Gabriella Vitali vedova del M.llo Luigi D’Andrea, ucciso nel 1977 dalla banda di Renato Vallanzasca scrive la Presidente Napolitano:
I corpi del Maresciallo Luigi D’Andrea e del Brigadiere Renato Barborini
A S.E. IL PRESIDENTE
Roma
e p.c. Al Signor Ministro
Roma
Ill. mo Sig. Presidente,
Sono
Mi rivolgo a Lei, massima espressione dei Valori Etici, Civili e Democratici, in difesa dei quali mio Marito, come altri Fedeli Servitori dello Stato, non hanno esitato a sacrificare la propria vita e i propri affetti.
Lo hanno fatto con il Coraggio,
Io non ho mai cercato, e non cerco, vendetta, ma Giustizia e nella Giustizia appunto, quella umana e quella divina, ho riposto ogni mia fiducia, trovando - proprio perchè ad esse ho guardato con incrollabile, caparbio, ostinato attaccamento - la forza di affrontare la tragedia, che si è abbattuta sulle mie figlie e su di me.
Ed è in nome di questa Giustizia, Signor Presidente, che la supplico di NON concedere
Signor Presidente, Lei sa che il perdono appartiene alla sfera morale degli individui e alla infinita misericordia divina, ma che dello Stato deve invece essere la certezza del Diritto e l’esercizio della Giustizia: equa e incrollabile, unico baluardo anche per la future generazioni, che in noi cercano l’esempio ed il modello di vita.
Il Presidente Pertini conferì
Non voglio credere, che mi venga inflitta, nuovamente violenza. Se ciò dovesse accadere, sappia, Signor Presidente, che riconsegnerò, personalmente, nelle Sue mani, la medaglia d’oro.
Mi aiuti, Signor Presidente, a continuare a credere nelle Istituzioni democratiche, nella mia Gente e nel mio Paese. Mi aiuti a tenere viva la fede nella Giustizia.
Con deferenza.
Gabriella Vitali D’Andrea |
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