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La doppia cittadinanza:

ecco come funziona

pesso si senteparlaredella “doppiacittadinanza”ma

pochi, anche tra gli addetti ai lavori, ne conoscono

i principi e le condizioni, così come talvolta si

trovano in difficoltà in caso di controllo di soggetti

in possesso di documenti identificativi e di viaggio

emessi da due Stati diversi.Attraverso l’opportunità

offertaci da questa autorevole testata, tenteremo

di fare chiarezza su questo particolare aspetto

del controllo di coloro che vantano il diritto alla

doppia o multipla cittadinanza.

A proposito di doppia cittadinanza, un esempio tipico nel

quale non è assolutamente raro imbattersi, può essere

quello riferibile al caso dei cittadini di origine moldava che

ottengono la cittadinanza rumena e che, in caso di controllo,

mostrano come documenti di riconoscimento indifferentemente

il passaporto o la carta di identità rilasciati dai due Stati.

Cominciamo col dire che la doppia cittadinanza implica, per

un individuo, il fatto di essere in possesso simultaneamente

di due o più cittadinanze di Paesi diversi, il cui ottenimento

può essere raggiunto in diversi modi.

La doppia cittadinanza, infatti, a prescindere dai requisiti

richiesti, che cambiano in base alle norme di diritto interno ad

ogni singolo Paese, può ottenersi: per nascita, discendenza,

iscrizioneanagrafica, naturalizzazione,matrimonio, concessione,

e così via.

A livello planetario, ai fini dell’ottenimento della doppia o

multipla cittadinanza non tutti i Paesi agiscono nello stesso

modo e, soprattutto, non è affatto raro imbattersi in ordinamenti

interni che non riconoscono affatto tale condizione, sicché

ci si potrà trovare di fronte a tre situazioni:

1. Paesi che non riconoscono affatto la possibilità di avere la

doppia cittadinanza, come ad esempio: Danimarca, Estonia,

Cina, Giappone, India, Malesia, Singapore, Zimbabwe ed

Emirati Arabi Uniti.

2. Paesi in cui la doppia omultipla cittadinanza viene concessa

senza particolari restrizioni, ferma restando l’accettazione da

parte del Paese d’origine dell’interessato, come ad esempio:

Italia, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Regno Unito,

Francia, Svezia, Portogallo, Brasile, Argentina e Sud Africa,

3. Paesi che, trovandosi a metà strada tra gli esempi che

precedono, pur non incoraggiando ufficialmente la doppia o

multipla cittadinanza, a determinate condizioni ne permettono

l’ottenimento, come ad esempio: Stati Uniti d’America,

Germania, Spagna, Olanda, Pakistan e Thailandia.

Per quanto concerne l’Italia, a decorrere dal 16 agosto 1992,

data di entrata in vigore della legge n. 91/1992, l’acquisto

di una cittadinanza straniera non determina la perdita della

cittadinanza italiana a meno che il cittadino italiano non vi

rinunci formalmente (

cfr. art. 11 legge n. 91/1992

), salvo

disposizioni contenute in accordi internazionali.

LEGGE

5 febbraio 1992, n. 91, nuove norme sulla cittadinanza,

pubblicata sulla G.U. n. 38 del 15.02.1992, entrata in vigore

il 15.08.1992.

Art. 11.

1. Il cittadino che possiede, acquista o riacquista una

cittadinanza straniera conserva quella italiana, ma può ad

essa rinunciare qualora risieda o stabilisca la residenza

all'estero.

La denuncia da parte dello Stato italiano della Convenzione

di Strasburgo del 1963 comporta che, a decorrere dal 4

giugno 2010, non si verifichi più la perdita automatica della

cittadinanza italiana per i cittadini che si naturalizzano nei

Paesi firmatari della stessa

(a seguito della denuncia di

Svezia, Germania, Belgio, Francia e Lussemburgo, risultano

attualmente firmatari l’Austria, la Danimarca, la Norvegia e

i Paesi Bassi).

Fatta questa breve ma necessaria introduzione, per tornare

ai cittadini moldavi di cui si diceva in apertura che diventano

(anche) romeni, bisogna considerare che il territorio dell’attuale

Moldova dal 1918 al 1940 fu parte della Romania, e che

una buona parte della popolazione moldava, vicina ai 4

milioni di abitanti, per cultura, tradizioni e lingua si sente

particolarmente legata alla Romania.

Ulteriore riprova di questa vicinanza tra i due Stati sovrani

si rinviene nelle norme di diritto interno alla Repubblica di

Romania. Nella legge n. 21/1991, aggiornata nel 2010 dal

Parlamento di Bucarest, infatti, in ottemperanza al principio

cardine dello

jus sanguinis (diritto di sangue)

su cui si basa

il diritto alla cittadinanza nella Repubblica di Romania, i

cittadini di Moldavia, Bulgaria, Ucraina, e Serbia, che siano in

grado di dimostrare di avere antenati nati o vissuti nel Paese

entro la fine della Seconda guerra mondiale, possono fare

richiesta di doppia cittadinanza divenendo, di fatto - Bulgaria

a parte - anche cittadini UE.

Secondo l’articolo 5 della legge n. 21/1991, sono cittadini

romeni i bambini nati da cittadini rumeni sul territorio della

Repubblica di Romania; è inotre cittadino romeno colui che:

• è nato in territorio rumeno, anche se solo uno dei genitori

è un cittadino rumeno;

• è nato all'estero ed ha almeno un genitore in possesso

di cittadinanza rumena.

La cittadinanza romena può essere acquisita dopo cinque

anni di residenza nel Paese, dimostrando una conoscenza

di base della lingua rumena e la conoscenza della cultura

romena.

Per quanto riguarda invece l’acquisizione della cittadinanza

questa può avvenire per:

• Nascita: tutti i bambini nati da cittadini rumeni acquisiscono

la cittadinanza al momento della nascita. Il bambino può

essere nato in territorio rumeno o all'estero, e solo uno dei

genitori deve essere un cittadino rumeno.

Ad ogni bambino trovato sul territorio rumeno privo di

genitori è concessa la cittadinanza.

• Adozione: la ciittadinanza è concessa ad ogni minore che

è legalmente adottato da cittadini rumeni.

Se un solo genitore adottivo è cittadino rumeno, il bambino

è ancora eleggibile per la cittadinanza rumena e la decisione

è presa dai genitori adottivi.

Nel caso in cui non sia possibile il raggiungimento di

un accordo, sulla cittadinanza del minore la decisione è

demandata ad un giudice.

Se l’adottato ha un’età pari o superiore ai 14 anni per

l’assizione della cittadinanza è sempre necessario il suo

consenso.

• Rimpatrio: qualsiasi persona che ha perso la cittadinanza

romena, se lo desidera può riacquistarla. Qualsiasi figlio

o nipote di un individuo che ha perso la cittadinanza ha il

diritto di rimpatrio.

• Richiesta: la cittadinanza può essere concessa ai cittadini

stranieri o agli individui privi di cittadinanza che si qualificano

per l'inclusione di una delle seguenti tre categorie:

• è nato in Romania ed è in attualità di risiedervi;

• ha assunto la residenza in Romania per almeno otto anni; o

• è stato sposato con un cittadino rumeno per almeno

cinque anni.

Tutti i candidati all’acquisizione della cittadinanza rumena

devono avere almeno 18 anni di età, e devono dimostrare

una buona conoscenza della lingua e della cultura del Paese.

Esiste poi tutta una serie di condizioni / requisiti che possono

consentire la riduzione della tempistica per ottenere la

cittadinanza romena, quando il richiedente:

• è una personalità riconosciuta a livello internazionale;

• è il cittadino di uno Stato membro dell'Unione europea;

• ha lo status di rifugiato;

• ha investito in Romania somme superiori al milione di euro.

Negli ultimi anni, soprattutto dopo il 1° gennaio 2007, data

d’ingresso della Romania nell’U.E., in Moldova si è assistito

ad una vera e propria corsa alla richiesta della cittadinanza

romena, e dunque all’ottenimento del relativo passaporto,

ciò al fine di poter godere dei vantaggi derivanti dall’ingresso

della Romania nell’UE.

È stato stimato che circa 500.000 moldavi abbiano acquisito

la doppia cittadinanza. A tal proposito si può ragionevolmente

pensare, quindi, che un certo numero di moldavi si sia

stabilito anche in Italia “approfittando” di questo espediente,

figurando nelle statistiche ufficiali come cittadino romeno.

La questione è così diffusa che ha creato anche tensione

tra i due Stati; con la Moldova che si è appellata più volte

all'Unione europea affinché intervenga sulla politica adottata

da Bucarest in materia di cittadinanza. Non potendo in alcun

modo influenzare la Romania sulla questione, le autorità

moldave hanno sempre cercato di coinvolgere le istituzioni

della UE al fine di ottenere uno stop riguardo la politica romena

in ordine alla concessione della cittadinanza ai moldavi.

Come facilmente intuibile, in ambiti legislativi come quelli

appena indicati, è immancabile, ed ovviamente prevedibile,

che le organizzazioni criminali abbiano fiutato il business della

doppia cittadinanza! Così, se vuoi diventare un cittadino di un

Paese parte dell’Unione europea, tutto ciò di cui hai bisogno

sono: pazienza, denaro contante, ed i giusti collegamenti

tra gli “intermediari di cittadinanze” ed i burocrati corrotti di

Bucarest e Chiinău! Dopo qualche mese il nostro cittadino

moldavo diventa anche, ed a tutti gli effetti, un cittadino romeno,

e quindi unionale, libero di entrare, uscire e soggiornare in

tutta la UE, Italia compresa.

È bene chiarire che il soggetto in possesso della doppia

cittadinanza sarà ovviamente in grado di mostrare documenti

identificativi e/o di guida e circolazione validi, emessi da

entrambi gli Stati interessati; documenti nei quali, altrettanto

ovviamente, sarà indicata una diversa cittadinanza.

di Raffaele Chianca* e Gianluca Fazzolari**

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