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Rassegna stampa Alcol e guida del 29 dicembre 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta
 COMMENTO DELL’ASAPS ALL’ARTICOLO DI BEPPE SEVERGNINI DEL CORRIERE DELLA SERA DEL 28.12.06

Bravo Beppe. Bere e guidare è proprio da stupidi e anche incoscienti. Ma in Italia...

Bravo Beppe, ci voleva lei per dare un po’ di spolvero a questo drammatico problema, tenuto volutamente sotto traccia. Altre volte ci siamo interfacciati sui temi della sicurezza stradale e la consideriamo un bandiera che sventola a favore della sicurezza sulle strade.

Mi permetto di dare qualche elemento di riflessione in più.

In Italia i controlli si devono fare fuori dai locali ... dentro incidono sulle vendite degli alcolici. Sulle strade l’utilizzo dell’etilometro è quasi irrilevante. La Polizia Stradale e le altre forze di polizia riescono a mettere insieme circa 200.000 controlli l’anno che spalmati su 35 milioni di patentati significano una possibilità di controllo ogni 175 anni. Lunga vita ai nostri conducenti. Secondo un recente studio dell’ ETSC - Eurpean transport safety control - pubblicato sulla nostra rivista il Centauro, nel periodo 2002 -2004 solo il 3% dei patentati italiani è stato sottoposto a controllo (e solo l’1% è stato sottoposto a più di una verifica) rispetto al 16% della media europea e al 38% dei paesi con più alto tasso di controlli. Ancora pochi gli etilometri, ancora troppo elevata la soglia del garantismo per i violenti della strada.

In Francia, dove pure in quanto a produzione di vini non si scherza, si effettuano circa 7-8 milioni di controlli l’anno. La Spagna si sta avvicinando a 3-4 milioni (150.000 solo nel ponte dell’Immacolata del 2005). Insomma altrove si privilegia la sicurezza dei cittadini rispetto al commercio. Non si permette a gente che si è vista ritirare la patente più volte di continuare a guidare e a uccidere come in Italia.

Ricordo che, come dice il dr.Taggi dell’ISS, la curva del rischio comincia a salire intorno a 0,5 g/l e con un 1 g/l il rischio relativo è già pari a 5, cioé di fronte alla possibilità di incappare in un incidente di un sobrio chi raggiunge un valore di 1 g/l ha 5 volte più probabilità. A 1,5 il RR è superiore a 30 volte, a 1,8 g/l il RR sale a 70.

Allora basta col buonismo di certe sentenze (la patente serve per lavorare, va restituita...), basta con la restituzione della patente al recidivo da alcol. Gli operatori delle forze di polizia potrebbero raccontarne delle belle viste e riviste su strada.

Ecco alcune proposte da tempo avanzate dall’Asaps:

- Revoca e non solo sospensione della patente alla seconda guida in stato di ebbrezza. Con ripetizione degli esami e verifica dello stato di reale disintossicazione.

- Sanzioni più severe. Oggi si va da 258 a 1032 euro e la sospensione della patente da 15 giorni a 3 mesi. Sanzioni che nel nostro ordinamento puniscono assai meno pesantemente rispetto a chi abbandona un animale sulla strada.

- Confisca dell’auto (cioé dell’arma utilizzata per offendere) per chi supera un valore alcolemico di 1 - 1,2 g/l.

Il vino è gradevole, sicuro. Ma non va mai mischiato con gli affari di guida.

Chi ha a cuore la sicurezza sulle strade senza se e senza ma, può solo dirle grazie.

Giordano Biserni Presidente Asaps Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale


IL GAZZETTINO(Nordest)

Legge sull’alcol, "no" del governatore 

Il presidente della Regione scettico sul provvedimento approvato in commissione: «Proibire non è sempre un salvacondotto»

Venezia

«All’insensatezza, se è questa che si vuole contrastare, è quasi impossibile opporre rimedi per davvero efficaci. Anche perché la più cretina insensatezza è la madre di molti straordinari e imprevedibili stratagemmi, con cui l’insensato riesce a trovare il modo per attuare la sua mostruosità, che spesso porta ad esiti mortali e criminosi. Insomma, proibire non è sempre un salvacondotto. Magari lo fosse, ma non è così purtroppo. A dire il vero, penso che la proibizione in casi del genere possa addirittura favorire il diffondersi e il consolidarsi di una organizzazione e quindi di una programmazione del "riuscire a farsi beffe del divieto"».

Il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, si mostra piuttosto scettico sull’utilità di approvare al legge regionale che si propone di vietare la vendita di alcolici dall’una di notte alle sei del mattino. Un disegno di legge presentato da un ventaglio bipartisan di consiglieri di Forza Italia, Lega Nord, Alleanza nazionale, Progetto Nordest, Margherita e Ds e passato all’unanimità all’esame della commissione consiliare sul commercio un paio di settimane fa sollevando le proteste delle associazioni di categoria.

«C’è impaccio da parte mia - esordisce il presidente Galan - nel chiedermi se sia stata o meno una decisione giusta quella assunta dalla terza commissione consiliare all’unanimità dei presenti, a proposito del divieto di vendere alcolici nei locali pubblici dall’una di notte alle sei di mattino». «Anche se a malincuore - quasi riflette a voce a alta il governatore - dico però che mi interessa discorrere su di una questione infinitamente più complessa di quanto appaia e che comunque si trascina appresso vari generi di condizionamenti, primo tra tutti quel certo "buon senso", che viene spesso richiamato in servizio soprattutto quando non si dispone della soluzione ottimale».

«È vero: è assurdo morire perché non si sa o non si vuole esercitare su se stessi il più elementare principio di responsabilità, che è quello di evitare in ogni modo tutto ciò che può essere rischioso per noi e per gli altri - è l’analisi del presidente - Ciò nonostante, il ventaglio dell’irresponsabilità è esteso più di quanto non si creda e va dalla più banale tendenza alla stupidità fino agli sterminati territori dell’incoscienza, per attraversare spesso i misteri sullo stato di salute mentale di questo piuttosto che di quel tale, senza da ciò escludere l’allucinante perfezione e geometrica regolarità con cui si ripropongono all’infinito le azioni figlie di una follia assolutamente disumana».

«Ed è a tutto questo e a moltissimo d’altro che pensiamo di opporci con quell’ipotizzato divieto di proibire la vendita degli alcolici tra l’una di notte e le sei di mattino? - si chiede allora Galan - In ogni caso, lo sciocco, l’irresponsabile, chi è immerso nella confusione dei diritti e dei doveri, in definitiva chi è il soggetto a cui ha pensato quel voto non distratto della terza commissione consiliare, non è il risultato individuale o sociale di un capriccio momentaneo, di un errore effimero che pure può essere pagato a carissimo prezzo. Costui appartiene interamente a un qualcosa di ovunque molto più strutturato e di più consolidato nel tempo, in cui a prevalere non è il principio che dice: "mi impegno di misurare tutto il male che posso evitare e tutto il bene che posso fare"».

«Vorrei infine che fossero evitati moralismi o prediche a vuoto - conclude il governatore spiazzando probabilmente chi pensava a una passeggiata della legge in aula - nella certezza che il consiglio regionale saprà trovare una soluzione adeguata, che vada cioè oltre l’inutile "buon senso" di cui si ammanta anche il più timido proibizionismo». (*)

G.T.

(*) Nota: la proposta della terza commissione consiliare non ha la pretesa di promuovere un intervento risolutivo per gli incidenti stradali causati dall’alcol, ma ha il pregio della semplicità e della chiarezza, oltre che della innovazione. Il rischio è che, al vaglio del consiglio regionale, la proposta venga snaturata da bizantinismi, ideologismi e poca chiarezza di idee. Tutti aspetti che ritroviamo nell’intervento del Presidente della Regione.


IL GAZZETTINO (Nordest)

LE REAZIONI 

Fontanella: «Pensiamo ai ragazzi» 

Venezia

«Quando abbiamo licenziato la legge abbiamo pensato solo alla sicurezza dei nostri ragazzi, nient’altro: in aula confronteremo le nostre idee, anche quelle differenti, e cercheremo di farne sintesi nel rispetto dell’obiettivo della sicurezza dei ragazzi». Giuliana Fontanella, presidente della commissione di Palazzo Ferro-Fini che ha varato il provvedimento contro l’abuso di alcol, non dà alcun giudizio sulla posizione del governatore Galan. «La sua - si limita a osservare - è una posizione legittima, come tutte le altre: ne discuteremo con assoluta serenità».

«Intanto la proposta ha già ottenuto un primo risultato perchè è lo stesso presidente». Il vicepresidente del consiglio regionale Achille Variati (Margherita), uno dei firmatari del progetto di legge sul divieto notturno di vendita di alcolici, non si preoccupa più di tanto della posizione antiproibizionistica del governatore Galan. «Noi abbiamo posto un problema - precisa Variati - che era vergognosamente nel silenzio. Era evidente che questa questione avrebbe sollevato reazioni: ci sono aspetti di interesse, però il compito del legislatore è quello di fare anche delle norme che possano aiutare a superare quella che Galan chiama insensatezza. Sono assolutamente convinto che il proibizionismo e basta non si va da nessuna parte e proprio per questo abbiamo predisposto in Finanziaria un articolo di legge che assegna 200mila euro per informazione e formazione contro l’abuso di sostanze alcoliche».

«Io resto perfettamente d’accordo sulla posizione espressa dalla commissione sulla riduzione dell’orario di vendita di alcolici e magari anche di apertura delle discoteche». Il capogruppo di An, Piergiorgio Cortelazzo, altro firmatario della proposta di legge proibizionistica, non si sposta di un millimetro dalle sue convinzioni. «Un’ora in più o in meno di apertura non è proibizionismo - afferma - Ci sono posizioni diverse anche all’interno del mio partito. Si tratta solo di dare un segnale di attenzione, come quello di anticipare l’apertura delle discoteche». «Dove non arriva la sensatezza dei giovani di oggi - conclude il capogruppo di An - bisogna arrivare con dei provvedimenti: altrimenti cosa stiamo a fare in consiglio regionale?».


IL GAZZETTINO

Un giro di vite per contrastare eccessi e incidenti

Ad accendere le polveri della polemica è stata l’approvazione da parte della terza commissione consiliare regionale della norma che sancisce il divieto di vendita anche per l’asporto e il consumo di alcol dopo l’una di notte. Divieto che vale «per tutti gli esercizi commerciali, artigianali, di somministrazione di alimenti e bevande, ivi compresi i circoli privati, gli agriturismo nonché le aree private aperte al pubblico». Vietato anche vendere bevande con un contenuto di alcol superiore del 21% del volume in stadi, fieri, attrazioni viaggianti, sagre, convegni, concerti all’aperto. Salvo, dice la norma, ulteriori restrizioni lasciate alla discrezionalità dei sindaci. Unica eccezione è Capodanno dove le misure restrittive si applicano dalle 2 alle 6. Un’ora in più per sballarsi e lasciare decantare l’effetto festa e poi scatta il proibizionismo.


CORRIERE ADRIATICO

A Falerone i politici litigano per “l’alcol”

FALERONE - I Consiglieri di minoranza chiedono che il regolamento comunale per la somministrazione delle bevande alcoliche sia permesso anche dopo la mezzanotte. Sembra che nell’articolo 17 di questo regolamento approvato la scorsa settimana, l’amministrazione avesse formulato il divieto di somministrare di bevande alcoliche o super alcoliche dopo la mezzanotte, per tutte le ore notturne in tutto il territorio comunale. “Il rigido divieto – hanno spiegato i consiglieri di minoranza Ciccangeli, Celi, Armini, Giacinti e Tacchetti - ci sembrava falsamente moralista e molto penalizzante per gli esercizi di Falerone. (*) Vietare la somministrazione di bevande alcoliche passata la mezzanotte significava per un bar, ma anche per un ristorante, non poter somministrare neppure una birra o un bicchiere di vino. Possiamo immaginare la difficoltà per un esercente di mettere in pratica questo divieto con il concreto pericolo di perdere clientela. Non pensiamo che questo limite sia un deterrente per l’alcolismo, purtroppo i divieti hanno fallito da tempo il loro ruolo educativo mentre siamo convinti che le persone si sarebbero spostate facilmente nei bar e ristoranti dei paesi limitrofi dopo la mezzanotte”. Alla fine l’articolo è stato modificato prevedendo la vendita di alcolici come birra, vino e spumante in formula libera, mentre la somministrazione di super alcolici come liquori è stata vietata dopo la una.

(*) Nota: ciò che differenzia la morale dal moralismo, la giustizia dal giustizialismo, il proibire dal proibizionismo ecc., è il loro essere efficaci nello stabilire delle regole del vivere sociale che siano utili per tutti. Modificare, per favorire gli interessi di qualcuno, una norma varata per la tutela di tutti.Questa si che è una falsa morale.


L’ADIGE

«Nel 2007 Rovereto deve svegliarsi»

Cosa «salvare» e cosa aspettarsi per l’anno nuovo: iniezioni di ottimismo e una scommessa sulla cultura 

Comincia il conto alla rovescia per la chiusura in bellezza dell’anno 2006. La tradizione parla chiaro: qualcosa di appassito si butta e il bello si tiene. Ma i roveretani cosa salvano dell’anno che sta per finire? Abbiamo raggiunto al telefono alcuni di loro che sappiamo vivere da vicino la città. Cominciamo con il farci raccontare da Gabriella Belli , direttrice del Mart, cosa ricorda del 2006 e cosa si augura per l’anno in arrivo: «E’ stato un anno senza grandi scossoni economici - ci spiega - ma credo sia auspicabile un maggior benessere. Dal punto di vista dell’identità cittadina invece credo che il 2006 abbia solidificato l’immagine di Rovereto come città d’arte e come città della pace. Mi auguro, oltre all’iniezione economica, che maturi una città che sappia coltivare il bello nelle piccole cose, dai tavolini fuori dai bar fino al piano urbanistico. Bisognerebbe ricordare più spesso che la bellezza può salvare». È Livio Caffieri , presidente dell’Accademia degli Agiati, a parlare invece di un estremo bisogno di tranquillità per la città della quercia: «I roveretani - ci confida al telefono - dovrebbero imbottirsi di valium e stare pacifici. Sono anni che brontolano e si lamentano di ogni cosa. Se le bocce degli alberi natalizi sono bianche ai roveretani non vanno bene, ma così è anche se sono rosse. A Rovereto c’è sempre stato un indice di litigiosità che sta diventando sempre più intollerabile». Caffieri, con quale augurio lascerà quest’anno? «Con l’augurio di stare più tranquilli e riuscire a pensare alle cose buone che si sono fatte. Guardare in positivo». Anche il centro storico ha le sue facce e i suoi pensieri. Decidiamo di parlare con Michele Adami e Ornella Frisinghelli . Poniamo ad Adami di Adami Shiuss la nostra richiesta a caldo di un bilancio dell’anno 2006 e augurio per il 2007. « Mi sono piaciute molto le mostre proposte al Mart - ci racconta - mentre la prima cosa negativa che mi viene in mente è la presenza di locali che io considero punto di ritrovo di alcolisti. Venerdì e sabato le vie del centro storico sono in mano ad orde di ragazzini ubriachi. Le birre a 1 euro alle tre del pomeriggio non credo siano il massimo. Cosa mi auguro? Che il centro - spiega Adami - diventi un punto nevralgico, perchè ha una poesia ben diversa da quella dei centri commerciali». Anche Ornella Frisinghelli, commerciante del centro storico e animatrice di «Rovereto c’è», auspica un 2007 «Che sappia puntare sulla pace e sull’arte con il chiaro intento di dare valore al centro storico e stimolarne una presa di coscienza da vivere insieme al Mart». Frisinghelli, qualcosa di negativo agli sgoccioli del 2006? «Manca ancora un forte segnale di risveglio del centro storico: negli ultimi mesi ne è stato dato qualcuno, ma a spizzichi e bocconi. Bisognerebbe cominciare a portare l’arte e la pace in centro, curando non solo il periodo natalizio, ma anche la tarda primavera e l’estate». Continuiamo la nostra inchiesta alla caccia dell’«appassito» da buttare e del «bello» da conservare. Riusciamo a raggiungere al telefono anche Guido Vettorazzo , storico alpino e veterano del Don, e da lui troviamo parole di elogio per l’amministrazione comunale: «Nel 2006 ho notato, rispetto agli altri anni, un’attenzione maggiore da parte del comune ad eventi che riguardano più da vicino i cittadini. Ricordo l’incontro con il sindaco del 2 giugno scorso e i recenti auguri di Natale in Piazza Malfatti. Per me il bilancio è positivo, ma devo ammettere che ultimamente sono stato poco attento alla vita sociale di Rovereto». Lasciamo l’ultima parola a Paolo Manfrini , direttore di Oriente Occidente e capo della comunicazione della Trentino spa, che subito ci dice «Io non butto mai via nulla. L’augurio che mi faccio per la città è che riesca ad acquistare sempre più un ruolo da protagonista provinciale. Da salvare? Tutti coloro che appartengono alle nuove generazioni che si impegnano nell’economia e nell’imprenditoria, che credo meritino di essere inseriti nei cosiddetti poteri che contano. La città - ci spiega Manfrini - dovrebbe dormire di meno e valorizzare il Mart che guarda lontano e ci tiene legati alle nostre tradizioni». Svegli roveretani, buttare l’apatia. Pronti per un conto alla rovescia che butta a capofitto in anno che deve essere all’insegna della tranquillità e della voglia di vivere Rovereto come città d’arte contemporanea. S. C.


ASAPS

Unione Europea, accelerazione politica sulla sicurezza stradale

Il traguardo del 2010 (-50% di morti) non sembra alla portata e allora serve più energia

Pronti 8 milioni di euro per progetti come la riduzione delle ore di guida per i professionisti, car sharing e la prevenzione in materia di alcol e droga

BRUXELLES – In una conferenza stampa tenuta lo scorso 21 dicembre, la Commissione Europea ha precisato quale sarà la linea guida in materia di sicurezza stradale nel periodo tra il 2007 ormai alle porte ed il 2013. Ai nastri di partenza ci sono una dozzina di progetti comunitari, tutti ovviamente volti a ridurre il numero di incidenti stradali, che ogni giorno provocano più di 100 vittime in tutto il continente mentre oltre un migliaio riportano lesioni irreversibili. Alle prese con questa piaga, spesso sottovalutata (come nel caso del nostro paese), ci sono l’Italia e la Germania, ma anche i paesi modello in materia di sicurezza come Francia, Regno Unito e Spagna. Nessuno, a parte i paesi nordici (dove l’incidenza è bassissima), è escluso, ed a complicare le cose ci sono le matricole dell’Unione, i paesi dell’Est sconvolti da stragi quotidiane e molto in arretrato anche rispetto a noi. L’obiettivo. Impossibile dimenticarlo, è quello di dimezzare il numero di lenzuola bianche sull’asfalto entro il 2010, secondo il programma lanciato dalla Commissione nel 2003, ma si è ancora molto lontani dal poter raggiungere la meta. Paesi come la Francia, l’Inghilterra ed in parte anche la Spagna, hanno ottenuto risultati eccezionali, soprattutto nel raffronto 2005/2003, ma tanta forza non basta a trainare l’enorme carro. Bruxelles, nonostante qualche proclama di troppo evidentemente sfuggito a qualche illustre personaggio, ha deciso dunque di ingranare la quarta ed apportare correttivi alla strategia: ben 8,1 milioni di euro saranno investiti in 13 distinti progetti selezionati direttamente dalla Commissione Europea. Roba grossa, a sentire le prime voci di corridoio filtrate sulla stampa francese: si va dalla sensibilizzazione pura alla riduzione delle ore di lavoro a favore di chi sta al volante per professione, fino ad una promozione di massa del car sharing ed a programmi di prevenzione per droga ed alcol, quest’ultime dirette ai giovani, coinvolgendo 65 tra aziende ed associazioni e 19 stati membri. Insomma, pare che si faccia sul serio. Noi ce l’auguriamo di cuore.


BRESCIA OGGI

MONTICHIARI. Alcolisti in trattamento

L’alcol si può battere unendosi in un «club»

Come «Bresciaoggi» aveva anticipato, dalla fine di novembre a Montichiari è stata attivata una nuova risorsa nella difficile lotta all’alcolismo. Sono infatti iniziate le riunioni periodiche con le famiglie (si svolgono dalle 20 alle 22 nella sala grande della biblioteca) organizzate dal Club alcolisti in trattamento (Cat); uno dei 16 gruppi attivi in provincia.

Riunioni liberamente aperte a tutti i nuclei familiari interessati da questo problema, ma anche da altre sofferenze.

L’esordio di questa organizzazione (un termine forse improprio), lo ricordiamo, era avvenuto in novembre con un evento pubblico nella sala consiliare del Comune. I responsabili bresciani dell’Acat (Associazione club alcolisti in trattamento) erano stati ospitati da Claudia Carzeri, assessore ai Dervizi sociali.

Così, Carlo Riva e Fausto Cappa, vertici di una realtà che nel Bresciano ha iniziato a muoversi nel ’92, hanno presentato con Luciano Venturini, il primo «servitore-insegnante» del gruppo monteclarense, le rispettive esperienze e il contenuto del metodo Hudoli utilizzato dall’Acat attraverso 2200 gruppi attivi italiani.

Nel frattempo, il nuovo club monteclarense ha avuto anche uno spazio a «Dicembre in Fiera»: la manifestazione prenatalizia dedicata al no profit che ogni anno si svolge sempre a Montichiari.

«I problemi connessi all’uso dell’alcol, medici, sociali, personali e familiari, sono in continuo aumento - ricorda il presidente provinciale Acat Fausto Cappa - e rappresentano oggi una delle maggiori emergenze sanitarie dell’Occidente; in particolare dell’Europa. La complessità di questi impone una sempre maggiore attivazione di risorse che si integrino fra di loro».

Per saperne di più basta telefonare ai numeri 030-9656307 o 030-9656209.

Francesco Di Chiara


IL GAZZETTINO (Pordenone)

CARABINIERI 

Volante alcolico, otto denunce

I carabinieri della Compagnia, tra il 24 e il 27 dicembre, hanno effettuato particolari servizi di controllo del territorio con l’obiettivo di prevenire e reprimere i furti in abitazione (viste le assenze dei proprietari per ferie) e su auto, l’immigrazione clandestina e l’uso di droga e alcol (grande attenzione ai conducenti). Nei controlli sono stati impegnati novanta militari del Radiomobile e delle Stazioni periferiche (muniti di velox ed etilometro), sia in divisa che in borghese. In totali sono state identificate 1500 persone, controllati 910 veicoli e numerosi locali pubblici, elevate 205 contravvenzioni al Codice della strada, denunciati quattro clandestini (altri dieci invitati a recarsi in Questura), dieci patenti ritirate per guida pericolosa o sotto l’effetto di sostanze alcoliche (8 denunce).

I controlli sul territorio effettuati dai carabinieri (spesso hanno lavorato insieme a Polizia, Finanza e Polizia municipale) ha ottenuti risultati eclatanti: furti diminuiti del 50%; rapine del 92%; incidenti del 63%; schianti mortali del 90%.

Analogo lavoro verrà perfezionato per San Silvestro, con attenzione al fenomeno dell’utilizzo di giochi pirotecnici vietati, spesso causa di gravi incidenti. Saranno anche potenziati i controlli di vigilanza stradale, per ridurre il fenomeno dei sinistri stradali e dell’assunzione di alcool e stupefacenti da parte degli utenti, con servizi mirati soprattutto da parte degli equipaggi del Radiomobile, che attueranno numerosi posti di blocco.

 

CONEGLIANO

Ubriaco al volante Denunciato

Un 40enne senegalese, C.C.M., è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. L’uomo, che era anche sprovvisto del documento di guida, è stato fermato la notte di Natale nel corso dei controlli effettuati in città da una pattuglia del Commissariato. L’immigrato dovrà pagare una multa salata: solo per la guida senza patente, infatti, la sanzione varia tra i 2.200 e i 9.300 euro.


LA SICILIA

Danneggia l’albero di Natale dei carabinieri: denunciato 

Menfi. g.re.) Chissà che strano effetto avranno avuto le luci lampeggianti e le palle colorate di un albero di Natale su un giovane di Menfi, che alla vista di uno dei simboli della festività, ha avuto una reazione clamorosa, danneggiandolo.

Sconvolto dai fumi dell’alcol, non si era forse accorto che quell’albero di Natale era collocato all’ingresso della caserma dei carabinieri e che erano stati gli stesi militari a realizzarlo con amore e pazienza. Protagonista di questa curiosa vicenda un ventenne di Menfi, fermato dai carabinieri nel corso di una rissa e poi accompagnato in caserma. Adirato per l’intervento dei carabinieri il giovane si è scagliato contro l’albero addobbato. M.A., venti anni, ora deve rispondere non solo di ubriachezza, ma anche di danneggiamento.

Il ventenne, con precedenti di polizia e quindi già noto alle forze dell’ordine, è stato bloccato dai carabinieri che erano intervenuti nel centro cittadino per sedare una rissa nella fase iniziale. Il giovane è stato quindi accompagnato negli uffici della caserma per i controlli di rito, ma soprattutto per riportarlo alla calma. Il deferimento all’autorità giudiziaria gli permetterà di godersi il Capodanno, ma rischia parecchio se dovesse ripetere azioni simili a quella di un paio di sere fa.


ASAPS

Cile, svolta senza precedenti sulla sicurezza stradale

Alcol, droga e velocità eccessiva nel mirino: copiata (e migliorata) la patente a punti italiana: sanzioni record per i recidivi

SANTIAGO DEL CILE – È appena stata varata in Cile una grossa campagna per la prevenzione della guida in stato di ebbrezza: in molti paesi dell’America Latina è questa la causa principale di violenza stradale. Il ministero del Trasporti ha cominciato a fare sul serio proprio nel periodo natalizio, imponendo ai Carabinieros ed alle forze di polizia il diktat della tolleranza zero, anche sul fronte delle cinture di sicurezza, recentemente divenute obbligatorie. Prima di far scattare le operazioni sono stati distribuiti agli automobilisti oltre 70mila volantini, per fornire ai meno informati tutte le informazioni necessarie a mettersi in regola con il codice della strada. Sui punti strategici della rete viaria cilena, le pattuglia sono state sapientemente predisposte in veri e propri posti di blocco, con l’ordine tassativo di procedere alla verbalizzazione degli illeciti. Il ministero dei trasporti, in collaborazione con quello del lavoro, ha fornito l’ausilio di numerosi centri mobili di revisione, per verificare anche le condizioni tecniche dei veicoli pubblici e di quelli commerciali, vista la recrudescenza di incidenti nell’ultimo periodo dell’anno. Nel mirino delle verifiche ci sono anche gli eccessi di velocità, lo stato dei pneumatici e delle luci, i cronotachigrafi e la validità delle patenti. Insomma, proprio tutto, prima di passare alla seconda fase del programma, pronto per la prossima estate quando entrerà in vigore un nuovo codice della strada. Entro la fine di gennaio, se passerà al Congresso una speciale mozione, potrebbe entrare in vigore la nuova patente a punti, stilata sul modello italiano. Si parte da un budget di 20 crediti, al termine dei quali il conducente vedrà sospendersi il titolo alla guida per un minimo di 90 giorni, nel caso si tratti di prima sospensione. Per ottenere nuovi crediti, in Cile si dovrà tornare a scuola guida per un corso di Educazione e Sicurezza Stradale, secondo un rigido programma stilato al ministero. Chi lo passerà, potrà tornare in possesso di 15 punti. Un anno di buona condotta, potrà consentire il reintegro di 2 punti; 2 anni porteranno nel carniere 5 punti, mentre nel triennio senza infrazioni si potrà ottenere un supercredito di 8 punti, ma il totale non potrà superare i 20 crediti. I recidivi della trasgressione, che nell’arco di 4 anni subiranno una seconda decurtazione totale, andranno incontro ad una sospensione di almeno 180 giorni, al termine dei quali dovranno essere sostenuti nuovi esami teorici e pratici, oltre che test aggiuntivi di tipo psicoattitudinale. in caso di via libera, i punti nuovamente a disposizione saranno solo 10. La terza decurtazione, comporterà invece la cancellazione definitiva della patente e l’impossibilità di poterla conseguire di nuovo. Per far fronte alle esigenze di sicurezza, i Carabinieros hanno già ricevuto nuove dotazioni, tra cui telelaser e radar bidirezionali, oltre a moltissimi etilometri elettronici tascabili.


L’ARENA

PAURA IN VOLO.

Minacce alla sicurezza, l’uomo voleva essere portato al Cairo

Un ubriaco «dirotta» un aereo russo

Il «pirata» sopraffatto dai passeggeri. Ma il comandante ripara su Praga

Mosca. Aveva chiesto di dirottare l’aereo al Cairo il passeggero che ieri ha costretto l’equipaggio del volo Aeroflot 271 Mosca-Ginevra a un atterraggio di emergenza all’aeroporto internazionale Ruzyne a Praga. Lo ha riferito il primo canale tv citando l’ambasciata russa a Praga. Il pirata dell’aria, neutralizzato dagli stessi passeggeri, è stato identificato: si chiama Evgheni Dagaiev, ha 36 anni e viaggiava con alcuni famigliari, non coinvolti però nell’episodio. Gli agenti cechi lo hanno arrestato dopo l’atterraggio, ha confermato il capo della polizia ceca. Per timore che nel velivolo si trovasse materiale esplosivo, la polizia aveva fatto evacuare tutti i 190 passeggeri.

Il capitano dell’aereo in volo da Mosca a Ginevra aveva lanciato ieri mattina l’allarme dichiarando lo stato di emergenza ed ha affettuato l’atterraggio a Praga alle 10,42. A quanto risulta l’uomo, sembra ubriaco, aveva dato in escandescenze minacciando di danneggiare il velivolo. Sebbene fosse stato sopraffatto dagli stessi compagni di viaggio il comandante ha comunque deciso per una deviazione prudenziale dalla rotta e un tempestivo atterraggio. È questo già il 14° caso di «comportamento irrazionale» da parte di passeggeri di voli Aeroflot nel 2006, ha precisato Danenberg, sottolineando che il numero di tali episodi sta diminuendo di anno in anno grazie alla politica della sicurezza adottata dalla compagnia.

IL RESTO DEL CARLINO

Molte patenti saltate durante le feste per la ’guida etilica’. I carabinieri hanno denunci...


IL TIRRENO

sorpresi ubriachi alla guida


© asaps.it
Sabato, 30 Dicembre 2006
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