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Rassegna stampa Alcol e guida del 23 gennaio 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

CORRIERE ADRIATICO

Accolta positivamente l’idea del pullman verso le discoteche. In vista anche sale di decompressione

Funziona la campagna “anti-sballo”

PORTO RECANATI - Un altro fine settimana è trascorso senza che si siano registrati episodi incresciosi all’interno e fuori delle discoteche portorecanatesi. L’invito delle autorità a un maggiore senso di responsabilità e alla prudenza preventiva è stato accolto dalla quasi totalità dei nostri giovani, molti dei quali si sono organizzati per non dover affrontare il viaggio di ritorno alle proprie abitazioni in stato di euforia e con i rischi derivanti dal dover guidare in tale stato. Soprattutto apprezzata è stata ed è l’idea di viaggiare mediante pullman. È così che a partire dalla provincia di Ascoli, un pullman raccoglie, cammini facendo, i giovani che intendono arrivare presso le nostre discoteche e li riaccompagna a casa a serata conclusa. Ma non tutti si affidano a questo tipo di soluzione, preferendo muoversi autonomamente. Anche per loro, però, si profila la possibilità di usufruire di controlli e di eventuali rimedi preventivi. Esistono infatti contatti tra il nostro Comune e la Pro Sir, associazione sostenuta dal Ministero per la solidarietà nella sua attività in favore dei ragazzi del “sabato sera”. Il lavoro della quale si incentra sulla predisposizione in loco di una “camera di decompressione” in cui far sostare e assistere chiunque abbia bisogno di dissipare il carico di sollecitazioni acustiche, alcoliche, relazionali e quant’altro possa determinare un crollo psico-fisico. Il “sistema” prevede anche una rete di collegamento con i carabinieri e la polizia stradale.

AURELIO BUFALARI


LA SICILIA

In breve 

Il nemico da sconfiggere è l’alcol. Forse più della droga. Anche in una cittadina vivibile e sostanzialmente tranquilla come Caltagirone, l’abitudine di "alzare il gomito" è, purtroppo, un fenomeno con cui fare i conti. Senza allarmismi, ma pure senza pericolose sottovalutazioni. Ben vengano, quindi, le iniziative promosse dalle diverse istituzioni per fare fronte comune. Che la situazione meriti attenzione lo dimostrano anche i risultati dei controlli effettuati, durante l’ultimo week-end, dagli agenti della polizia stradale del distaccamento di Caltagirone. In particolar modo la notte fra sabato e domenica i poliziotti, coordinati dal comandante del distaccamento Emilio Ruggieri, hanno compiuto le verifiche con l’utilizzo di due etilometri. Sei le persone (tutti giovani) denunciate in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Caltagirone perché sorprese a guidare in stato di ebbrezza. Ai sei, per i quali è scattata pure la sospensione della patente, è stato riscontrato un tasso alcolemico variabile fra 1,80 e 2,23 grammi/litro, a fronte del limite stabilito dalla legge, che è di 0,50 grammi/litro.

Guidare con questi quantitativi di alcol in corpo significa versare il più delle volte in stato confusionale, con una notevole riduzione delle capacità percettive. In questi casi, infatti, i riflessi si allentano e il rischio di incidenti aumenta. Durante la notte, i poliziotti sono intervenuti pure per evitare, lungo il viale Principessa Maria, l’aggressione di un uomo di 30 anni alla sua ragazza, al culmine di una serie di "incomprensioni". Intanto, sul "libro nero" della Polstrada è finito anche il conducente della Hiunday "Gets" protagonista dell’incidente "autonomo" avvenuto, la notte fra il 13 e il 14 gennaio scorsi, al Km 45+300 della strada statale n. 417 Catania - Gela, in località Sciara, Si tratta di un giovane di Ramacca, 26 anni che, dopo il ricovero all’ospedale "Gravina" di Caltagirone per trauma facciale, è stato trasferito al "Vittorio Emanuele" di Catania con una prognosi di 25 giorni. Gli esami compiuti successivamente al sinistro hanno consentito di accertare - questa l’accusa formulata nei suoi confronti - che il ventiseienne era sotto l’effetto di alcol e di sostanze stupefacenti (cocaina). Nello stesso incidente rimase gravemente ferito (per lui prognosi riservata) un diciassettenne che viaggiava nella stessa vettura.

Mariano Messineo


LA PROVINCIA DI SONDRIO

Malumori per i controlli messi in atto nei locali pubblici: «Se non ci sono esercizi aperti siamo costretti a uscire dalla valle» Non piace la chiusura "anticipata" imposta ai bar e ai pub

Stanno creando problemi i controlli sul rispetto degli orari di chiusura dei locali

CHIAVENNA - Ragazzi, si chiude. Alle 2, quando i locali sono ancora pieni di giovani - e a volte anche di meno giovani - le luci dei bar chiavennaschi si spengono e alla cassa si fa la fila per pagare le consumazioni. La situazione lascia perplessi i clienti che, in particolare nella notte fra il sabato e la domenica, trascorrono alcune ore nei locali insieme agli amici. I dubbi aumentano quando si tratta di luoghi frequentati da una clientela tutt’altro che rumorosa. I regolamenti non piacciono, insomma. Sono ritenuti poco utili e a volte addirittura controproducenti. «Se non è possibile rimanere in un locale della Valchiavenna - dicono molti fra i diretti interessati - tanto vale spostarsi in Valtellina o nell’Alto Lario. E di notte i viaggi sulle strade comportano ulteriori rischi, dovuti non sono all’alcool - di chi guida e anche di chi si incontra - ma anche ai colpi di sonno e alle condizioni delle strade». (*) Recentemente, alcuni controlli - legittimi, naturalmente - effettuati dalle autorità che si occupano di questo settore hanno portato a un’applicazione ancora più ferrea delle regole. Alcune decine di minuti prima della chiusura non si serve più da bere e da mangiare e la serata termina con un ulteriore anticipo. La questione ha animato una discussione anche su alcuni blog e siti della Valchiavenna. La maggior parte dei navigatori che partecipa ai forum non è d’accordo con gli attuali orari di chiusura, ritenuti troppo limitati. I commenti scritti dai giovani vanno tutti nella stessa direzione. «Chiudendo prima i locali non si fa altro che spingere la gente fuori dalla valle, spedendoli in Valtellina e altre province, perdendoci denaro e mettendo un sacco di traffico in più su strade a volte pericolose», scrive ad esempio un ventenne in un forum chiavennasco. Tutti si aspettano un’adeguata attenzione nei confronti di questa tematica. s.bar.

(*) Nota: per produrre degli effetti positivi per la prevenzione gli incidenti alcol correlati, la regolamentazione della chiusura dei locali non può essere limitata come territorio o come tipologia di locali. In alcune zone, dopo la chiusura dei bar, i locali di riferimento dove andare a bere diventano gli autogrill delle autostrade.

Ma soprattutto nessuna strategia può funzionare se non si offrono delle alternative analcoliche alla movida notturna.


SESTOPOTERE.COM

PRESENTAZIONE DEL LIBRO "DELLA SALUTE DEI GIOVANI"

(Sesto Potere) - Cesena - 23 gennaio 2007 - Se la realtà giovanile si offre ad un primo sguardo come difficilmente categorizzabile, polimorfa e talvolta contraddittoria nelle sue espressioni, risulta più che mai imprescindibile una riflessione e una conoscenza della concezione di salute che i giovani hanno e quali atteggiamenti e comportamenti mettono in atto per raggiungerla. In tal senso tematiche come salute, benessere, rischio, sport, alimentazione, sessualità, alcol, rappresentazioni e consumo di droghe, rapporto con i servizi sono oggetto del libro “Della salute dei giovani. Una ricerca nella provincia di Forlì Cesena”, a cura di Costantino Cipolla, Graziano Pini, Paolo Ugolini (edizioni FrancoAngeli, 2006), che sarà presentato venerdì 26 gennaio 2007 alle 17 in Biblioteca Malatestiana, Sala Lignea. La ricerca ha coinvolto un campione non probabilistico a scelta ragionata di 1.103 giovani tra i 14 e i 29 anni, equamente divisi tra maschi e femmine, residenti nel circondario cesenate e forlivese, non solo studenti (64%).

Dalla ricerca, avviata per conoscere le diverse concezioni della salute dei giovani della nostra provincia e le pratiche messe in atto per raggiungerle, emerge un quadro estremamente interessante, dove i comportamenti a rischio sembrano convivere pacificamente con azioni positive per la salute. Un primo risultato è l’atteggiamento del campione di “Propensione alla salute” per il 58% e “Salutista” (come volontà autodeterminante), per il 33% (nel complesso la quasi totalità degli intervistati). Seppur questi valori positivi si rilevano diversi comportamenti a rischio (abuso fumo, alcol, droghe, rapporti con prostitute… spesso non vissuti come tali dai giovani intervistati in quanto parte del proprio percorso di crescita, ma, anche come cambiamento dei significati socio-culturali di certi comportamenti.

Il tutto è analizzato e raccontato con un taglio divulgativo da tre professionisti del settore: Costantino Cipolla, presidente Corso di Laurea in Sociologia della salute e degli stili di vita all’Università di Bologna; Graziano Pini, responsabile Osservatorio Dipendenze Patologiche AUSL Forlì e consulente Comune di Forlì per le politiche giovanili; Paolo Ugolini, responsabile Epidemiologia delle tossicodipendenze AUSL Cesena e Osservatorio Giovani circondario cesenate.

L’incontro con l’autore, promosso dall’Istituzione Biblioteca Malatestiana di Cesena in collaborazione Banca Popolare dell’Emilia Romagna, sarà introdotto da Maria Basenghi, Direttore Generale dell’Azienda USL Cesena, a seguire una sintesi dei risultati da parte dei tre curatori del volume, e le analisi di Elvira Cicognani, Psicologa dell’Università di Bologna e di Andrea Melella, medico psichiatra, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale.


VARESENEWS

Varese - La storia di Andrea, tecnico di laboratorio. La sua dipendenza gli ha fatto perdere la motivazione più importante che aveva, il suo lavoro

A causa dell’alcol in ospedale non lo vogliono più

Nei gruppi di auto-aiuto che siano Alcolisti anonimi o club di alcolismo in trattamento (Cat), uno dei primi problemi che affligge un alcolista è il lavoro. Il lavoro di una vita, perso, riacquistato, cercato e non trovato, sospeso. Così Andrea, 45 anni, tecnico in un laboratorio di analisi del Varesotto, alcolista, sta a casa da mesi a lottare da solo contro l’alcol che gli sta togliendo tutto: la polineurite, una malattia che colpisce i nervi e che è dovuta all’alcol, gli sta portando via l’uso delle gambe e della vista. La vista, elemento essenziale del suo lavoro, lo sta abbandonando mentre le sue giornate sono divise tra letto e televisione. La medicina del lavoro di Varese lo tiene in sospeso da mesi mentre lui tenta di tirarsi fuori dal suo problema.

Le visite si susseguono, le analisi del sangue anche ma Andrea non può tornare al lavoro e ne soffre, spesso dice di bere proprio per questo motivo ma chi deve dargli il via libera non gli parla chiaramente, non lo indirizza e si limita ad inventare cavilli e analisi senza spiegargli cosa deve fare e come. La responsabilità di rimetterlo in quel posto, che occupa dai primi anni ’80, non se la vuole prendere nessuno fino a quando non riuscirà a sconfiggere il problema alcol. Quel fantasma che lo rende nervoso con i suoi colleghi, se non ha bevuto, o che lo rende incapace di svolgere le sue importanti e delicate mansioni quando arriva al lavoro bevuto, deve essere combattuto e sconfitto. Lui lo sa ma il circolo vizioso è completo e perfetto, un meccanismo ben oliato che lo porta a farsi del male.

Andrea ora frequenta il Sert dove un’assistente sociale lo segue e dei medici lo curano, frequenta anche il Club alcolisti in trattamento per mettere in piedi un progetto di astinenza. Ce la mette tutta ma non basta, gli manca il suo lavoro che gli riempie la vita, unica sua soddisfazione da quando anche la moglie lo ha lasciato. Se qualcuno glielo avesse spiegato tempo addietro direttamente sul suo posto di lavoro, magari, che avrebbe potuto perdere una delle motivazioni più importanti della sua vita a causa dell’alcol, Andrea non sarebbe arrivato a questo punto.


IL GAZZETTINO (Rovigo)

CASELLO DELL’A13

Ubriaco causa un incidente

Guidava in stato di ebbrezza la sua Fiat Punto. Giunto all’altezza del casello autostradale di Rovigo anziché frenare ha tamponato la Ford Focus ferma di fronte alla cassa automatica per il pagamento del pedaggio. L’incidente ha avuto conseguenze limitate, i due automobilisti stavano per accordarsi con la constatazione amichevole. L’autista della Punto, però, un cittadino congolese proveniente da Padova e residente a Rovigo, era in uno stato di alterazione causato dall’alcol. È intervenuta una pattuglia della polizia che ha sottoposto l’uomo al test dell’etilometro. È risultato avere un tasso di alcol nel sangue triplo rispetto ai limiti consentiti. La sua patente è stata sequestrata, stessa sorte per l’auto in quanto mancava dell’assicurazione. Sempre sull’A13 sequestrata un’altra patente per guida in stato di ebbrezza, l’uomo controllato era un nigeriano, anche lui con certificato dell’assicurazione dell’auto falsa.


L’ARENA

VILLAFRANCA.

L’incidente, avvenuto ad Alpo, è stato causato da un automobilista in stato di ebbrezza, denunciato all’autorità giudiziaria

Sfiora i vigili e centra una Cinquecento

Villafranca. Secondo incidente stradale nel giro di pochi giorni sul territorio comunale provocato da un automobilista in stato di alterazione alcolica. È accaduto ieri, ancora una volta di mattina in via Principe Federico di Saluzzo ad Alpo poco prima di mezzogiorno. A quell’ora davanti alla scuola elementare San Giovanni Calabria della frazione una pattuglia della polizia municipale richiamata da alcuni passanti era impegnata a regolare il transito veicolare per far evitare agli automobilisti una chiazza di olio - perso da un’auto a causa della rottura della coppa dell’olio - stagnante sulla carreggiata, resa così sdrucciolevole e pericolosa.

Gli agenti stavano attendendo un mezzo spandisabbia quando è sopraggiunta un’Alfa Romeo 166, proveniente da Ognissanti e diretta in via Bassani. La vettura ha prima ha colpito un segnale dei lavori in corso, poi ha sfiorato la vettura di servizio dei vigili evitando fortunosamente di centrarla e quindi ha strisciato contro una Fiat 500 ferma sul lato destro della strada andando a fermarsi oltre il marciapiede.

Dall’abitacolo è sceso un uomo di 62 anni abitante sempre ad Alpo, poco lontano dal luogo, che barcollando e confuso si chiedeva cosa fosse successo. Era in evidente stato di ubriachezza per cui è stato portato al Comando e sottoposto alla prova dell’etilometro: il suo tasso alcolico è risultato superiore di quattro volte quello consentito. Gli è stato ritirata la patente e a suo carico è scattata anche la denuncia all’autorità giudiziaria.

Un episodio del genere era accaduto venerdì scorso a Dossobuono sempre poco prima di mezzogiorno, suscitando subito apprensione tra quanti hanno assistito, pensando si trattasse di un tentativo di furto o di una rapina in banca. Un automobilista, anche lui di Alpo, in preda ai fumi dell’alcol, proveniente da Verona aveva imboccato via Vertua e invece di proseguire è sceso in velocità nello scivolo della filiale di Unicredit Banca andando a finire nel sottostante garage dopo aver sfondato la porta in vetro alluminio.

Si era poi allontanato sostando in due bar di via Cavour dove è stato preso in consegna dalla polizia municipale, dopo essere caduto nella toilette ed essere stato medicato all’ospedale. Dai successivi accertamenti gli era stato accertato un tasso alcolico cinque volte superiore al normale.

Carlo Rigoni


IL TRENTINO

Il locale invaso da un’auto con tre nomadi a bordo: «Tutto perché non volevo più servire da bere a quei tipi»

«Ho una mazza da baseball sotto il banco»

Il titolare del Bar Gasoline: «Quando chiudo e torno a casa ho paura»

TRENTO. Qualche settimana fa una macchina con tre nomadi a bordo si era lanciata contro il suo locale, distruggendo la vetrata: «Per poco non è stata una strage. E tutto è successo solo perché mi ero rifiutato di dargli ancora da bere, visto che erano ubriachi fradici». A parlare è Luca Prioli, titolare del Gasoline Road Bar di Spini di Gardolo, pub serale in una zona “border-line”, dove il lavoro di barista può diventare un mestiere rischioso. Dopo questo episodio la paura non è passata, mentre è svanita la fiducia nella giustizia: «Chi ha commesso questo atto vandalico è già libero perché ritenuto non pericoloso, mentre io sarei ancora in galera. E sa cosa mi hanno detto in questura? Che loro non ci possono fare niente. Mi hanno fatto capire che in questi casi bisogna arrangiarsi da soli».

 Ma se le dovesse capitare un’altra aggressione sarebbe pronto a reagire?

 «Lavoro quindici ore al giorno per guadagnare qualcosa e di sicuro farei di tutto per difendermi. Sotto il bancone ho una mazza da baseball pronta, se dovesse succedermi di nuovo».

 Le accade spesso di avere paura?

 «Quasi tutte le sere c’è da stare attenti perché è facile che arrivino balordi e la zona è dimenticata dalle forze dell’ordine. A volte ho paura, quando chiudo, ad andare a casa con l’incasso. Fino a qualche tempo fa avevo una cameriera per la sera, ma ultimamente le ho cambiato il turno e ho assunto un ragazzo per quello notturno. Così, se succede qualcosa, siamo in due a poterci difendere».

 Si sente indifeso?

 «Sì, soprattutto dopo l’ultimo episodio che mi è successo non mi fido più della giustizia. Negli ultimi mesi la situazione è sempre più difficile e sono pronto a tutelarmi da solo anche perché ho il dovere di dare delle garanzie ai miei clienti». (j.t.)


IL GAZZETTINO (Treviso)

IN CITTA’

Diciottenne ubriaca fa il suo show al bar

N.G., 18 anni dominicana, ha creato scompiglio poco dopo le 3 domenica notte in un bar di via Roma 32. Solo l’intervento del Suem è riuscito a calmare la ragazza che completamente ubriaca è stata portata al Pronto soccorso.


IL GAZZETTINO (Treviso)

RESANA 

Senza patente e ubriaco lo fermano in centro mentre corre a 130 all’ora 

Auto sequestrata e raffica di denunce per un marocchino di 23 anni fermato dalla Polstrada a Resana mentre correva in auto lungo una strada centrale a 130 all’ora. All’esame dell’etilometro è risultato positivo e quando gli è stata chiesta la patente di guida ha prodotto un documento che, alla verifica, è risultato falsificato.


AFFARI ITALIANI ONLINE

Polizia ferma ubriaco: lui si rimette alla guida e va a schiantarsi

Martedí 23.01.2007 - Prima viene fermato dalla polizia perchè completamente ubriaco, poi si rimette alla guida e va a schiantarsi. L’episodio è avvenuto alle 23.30 circa, quando nei pressi di Gallarate un automobilista è incappato in un controllo della Stradale. L’etilometro parlava inequivocabilmente di una serata di bagordi a base alcolica: ovvio il ritiro della patente. Ma lui, varesino 32enne, si rimette alla guida e dopo poco più di due ore, verso le due di notte, si schianta contro uno spartitraffico dell’autostrada A8 all’altezza del casello di Gallarate.

Ancora impietoso l’etilometro: lo strumento indica infatti che il un tasso alcolico nel sangue dell’automobilista al momento dello schianto è di 1,85 grammi per litro, sopra il valore massimo di 0,5. Il ragazzo, dopo aver distrutto l’auto, è stato portato all’ospedale di Gallarate: non è in gravi condizioni.


IL GAZZETTINO (Udine)

Violento con la polizia, arrestato

Steso a terra, in testa un casco da motociclista. Alcuni passanti si sono allarmati e hanno chiamato i soccorsi. Per Denis Cavazza, 24 anni, di Fagagna, la serata è finita in carcere con l’accusa di resistenza. La Squadra Volante gli ha contestato anche le minacce e l’ubriachezza molesta. I poliziotti sono intervenuti domenica sera, verso le 20, in via Parini, all’altezza del civico 6. Quando ha visto gli agenti, Cavazza ha tentato di prenderli a calci. «Lasciatemi in pace», urlava mandandoli a quel paese. A un certo punto ha sollevato il suo scooter e ha cercato di scagliarlo contro la polizia. Il ciclomotore è finito a terra e a quel punto Cavazza ha cercato di lanciare contro i poliziotti il casco.

Il ragazzo, diventato molesto anche nei confronti dei passanti che si erano fermati incuriositi in via Parini, è stato portato in Questura e arrestato.


VIRGILIO NOTIZIE

GOSSIP/ PARIS HILTON, 3 ANNI LIBERTA’ VIGILATA: GUIDAVA UBRIACA

Dovrà anche frequentare corso per alcolisti

New York, 23 gen. (Apcom) - Paris Hilton è stata condannata a 3 anni di libertà vigilata, a una multa di 1.500 dollari e all’obbligo di frequentare un corso per la disintossicazione dall’alcool, dopo essere stata arrestata per guida in stato di ebbrezza lo scorso settembre a Hollywood.

Gli avvocati dell’ereditiera, che non era presente in aula al momento della sentenza, hanno consigliato alla loro cliente un’ammissione di colpevolezza, piuttosto che affrontare il lungo iter processuale.

Il giudice Michael Sauer ha anche dato alla Hilton la possibilità di ridurre a 2 gli anni di libertà vigilata, qualora la ragazza accettasse di prestare servizio civile per 40 ore.

Paris Hilton, 25 anni, era stata arrestata a settembre alla guida della sua Mercedes dopo che la macchina era stata vista sbandare sulle strade di Hollywood. La ragazza aveva dichiarato di aver bevuto solo un cocktail durante un evento di beneficenza, ma il test dell’etilometro avrebbe rilevato quantità di alcool nel sangue considerate illegali per chi si mette al volante.


TGCOM

Keith Urban:"Salvo grazie a Nicole" Disintossicato, ringrazia la Kidman

E’ cessata la tempesta che si è abbattuta su Nicole Kidman. Terminato il ricovero per alcolismo alla clinica Betty Ford, il marito dell’attrice l’ha ringraziata in un video dal suo personale sito internet. "Nicole è stata straordinariamente forte. Sento un mare di gratitudine. Ora mi sento a posto" ha detto Keith Urban. Nessun riferimento al presunto tradimento da parte di Urban, emerso durante la disintossicazione.

Dovevano essere solo trenta giorni, ma sono diventati novanta: un soggiorno "forzato" presso la più famosa clinica per alcolisti della California, iniziato per Keith Urban appena terminata la luna di miele. Poi, mentre il cantante country si trovava al Betty ford Centre, a peggiorare la situazione è spuntata una sua vecchia fiamma, rivelando una relazione parallela durante il fidanzamento di Keith con la Kidman. Per Nicole sono stati mesi durissimi, ora arriva il pubblico ringraziamento.

Seduto su un’elegante sedia che potrebbe essere quella del suo salotto, visibile alle spalle, Urban appare rilassato e sorridente senza eccesso. "Mia moglie è stata straordinariamente forte e amorevole. I miei amici e i miei familiari erano presenti" ha dichiarato, ricordando la difficoltà degli ultimi tre mesi. "Mentre mi trovavo lì, c’è stato il mio compleanno, il 26 ottobre. E’ uscito il mio disco. Ho perso il giorno del Ringraziamento e tutte le vacanze. E’ stato un periodo dalle molte conseguenze".

"Il motivo per cui è stata così lunga è che proprio mentre stavo capendo o compreso di dover stare lì. Nei primi trenta giorni o imparato che l’astinenza è il biglietto per il film, non è il film. Così ho capito che l’astinenza era una delle cose, ma c’erano altri aspetti della mia vita che dovevo comprendere".

"Così i trenta giorni sono diventati sessanta e i sessanta giorni sono diventati novanta e ad ogni settimana che passava mi scoprivo pronto al riscatto. E’ dura quantificare quanto ho imparato in novanta giorni, ma basta dire che è stato uno dei momenti più toccanti della mia vita".

Tre mesi in cui la Kidman ha dimostrato di essere una donna forte e dolce, sia quando ha lanciato al marito l’ultimatum - "o ti ricoveri o ti lascio" - sia quando non ha commentato le dichiarazioni di Amanda Wyatt, la modella 23enne di Nashville che disse di essere stata con Urban anche durante il fidanzamento ufficiale tra Nicole e Keith. Ora la sua forza è stata pubblicamente riconosciuta dal marito: un matrimonio che doveva essere un sogno e stato un incubo di novanta giorni. Ora il cielo sembra più sereno.


ROCKOL.IT

Troppi eccessi: Lindsay Lohan entra in clinica

Lindsay Lohan si è fatta ricoverare presso una clinica. La notizia è stata confermata dalla sua portavoce, la quale però si è rifiutata di fornire qualsiasi genere di dettaglio; sebbene il motivo più probabile sia quello relativo alla disintossicazione, visto che nello scorso dicembre la stessa cantante ed attrice aveva confermato la sua partecipazione alle sedute dell’Anonima Alcolisti, nulla al momento va a suffragare questa ipotesi. La portavoce di Lindsay inoltre non ha voluto specificare il nome della clinica. Secondo indiscrezioni si tratterebbe del Wonderland Center di Hollywood.

Lindsay ha iniziato a lavorare all’incredibile età di 3 anni. Messa sotto contratto dalla nota agenzia Ford, cominciò a farsi fotografare per pubblicità di abiti per bambini. In pochi anni Lindsay (New York, 2 luglio 1986) comparì in ben 60 spot. Quest’anno la Lohan ha in uscita ben cinque film in cui compare: "Bobby", appena giunto sui grandi schermi italiani, "Chapter 27" (negli USA uscirà l’11 maggio), "Georgia rule", "Speechless" e "A woman of no importance".


<>IL RESTO DEL CARLINO
Duello rusticano tra ubriachi <>

LIBERTA’

Al volante ubriaco fermato dalla polizia

© asaps.it
Mercoledì, 24 Gennaio 2007
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