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Rassegna stampa 30/07/2005

Rassegna stampa del 29 Luglio 2005

Rassegna stampa del 29 Luglio 2005

 



Da “Il Gazzettino”     del 29 luglio 2005

Sei anni fa moriva l’agente di polizia Enrico Grandi


 

Cartura. Ricorre domani il sesto anniversario della morte di Enrico Grandi, un agente della polizia stradale di Crema (Cr) che era nato e risiedeva a Cartura. Enrico è morto a causa di un incidente stradale che l’ha portato via troppo presto all’affetto dei suoi cari e alla stima dei colleghi, che in soli sei mesi di permanenza nella città lombarda avevano imparato ad apprezzarlo per il suo carattere gioviale e aperto.

La sera della disgrazia Enrico stava terminando la licenza e si disponeva a rientrare a Crema. A bordo della sua moto ha, invece, chiuso la sua esistenza in tragico incidente stradale. I colleghi lo ricordano con immutato affetto e a chi va a far visita negli uffici della polizia stradale di Crema non può sfuggire un piccolo quadro dove campeggia la foto di Enrico, troppo poco rimasto tra noi e troppo presto rapito agli affetti della famiglia e degli amici. Gli agenti di Crema sono vicini ai parenti e in particolare al padre di Enrico, anche lui agente della stradale, oggi in pensione.

 


Da “L’Arena”  del 29 luglio 2005

Picchetto d’onore alla salma del sottufficiale morto in un incidente stradale.

Oggi i funerali in provincia di Napoli, vi partecipano delegazioni veronesi
L’addio dell’Arma al maresciallo
I familiari di Amodio hanno dato il consenso per la donazione degli organi

di Alessandra Vaccai


 

Amodio, aveva trent’anni e un figlio di dieci mesi. L’Arma e la sua famiglia erano per lui le cose più importanti al mondo. Era a Malcesine da quattro anni e per un anno aveva retto la stazione come comandante. Il maresciallo è morto in servizio. Uno di quei controlli a difesa del territorio messi in atto decine di volte assieme ai colleghi, soprattutto d’estate, per prevenire i furti in abitazioni lasciate vuote dai proprietari.

È difficile da accettare una morte così. La moto che si pianta a terra, ti catapulta in aria e ti fa sbattere al suolo tagliando i fili che ti collegano alla vita.

«Un giorno io definii i carabinieri eroi di tutti i giorni. Perchè ogni giorno, che tu sia impegnato in una missione all’estero o in un servizio perlustrativo ti metti al servizio della gente. rischi la tua vita», ha detto il comandante provinciale Georg Di Pauli, arrivato a dare l’ultimo saluto al maresciallo.
E mentre dall’interno della camera ardente si sentiva il fischio della fiamma ossidrica che sigillava per sempre la bara, uno a uno uscivano i colleghi di Amodio con gli occhi pieni di lacrime. Puoi essere «vecchio» di servizio quanto vuoi, avvezzo alla sofferenza quanto vuoi, ma non ti abitui al dolore. A quello che provi quando perdi qualcuno che ti è caro. Qualcuno cui per anni hai affidato la tua vita e che magari temevi avresti perduto per una coltellata di un malvivente o uno sparo. Non per un banale incidente in pattuglia.

«Qualsiasi cosa dicessi rischierei di cadere nella più banale delle retoriche», ha detto il maresciallo comandante di Malcesine Marco Marchei con la voce rotta, «Alberto era il più bravo, il più affidabile dei miei collaboratori. Abbiamo lavorato fianco a fianco per un anno e mezzo».
Oggi al funerale a Gragnano ci sarà una rappresentanza del Comune di Malcesine, gonfalone e sindaco in testa, per ringraziare questo maresciallo giovanissimo, che era anche donatore di sangue, che tanto si è dato da fare per il suo territorio. Ci saranno i suoi amici e colleghi, il comandante di Caprino, Carmelo Graci.

Ma saranno in tanti a ricordarsi di Amodio, anche grazie all’estremo gesto d’amore fatto dalla moglie e dai parenti che hanno acconsentito all’espianto degli organi. Il cuore del maresciallo è stato trapiantato a Verona la notte scorsa nell’Ospedale civile maggiore di Borgo Trento. Ma sono stati prelevati anche fegato, reni, pancreas e cornee.

Il cuore è stato ricevuto da un paziente in lista d’attesa a Verona. Il trapianto è stato effettuato fra le 22.30 e le 4 di ieri mattina dai chirurghi Bartolomeo Chiominto e Alberto Forni della cardiochirurgia diretta dal professor Alessandro Mazzucco. Il dottor Forni aveva provveduto anche al prelievo dell’organo. Il ricevente è un uomo di 55 anni. L’intervento è riuscito e il paziente, come è prassi, è ora ricoverato nelle cure intensive.

Il fegato del donatore è stato inviato ad Udine, un rene ed il pancreas saranno trapiantati a Padova. Il secondo rene è rimasto a Verona e sarà ricevuto da un paziente del centro trapianti renali dell’Azienda ospedaliera. Le cornee sono state messe a disposizione della Banca degli occhi di Mestre.

In questo momento a prevalere è il dolore. Ma nei giorni a venire pensare che il cuore del maresciallo batte ancora e che le sue cornee faranno vedere di nuovo a qualcuno un tramonto o un’onda che si infrange su uno scoglio, farà provare consolazione infinita.

La bara del maresciallo Alberto Amodio scivola piano dalle mani dei suoi colleghi che l’hanno portata fuori dalla camera ardente fino all’auto dell’impresa di pompe funebri che poi, durante la notte la porterà a Gragnano, in provincia di Napoli, dove verranno celebrati i funerali oggi pomeriggio alle 17 con la partecipazione del comandante generale dell’Arma. Il picchetto si mette sull’attenti. Nel piazzale assolato, soltanto divise di carabinieri.

 

 


Da “ANSA”     del 29 luglio 2005

Spagna: se corri in auto sei come Charles Manson

SO


 

MADRID. Automobilisti irresponsabili uguale assassini. Questo il messaggio senza mezzi termini di una campagna della polizia stradale spagnola. Chi supera i limiti di velocita’ viene paragonato a Charles Manson, che uccise l’attrice Sharon Tate, e a Lee Harvey Oswald, che assassino’ il presidente John Kennedy. Nel 2004 in Spagna 3.511 persone sono morte ed altre 3 mila sono rimaste ferite in incidenti stradali. Nel 23% dei casi, la velocita’ e’ stata il motivo scatenante dell’incidente.

 


Da “Il Secolo XIX”    del 29 luglio 2005

Gli angeli degli animali vigilano altre due contravvenzioni in A26

Fermati due Tir con cavalli e ovini, 12 mila euro di multa agli autisti.

Ambientalisti tedeschi segnalano i mezzi sospetti alla polizia

B. M.


 

Ovada. Animal’s Angels. Ovvero gli Angeli degli animali che marcano stretti i camion che trasportano animali in giro per l’Europa, segnalando casi irregolari alle varie forze di polizia.
Come accaduto con l’operazione alla quale gli Angeli hanno collaborato e che è stata condotta dalla Polstrada di Belforte Monferrato sulla A26. Dove sono stati controllati i camionisti che trasportano, in particolare per percorsi lunghi che superano i 600 chilometri, carichi di bestiame in condizioni di estrema sofferenza a causa del caldo e del mancato rispetto delle severe norme che regolano questo tipo di trasporto.

Altri due carichi, di equini e ovini, sono stati fermati e, dopo i controlli, è scattata la sanzione ed il pagamento di 6.000 euro. In aiuto alle pattuglie della polizia, in questi giorni c’è il fattivo contributo dei volontari della Animal’s Angels, associazione con sede a Friburgo.
I volontari possono far conto su una rete informativa e su gruppi referenti ed appoggi anche in Italia ed in altri stati europei. In modo particolare in questo periodo, parecchi volontari sfruttano le ferie e le vacanze per seguire il trasporto di carichi di bestiame.

«Li attendono alla frontiera - chiariscono alla polizia - poi li seguono e li controllano da vicino».

La loro presenza è particolarmente efficace per individuare i casi sospetti. Dunque dopo i due casi dell’altro giorno, riguardanti i camionisti responsabili di due trasporti di bovini e ovini, multati di 6.000 euro, la polizia stradale ha compiuto ancora due blitz.

Un Tir carico di cavalli, è stato bloccato e controllato dagli uomini dell’ispettore Disette all’area di sosta Le Betulle, sulla A26 nord, nei pressi di Ovada. Il camion era condotto da G. N., 33 anni, residente ad Andria. Proveniva dalla Spagna ed era diretto in provincia di Bari. Evidente lo stato di sofferenza degli animali riscontrato dagli agenti provocato dalla violazione delle norme che regolano soste, alimentazione, igiene, ammassamento di capi in spazi limitati.

Un altro Tir della stessa ditta di autotrasporti barese è stato fermato, sempre vicino ad Ovada, con un carico di ovini prelevato in Spagna e diretto nel meridione per poi essere probabilmente ancora smistato su mercati diversi.

In questo caso non ci sono state conseguenze penali perché scattata una nuova sanzione da 6.000 euro.

 

 


Da “Il Gazzettino”     del 29 luglio 2005

IL COMANDANTE DEL COMPARTIMENTO VENETO

La Polstrada mobilita tutte le pattuglie e 180 agenti, ma chiede collaborazione

Gigi Bigotti


 

Padova. E’ il suo primo grande esodo come comandante della Polizia Stradale del Veneto: il generale Gianni Ronca s’è infatti insediato nel febbraio scorso al vertice del compartimento regionale che ha sede a Padova. Forte di un’esperienza trentennale (iniziata a Mestre) e della direzione del compartimento del Friuli Venezia Giulia, il "numero 1" della Polstrada è in prima linea e ha le idee chiare su come gestire le situazioni critiche.

«I volumi di traffico sono molto sostenuti già a partire da giovedì quindi in anticipo rispetto ai previsti picchi del fine settimana. Siamo a cavallo fra luglio e agosto dunque con i primi rientri e le grandi partenze. Per questo metteremo in campo tutte le forze disponibili: 80/90 pattuglie in auto con oltre 180 agenti rinforzati dai colleghi della giudiziaria e dagli aggregati che il ministero dell’Interno ha distaccato per il progetto "Guida sicura". Questi ultimi sono impegnati, nei fine settimana, sulla Statale Jesolana considerata a livello nazionale come arteria a rischio per l’alta densità di discoteche e locali notturni».

- Nell’ambito della prevenzione è stata una buona scelta?

«Senz’altro, ma non solo: oltre a controllare centinaia di guidatori, abbiamo distribuito 80 biglietti d’ingresso gratuiti per le maggiori discoteche di Jesolo a quelli che guidavano più sobri. Un’iniziativa promozionale ed educativa davvero importante».

- Dall’inizio di luglio la Polstrada del Veneto ha ritirato 562 patenti, quali sono le infrazioni più frequenti?

«Sempre eccessi di velocità e guida in stato di ebbrezza, ma proprio l’ultimo week end ha fatto registrare due novità: sono aumentati gli ubriachi al volante (62 sul totale di 117 ritiri di patenti) e fra questi ci sono state molte donne. Il fenomeno dunque non è più solo maschile ma generalizzato, non ci sono categorie indenni».

- Oltre alla Jesolana quali saranno gli altri punti neri della viabilità da oggi a lunedì?

«Senz’altro le barriere autostradali (Villabona e Roncade) ma anche gli innesti nell’A22 (Autobrennero) e nella tangenziale di Mestre che resta il vero grande tappo del traffico a Nordest. Ci sono poi la Statale 309 Romea e la Bassano-Trento "Valsugana" dove purtroppo si segnalano anche un paio di cantieri aperti. Su tutti questi tratti va raccomandata la massima prudenza nella guida».

- Altri consigli per i vacanzieri?

«Sono quelli che giustamente i mass media ripetono ogni anno (controllare il veicolo, informarsi sulle condizioni meteo e del traffico, guidare solo se riposati e preferibilmente lontano dai pasti), ma io vorrei aggiungere due aspetti spesso trascurati: mantenere sempre la massima concentrazione perchè tanti, troppi incidenti sono figli di distrazioni anche minime (specie se la velocità è elevata) e dotarsi di generi di conforto in caso di soste prolungate in coda. È vero che ci saranno i volontari della Protezione civile, ma non potranno certo rifornire tutti. Quindi portatevi almeno una bottiglia d’acqua in auto»

- Si dovrà prestare attenzione anche al traffico pesante?

«Sì, gran parte degli autoarticolati non sono autorizzati a circolare domani e dopo, ma ci sono purtroppo decine di deroghe ai tir che trasportano beni deperibili o merci indispensabili, inoltre quelli stranieri hanno le 4 ore di bonus prima e dopo l’inizio dei divieti, ci sono poi molti bus e camper, quindi attenzione anche a quelli».

Il comandante Ronca ricorda infine che è possibile sintonizzarsi sulle frequenze di Inforadio (Fm 103.3), chiamare il numero verde 840042121, leggere i messaggi sui tabelloni luminosi, consultare televideo e Internet. «I modi di informarsi sulla viabilità e studiare eventuali percorsi alternativi ci sono, basta armarsi di pazienza e buona volontà».

 

 


Da “Salerno Notizie”  del 29 luglio 2005

Sicurezza: controlli Polstrada su uso alcool e droghe tra giovani


 

Controlli a tappeto da parte della Polizia stradale nei maggiori capoluoghi della Campania; il servizio sarà effettuato sulle strade di Napoli e Salerno nelle notti di sabato 30 e di domenica 31 luglio per contrastare i comportamenti di guida pericolosa dovuta ad alterazioni psico-fisiche per l’assunzione di sostanze alcoliche e psicotrope. Trenta pattuglie della Polizia Stradale congiuntamente a personale sanitario del “Servizio regionale 118” saranno impegnati nella province di Napoli e Salerno nei pressi delle discoteche più note ed importanti effettuando controlli con “precursori” ed “etilometri” ai giovani avventori dei locali notturni attuando un’ attività di prevenzione delle gravi violazioni nella guida dei veicoli sotto l’ influenza di sostanze alcoliche.

 

 


Da “www.lavoce.info”  del 29 luglio 2005

Più punti, più infrazioni

Antonio Nicita Marcello Basili



Perché la patente a punti dovrebbe comportare una riduzione degli incidenti stradali? Non c’è una teoria a spiegarlo né risultati definitivi delle indagini empiriche. Certo è che i guidatori diventano più virtuosi quando si avvicinano alla soglia del ritiro della patente. I punti funzionano come deterrente solo se diventano una risorsa scarsa. Ma in Italia reintegrarli non è costoso. Se ne incentiva così un consumo maggiore, con un tasso più elevato di violazione del codice della strada. Sarebbe invece auspicabile eliminare i bonus e ridurre le occasioni di riacquisto.

Il primo luglio la patente a punti italiana ha compiuto due anni. In questo biennio il numero dei decessi e dei feriti connessi a incidenti stradali si è ridotto e il Governo ne ha attribuito il merito a questo strumento e al mutamento dei comportamenti di guida dovuto alla sua introduzione.

La teoria che manca e il paradosso dei punti

In realtà non è affatto facile interpretare i dati in via univoca. Nonostante la patente a punti sia oggi adottata in moltissimi paesi, manca del tutto una teoria che spieghi perché con essa i soggetti dovrebbero modificare i propri incentivi a violare il codice stradale. Le indagini empiriche non sono conclusive e non vi è consenso sui risultati ottenuti, specie sulla relazione esistente tra patente a punti e riduzione degli incidenti stradali. C’è tuttavia un dato sul quale molte indagini convergono: la patente a punti avrebbe l’effetto di rendere più virtuosi i guidatori man mano che i punti perduti raggiungono una determinata soglia, al di là della quale è molto probabile incorrere nel ritiro.

Uno studio sull’Australia ha mostrato come, a parità di monitoraggio da parte delle forze dell’ordine, passi molto più tempo tra la seconda e la terza infrazione di quanto non ne passi tra la prima e la seconda. E in Germania e in Italia solo un quota trascurabile della popolazione che ha perso dei punti, ne ha poi consumato l’intero ammontare, incorrendo nel ritiro della patente: meno dello 0,4 per cento. Ciò significherebbe che per una ampia fascia di guidatori, il ritiro della patente costituisce una perdita economica significativa, da evitare senz’altro. Di conseguenza, per almeno una parte della popolazione, i punti valgono poco quando sono tanti (e si tende a consumarli), ma valgono molto quando sono scarsi (e si tende a preservarli).  Se ciò è vero, se ne deve concludere che la patente a punti genera un paradosso: perché sia davvero efficace come meccanismo deterrente, è necessario che gli automobilisti (o almeno una parte di loro) consumino al più presto la propria dotazione dei punti fino a raggiungere la soglia critica che ne modifica in senso virtuoso il comportamento. Ovvero, la velocità con la quale si ottengono in media guidatori prudenti dipende dalla velocità con la quale essi risultano aver violato le regole in passato. Non deve quindi sorprendere se il successo della patente a punti si accompagna nel breve periodo a un incremento e non a una riduzione delle violazioni del codice stradale.

Il bonus porta danno

D’altra parte, se la propensione a "consumare punti" dipende dall’ammontare di quelli di volta in volta disponibili, il paradosso comporta che l’assegnazione di bonus a coloro che non sono incorsi in sanzioni (compreso chi le ha violate sistematicamente senza essere scoperto) "rilasci" il vincolo dei punti e riduca il valore medio di quelli posseduti (rendendo la soglia critica più lontana). Ciò significa che per una parte della popolazione, l’assegnazione del bonus genererà perversi incentivi a violare le regole piuttosto che a mantenere integra la propria dotazione. E ciò vale anche per tutte le misure di reintegro dei punti poco costose (in termini di multe e di tempo di acquisizione). Diverso sarebbe il caso in cui i punti fossero rappresentati da crediti monetari o fossero "negoziabili" (come nel caso dei tradeable permits ambientali) e quindi monetizzabili dai titolari.
In altre parole, i punti funzionano come deterrente quando diventano una risorsa economica scarsa (o rinnovabile ad alto costo). Tutte le volte che se ne incrementa la rinnovabilità si finisce per indurre maggior consumo di punti e dunque un tasso più elevato di violazione del codice della strada. Non dovremmo dunque meravigliarci se in futuro, quando saranno disponibili i dati sul prossimo biennio, osserveremo un incremento nella violazione del codice stradale da parte di coloro che oggi ricevono il bonus o di quanti reintegrano i propri punti.

Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti ha molto insistito sul premio attribuito ai guidatori virtuosi. Ma è probabile che si rilevi controproducente. Per i veri virtuosi, infatti, i punti non hanno alcun valore. Per quelli che non stati virtuosi, ma semplicemente fortunati e non scoperti, i nuovi punti rafforzeranno gli incentivi a violare il codice, perlomeno fino al raggiungimento della soglia critica dei punti perduti. Sarebbe invece auspicabile una riforma dell’attuale sistema volta a eliminare i bonus e a ridurre le occasioni di rinnovo dei punti. In altri paesi, infatti, nei quali l’orizzonte temporale di consumo dei punti è molto più ampio (in taluni casi coincide con la vita del guidatore), e dove non sono previsti strumenti di facile riacquisto dei punti, si è osservata una costante riduzione media delle violazioni stradali.

 


Da “Il Gazzettino”     del 29 luglio 2005

Telefonate al volante: sempre più multe

In sei mesi 343 contravvenzioni della Polstrada per l’uso improprio del cellulare


 

A giudicare dai dati diffusi dalla Polstrada di Treviso, non dovrebbero essere tantissimi gli automobilisti coscienziosi, che con il primo di questo mese si sono visti ricaricare la patente. Sono stati infatti 18.900 i punti prelevati dalle patenti dei trevigiani nel primo semestre 2005, dalla polizia Stradale. Trecento in meno dello stesso periodo dell’anno prima, quindi poco meno del 2 per cento.

Un risultato non certo eclatante se confrontato con altre provincie d’Italia, dove i punti sono scesi anche di un terzo, rispetto all’anno scorso. Una nota positiva arriva però se si dà un’occhiata alle principali infrazioni commesse dai trevigiani, in questi primi mesi 2005. Scende sensibilmente il numero di multe per guida in stato di ebbrezza, la violazione dell’art.186 del codice della strada. Da 473 infrazioni commesse nel primo semestre 2004 si scende a 432, con una diminuzione pari quasi al 10 per cento. Nemmeno l’incubo di restare senza punti però aiuta contro il vizio di spingere il piede sull’acceleratore: l’eccesso di velocità, accertato con autovelox o il telelaser, resta l’infrazione più "popolare" a Treviso.

Da 1520 multe per violazione dell’art 142 del Cds, del primo semestre 2004 si è passati a 1968, nello stesso periodo 2005, con un aumento quasi del 30 per cento. Sono 663 gli automobilisti che si sono visti decurtare, nel primo semestre 2005, 5 punti, per la guida senza cinture. Anche in questo caso si tratta di un numero maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno prima quando il dato era 624. Aumentati anche i trevigiani che guidano parlando al cellulare, nonostante auricolari e bluetooth. Sono stati 343 nel primo semestre 2005, rispetto ai 244 dello stesso periodo 2004. Fanalino di coda, in questa sorta di "classifica" delle infrazioni più commesse, il sorpasso nei pressi di un incrocio, violazione dell’articolo 148. In questo caso si è registrato persino un calo delle infrazioni: dai 47 automobilisti fermati nel 2004 si è scesi ai 39 di quest’anno.

Di fronte di questi dati non "esattamente confortanti", non saranno probabilmente molti coloro che hanno potuto usufruire del bonus di due punti. Si stima che in tutta Italia siano attualmente 12,7 milioni i punti decurtati, e che le patenti intaccate, su un totale di circa 34 milioni, siano 3,2 milioni. Per chi comunque non fosse ancora sicuro del proprio punteggio potrà contattare il numero telefonico 848782782, ed inserendo i propri dati conoscere in qualsiasi momento il saldo della patente.

 


Da “Il Messaggero”   del 29 luglio 2005

Ubriaco, trasportava lavatrici guidando a zig-zag


 

A bordo di un ”Voyager Chrisler”, fermato alle 4 dell’altra notte in via Flaminia all’altezza di Torrette, in quanto viaggiava a zig e zag, gli uomini della polizia stradale hanno sequestrato 4 lavatrici «Ariston» imballate di provenzienza sospetta. Il conducente, M.V., 24 anni, ucraino, ubriaco, ha detto di essere il proprietario della merce, ma è stato denunciato a piede libero. Mentre L.I., sedicente cittadino israeliano, che si trovava a bordo dell’ autovettura, è stato arrestato perchè irregolare

 


Sabato, 30 Luglio 2005
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