirò appena mi sarà notificata. Mi preme di più aprire un discorso complessivo, su cosa vogliamo che sia il centro cittadino». Federica Gatti, 24 anni, è la gestrice dell’Art Cafè. Multata per avere servito da bere ad un ubriaco (fatto che contesta) vuole andare oltre. E chiedere che si esca dall’ambiguità: si vogliono i giovani in centro, ma poi chi ce li porta è malsopportato.
«Io faccio la barista - si spiega - e la misura della capacità di fare il mio mestiere me la dà il numero di clienti che ho. Tanti ragazzi che frequentano il bar per me sono una soddisfazione. Ho degli orari e delle regole, che mi sono stati dati dal comune, e li rispetto. Alle 22,45 smettiamo di servire alcolici; alle 23 spegniamo le luci e via. Ma sono più le sere che verso le 22 vigili o polizia passano a controllare e dirci che c’è troppo rumore che non vediamo nessuno. E allora non capisco più. Il venerdì e il sabato sera in città ci sono più ragazzi che massaie il martedì. E gli unici punti di ritrovo per loro sono i bar. Sono i ragazzi a far vivere il centro, e noi siamo quelli che ci li portano. Però non c’è bar che non abbia continui problemi col vicinato e con l’amministrazione perchè poi quei ragazzi, anche dopo la chiusura, non spariscono nel nulla. E magari si fermano a parlare in strada. E’ un problema? Si può anche decidere di sì. Ma allora si smetta di dire che bisogna tenere i ragazzi in città, o addirittura attirarli da fuori. Non si diano più licenze per bar diversi da chi serve caffè in orario di ufficio e ci si rassegni a vedere partire la sera i giovani per altri luoghi. Al contrario, non si tratti da delinquente e minaccia per la quiete pubblica chi investe dei soldi per rendere attraente il suo locale, e con esso la città».
Non è un discorso nuovo, ma quella in cui Federica Gatti mette il dito è una piaga mai sanata. Da quando in epoca ormai remota, l’unico pianobar della storia cittadina (il Triunfo) chiuse per le lamentele del vicinato. Ci sono delle norme e vanno rispettate, ma alla “quiete” cittadina questo non basta. E alle 10 di sera non vanno a letto nemmeno gli scolari elementari.
Quanto al caso specifico della multa. Il ragazzo - oggettivamente ubriaco - era stato allontanato dal bar mezz’ora prima dell’intervento della polizia. Si era fermato sulla panchina a pochi metri dal locale. Se è stato trovato con una birra in mano, dicono al bar, può essere benissimo che gliel’abbia passata un amico che ne ha prese più d’una. O che la bottiglia arrivasse da altrove. Di certo non sono stati loro a servirlo. (l.m)


MERATEONLINE

Robbiate: spettacolare incidente notturno

Austista alla guida in stato di ebbrezza

"Una scena da film". Così l`hanno definito i testimoni che hanno assistito all`impressionante incidente che ha avuto luogo a Robbiate, in via Milano alla rotonda in corrispondenza della "Primauto", nella notte di mercoledì 19 settembre, poco prima delle 23. Questi i fatti, secondo quanto raccontato da chi ha visto la scena. Due giovani, un ragazzo D.C. 25enne di Verderio e una ragazza F.C. 23enne di Carnate erano a bordo di una Fiat Bravo di colore scuro e viaggiavano in direzione di Verderio.

I due, forse per l`accertata guida in stato di ebbrezza del ragazzo al volante, sembra non abbiano visto l`imbocco della rotonda o se ne siano accorti quando ormai era troppo tardi: l`auto è salita sull`aiuola e per il contraccolpo ha sbandato verso destra, proseguendo la sua corsa andando ad impattare contro alcuni " panettoni" posti a bordo della carreggiata, che hanno fatto da "rampa di lancio", facendo schizzare l`auto con il muso verso il cielo, per poi ricadere sul fianco sinistro qualche metro più avanti, andando ad invadere anche la carreggiata opposta. Dalla direzione di Verderio proveniva un`altra automobile, che però fortunatamente si trovava a qualche metro di distanza ed è riuscita a frenare in tempo, evitando uno scontro ben più grave.

I due giovani sono stati subito soccorsi da alcuni ragazzi, che si trovavano in un parcheggio a qualche metro di distanza: sembra che il ragazzo sia uscito dalle lamiere della vettura con le proprie gambe, mentre la ragazza sia stata aiutata, anche perché presa dal panico. Entrambi sono stati confortati dai presenti in attesa dei soccorritori del 118, intervenuti in pochi minuti sul luogo dell`incidente, che hanno verificato la non gravità delle loro condizioni e li hanno portati in via precauzionale al pronto soccorso del Mandic di Merate. Sul posto sono anche giunti i carabinieri, per i rilievi del caso e per deviare il traffico, inizialmente bloccato completamente, poi solo su una carreggiata, fino alla rimozione dei veicolo, avvenuto dopo circa un`ora dall`impatto.

Sono intervenuti sulla scena dell`incidente anche i vigili del fuoco, che hanno ribaltato l`auto per riportarla in posizione dritta per farla rimorchiare dal carrattrezzi e per liberare la strada dai numerosi vetri e pezzi lasciati dall`auto. Inoltre, hanno illuminato con dei fari supplementari la zona, particolarmente buia anche a causa del mancato funzionamento del lampione che si trova al centro della rotonda.

E i testimoni e chi passa di lì con frequenza ci ha spiegato come effettivamente la scarsa illuminazione in quel tratto di strada sia estremamente pericolosa, tanto che alcuni dei panettoni "investiti" dall`auto pare fossero già danneggiati e spostati da impatti con altri veicoli. "Quando si arriva qui, se non si conosce la strada si fa molta fatica ad individuare la rotonda - ci hanno raccontato - chi passa di qui di notte, anche se viagga ad una bassa velocità se ne accorge all`ultimo momento. Basta andare un po` più veloci e diventa impossibile frenare in tempo".

A conclusione degli accertamenti, i carabinieri hanno deferito in stato di libertà il ragazzo per guida in stato di ebbrezza.


LA SICILIA

Guidava ubriaco, fermato dai carabinieri

Una sbornia ed un uomo con precedenti penali ha incassato una denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza. Alfonso M. di 35 anni durante la notte tra martedì e ieri, mentre era a bordo della propria Fiat Punto, è stato fermato dai carabinieri in piazza Calvario. Positivo è risultato il test alcolemico. Viste le condizioni dell’uomo, è stato trasferito con l’ambulanza del "118" al pronto soccorso del Vittorio Emanuele dove è stato ricoverato.


IL GIORNALE DI VICENZA

INCENDIO DOLOSO.
Provvidenziale il passaggio di una “gazzella”. Danni per 50 mila euro. Resa inservibile la sala teatro e distrutti i costumi della storica via Crucis

Debba, danno fuoco alla canonica

Fermati dai carabinieri due giovani di 21 anni: «Eravamo ubriachi, l’abbiamo fatto senza un motivo» I militari notano il fumo intorno alle 3 di ieri notte e avvisano i vigili del fuoco, così evitano il peggio I due balordi hanno rotto due finestre sul retro della sala “Don Camillo Folco” ora inutilizzabile

Federico Ballardin

Non avevano niente di meglio da fare e così, al termine di una serata alcolica due giovani di 21 anni, R.F. di Longare e M. B. di Vicenza, hanno deciso di concludere la serata appiccando il fuoco ai locali della parrocchia di Debba, mandando in fumo anche la sala polivalente. I danni sono stati piuttosto ingenti, si parla di 40, 50 mila euro - secondo una prima stima sommaria - senza contare che la sala teatro “Don Camillo Folco” serviva alla comunità per manifestazioni teatrali, feste, incontri conviviali.

Il parroco don Roberto Castegnero è scosso dall’accaduto perchè l’episodio paralizzerà per molto tempo l’attività e non solo della comunità di Debba dal momento che la sala polifunzionale serviva altre 4 parrocchie della zona, essendo la più grande e versatile. Mancava un quarto d’ora alle tre, ieri in via Riviera Berica 796.

Una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Vicenza nota che dall’oratorio che si trova proprio dietro alla chiesa di Debba fuoriesce del fumo. Vengono avvertiti i vigili del fuoco che riescono a spegnere le fiamme dopo ore di lavoro. Solo allora i militari riescono a ricostruire l’accaduto e si accorgono che i vetri di due finestre sul retro dell’oratorio sono state infrante. È chiaro che l’incendio non può che essere di origine dolosa.

Giunti nelle sale proprio al di sotto della sala teatro, i militari scoprono che l’incendio è stato appiccato proprio in un deposito della canonica, dove vengono custoditi vestiti d’epoca per la rievocazione della via crucis che attira ogni anno circa 800 persone fino al colle Bugano.

Si tratta di un evento caro alla comunità religiosa locale e particolarmente suggestivo, ma ora tutto il materiale è andato distrutto. Il calore sprigionato dalle fiamme ha piegato un condotto di areazione che dal soprastante palco della sala polifunzionale aspira l’aria fino all’esterno. Le fiamme riescono così ad insinuarsi nel pertugio e a raggiungere la sala “Don Camillo Folco” dove attaccano il palco. Il fumo nel frattempo invade tutti i locali, rovinando pareti, tinte e impregnando praticamente tutto ciò che incontra. Venerdì, 21 Settembre 2007
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