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Editoriali 03/04/2002

Editoriale "Il Centauro" - Aprile 2002 - Inquinamento: tranquilli ci stiamo solo gasando!


Editoriale "Il Centauro" - Aprile 2002

Inquinamento: tranquilli ci stiamo solo gasando!

 


Quella piatta estensione che va dalle Alpi all’Adriatico per un’area di 50.000Km/q, detta anche "padania" sta diventando l’epicentro di un fenomeno d’inquinamento dell’aria che raggiunge livelli sempre più preoccupanti. Le punte più elevate di PM 10, di monossido di carbonio e benzene stanno trasformando le città della Lombardia, del Piemonte, dell’Emilia Romagna e del Veneto in un concentrato di smog senza precedenti. Il clima attualmente ha fatto saltare le centraline con punte d’inquinamento anche superiori di 10 volte i limiti di guardia. Quasi tutte le città della calma piatta climatica sono corse ai ripari con urgenti provvedimenti di blocco del traffico domenicale e targhe alterne, in molti casi, durante la settimana. Crede qualcuno che servano veramente a qualcosa? Sicuramente no. Però queste misure servono per fare assumere la presa di coscienza di un problema che ormai non è più rinviabile. Anzi, ormai siamo probabilmente calati in un irrecuperabile ritardo. Solo una riscoperta di una "coscienza verde" d’elevatissimo spessore forse potrebbe essere sufficiente. Inutile nasconderlo il clima parla da solo un chiaro linguaggio: sempre più caldo d’estate, inusuali punte di freddo d’inverno, scarsissime piogge frequentemente con carattere torrenziale. E’ inutile ora piangere, c’è solo da cercare di fermare in tempo questo treno in corsa che sembra sparato verso il precipizio. Ma come tutti i treni, la manovra richiede una lunga ed efficace frenata per dare risultati, sperando d’essere ancora in tempo. Stupiti? Perché, non sapevamo del cammino che avevamo intrapreso? Questa cloaca di smog che sta diventando la Pianura Padana, ricordiamolo, è un agglomerato tra i più densamente popolati d’Europa e, cosa che conta ancor di più per lo smog, è il territorio Europeo a più alta densità di veicoli rispetto agli abitanti. Già l’Italia conta quasi 600 veicoli ogni mille abitanti, un record, (nel conteggio sono compresi i bambini e gli ultra novantenni) in alcune aree urbane della piatta Padania, come in Emilia Romagna e Veneto si raggiungono i 700 veicoli ogni 1000 abitanti. Ogni famiglia di 3 persone ha almeno due macchine, in alcuni casi se si tratta di 3 adulti ce n’è una a testa. Alla mattina si parte per il lavoro con tre veicoli diversi. Il trasporto merci su gomma, lo si dice da oltre 20 anni, raggiunge l’80% del totale e da oltre 20 anni questa percentuale non cambia; cambia ovviamente il numero di veicoli pesanti perché negli anni aumenta il tonnellaggio del trasportato. Le ferrovie sono velocissime ad adeguare i prezzi, certamente non ad adeguare i servizi. Le metropolitane nelle grandi città ristagnano o sono inesistenti. A Londra l’estensione del Metrò è circa 20 volte superiore a quella di Roma. Se si mettesse in movimento contemporaneamente il 70% del parco veicolare esistente arriveremmo alla totale paralisi del sistema viario, altro che 150 Km/h in autostrada! I timidi tentativi posti in essere per migliorare l’inquinamento, come le auto elettriche o alimentate a gas o sono ammarati sullo scoglio dei costi, o su quello della praticità. Non ci rimane altro che sperare su due innovazioni: una rivoluzione copernicana del sistema pubblico di trasporto su rotaia anche metropolitano, che richiede però un progetto organico e investimenti pubblici con finanziarie dolorosissime (e quindi impopolari), e nuove tecnologie di propulsione non inquinanti: motori ad idrogeno in testa, capaci di rilasciare residui inquinanti irrisori rispetto agli attuali. Anche per questa ipotesi servono considerevoli investimenti privati e pubblici. In una recente intervista Chris Flavin, il numero uno di Earth watch, il più noto istituto ecologico degli Stati Uniti ha affermato che si può "vincere la guerra contro lo smog, ma a patto che vengano usati tutti i mezzi disponibili, dalle nuove tecnologie agli incentivi fiscali, dalla restrizione alla circolazione dei camion e delle auto alle campagne educative del pubblico." L’ecologista statunitense, ha anche affermato che negli USA e in Canada "Siamo avanti nei motori ad idrogeno. Li abbiamo installati sugli autobus di alcune città, come Chicago in America e Vancouver in Canada, e hanno dato grossi risultati. Non emettono più gas, ma vapore acqueo, pur coprendo percorsi molto lunghi. Tra quattro o cinque anni produrremo anche auto a idrogeno, le grandi case ci stanno tutte lavorando. Sarà un progresso enorme." Inoltre Flavin ha affermato che negli States non viene mai sospeso il traffico come è avvenuto in Italia " Lo abbiamo però ridotto in vari modi. Uno è stato la introduzione del "car sharing ", la condivisione delle auto: abbiamo creato ditte di noleggio di quartiere, la gente paga solo il tempo che le usa. Cinque, otto persone della strada si mettono d’accordo e prendono la vettura assieme. Abbiamo poi adottato altre misure, la prima in ordine cronologico è stata il "car pool", ossia l’esortazione a gruppi di amici e colleghi di unire le forze. Una settimana uno porta gli altri con la sua vettura, e viceversa. E’ stata anche utile l’introduzione della corsia veloce per le ore di punta: possono prenderla solo le vetture con due o più persone a bordo. Chi è solo affronta lunghe code." Una recente ricerca dell’Università della California ha accertato che livelli eccessivi di ossido di carbonio e di ozono fanno triplicare le nascite di bambini con difetti al cuore, e talora ne causano la morte. E’ noto anche che le micidiali PM 10 sono più presenti vicino al suolo quindi i bambini sono a maggiore rischio. Insomma fermiamo pure il traffico la domenica, applichiamo la regola delle targhe alterne oppure il "car sharing " o le "car pool" ma non sarà sufficiente. Servirà, quella tanto invocata "coscienza verde" che ci spinga verso una coraggiosa rivoluzione industriale che questa volta tenga conto però prima di tutto dell’aria che respiriamo e non della velocità. Ci accorgiamo di come è importante l’aria pulita solo quando manca, come la libertà e come la salute. Appunto.

Mercoledì, 03 Aprile 2002
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