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Rassegna stampa Alcol e guida dell’8 agosto 2006

a cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

 Nota: al seguente link potete vedere sul vostro computer la puntata di Speciale TG1 trasmessa ieri sera, a proposito di incidentalità stradale.

Si tratta di un eccellente servizio, che ha dedicato ampio spazio, ad inizio trasmissione, al fenomeno della guida in stato di ebbrezza.

Da non perdere.

http://www.tg1.rai.it/SITOTG/TG1_rubriche/0,8547,22,00.html


 

LA SICILIA

Sballox, sicuri in discoteca

E’ stata presentata da Peppe Conti, titolare del Koala Maxi, Orazio Palazzolo, responsabile del Sert di Ragusa, alla presenza degli assessori provinciale e comunale Enzo Pelligra e Francesco Barone, l’iniziativa «Sballox, sicuri in discoteca». L’intenzione è quella di promuovere la cultura del divertimento sicuro che sappia fare a meno di droghe, alcol e sesso non protetto. La parola d’ordine è divertirsi in sicurezza con «sesso, gassosa e rock roll». Richiesta la massima collaborazione con le forze dell’ordine per stroncare lo spaccio di droghe nei pressi delle discoteche ma anche l’invito a sostituire i superalcolici con bevande come le gassose. Per gli assessori Pelligra e Barone si tratta della necessità di parlare ai giovani con il loro linguaggio.


 

IL GAZZETTINO (PADOVA)

Spritz all’Appiani? «Uno scandalo» 

Il presidente del Panathlon boccia la proposta avanzata dai Bar per il Centro

È solo un’idea, che però ha già provocato una catena di reazioni e polemiche. Il progetto di trasformare il vecchio stadio Appiani nella futura casa del popolo dello spritz sarà presentato domani in Comune dal presidente del comitato Bar per il Centro Federico Contin. Il progetto è stato elaborato dall’architetto padovano Marco Canton. Costo dell’intervento 200 mila euro da dividere tra i pubblici esercenti che aderiscono al comitato. Prevede un tendone in pvc con il disegno del palazzo della Ragione lungo ottanta metri e alto otto, retroilluminato. «Si tratta di un progetto avveniristico - afferma Contin - che avvicinerebbe Padova alle grandi città europee, consentendo di risolvere in maniera definitiva un rituale da troppo tempo male accettato in centro storico».

La proposta, però, è destinata a far discutere, come del resto ogni proposta legata ad un fenomeno per cui la città si è scoperta forse fin troppo sensibile. E così a dire no allo "Spritz-Dome", mutuando un termine caro agli anglo-sassoni per i loro templi sportivi sono in tanti: dalle ex-glorie del Padova del "paron" Rocco, come Gastone Zanon che liquida la questione con un "mi sembra un’idea ridicola", a chi il Padova, da presidente, l’ha riportato in serie A, come Sergio Giordani che dichiara: «L’Appiani è un pezzo di storia di Padova, non solo del Calcio Padova. Sarebbe bello potesse divenire una sorta di museo dello sport».

Che poi è la stessa richiesta avanzata anche da Renato Zanovello, presidente di Panathlon International di Padova. «Voler rendere l’Appiani - dice Zanovello - il ritrovo per lo spritz è una cosa semplicemente assurda. La nostra associazione, assieme ad un pool di enti tra i quali il Coni e il Cus, da tempo ha formulato un progetto per riqualificare l’intera area dell’ex-foro boario. Si tratta di creare un museo dello sport all’interno di un percorso che inizi dal Tre Pini e si concluda al bastione Santa Croce, passando per il velodromo Monti e lo stadio Appiani». Ben vengano i giovani all’Appiani, ma non per con un bicchiere di alcol in mano. «Noi - termina Zanovello - vogliamo i giovani all’Appiani, ma non per lo spritz, per lo sport».

Più possibilista nei confronti del nuovo progetto sembra essere l’architetto Camillo Bianchi che proprio sull’area del vecchio stadio ha condotto numerosi studi. «Premesso che a mio parere - esordisce Bianchi - l’intera gradinata est dovrebbe sparire, potrei essere favorevole ad una struttura per ospitare lo spritz purché fosse temporanea. Ma il punto è che quasi sempre i progetti temporanei poi divengono definitivi».

Quanto al bolevard sul Piovego l’architetto è favorevole. «Credo - termina il professionista - che il Piovego sia un luogo ideale per ospitare lo spritz e che forse dovrebbe essere allargato anche alla zona sud, fino alla passerella che conduce in via Loredan e che io stesso ho progettato dieci anni fa. Quell’area sarebbe perfetta se ampliata e perfezionata con un progetto ben strutturato».

Chi invece è favorevole all’ipotesi di spostare gli spritz all’Appiani è l’onorevole Filippo Ascierto di Alleanza Nazionale, che proprio sabato sera è stato in "visita" al "boulevard" Colombo. «Trovo che il Piovego si sia dimostrata una buona soluzione, come potrebbe esserlo anche l’Appiani, l’importante è che per certe decisioni vi sia una condivisione politica».

Matteo Bernardini


 

MERATEONLINE.IT

Merate: residenti esasperati protestano contro gli schiamazzi in Piazza Minzoni

Sono oltre un centinaio le persone che negli ultimi tempi hanno sporto formale reclamo contro i rumori e i disagi creati a tarda ora dai clienti del bar Esprit che si trova in Piazza Don Minzoni a Merate. Il sindaco Giovanni Battista Albani, il comandante dei vigili Donato Alfiniti e lo stesso difensore civico dottor Giacomo Romerio sono infatti stati contattanti sia da delegazioni di residenti che da singoli cittadini stanchi di dover passare ore insonni nel cuore della notte per via del chiacchiericcio, del rombo delle auto e spesso delle feste che hanno luogo all’esterno del rinomato locale del centro città.

Il bar Esprit di Piazza Don Minzoni.

Le criticità poi si acuiscono d’estate quando vista la canicola le finestre degli appartamenti rimangono aperte nel tentativo di catturare anche solo un lieve soffio di vento e la concomitanza con le ferie e i plessi scolastici e universitari chiusi invita a sostare fuori casa più a lungo. Esasperati moltissimi si sono rivolti alle competenti autorità, si parla anche di una petizione con oltre 200 firme pronta ad essere depositata in comune, per chiedere che venga rispettato il diritto al sonno e alla tranquillità e tutelati soprattutto gli interessi di anziani e malati. Su Piazza Don Minzoni si affacciano infatti diverse unità abitative: un condominio proprio a ridosso del bar, in posizione sovrastante con una trentina di famiglie e poi una quarantina di piccoli appartamenti, fra quelli che danno propriamente sulla piazza, quelli all’angolo con Via dei Fiori e quelli lungo Via Padre Arlati abitati per lo più da anziani. Diversi poi sono gli ammalati, alcuni anche in chemioterapia, che ai disagi creati dalla malattia hanno dovuto affiancare anche l’interruzione del sonno.

Il condominio e le abitazioni a ridosso della Piazza

La sera, soprattutto nei fine settimana e da qualche tempo in particolar modo il giovedì quando è stata attivata una promozione con lo sconto del 50% per gli studenti universitari, i parcheggi di Piazza Don Minzoni, il silos di Viale Cornaggia, Piazza degli Eroi e Viale Lombardia si riempiono di auto e moto di centinaia di ragazzi frequentatori del locale, uno fra i pochi più alla moda e di tendenza del territorio. Sotto i portici del locale sono posizionati una quindicina di tavoli e in un’area di fronte all’ingresso è stata anche approntata una zona “spiaggia” con tanto di sabbia e oggetti di arredo in stile. A creare disturbo, però non è tanto la musica all’interno del locale, che ha l’autorizzazione a rimanere aperto solamente in alcune occasioni fino alle 2 del mattino, quanto piuttosto la sosta dei clienti, tanti, all’esterno. Fra un bicchiere di birra e una sigaretta i giovani rimangono sul piazzale circostante per diverse ore, ben oltre le due, e se la voce di una persona rimane quasi impercettibile, cento voci sommate creano rumore. Si aggiunga che, come testimoniato da più di un residente interpellato sulla questione, spesso qualche giovane a causa di un bicchiere di troppo diventa alticcio e allora dalla chiacchierata si passa alle grida, alle corse a piedi, a veri e propri schiamazzi.

La polizia locale di Merate è stata costretta a predisporre servizi ad hoc con interventi mirati e quello che ha potuto rilevare sono stati problemi di viabilità dovuti ad auto in sosta irregolare. Fra i primi “palliativi” che saranno apposti alla ripresa dell’attività, ora chiusa per ferie, ci sarà la riduzione dell’orario di apertura dalle 2 all’una di notte unitamente ad una serie di verifiche che verranno approntate nel corso dell’anno unitamente all’Asl, deputata a misurare la soglia del rumore.

Il cartello appeso all`esterno del locale

Gli stessi proprietari del bar, responsabili solamente di ciò che avviene all’interno del locale, consapevoli dei disturbi creati dai propri clienti hanno apposto all’ingresso un cartello che invita i giovani ad un comportamento maggiormente rispettoso: “Si prega di evitare rumori all’esterno dell’esercizio che possano disturbare la quiete dei nostri vicini già tanto pazienti. Invitiamo inoltre a non soffermarsi oltre l’orario di chiusura”.


 

IL GAZZETTINO (PADOVA)

Mangiano, bevono e non fanno moto 

Grassi e troppo pigri gli anziani over 65

Allarmante indagine dell’Usl 16

Non conoscono la fame, sono oversize, mangiano troppo e male, alzano esageratamente il gomito, camminano poco, ignorano lo sport. Sono gli anziani sopra i 65 anni d’età, fotografati da un’indagine conoscitiva sulle abitudini alimentari promossa dal Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione (Sian) dell’Usl 16. Coinvolti 458 anziani, 177 maschi e 281 femmine, residenti a Padova e negli altri diciannove comuni che fanno capo all’Azienda sanitaria 16, sia autosufficienti (avvicinati nei distretti durante la somministrazione del vaccino antinfluenzale), sia non autosufficienti (assistiti a domicilio), sia istituzionalizzati (individuati nelle case di riposo). Quasi otto su dieci sono risultati sovrappeso. Praticamente nessuno (lo 0,2 per cento) è malnutrito.

«Dall’indagine, eseguita su un campione statisticamente significativo grazie a un contributo di ventiquattromila euro erogato dall’assessorato veneto alle politiche sociali, abbiamo dedotto che gli anziani mangiano in modo squilibrato, disordinato, scoordinato e continuativo - osserva il dottor Rocco Sciarrone, direttore del Sian - sono carenti di un’adeguata educazione nutrizionale che invece deve essere propria anche della terza età, consumano poco calcio, quantità insufficienti di vitamina A, C e D. Oggi la vita media si è notevolmente allungata: un sessantenne ha un’aspettativa di altri vent’anni e non è pensabile che possa mangiar male, sottovalutando tutto ciò che una cattiva alimentazione comporta. Dobbiamo prepararci ad una nuova età della medicina, a gestire l’assistenza, anche dal punto di vista nutrizionale, anche nella terza e nella quarta età».

Gli anziani si sono rivelati anche poco onesti nel dichiarare cosa e quanto mettono nel piatto. «Circa 1.887 le calorie giornaliere che in media hanno ammesso di assumere, in realtà la loro percezione - commenta Sciarrone - è risultata spesso sballata, vuoi per problemi di memoria vuoi per una voluta sottovalutazione delle calorie ingerite: molti tendono a nascondere le loro abitudini, a tacere o minimizzare l’assunzione di alcol tanto che il 7 per cento dell’apporto calorico giornaliero è dovuto a vino e a superalcolici. Inoltre c’è una generalizzata disabitudine al movimento». Fuori peso sia gli uomini che le donne, soprattutto tra i 65 e i 74 anni. Comportamenti che risultano omogenei sia che l’anziano viva a casa propria sia che si trovi ospite in casa di riposo. «La maggior parte - rivela Sciarrone - suddivide la giornata in tre momenti: colazione, pranzo e cena. Il cibo dunque scandisce lo scorrere del tempo, è vissuto come motivo di socializzazione, come occasione in cui sentirsi protagonisti, soprattutto se c’è qualcuno che cucina per loro».

I dati dello studio, il primo a livello regionale e uno dei pochi su scala italiana che ha scandagliato l’universo degli "anta" a tavola, verranno presentati ufficialmente al congresso nazionale di igiene e medicina preventiva che si terrà in ottobre.

Federica Cappellato


 

IL GAZZETTINO (PORDENONE)

Le assicurazioni del responsabile della pubblica sicurezza sulla qualità dei controlli nelle zone a rischio della città 

Viale Trento, i confini dei controlli 

Il questore: «Non sempre ciò che infastidisce è reato. I negozi etnici da tempo sotto sorveglianza»

É datato 6 gennaio 2006 l’esposto-denuncia che alcuni commercianti di viale Trento, a Pordenone, avevano presentato al questore Vincenzo Carella per segnalare episodi di disagio sempre più frequente causati soprattutto da ubriachi che scambiavano la zona per una sorta di gabinetto pubblico. Sette mesi dopo la situazione non è cambiata e residenti e commercianti collegano i fatti spiacevoli, che ormai accadono quotidianamente, soprattutto all’apertura di un negozio etnico dove si possono acquistare anche birre e alcolici. E oggi come allora, chiedono più vigilanza da parte delle Forze dell’ordine. «Per quanto di nostra competenza abbiamo già incentivato i controlli. Polizia e Carabinieri assieme - spiega il questore Vincenzo Carella - perchè le zone sono divise secondo un piano di coordinamento provinciale. Abbiamo recepito subito l’istanza presentata da quanti lavorano in viale Trento». Il capo della Polizia pordenonese conosce bene i problemi della zona, e non minimizza la situazione: «Sono disturbi continui e diffusi quelli provocati da ubriachi che rumoreggiano in orari non consentiti, da persone che fanno i loro bisogni fisiologici per strada, dalla sporcizia. È sicuramente allarme, perchè le persone lo percepiscono come tale in un’area dove fino a poco tempo fa c’era quiete».

I controlli sono stati incrementati in viale Trento, come in piazza Costantini e nelle altre strade dove è stato segnalato un disagio, ma la Polizia può fare solo quello che la legge consente di fare, su questo il questore è chiaro. «Le persone le possiamo identificare una volta, ma se le abbiamo identificate mezz’ora prima, anche se adottano un comportamento spavaldo, bevono birra o stanno sedute per terra - atteggiamenti che possono preoccupare - non possiamo intervenire nuovamente. Non è reato bere birra, sedersi per terra o parlare. Ovvio che se le sorprendiamo mentre imbrattano muri o commettono altre infrazioni le cose cambiano». Assodato, dunque, che anche le Forze dell’ordine fanno quello che possono, non bisogna dimenticare l’effetto deterrente: «Con la nostra presenza possiamo rassicuare le persone. Sapendo che ci siamo e che ci vedono, e faremo in modo che la nostra presenza sia ancor più palese. Ma è bene che se i cittadini vedono qualcosa che non va, telefonino subito. Pordenone è una piccola città e se ci avvisano possiamo intervenire in pochi minuti». E il questore parla anche dei negozi etnici, al centro di roventi polemiche: «Da oltre un anno con la Polizia municipale facciamo controlli quasi quotidiani. Alla fine non è tanto l’esercente che anzi si dimostra collaborativo, quanto il fatto che il negozio diventa un punto di riferimento, come i bar di piazza XX Settembre per i giovani».

Susanna Salvador


 

LA SICILIA

Più permissivismo e meno educazione 

A Campo de’ Fiori a Roma, la sera , sono sempre più frequenti scontri tra la polizia e i giovani che orbitano nella storica piazza capitolina. Il prefetto ha dichiarato che questo fenomeno non si combatte con la repressione, c’è bisogno dell’aiuto delle famiglie, visto che spesso durante i tafferugli ci si è trovati di fronte a ragazzini di 14 anni, che nel cuore della notte vagavano per la città ubriachi. (*)

Un amico insegnante, da poco in pensione, ha detto per intero quello che pensa: "Se la prendono con la Scuola, come se fosse la panacea. Ma ci consegnano ragazzi già segnati, forgiati nel caos, spesso mezzi teppisti e si aspettano il miracolo. Le famiglie oggi non dialogano con nessuno, pretendono e presumono ma non si sbracciano".

Nelle città, specie in estate e nel sud, territorio di mamme compassionevoli, nei motorini si viaggia in due e rigorosamente senza casco. Se poi la polizia contravvenziona l’infrazione, sequestra il mezzo e fa piangere il povero pargolo perseguitato, "sarebbe bene che se la prendessero coi delinquenti veri….", sbottano i genitori . La funzione pedagogica è latitante o si è indebolita. Il permissivismo è "lo stile" educativo. Forse perché più comodo, in un’era di arrendevolezza, ideali infranti, disimpegno e sanatorie.

Un ragazzo sedicenne con la sua fidanzatina a bordo di un "cinquantino" viene investito da un ’auto. Lei, la ragazzina quattordicenne, muore sul colpo. Tutte e due senza casco. Tutti e due presentavano tracce di cannabis nelle urine. Tanto non fa nulla, che c’è di male un "giro" con gli amici ? E’ la cantilena di troppi. Se ne accorgeranno i genitori di lui in sede di accertamento legale ed assicurativo, quando i periti della controparte tireranno fuori le precarie condizioni attentive e di reazione alla guida . Se ne accorgeranno i genitori di lei, dai funerali in poi. "Tanto fumare non è un dramma, lo fanno tutti…".

Una famiglia di impiegati è costretta ad assecondare le continue richieste del figlio di soldi a profusione. Videopoker o capi griffati. Il resto è noia. Scarsi i risultati a scuola, sbornie e indolenza. Ma guai a scioccare il figlio, rimproverandolo. La madre lo copre, il padre vorrebbe incavolarsi ogni tanto. Di fatto c’è una crisi di coppia. E il ragazzo subdolamente ne approfitta. Come i saprofiti succhia energie per sopravvivere e Il sistema familiare si anemizza.

Non se ne può più, la società, la televisione. Soprattutto i cattivi compagni. Come possiamo negargli lo scooter se ce l’hanno tutti ? Lo dobbiamo emarginare ? A che serve punire ? Bisogna persuaderlo, discutere. Cambierà crescendo, di fondo è bravo. Questa è una rassegna dei "concetti-tipo" e delle idee ricorrenti di molti genitori per non apportare alcun mutamento al loro rapporto con i figli. Questi ragazzini - lo si vede lontano un miglio - presentano già fattori di rischio comportamentale e psichico. Ma è meglio distrarli con un viaggio premio, a promozione comprata nel solito diplomificio. Così il ragazzino si rilassa un po’.

E’ singolare la denunzia fatta dal prefetto di Roma. 14enni alterati in giro a rompere le auto in sosta e a partecipare a sommosse spontanee contro la polizia. Lo abbiamo visto anche durante i mondiali, con il pretesto del tifo e del ritrovato nazionalismo. Per le società sportive esiste la responsabilità oggettiva, per i figli teppisti e fuori dalla regole i genitori sono esenti da oneri. Anzi, guai a muovergli critiche. I genitori si risentono, si avvertono sul banco degli imputati. Che c’entriamo noi, protestano ? La Scuola, la società, i cattivi compagni… la solita litania.

Ma la responsabilità oggettiva implode comunque quando un ragazzo muore perché non aveva il casco o per droga. Non si era riusciti a convincerlo ad indossarlo o a non usarne. Come fosse un’impresa disperata, ai confini dell’impossibile. Per questo la revisione non può che partire dalla voglia di essere educatori, di dedicarsi ai figli, di fare con loro battaglie estenuanti, rinunciando anche al viaggio o al fine settimana. Educare può voler dire scontentare e non cedere quando la posta in palio è il futuro del figlio, la sua stessa esistenza.

Adulti affranti, distrutti di fronte all’irreparabile, sgomenti per un esito duro da digerire. A volte non mi commuovono più, mi avverto cinico. O forse vedo troppe deleghe e ragionamenti contorti per non affrontare l’evidenza, per procrastinarne ogni soluzione scomoda.

 

(*) Nota: d’accordo nel non usare la repressione con ragazzini di 14 anni ubriachi, ma con chi gli ha somministrato gli alcolici però si!


 

LA SICILIA

«Era una Notte Bianca e non lo sapevamo»

L’ATTESA. 

Giovani già in fibrillazione e grandi aspettative dei commercianti. Si chiede comunque la massima vigilanza 

Mancano due settimane all’atteso appuntamento con "Aspettando Giufà" e già fra i giovani c’è grande fibrillazione. "Il suo popolo" lo attende a braccia aperte. La città, nel suo complesso, sembra più disponibile rispetto al passato ma reclama maggiore vigilanza. "Ho sempre sperato che venisse riproposta la prima formula- dichiara Vincenzo Belfiore- Il bello è che avevamo inventato la notte bianca e non lo sapevamo. Un concerto dal tramonto all’alba! Dieci anni fa era diventato leggenda in tutta la Sicilia". Sulla stessa lunghezza d’onda Herlinda Suarez, titolare di un negozio di souvenir: "C’era tanta gente in giro e per i negozi era un vantaggio. La notte è stata tolta per paura degli atti vandalici e perché i giovani bevevano e si drogavano. In realtà non è mai stato danneggiato alcun negozio. Piuttosto alla mentalità borghese di questo paese non piaceva il fatto di incontrare persone vestite in modo strano".

Di opinione diversa l’assessore alla cultura Francesco Balsamo, fiero oppositore delle passate kermesse: "Non c’è pregiudizio da parte mia contro la notte di Giufà ma contro le modalità concrete con cui è stata realizzata senza tenere conto delle possibili devianze che si sono poi verificate. Ritengo che la manifestazione sia degenerata. Non si è riuscito ad assicurare quei contenuti culturali che si riferivano alle prime edizioni. Attendo comunque di vedere come in concreto si svolgerà la manifestazione di quest’anno". Gaetano Celeste, residente a Milano: "E’ una manifestazione multietnica che può servire ad aprire le menti dei giovani netini. Bisognerebbe però organizzarla secondo un certo controllo. Quanto all’uso di droga ed alcolici, non esagererei. Anche tutte le sere ci sono drogati e bevitori di birra nel centro storico e non c’è nessuno che controlla".

Giuseppe Landolina, commercialista: "Se è un’operazione culturale e non si riduce a semplici canzonette per me va bene. Dipende anche dai costi che non devono essere eccessivi". Lina Di Pietro proprietaria di una boutique: "Personalmente a me non piace, sinceramente non credo che possa diventare una manifestazione di punta della nostra città". Enzo Terranova, docente: "La manifestazione era interessante ed aveva cominciato ad attirare l’interesse nazionale. Va rimodulata e riproposta". Enzo Dejean, ingegnere: "La notte rappresenta un rinnovamento generazionale. I giovani a Noto ci sono e devono avere voce in capitolo. Trovo giusto che vengano soddisfatti nelle loro aspettative". Michela titolare di un negozio di pelletterie ha qualche perplessità: "Ci preoccupa la tipologia delle persone che arrivano. Io sono pronta a collaborare però se restiamo deve valerne la pena".

Il titolare di un bar invece è soddisfatto. La notte porterà un po’ di gente che contribuirà a rigenerare l’economia un po’ asfittica della città. Luca Cultrera: "Io credo che attraverso Giufà potremo ritornare alle origini". Anche Vincenzo Zani, commerciante, è favorevole "perché porterà turismo e divertimento per i ragazzi". Anche lui chiede controllo senza preoccuparsi eccessivamente. "Se i ragazzi vogliono bere o drogarsi, con o senza la notte di Giufà, non cambia nulla. Possono farlo ogni sera".

c. a.


 

LA SICILIA

Ancora una rissa notturna 

san leone - Non poteva mancare all’appello di queste notti d’estate la «classica» rissa sanleonina. Questa volta però il teatro dell’ennesima scazzottata tra giovani non solo agrigentini non è stato il consueto piazzale Aster o le sue immediate adiacenze. Ad assurgere al ruolo d’improvvisato ring è stata la spiaggia antistante un noto chiosco in riva al mare del Viale delle Dune.

Chi era presente al momento della scintilla che ha innescato la gazzarra ha raccontato che all’alba di ieri, intorno alle 4 oltre ai calci e ai pugni a volare siano stati anche tavoli, sedie e bottiglie. Si è vista gente accapigliarsi sulla sabbia forse spinta dal consumo forse eccessivo di bevande dall’alto tasso alcolico.

Uno squallido spettacolo messo in scena sulla spiaggia, con gente che ha cominciato a darsele di santa ragione senza che nessuno riuscisse a sedare il tumulto.

Chi non era intenzionato a farsi centrare da un pugno o da una sediata in testa, ha deciso di scappare a gambe levate prima di finire nella mischia. Fuggi fuggi generale e vista l’ora tarda - era quasi l’alba - tutti a dormire, o a smaltire i fumi delle bevande alcoliche appena assunte, come nel caso di chi dopo qualche pugno ha deciso di uscire dal ring anzitempo.

Quando ormai il mucchio selvaggio era quasi sul punto di disperdersi sono giunte le auto della polizia di Stato. Come spesso accade al termine degli accertamenti svolti dagli agenti nessuno ha visto nulla ed è come se nulla sia accaduto. Per fortuna non si sono registrati casi di ferimento grave tra i protagonisti della rissa.

Risse che quest’anno tutto sommato si sono verificate in minore numero rispetto agli ultimi due anni. Segno che il sistema di prevenzione innalzato dalle forze dell’ordine provinciali continua a dare i propri frutti. L’anno scorso di questi tempi le scazzottate più o meno cruente in tutto il territorio sanleonino si registravano con ritmi quasi quotidiani.

Alla luce del rafforzamento della vigilanza l’effetto deterrente a consigliato ai più facinorosi di placare i bollenti spiriti, o comunque di darsele in zone teoricamente meno controllate dalle forze dell’ordine. Come ad esempio sulla spiaggia.

F.D.M.


 

IL MATTINO (AREA METROPOLITANA)

Alcol e botte, rissa a Castellammare

FRANCESCO FUSCO Castellammare. I passanti che a quell’ora erano in piazza per godersi un po’ di relax sono rimasti a bocca aperta. Sembrava la scena di un film quella a cui hanno assistito sabato notte, poco prima dell’una, in piazza Ferrovia (nei pressi della stazione centrale) dove si è scatenata una maxirissa che ha coinvolto gruppi di ragazzi tra i diciassette e i vent’anni. Una lite senza esclusione di colpi, con piante rotte, calci e pugni tra i contendenti. Tra le cause potrebbe esserci l’alcol. Gli agenti del commissariato di polizia, diretto dal vicequestore Maurizio Agricola e dal dirigente Stefania Grasso, continuano a indagare per risalire al movente. A segnalare alle forze dell’ordine la rissa di piazza Ferrovia sono stati alcuni residenti i quali, allarmati per quanto stava accadendo, hanno avvisato telefonicamente il commissariato. È intervenuta una pattuglia della polizia, ma i protagonisti della rissa si erano già dileguati. Gli agenti, dopo aver ascoltato alcune testimonianze da parte di chi aveva assistito alla scena, avrebbero individuato due persone che potrebbero essere denunciate nelle prossime ore. Torna così l’incubo risse nella movida stabiese. Già in passato infatti, nell’area della Villa comunale, turisti e residenti hanno assistito a numerose scene da Far West. Ma ora, con l’ultima rissa scoppiata sabato notte, l’allarme sembrerebbe estendersi ad altre zone. A Castellammare in alcune vie del centro cittadino, di sera, gruppi di giovani, dopo essersi riempiti di alcol, danno vita a risse che il più delle volte si concludono con persone costrette a ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale San Leonardo. Una pericolosa escalation, che ha spinto istituzioni e forze dell’ordine a studiare un nuovo piano per fronteggiare l’allarme. Da tempo, infatti, i cittadini di piazza Ferrovia chiedono maggiori controlli contro il rischio violenza del sabato sera. «Da qualche settimana - spiega Michele Costagliola, assessore all’Istruzione della giunta guidata dal sindaco Salvatore Vozza - è entrata in azione la task force di carabinieri e polizia che, soprattutto nei fine settimana, consente un maggiore controllo del territorio». «Un’altra delle soluzioni possibili - conclude l’assessore - potrebbe essere quella di installare telecamere di videosorveglianza nei punti più critici della città. Un provvedimento che ci consentirebbe di osservare il movimento delle persone e dei veicoli e, all’occorrenza, intervenire senza perdere tempo, al centro così come in periferia». 


 

 

IL SECOLO XIX

Camionista ubriaco semina il panico sull’A10 altre sei patenti ritirate 

Controlli d’ estate

Imperia. Ubriaco fradicio con un tasso alcolico di 3,3 milligrammi del sangue, viaggiava in autostrada ai 120 chilometri orari col rischio di tamponare le auto che incontrava durante la sua folle corsa. Per sette chilometri, dall’area di servizio di Conioli sino a Costarainera un camionista bulgaro di 41 anni, Lozanov V., ha seminato terrore e paura tra i moltissimi turisti che dallo specchietto retrovisore si sono visti piombare addosso un Tir che viaggiava a zig zag verso Genova. Il camionista che aveva esagerato con l’alcol all’autogrill di Conioli, (*) si era messo in viaggio poco dopo le 18 iniziando a tirare giù birilli gialli, caporali e tratti guard-rail in galleria. La folla corsa dell’autista bulgaro è stata fermata dalla Stradale prima che potesse accadere qualcosa di veramente grave. E’ stato denunciato per guida in stato di ebbrezza alcolica, multato per eccesso di velocità, quindi per i danneggiamenti arrecati all’autostrada e per essersi messo in viaggio prima delle 24.

Paura anche a Diano per un’auto che si è ribaltata, poco prima delle 19, probabilmente per la velocità. Un ferito é stato soccorso dal 118 e dai pompieri. Per tutta la nottata di sabato la Stradale ha letteralmente blindato le aree di servizio dell’A10 con l’operazione "Autogrill sicuri". Dopo gli episodi di intolleranza che si sono verificati negli ultimi fine settimana uomini in divisa hanno presidiato per tutta la notte gli autogrill tra Ceriale e Ventimiglia. La Stradale ha poi impiegato l’etilometro per controllare il tasso alcolico dei frequentatori dei locali notturni, pub e discoteche di Sanremo. A farne le spese sono stati sei automobilisti sorpresi a guidare l’auto ubriachi. Gli è stata ritirata la patente e sono stati denunciati alla Procura per guida in stato di ebbrezza.

(…)

G. Bar.

 

(*) Nota: è veramente assurdo che si possano vendere e somministrare alcolici i autostrada. Per non rinunciare ad una percentuale (verosimilmente non altissima) di guadagno i gestori degli autogrill espongono gli utenti delle autostrade a gravissimi rischi. Bere e mettersi alla guida non è una questione privata. Cercare di impedire che questo avvenga non è proibizionismo. Allo stesso modo la decisione di vendere o meno alcolici ai guidatori non può essere lasciata alla discrezione di chi trae un guadagno da tale commercio.


 

IL GAZZETTINO (TREVISO)

DALL’ULTIMO PATTUGLIONE

Ubriachi litigano davanti ai vigili: patente ritirata

Fermati dalla polizia locale nella notte tra sabato e domenica, si sono messi a litigare tra loro ed è finita male, anche se assomigliava un po ’ad un film di Ridolini.Singolare episodio - doppio - quello cui hanno dovuto loro malgrado assistere i vigili urbani: fermata un’autovettura per controllo, le forze dell’ordine si son trovate di fronte un conducente visibilmente in stato di ebbrezza.

Dopo aver proceduto alla prova dell’etilometro e quindi al ritiro della patente, è venuto il litigio tra gli occupanti del veicolo, entrambi alticci. Con la polizia che ha dovuto calmare gli animi e dividere i due ubriachi.

E’ successo durante l’ultimo pattuglione dei vigili: via Sant’Antonino, la strada per Jesolo il sito scelto per il controllo con tanto di telelaser, autovelox e palloncino. Una decina gli agenti schierati in campo: rilevate infrazioni per eccesso di velocità, tutte tra i 75 e gli 85 chilometri orari: nessun ritiro quindi ma soltanto contravvenzioni.

Diciannove gli accertamenti in totale, oltre a 5 multe per guida pericolosa; 4, invece, i ritiri che sono scattati automaticamente per quanti sono stati trovati in stato di ebbrezza (in due casi, come detto, la polizia locale ha anche dovuto separare i fermati). Controlli sulla strada ma non solo: gli agenti hanno passato al setaccio anche il centro storico ma non sono state riscontrate anomalie rispetto all’orario di chiusura. Nel quartiere Ghirada, infine, l’ultimo intervento del turno di servizio nel corso del quale è stato chiesto di abbassare la musica agli avventori di una festa privata. Nella notte sono stati effettuati in tutto oltre 40 controlli.

fr.sa.


 

IL MATTINO (BENEVENTO)

È ubriaco e centra due auto: denuncia per un beneventano

È stato denunciato per guida in stato di ebbrezza dalla polizia di Cremona il venticinquenne di Benevento, S.C., che nel parcheggio di una discoteca sulla Paullese ha fatto manovre pericolose, centrando due auto e sfiorando alcuni passanti. Insieme ad un amico di Cosenza, il beneventano si era presentato all’ingresso del locale, ma il buttafuori, accortosi che i due avevano bevuto troppo, li aveva respinti. I due amici hanno cominciato a dare fastidio, con insistenza. Alla scena ha assistito un poliziotto che era fuori servizio. Quest’ultimo si è avvicinato, si è qualificato e ha cercato di far ragionare i due ragazzi, ma è stato aggredito dal giovane di Cosenza, che, tra l’altro, aveva preso servizio solo 10 giorni prima come vigile del Fuoco. È intervenuta una pattuglia che ha eseguito l’arresto. 


 

 

CORRIERE ADRIATICO

Giovane collese

Incidente per colpa dell’alcol

OFFIDA - E’ costato caro il concerto degli Après la Classe a un giovane di Colli del Tronto. In verità, il concerto del Summer Festival tenuto dal gruppo musicale salentino che si è svolto in piazza del Popolo di Offida sabato sera, era gratuito, ma al giovane di Colli sarebbe stato meglio pagarlo ed evitare l’inconveniente in cui è occorso.

Al termine del concerto, peraltro molto gradito dal pubblico presente, il nostro giovane è salito sulla sua auto per far ritorno a casa.

Durante il tragitto, e precisamente in viale della Repubblica nei pressi della Bambinopoli, però, è andato a sbattere contro alcune auto in sosta lungo il bordo della strada.

Sul posto sono arrivati i carabinieri di Offida che, dopo aver constatato i danni procurati dall’incidente, hanno rilevato anche il grado alcolico del giovane di Colli alla guida dell’auto, per cui lo stesso è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Ascoli PIceno per eccessivo stato di ebbrezza con ritiro di patente e venti punti di penalità. Altro che sbronza.

Comunque, per eccesso di alcool anche altri non hanno terminato bene la serata, ma per fortuna senza gravi conseguenze. Insomma il concerto sarà l’occasione per radunare tanti giovani ma tanti continuano ad alzare il gomito n.s.


 

IL MESSAGGERO (ABRUZZO)

IL CASO 

Sfonda con l’auto vetrina di una pizzeria: denunciato per guida in stato di ebbrezza 

I carabinieri del Radiomobile della Compagnia aquilana hanno denunciato in stato di libertà, M.S., 25 anni, dell’Aquila per guida in stato di ebbrezza e danneggiamento. Il giovane, a bordo della sua Rover ”Gm”, è finito all’interno della pizzeria ”Canguro” alla rotonda di a Santa Barbara, a pochi metri dalla farmacia. Facile immaginare i danni arrecati a causa dall’incidente che se fosse accaduto ad esercizio commerciale aperto, con i clienti all’interno, avrebbe potuto provocare un disastro. Sulla dinamica dell’incidente i militari del Radiomobile stanno ancora svolgendo indagini ma alla base pare certo ci sia stato il tasso alcolico trovato nel sangue del giovane, superiore alla legge. Per questo motivo, al giovane è stata immediatamente ritirata la patente. Lo stesso, nel pur violentissimo impatto, non ha riportato alcuna conseguenza.

M.I.


 

IL MATTINO (AREA METROPOLITANA)

Si ubriaca dopo l’indulto: in cella

CARMEN FUSCO Palma Campania. Ha beneficiato dell’indulto ma la sua libertà è durata pochissimo: giusto il tempo di arrivare da Poggioreale a Palma Campania, di prendersi una bella sbornia per festeggiare, di entrare, pistola in pugno, in un circolo ricreativo e di mandare all’ospedale un carabiniere. È tornato in cella. Senza nemmeno avere il tempo di salutare sua mamma, che lo ha atteso invano per ore. Avrà beneficiato, più o meno, di un’ora d’aria e bevuto qualche litro di vino poi, per G.F., 30 anni, pregiudicato di Palma Campania si sono riaperte le porte del carcere dentro il quale era finito nel 2002. Tra i reati commessi in passato, oltre alla rapina a mano armata, anche la resistenza a pubblico ufficiale. Ora le nuove accuse. E tutto per colpa dell’ebbrezza della libertà. E dell’alcol. Erano le 18,30 di sabato quando l’uomo giunto a Palma ha pensato bene, prima di tornare a casa dai familiari che lo stavano attendendo, di ubriacarsi e di entrare in un circolo ricreativo della cittadina. Brandendo una pistola ha cominciato a minacciare le persone presenti nel club. C’è stato un fuggi fuggi generale e qualcuno ha avvertito i carabinieri. Sul posto sono giunti i militari della Compagnia di Nola che hanno tentato di bloccare il malvivente. Ma l’uomo non si è arreso e per sfuggire alla cattura si è avventato contro un carabiniere, assestandogli due potenti pugni. Alla fine è stato neutralizzato e rispedito in carcere. Il carabiniere aggredito è stato medicato al pronto soccorso dell’ospedale di Nola. Ne avrà per 30 giorni.


 

Martedì, 08 Agosto 2006

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