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Rassegna stampa Alcol e guida del 28 gennaio 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

 

NOTA IMPORTANTE: in fondo alla rassegna trovate le prime due lettere di protesta di cui siamo a conoscenza, tra quelle scritte al quotidiano “Il Mattino” di Napoli, a seguito dell’articolo di ieri che sosteneva come, per aiutare le arterie, “bastano” 4 bicchieri di vino al giorno.
Continuate a scrivere a posta@ilmattino.it , inoltrando per conoscenza a a.sbarbada1@tin.it e robargen@libero.it

CORRIERE.IT – “ITALIANS”

http://www.corriere.it/solferino/severgnini/07-01-28/04.spm

In balia delle lobby dell’alcol

Cari Italians,
i problemi legati all’alcol sono una grande causa di sofferenza per molte famiglie italiane. L’Organizzazione mondiale della sanità pone come fondamentale obiettivo di salute pubblica la riduzione del consumo di vino, birra e alcolici. Di contro, la promozione trasversale al vino attraversa il mondo dell’informazione: lo scorso 2 novembre il Tg1 della sera ha trasmesso un servizio a titolo «Chi beve vino campa cent’anni», una palese manipolazione della scienza per promuovere il prodotto vino. Al link http://www.aicat.net/il_caso_tg1.htm si trova una raccolta di autorevolissime proteste provenienti dal mondo scientifico, da associazioni e da semplici cittadini, contro questo grave esempio di mala-informazione.

Il Italia le lobby del vino e degli altri alcolici sono potenti: a differenza dei politici francesi, i nostri non hanno il coraggio per contrastarle. Ricordo alcune delle notizie passate sulla stampa in questi ultimi anni: «Verrà revocata a vita la patente a chi uccide guidando ubriaco», «Verrà sospesa la somministrazione di bevande alcoliche nei locali notturni a partire dalle ore 2», «Verranno vietate la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche nelle aree di servizio autostradali», «Verrà vietata la pubblicità delle bevande alcoliche», «Verranno vietate la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 18 anni», «Verranno inserite sulle etichette delle bottiglie di vino, birra e alcolici avvertenze sui rischi legati al consumo». Ogni volta che è uscita una di queste proposte di legge, si sono attivate le lobby dell’alcol. E i nostri parlamentari hanno prontamente fatto marcia indietro: NESSUNA di queste norme, che pure godrebbero del consenso dell’opinione pubblica, è stata approvata. I 200 mila controlli/anno con l’etilometro in Italia, contro i 9 milioni in Francia, rispondono a questa stessa logica. Così in Italia un bambino di 10 anni può, a norma di legge, andare al supermercato ad acquistare una bottiglia di vodka, un guidatore può, a norma di legge, andare in un autogrill a fare scorta di vino e di birra, così chi uccide guidando ubriaco torna a guidare quasi subito.
Ricordo il caso di un signore di Piacenza cui la patente è stata sospesa 18 volte per guida in stato di ebbrezza, che continua tranquillamente a guidare, a norma di legge. Ogni volta che per la strada incrocio un’auto, penso che potrebbe essere lui.

Alessandro Sbarbada, a.sbarbada1@tin.it


 
IL TRENTINO

di Chiara Bert 
«Troppo alcol, ma non siamo poliziotti» 
I baristi si difendono: i ragazzini vanno educati, non chiedetelo a noi 

Facchinelli: «Mai servito alcolici a tredicenni ma non possiamo chiedere a tutti la carta d’identità»

Botto: «Perseguire chi consuma e dobbiamo capire perché così tanti giovani cercano l’eccesso»

TRENTO. Uno ti racconta che l’altro sera nel suo locale, a una festa di laurea, erano in sedici e hanno fatto sedici giri di birre. Una giovane barista, a Trento solo da un paio di settimane, confessa il suo stupore: «Mi sembra che qui bevano come spugne». Tutti ammettono che il problema c’è, giovani e giovanissimi che bevono, bevono tanto, birre, spritz, superalcolici. «Ma non siamo noi a fomentare l’alcolismo - si difendono in coro i baristi - e non chiedeteci di fare i poliziotti».
Quando chiedi se servirebbero alcolici a un tredicenne, ti rispondono tutti che «no, mai». Poi subito aggiungono che nei loro bar di tredicenni e quattordicenni se ne vedono pochi. Eppure il test fatto dal nostro giornale - in giro con un tredicenne che ha ordinato alcolici in diversi bar della città - ha dimostrato che nessuno degli esercenti ha chiesto l’età del ragazzino: tutti gli hanno servito senza problemi birra, spritz e prosecco. E pazienza se la legge lo vieta per i minori di 16 anni.
«Non prendetevela con i baristi ma con le famiglie», protesta Stefano Facchinelli del Bar Olimpia di via Belenzani. «Non possiamo fare la Gestapo, chiedere a tutti la carta d’identità (*). Il problema è a monte, i figli rispecchiano le abitudini dei genitori. Non è possibile che a 15-17 anni abbiano in tasca tutti questi soldi e stiano fuori fino alle quattro del mattino. Se ci fosse educazione al bere non servirebbe una legge per vietare l’alcol ai minori. Vedo ragazzi che bevono tanto, troppo, e mi sorprendo di come riescano a reggerlo».
Al Bar Pasi il titolare Walter Botto quasi si arrabbia: «Il problema dell’abuso di alcol certo che c’è, e bisognerebbe interrogarsi su cosa spinge i ragazzi a cercare l’eccesso. Non possono chiedere a noi di farci carico del problema chiedendo la carta d’identità ai clienti. È chi consuma che va perseguito. Faccio questo mestiere da trent’anni, e negli ultimi un giorno sì e uno no devo chiamare le forze dell’ordine per qualcuno che si ubriaca. Lo portano via e dopo mezz’ora è di nuovo qui, siamo un paese senza regole».
Ci spostiamo in via Verdi, zona di bar universitari. «Da noi vengono quasi solo ragazzi maggiorenni - spiega Andrea Ceretti del Bar Duomo - ma a volte stabilire l’età non è immediato. Piuttosto che vietare servirebbe buon senso ed elasticità. Il proibizionismo sugli alcolici non ha funzionato, basta vedere Stati Uniti e Inghilterra dove i giovani si sbronzano comunque. Una birra è una cosa, altro è un superalcolico. Meglio servire una birra a un sedicenne e fermarsi quando un ragazzo sta esagerando, a prescindere dall’età».

Dietro il bancone del vicino Bar Mozart Alessandra Daccò, 30 anni, a Trento da due settimane: «Sono di Milano ma ho vissuto a lungo negli Stati Uniti. E la prima impressione che ho avuto arrivando qui - confessa sorridendo - è che siete dei grandi alcolizzati. Vedo ragazzi bere come spugne, birre e spritz soprattutto». «L’altra sera stavo chiudendo e mi è capitato qui un gruppo di ragazzini molto giovani. Volevano una bottiglia di Bacardi, gli ho risposto filate a letto e ci siamo fatti una risata».

Al «buon senso» fanno appello anche i titolari del Bar Nettuno di via Cavour: «Se sei del mestiere quando uno è un ragazzino lo capisci e alcolici non gliene dai. Se poi uno a sedici anni mi chiede una birra, una gliene dò e due no». «Ci sono colleghi a cui interessa solo far cassa, ma il problema dei ragazzini che bevono troppo è un problema di educazione in casa e di prevenzione, non di baristi».
«Non siamo fomentatori di alcolisti», protesta Marco Antonucci del Bar Fiorentina. «Ci hanno etichettato come il bar della birra per gli happy hour, ma io mi sono dato una linea: niente alcolici a chi ha meno di 16 anni, niente superalcolici a chi ne ha meno di 18. Se ho dubbi, i documenti li chiedo e mi è capitato anche di fare delle brutte figure con dei maggiorenni». «Ma non ha molto senso chiedere a noi di non servire alcol quando ai ragazzini basta entrare al supermercato e uscire con il Bacardi breezer. Il problema è la gente che si ubriaca, qui in Trentino si sente più che altrove. La birra alla spina c’è da noi, e il mio fornitore di Aperol dice che a Trento vende come nelle grandi città».

(*) Nota: questo voler eludere le proprie responsabilità è gravissimo: non solo la carta di identità si può chiedere, ma quando c’è il dubbio che il cliente che ordina alcol abbia meno di 16 anni è preciso dovere dell’esercente chiederla.
E poi guardate che è strano: prima dicono che nei loro bar minori di 16 anni se ne vedono pochi, e poi dicono che non possono chiedere la carta di identità a tutti, come se fossero moltissimi…

La cosa incredibile è che tutti cadono dalle nuvole, quasi ci fossero novità, leggi nuove che hanno introdotto il divieto di somministrare bevande alcoliche ai minori di 16 anni…, mentre il loro obbligo di rispettare il (vecchio) Codice Penale lo dovevano conoscere e mettere in pratica dal giorno che hanno acquisito la licenza, non da ieri.
Mi pare che con queste dichiarazioni l’immagine dei baristi trentini esca ancora peggio che dall’inchiesta di ieri, e che sia evidente non solo l’assoluto dispregio della legge, ma anche l’assenza di responsabilità e la totale mancanza di informazione e sensibilità rispetto ai problemi alcolcorrelati.


 
IL TRENTINO

LE MIGLIORI DELLA SETTIMANA
RIDONDANTE 
«No alcol agli under 16» Ma la legge già lo vieta 

Niente alcolici ai minori di 16 anni. Così tuonò l’assessore Mellarini all’indomani dell’allarme lanciato dal collega Andreolli. «Faremo una legge per vietare la vendita», ha detto Mellarini. Nessuno evidentemente si è preoccupato di avvisare l’assessore che la legge italiana ha già provveduto: l’articolo 689 del codice penale punisce gli esercenti fino ad un anno di reclusione (e sospensione della licenza) se somministrano alcolici agli under 16.


 

IL TRENTINO

Il vino come un gigantesco «self service» 

TRENTO. Al wine bar Vino e Sensi il vino te lo servi da solo. E soprattutto nella quantità che desideri. L’originale metodo di distribuzione è una delle particolarità che si trovano in questo locale appena aperto. Ma vediamo come funziona: si compra alla cassa una card, sulla quale viene caricato l’importo desiderato, e la si inserisce nell’apparecchio dove sono esposti i vini, una decina di bianchi ed una decina di rossi. Dopodiché si preme il pulsante corrispondente al vino scelto e soprattutto alla quantità desiderata: un terzo, mezzo bicchiere o uno intero. Il tutto con relativi importi indicati. Se qualcuno dubitasse della modalità di conservazione delle bottiglie aperte, ecco qui la spiegazione: l’apparecchio è sottoposto ad atmosfera modificata, sotto azoto, e garantisce la conservazione della qualità del vino fino ad un massimo di quindici giorni. (s.c.)


IL TRENTINO

di Silvia Conotter 

Sballo, drink & musica: viaggio nella «movida» 
Dai locali più «in» a quelli classici. E c’è chi tiene aperto fino alle 4 del mattino 

«Prova» sul campo in un freddo venerdì sera d’inverno, con le vie del centro quasi deserte e con i locali notturni che pullulano di giovani.

Tutti felici tranne i vicini che dormono

TRENTO. Il centro storico “by night” continua a pulsare, nonostante le lamentele del vicinato, i controlli serrati e le chiusure anticipate. I gestori si oppongono con forza a quanti vorrebbero che la vita notturna si spostasse in periferia e la parola d’ordine degli ultimi tempi è sempre la stessa: resistere. Sono nati così nuovi locali (il disco-pub MoMà e il wine bar Vino e Sensi), ma anche una collaborazione proficua tra il Perlè e la “nuova” Cantinota, provvista ora di licenza da ballo. Sempre in auge l’Accademia e, tra gli universitari, Soultrain, Fiorentina e Binario.
Venerdì sera, ore 21. Le vie del centro storico sono quasi deserte e il freddo che penetra i cappotti fa presagire una serata tutt’altro che movimentata. Gli habituè dell’aperitivo, che normalmente affollano il Randrè, l’Exsense, il Carducci e il Marchiodi, si sposteranno verso Bolzano o le città venete, ben più vivaci? Se lo chiedono i gestori, intrappolati nell’eterna diatriba con i residenti che vogliono dormire sonni tranquilli e che spesso hanno contribuito alla chiusura dei locali di successo.
Ma la movida trentina resiste, nonostante tutto, e i pochi locali sopravvissuti si riempiono in fretta. Sempre più in voga il Perlè, che ha fatto del suo staff, della musica e di un’ambientazione particolare il suo punto forte. E’ qui che si trova la “Trento bene”, anche se, rispetto al target iniziale di clientela, l’età si è leggermente abbassata.
Difficile però che si passi l’intera serata nello stesso posto e allora comincia il peregrinare da un posto all’altro. Da via S.Maria Maddalena ci si sposta generalmente ai Vicoli, vicino al Duomo, che sembra puntare ultimamente però più sulla ristorazione, facendo magari tappa al Simposio e alla Sacrestia, che appaiono meno affollati di un tempo.
Sempre in voga l’Accademia, dove prima o poi si passa per un buon bicchiere di vino in compagnia, e il Feudo, con il suo zoccolo duro di clientela composta soprattutto dagli amici dei titolari.
La Corte Sconta, che è uscita quasi indenne dal contenzioso con il vicinato, è un’ altra tappa fissa nel giro notturno dei locali del centro.
Novità della settimana scorsa è invece il wine bar Vino e Sensi (ex Bahnhof), gestito da Alessandro Valentini, che offre un’ambientazione piacevole ed una scelta di 570 etichette. Atmosfera tranquilla, musica soft e divanetti rossi che danno un tocco vintage anni Sessanta.
Per chi ha voglia di tirare tardi, udite udite, ci sono finalmente due valide alternative, una complementare all’altra. La prima è il disco pub MoMà, sorto sulle ceneri della Mandragola, che tiene aperto fino alle 4. «Ho voluto dare una valida alternativa a chi si reca fuori città per andare a ballare» spiega soddisfatto il titolare, Franco Scrivano, che già si trova a fare i conti con dei vicini poco comprensivi, pur essendo in regola con l’impianto di insonorizzazione. Dalla pista da ballo affollata si capisce che i trentini hanno apprezzato questa novità, che riserverà a breve serate particolari con noti dj di fuori regione.
Stesso orario di chiusura per la Cantinota, che ha preso la licenza da ballo e, in collaborazione con il Perlè, organizza le serate universitarie il mercoledì e il sabato, alternando piano bar e dj in consolle.
Per le matricole il Fiorentina rimane sempre uno dei punti di riferimento, assieme al Binario, al Verdi e al Soultrain, soprattutto nelle serate con l’happy hour.

Vita difficile invece per la fascia d’età 14-18 anni. se chiedi dove vadano la sera ti rispondono con un laconico: «Per noi c’è poco o niente».

E per chi ama un ambiente più intimo? La risposta è la solita: il Picaro, dove è sempre difficile trovare posto a sedere, e il Feeling in piazza Garzetti. Intramontabile l’ambiente spartano della Scaletta, così come il Paradiso in Largo Nazario Sauro, per chi di ambienti “in” non ne vuole proprio sapere.
In conclusione: Trento potrebbe sicuramente offrire di più, ma l’iniziativa e la voglia di creare degli ambienti piacevoli ai gestori non manca certamente. Ora si tratta di capire, dopo anni di querelle con i residenti, se si vuole lavorare per trovare una soluzione.


 
LA PROVINCIA DI CREMONA

Il caso.
L’assessore Morini: la decisione riguarda tutti i dipendenti.

Le perplessità di Torchio

Provincia, vietati gli alcolici durante la pausa pranzo

di Gilberto Bazoli

I 500 lavoratori dell’Amministrazione provinciale dovranno rinunciare agli alcolici durante la pausa pranzo. Il divieto è contenuto in una circolare, datata 22 gennaio, della ‘Riunione periodica della sicurezza’, l’organismo di cui fanno parte i 18 dirigenti, alcuni rappresentanti sindacali e, per la giunta, l’assessore Piero Morini (Rifondazione comunista). Il caso è stato sollevato durante l’affollata assemblea dei dipendenti, svoltasi venerdì.

Spiega Elisa Bentivoglio, responsabile del Servizio protezione e prevenzione: «Le leggi dell’Unione europea e italiane hanno individuato i lavori che comportano un elevato rischio di infortuni e per i quali, quindi, è consigliabile non bere alcolici». Per quanto riguarda la Provincia, rientrano in questa categoria «i cantonieri, gli operai del settore viabilità, gli autisti, i tecnici incaricati di compiere sopralluoghi. Ossia, il 70 per cento dei dipendenti». Il provvedimento è stato esteso a tutti, compresi impiegati e segretarie, «perché si è voluto lanciare un segnale preciso: la tutela della salute riguarda ognuno di noi. Se ci sono problemi di alcolismo in Provincia? Assolutamente no». (*) La decisione del divieto è stata presa all’unanimità. D’accordo anche l’assessore Morini: «Abbiamo voluto sottolineare che, quando il pomeriggio si svolge un’attività pericolosa e ci si deve comunque spostare in auto o su un altro mezzo, sarebbe opportuno non bere a tavola». Perché questa regola anche per chi è dietro la scrivania? «Non si possono fare differenze, ad esempio, tra impiegati e cantonieri. Non ci saranno controlli al bar o nei ristoranti, ci affidiamo al buonsenso delle persone. La nostra è una raccomandazione». Sfociata in una misura concreta: ‘Prevedere - recita la circolare - nelle convenzioni con i ristoratori per l’utilizzo del buono pasto il divieto della somministrazione di bevande alcoliche’. E così dai prossimi mesi sui talloncini bianchi, che danno diritto a consumazioni per un massimo di 10.50 euro, verrà inserita la dicitura: ‘Somministrazione di cibi e bevande non alcoliche’. «Prima bevevo, ma da molto tempo non più - dice l’assessore -. Sono quasi astemio». Morini previene la domanda: «Su questa vicenda, ovviamente, non hanno influito le mie abitudini». Se n’è parlato anche nell’assemblea del personale, mai così partecipata, svoltasi venerdì scorso. «Sono nettamente contrario a queste disposizioni ministeriali, che forse la Provincia poteva risparmiarsi di rilanciare - afferma Cesare Leoni, della funzione pubblica Cgil -. Le persone serie non hanno bisogno di circolari per essere tali e lo stesso vale per chi vuole ubriacarsi: lo fa e basta».

Il presidente Giuseppe Torchio predica moderazione: «Il problema del nesso tra sicurezza sul lavoro e alcolici esiste. Ma qualche deroga al divieto sarebbe opportuna. Penso ai cantonieri e a chi lavora in strada. Cosa di meglio di un ‘cicchetto’ e di un po’ di liquore, senza ovviamente mai esagerare, per ripararsi dal freddo?». (**)

 
(*) Nota: che su 500 persone non ci siano problemi di alcolismo è statisticamente pressoché impossibile.

E’ probabile che ci sia qualche decina di persone con problemi alcolcorrelati, forse chi non li vede non li sa riconoscere.

(**) Nota: come hanno dimostrato i baristi trentini nell’articolo commentato sopra, alle volte si fa più bella figura a stare zitti.

Il Presidente della Provincia di Cremona crede che sia utile consumare superalcolici per ripararsi dal freddo: qualcuno, con tatto e delicatezza, gli spieghi che l’ha detta davvero grossa.


LA PROVINCIA DI CREMONA

Ubriaco molesto alle 9 di mattina.
Giovane bloccato si scatena anche al pronto soccorso

‘Rissa’ con i carabinieri sul mercato

CASALMAGGIORE — Ubriaco alle 9 del mattino, steso tra i banchi del mercato settimanale in piazza Garibaldi dopo aver trascorso all’addiaccio la nottata. Così l’hanno trovato i carabinieri del Radiomobile che sono dovuti intervenire su segnalazione di diversi cittadini. Protagonista della triste vicenda un 20enne casalese, M.G., già noto alle forze dell’ordine poichè coinvolto in diversi episodi di schiamazzi e risse nel centro cittadino. Il giovane ieri mattina ha iniziato a disturbare i passanti, nei pressi dell’intersezione con via Favagrossa vicino alla pescheria, fino a che qualcuno ha allertato i carabinieri. Quando i militari sono giunto sul posto M.G. ha inveito contro di loro scagliando calci e pugni e rovesciando anche un banco di arance. Poi si è sentito male ed ha iniziato a rimettere. Proprio per questo in piazza è sopraggiunta anche un’ambulanza ma per caricare il 20enne sul mezzo e trasportarlo all’Oglio Po sono servite le maniere forti. Al pronto soccorso M.G. — in uno stato di totale perdita del controllo — ha ricominciato a sferrare dei pugni prendendosela con gli infermieri e con gli armadietti di uno degli ambulatori. Quando i sanitari sono riusciti a calmarlo hanno deciso per il ricovero nel reparto di Psichiatria dell’Oglio Po. Intanto i carabinieri hanno effettuato un giro nei bar del centro cittadino diffidandoli dal servire ancora alcolici al giovane o, quanto meno, invitandoli a non venderglieli quando ne fa una richiesta spropositata. I gestori del locale in cui M.G. è stato venerdì sera, però, hanno dichiarato che quando ha lasciato il bar il 20enne era ancora sobrio. L’alcol può esserselo procurato altrimenti. (a.c.)


 
SANREMO NEWS

Sanremo: bisogna revocare la patente agli alcolizzati
Pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice, Teresa Barazzetti, perplessa e allo stesso tempo scandalizzata dalla facilità con cui soggetti avvezzi al bere rientrino in possesso della patente di guida.

"Egregio Direttore,

leggo la notizia pubblicata ieri a proposito dell’incidente accaduto in Via Martiri e che ha visto coinvolto un conducente in stato di ebbrezza. Leggo anche che allo stesso era già stata ritirata per ben due volte la patente per lo stesso motivo. Ora, se la notizia corrisponde a verità, e non ho motivo di dubitarne, come mai a questa persona, recidiva allo stato di ubriachezza per ben due volte, viene ancora consentito di circolare mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti in maniera così palese e spregiudicata? Ora voglio sperare che la patente non gli venga semplicemente sospesa, ma revocata, così come mi augurerei fosse fatto per tutti coloro che, con comportamenti ad alto rischio contribuiscono a rendere le nostre strade (quelle sempre definite ’pericolose’ in caso di incidenti!), un territorio in cui le regole valgono solo per chi le rispetta. Ricordo ancora che, in occasione del rinnovo della patente, viene fatta compilare e sottoscrivere, sotto la responsabilità del dichiarante, una autocertificazione nella quale si dichiara che non si è affetti da determinate patologie, che non si assumono sostanze che possono creare problemi alla guida di veicoli, leggi droga, alcol o farmaci. E’ evidente che in questo caso la dichiarazione non risponde al vero e sarebbe il caso di trarne le ovvie conseguenze e di provvedere in merito".


ANSA.IT

San Salvo: uomo morto per ferite riportate dopo una rissa
Colluttazione avvenuta dopo rito uccisione del maiale

(ANSA) - SAN SALVO, 28 GEN - Un bicchiere di troppo, la rissa e il colpo mortale: potrebbe essere questa la causa della morte di Cosimo Cava. L’omicidio del 40enne di Erchie (Brindisi) e’ avvenuto ieri sera, in una masse


ria di San Salvo. L’uomo che cenava con amici dopo aver partecipato alla tradizionale uccisione del maiale, rito contadino ancora celebrato in Abruzzo. Un componente del gruppo e’ indagato per omicidio preterintenzionale. 


 

IRPINIANEWS

Avellino - 44enne denunciato per guida in stato di ebbrezza

Avellino – Un 44enne di Avellino denunciato per guida in stato di ebbrezza. L’uomo nella serata di ieri, alla guida della sua auto ha provocato un incidente sulla variante. A bordo della sua vettura, dopo aver sbandato più volte, si è scontrato con una macchina con a bordo una donna ed un bambino di pochi mesi. Madre e figlio sono stati trasportati in ospedale dove, fortunatamente, sono risultati guaribili in pochi giorni. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia stradale che avendo appurato le condizioni dell’uomo lo hanno denunciato e gli hanno ritirato la patente.


IL MATTINO (Salerno)
IN VIA GONZAGA 
Auto contromano, panico e schianto

Guida l’auto brillo, semina il panico tra i passanti e si schianta contro una macchina in sosta. Paura, venerdì sera, in via Generale Gonzaga nel centro di Battipaglia dove alcuni passanti hanno rischiato di essere investiti da un’auto impazzita che è finita contro una Fiat Punto. Tutto è iniziato dopo le 21,30 quando G.P., 29 anni, alla guida della sua Opel Corsa ha raggiunto via Gonzaga e per un tratto l’ha percorsa nonostante ci fosse il divieto di accesso. Solo per poco l’automobilista ubriaco ha scansato i pedoni mentre stavano attraversando la strada. Poi, l’Opel Corsa è finita contro la parte anteriore di una Fiat Punto che ha riportato ingenti danni alla carrozzeria. Sul posto una pattuglia dei vigili urbani che ha bloccato il giovane e lo ha sottoposto all’alcool test. G.P. è stato accompagnato al comando della polizia municipale ed è stato denunciato a piede libero per guida pericolosa. L’auto del giovane è stata sequestrata. gp.pa.


 
WINENEWS.IT
Siena - 27 Gennaio 2007

SINERGIA UNIVERSITÀ DI SIENA-CITTÀ DEL VINO-VINO&SALUTE: UNITE NELLA RICERCA SCIENTIFICA, DIDATTICA, FORMAZIONE SUGLI EFFETTI BENEFICI DEL NETTARE DI BACCO … ED EDUCAZIONE SOPRATTUTTO RIVOLTA ALLA GIOVANI GENERAZIONI

“Sviluppare azioni comuni per valorizzare gli effetti benefici di un moderato consumo di vino e anche per superare i molti pregiudizi, con l’intento di favorire la prevenzione dagli abusi e di educare le giovani generazioni”: questo l’obiettivo della convenzione sottoscritta dal rettore dell’Università di Siena, Silvano Focardi, dal presidente delle Città del Vino Valentino Valentini e da Stefano Ciatti, presidente di “Vino&Salute”, forum che, dal 2005, riunisce i maggiori ricercatori e medici italiani, tutti uniti dal comune intento di divulgare la cultura del vino e di diffondere la ricerca applicata alle proprietà salutistiche del nettare di Bacco. (*)
Le tre istituzioni sono interessate “a sviluppare azioni comuni per valorizzare gli effetti benefici di un moderato consumo di vino e anche per superare i molti pregiudizi che ancora oggi sono legati al vino, con l’intento di favorire la prevenzione dagli abusi e di educare i giovani, divulgando, in forma facilmente comprensibile attraverso il supporto di studi scientifici, il messaggio importante che il vino - da sempre alla base della dieta mediterranea - contiene componenti che agiscono favorevolmente sulla salute e che, se consumato moderatamente, hanno effetti positivi sul nostro organismo”. La convenzione coinvolge, in particolar modo, il Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Siena, che, da tempo, ha attivato al suo interno ricerche scientifiche per promuovere le conoscenze per un corretto consumo del vino.

“Le recenti prese di posizione dal taglio decisamente proibizionista - spiega Paolo Benvenuti, direttore delle Città del Vino - rischiano di danneggiare il mondo del vino che non è assolutamente responsabile dei fenomeni di alcolismo che, purtroppo, colpiscono alcune fasce deboli della società (**). Il vino di qualità non è certo al centro delle cause socio economiche che provocano l’alcolismo. Il vino è cultura, storia, tradizione; è frutto del lavoro duro dell’uomo. Oggi rappresenta, assieme all’ambiente e al cibo coniugati alla nostra storia e alla nostra cultura, una tra le principali motivazioni al viaggio in Italia. Il turismo del vino va potenziato e strutturato sempre di più, anche informando i consumatori sugli effetti benefici del vino, educandolo ad un consumo consapevole e moderato”. 

 (*) Nota: vedete come a questi medici e ricercatori non interessa affatto studiare gli effetti del vino sulla salute, ma divulgare la cultura del vino, ove le proprietà salutistiche sono date per scontate: quindi non si pongono nemmeno il dubbio, hanno già le risposte. E’ un atteggiamento ben poco scientifico.

(**) Nota: non sanno nemmeno le cose più elementari, in materia di problemi alcolcorrelati.
Secondo dati del Ministero della Salute, tra tutte le persone in trattamento in Italia per problemi alcolcorrelati, il sessanta per cento consuma prevalentemente vino. Questo significa che, per parafrasare il Direttore delle Città del Vino, “il mondo del vino è assolutamente responsabile del sessanta per cento del fenomeno dell’alcolismo”, che colpisce tutte le fasce della società, e non solo quelle deboli: dal parlamentare, al medico, all’insegnante, all’operaio, eccetera.
Basterebbe guardare, oltre alla molecola del resveratrolo, anche un poco la vita delle persone e delle famiglie italiane per rendersene conto.


 
WINENEWS.IT

Milano - 27 Gennaio 2007

LA RAI PUNTA SUL VINO: ARRIVA “SCENARI DIVINI”, IL PRIMO EXPO SUL MONDO DI BACCO REALIZZATA DA 23 SCENOGRAFI DELLA RAI CHE METTERANNO “IN SCENA” IL NETTARE DI BACCO

La Rai punta sull’enologia. Ed arriva “Scenari Divini”, il primo expo sul mondo del vino realizzato da 23 scenografi della televisione di Stato che metteranno “in scena” il nettare di bacco. Ventitré installazioni artistiche che esprimono come il vino possa essere ispiratore e protagonista della creatività degli scenografi.
L’evento - che sarà presentato da Bruno Gambacorta, giornalista di Rai Due e curatore di “Eat Parade” e “Wine Parade”, a Milano il 5 febbraio negli East end Studios (via Mecenate, 84/10) - è frutto di un incontro tra personaggi che da sempre seguono con passione ed interesse sia il vino e sia la scenografia, ovvero Dario Cavaletti, famoso scenografo della Rai e de La7 (i programmi di Michele Santoro, Gad Lerner, Piero Chiambretti), da Savino Vurchio, direttore dell’Unione Italiana Ristoratori, con la collaborazione e direzione artistica di Sergio Rigutto, capostruttura scenografica della Rai.
Ma “Scenari Divini” non sarà solo un evento, ma diverrà mostra itinerante: la prima tappa nell’Hotel Enterprise di Milano (Corso Sempione, 91) dove, dal 15 al 22 febbraio, le opere saranno oggetto di un’esposizione esclusiva dedicata agli enoappassionati lombardi. Da marzo, “Scenari Divini” proseguirà, con esposizioni della durata di due settimane, nelle cantine partner dell’evento culturale (tra gli altri, Gruppo Italiano Vini, Santa Margherita Vini, Cecchi, Consorzio dell’Asti). In ogni tappa, saranno organizzati eventi studiati ad hoc, degustazioni e iniziative collaterali.

 Il ritratto - Chi sono gli scenografi ci “Scenari Divini”.

1) Aldinio Susanna: scenografo (scenografie televisive: Isola dei famosi, Musicfarm , Bulldozzer ...)

2) Carletto Alessandro: scenografo e pittore (personale astiteatro, installazione a percorsi di Castagnole Monferrato e scenografia teatrale Safe sex, long life)

3) Cavaletti Dario: scenografo (scenografie televisive: Dopo Rg Rai 1, Markette, Pinocchio ...)

4) Chiara Giuseppe: scenografo (teatro e mostre ...) e all’estitore di mostre (I like bike e Fiera del ciclo e motociclo di milano)

5) Cividini Daniele: artista

6) Fantechi Andrea: architetto scenografo (scenografie televisive: Mondiali di calcio monaco 2006, Voyager, Olimpiadi torino 2006 ...)

7) Finardi Georgia: scenografo (tv, teatro, pubblicità)

8) Gabriele Luisa: scenografo (Musical “Skecht” al Nazionale, Sfilate moda uomo donna Messori e Social Sinner ...)

9) Galasso Alessandro: scenografo Rai e designer (scenografie televisive: Tv talk, Caffè teatro, Palcoscenico ....)

10) La Rocca Elena: scenografo ceramista (vincitrice Salon di brera 1997 cattedra incisione)

11) Locorotondo Margareth: scenografo (vincitrice Salon I 2001 di Brera cattedra scenografia, allestimento Spalding & Bros per il Salone del Mobile 2001, Sfilate 2003 per Pringle of Scotland ...)

12) Mastrangelo Elisa: architetto scenografo (scenografie televisive: Confronti …)

13) Meazzi Manola: scenografo (scenografie televisive: Quelli che il calcio, Sformat, La grande notte ....)

14) Milana Dario: architetto e designer

15) Ninivaggi Silvana: scenografo tv e micro scenografie e manualità albero azzurro

16) Pagliariccio Francesco: scenografo (Nuotando con le lacrime agli occhi, Selvaggio west, Cdlive …)

17) Parnanzini Lorenzo: scenografo (scenografie televisive: Domenica Sportiva, Formula 1, Sereno variabile ….)

18) Ramezzana Massimiliano: scenografo, pittore e illustratore (scenografie televisive: Presentazione Giro d’Italia, Televisione ...)

19) Recalcati RossellA: scenografo Rai (scenografie televisive: Olimpiadi invernali 2002 Salk Lake City, Anatra Martina, Specialmente Mina ...)

20) Rigutto Sergio: artista e capostruttura scenografia Rai cptv milano

21) Sala Luca: scenografo (Virtual set, video Flauto magico Portogallo 2005, video Otello Teatro alla Scala ….)

22) Zanon Marco: architetto e artista 23) Zullo Eleonora: scenografo tv e cinema (film: “Doppio” 2006, "”Anche il sole Tramonta” 2002 ...) 


IL TEMPO

Cerimonie per i 20 anni della Città del Vino

TORANO NUOVO — Il «paese del gusto» si appresta a festeggiare il ventennale della «Città del Vino», un’istituzione che ha portato Torano Nuovo, paese di poche migliaia di anime, all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale. Numerose e qualificate le celebrazioni previste. In primo luogo gli organizzatori hanno indetto una conferenza a stampa che coinvolgerà tutte le principali testate nazionali e un evento a seguire in tutte le regioni italiane. Due eventi che avranno luogo intorno alla metà di febbraio. L’appuntamento più importante si svolgerà a Roma giovedì 8 febbraio, alle ore 10,30, preso la sala della Promoteca in Campidoglio. L’obiettivo è quello di lanciare venti incontri in altrettante regioni da effettuarsi contemporaneamente in una Città del Vino tra il 10 e l’11 febbraio. Gli obiettivi sono statti illustrati nel corso di un incontro svoltosi a Torano Nuovo, presieduto dal sindaco Dino Pepe, e a cui ha partecipato il vice-presidente nazionale dell’associazione Città del Vino Fabrizio Montepara.

Dom. Laur.


ALICE.IT

CINEMA/ DOPO I PROBLEMI CON L’ALCOL LINDSAY LOHAN TORNA SUL SET
Ha ottenuto una piccola parte nel thriller "I know who kill me"

Roma, 27 gen. (Apcom) - Lindsay Lohan torna finalmente al lavoro. Dopo essere stata protagonista di una lunga serie di eccessi in discoteca, l’attrice ha cominciato a frequentare di nuovo i set cinematografici di Hollywood. Il regista Chris Sivertson l’ha voluta nel suo nuovo thriller
Secondo il magazine "People" le scene che l’attrice appena ventenne ha interpretato sono state girate in un’unica giornata, lo scorso venerdì. Non si tratta quindi di un ruolo centrale all’interno della pellicola che nel cast vede anche Julia Ormond and Kenya Moore, ma l’impegno della Lohan è stato massimo. Le riprese, infatti, sono andate avanti per 13-14 ore senza interruzioni e la star non ha fatto capricci, continuando a seguire le indicazioni del regista.
Per recitare la Lohan deve aver chiesto un permesso di uscita dalla clinica dove sta cercando di disintossicarsi dall’abuso di alcol. "Ho deciso di prendermi cura della mia salute - ha detto ai giornalisti la scorsa settimana poco prima di entrare nell’elegante centro di recupero "Wonderland" di Los Angeles -. Spero che vogliate rispettare la mia privacy". I problemi della Lohan con l’alcol erano noti a tutti: l’attrice aveva anche confermato di aver preso parte per un anno alle riunione degli alcolisti anonimi.


 
SUPEREVA NOTIZIE
http://guide.dada.net/medicina_del_lavoro/interventi/2007/01/284205.shtml

Alcol, lavoro e documento di valutazione dei rischi

A cura di Cristiano Ravalli

Le perplessità applicative della normativa sui controlli alcolimetrici nei luoghi di lavoro

Voglio segnalarvi quanto riportato nel corso del Convegno “Alcol e Lavoro” svoltosi a Varese il 25/1/2007. In particolare mi riferisco all’intervento da parte dell’Unità Operativa Prevenzione della Direzione Generale della Regione Lombardia.
Secondo quanto indicato dalla relatrice “l’organo di vigilanza chiede all’azienda di inserire nella valutazione dei rischi aziendali il problema della presenza del rischio da dipendenza da sostanze alcoliche tra i lavoratori. Un primo passo è verificare se nell’azienda si svolgono attività lavorative comprese nell’elenco di cui all’allegato del Provvedimento della Conferenza Stato-Regioni del 16 marzo 2006: nel caso, il datore di lavoro deve eseguire una valutazione aggiuntiva a quella prevista dall’art. 4 comma 2, ovvero del rischio infortunistico rappresentato dall’assunzione di alcol in concomitanza ai rischi delle attività lavorative.
La posizione della regione appare a mio avviso condivisibile anche se permangono dubbi sull’applicabilità. Mi chiedo quante aziende inseriranno il rischio infortunistico così come auspicato dalla Regione, tenuto conto del livello medio dei documenti di valutazione dei rischi che appaiono, in gran parte superficiali, per usare un eufemismo.
Inoltre: il medico competente, ammesso che venga inserito nel documento di valutazione dei rischi il rischio in oggetto, sarebbe in questo caso autorizzato ad eseguire controlli alcolimetrici anche sui soggetti non sottoposti a sorveglianza sanitaria ma che rientrano nelle mansioni identificate nel provvedimento?
Mi riferisco ad insegnanti o autisti di autovetture che normalmente non sono esposti ad un rischio e pertanto, di regola, non dovrebbero essere sottoposti a sorveglianza sanitaria. Ed in questo caso il medico competente procede alla visita di idoneità con espressione del relativo giudizio di idoneità o si limita ai controlli alcolimetrici?

Insomma si tratta di una normativa lacunosa e pasticciata con molti punti controversi e contradditori che porterà sicuramente qualcuno davanti ad un giudice a rispondere di accertamenti illeciti o, viceversa, di omissione di controllo.


IL TEMPO

Rissa in discoteca tra rumeni ubriachi In cinque finiscono nella rete dell’Arma

di ANNA PIERSANTI

PRIMA se le sono date di santa ragione con altri connazionali in discoteca. Poi, all’arrivo dei Carabinieri che ne hanno arrestati cinque, sono saltati in macchina completamente ubriachi per sfuggire ai controlli e al fermo ma non hanno visto nè muretti nè cancelli delle case nei pressi della discoteca «Vox Maris», in via del Barco, a Tivoli Terme. E così ai danneggiamenti del locale con tavoli lanciati, bottiglie rotte e tubi di ferro divelti, si sono aggiunti recinzioni sventrate e almeno due cancelli sfondati. Due dei giovani, tutti tra i 20 e i 30 anni, feriti, sono stati fermati immediatamente. Gli altri tre, a bordo dell’autovettura, sono stati presi dopo un inseguimento a Villalba di Guidonia. Anche per loro necessario il ricorso al pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli dove, per tagli e contusioni, hanno avuto una prognosi di cinque giorni. A chiamare gli uomini del capitano Luca Palmieri, probabilmente, una delle persone in servizio alla discoteca. Di fronte alla violenza delle percosse e alle armi improprie, questi ha temuto che la rissa, nata per futili motivi e alimentata dal tasso alcolico dei contendenti, finisse non solo per provocare grossi danni al locale ma anche per avere un epilogo anche drammatico: «Venite, presto, si stanno ammazzando», ha gridato l’uomo. E una pattuglia in servizio di controllo nella zona in pochi secondi è piombata sul luogo dove era al culmine la battaglia.


IL TEMPO

OLTRE mille patenti ritirate sul Grande Raccordo Anulare in 567 giorni.

In questo arco di tempo il Rups della Stradale ha decurtato oltre 24 mila punti. La media del primo anno e mezzo di attività dei poliziotti motociclisti è, dunque, di due licenze sequestrate ogni giorno. Il trasgressore-tipo è un uomo tra i trenta e i quaranta anni: i punti vengono tolti per la mancata revisione dei veicoli (1.222 contravvenzioni), l’uso del cellulare (633) e la mancanza di cinture di sicurezza (598). In netto aumento anche il numero di interventi che riguardano le corsie d’emergenza, infrazione per la quale è previsto direttamente il ritiro della patente. Sorprendentemente basso, invece, il numero di sanzioni elevate per il mancato utilizzo del casco (3), per l’abuso di bevande alcoliche (13) e per l’assunzione di sostanze stupefacenti (2), mentre sono oltre 350 gli automobilisti multati per eccesso di velocità. Ma Rips non significa soltanto multe. Il nuovo reparto, infatti, viene impiegato in numerose operazioni: dal soccorso degli automobilisti in panne, alla gestione delle frequenti emergenze legate al traffico; dal trasporto di organi agli ospedali alla scorta dei mezzi di assistenza durante gli incidenti.


 

IL GAZZETTINO (Vicenza)
Ubriaco al volante: i carabinieri gli ritirano la patente

ROMANO D’EZZELINO - Aveva trascorso la serata ad una festa tra amici esagerando con le sostanze alcoliche. Poi ha avuto la sciagurata idea di mettersi al volante d

Lunedì, 29 Gennaio 2007
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