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Rassegna stampa 16/06/2006

Rassegna stampa del 15 giugno 2006

Da “Gomarche”    del 15 giugno 2006

 

CON ARANCIA E LA POLSTRADA EVITI LE MULTE

 

Parte lunedì 19 giugno il filo diretto tra Polstrada, Radio Arancia, Radio Lattemiele e Radio Conero che aggiornerà gli automobilisti sulla situazione del traffico e gli appostamenti autovelox.

ANCONA - Tutte le news su traffico e viabilità della regione Marche da lunedì 19 giugno viaggiano in diretta sulle frequenze di Radio Arancia Network, Radio Lattemiele Marche e Radio Conero. Grazie infatti a collegamenti telefonici in diretta con la centrale della Polizia Stradale delle Marche, seguendo radio Arancia, Radio LatteMiele e Radio Conero sarà possibile fotografare in tempo reale la viabilità lungo le strade regionali.
A partire
dalle ore 10.05 e per tutta la giornata la Polstrada fornirà continui aggiornamenti su code, rallentamenti, incidenti e lavori in corso.
Inoltre, in filo diretto con la Sala Operativa anche tutte le
informazioni sugli appostamenti autovelox.
"Un’iniziativa questa - commenta
Alvin Crescini, responsabile artistico di Radio Arancia Network - che punta a rafforzare il radicamento sul territorio delle nostre tre emittenti locali fornendo agli ascoltatori non solo musica e intrattenimento ma anche news e servizi utili per muoversi con facilità sulla strada delle vacanze".
Il servizio, messo in piedi grazie alla
collaborazione della Polizia Stradale delle Marche, muove da una logica di prevenzione e non di repressione, perchè, come dice ALvin Crescini, "la formazione passa anche attraverso l’informazione".
Dello stesso parere anche il comandante della Polstrada,
Italo D’Angelo: "L’iniziativa nasce dalla convinzione che una incisiva e costante azione di repressione dell’illecito spesso sortisce un maggiore effetto se accompagnata da un’opera di collaborazione tra cittadini e istituzioni."


 
Da “La Provincia di Sondrio”    del 15 giugno 2006

 
Il comandante Primi e due suoi agenti rendono sicuro il Giro under 23 di ciclismo

 

Non c’è soltanto l’ottimo Francesco Gavazzi a rappresentare la Valtellina al Giro d’Italia under 23 di ciclismo. Se il talamonese figura stabilmente nei migliori dieci della classifica generale e può vantare anche una vittoria di tappa e il secondo posto di ieri, gli uomini della provincia di Sondrio giovano un ruolo di primo piano anche nel lavoro svolto dietro le quinte della manifestazione. È il comandante della polizia stradale di Sondrio, Pietro Primi, a guidare la pattuglia degli agenti in moto che garantisce il servizio d’ordine lungo la corsa. Non solo, ma anche due dei 14 motociclisti che, al comando di Primi, tengono sotto costante controllo i corridori provengono dalle caserme della nostra provincia. Un bell’impegno per il numero uno della polstrada valtellinese e per i suoi uomini, soprattutto sotto il profilo organizzativo. Almeno fino a questo momento, poi, l’esame è stato superato a pieni voti: nessun incidente ha turbato la sempre più prestigiosa rassegna giovanile, tra i cui vincitori figurano alcune stelle di prima grandezza della storia del ciclismo (Moser, Gontchar, Konichev, Pantani, solo per citarne alcuni). A differenza di quanto accaduto in diverse occasioni al Giro dei professionisti, in questo caso non si è registrata alcuna caduta degli agenti in moto. Non per niente da più parti (organizzatori, partecipanti ecc) continuano ad arrivare i complimenti per il perfetto servizio d’ordine. Il Giro d’Italia under 23 si chiuderà dopo 10 giorni il 18 giugno con la tappa di Bolzano.


 

 Da “Il Gazzettino”    del 15 giugno 2006

 

EVASIONE CON COPERTURE, FAMIGLIA A GIUDIZIO

Alberto Garbellini

 

Rovigo

Per non tornare nel carcere di Padova aveva dichiarato le generalità del fratello, la madre per "reggergli il sacco" avrebbe poi fornito una carta d’identità con la foto del figlio ricercato per evasione dal "Due palazzi" ma con gli estremi anagrafici dell’altro. Ieri, in tribunale a Rovigo si è celebrata un’udienza del processo che vede Ignazio Todaro accusato di falso e sostituzione di persona, con il fratello Roberto e la madre Paola Fois imputati di favoreggiamento e falso.

I fatti risalgono al giugno 2000, quando Ignazio Todaro, originario di Selvazzano Dentro (Padova), dopo aver usufruito di un permesso premio dal carcere, prova a far perdere le sue tracce. A bordo di una moto arriva nel centro di Canda e qui si scontra con un’auto. I due conducenti finiscono all’ospedale di Trecenta. Todaro, sapendo di essere evaso, fornisce le generalità del fratello per non svelare la sua fuga. Lo stratagemma pare avere successo, ma la cosa insospettisce la polstrada di Rovigo. La madre di Todaro viene convocata nella sede della polizia stradale di Rovigo per accertamenti; Paola Fois si presenta con un documento relativo a Roberto Todaro ma con la fotografia di Ignazio. Altri accertamenti partono a seguito della querela per danni dell’uomo coinvolto nell’incidente. Emerge anche che la patente fornita da Ignazio Todaro non abilitava alla guida di motoveicoli. Questa la ricostruzione da parte degli inquirenti. Abbastanza per denunciare i tre famigliari per falso.

Ignazio Todaro doveva scontare una pena per una rapina commessa nel 1993. Prima di essere rinchiuso nel carcere di Padova era stato detenuto in un istituto di pena in Sardegna.


 
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”    del 15 giugno 2006

 
Non serve la repressione indiscriminata per correggere i comportamenti scorretti del popolo della notte.
Nei ragazzi occorre inculcare più senso civico

È l’alcol il «killer» delle nuove generazioni
Forze dell’ordine in prima linea per prevenire soprattutto le «stragi del sabato sera»

Gianpaolo Balsamo Nicola Curci

 All’interno di un’autovettura i ragazzi, visibilmente brilli, ridono e scherzano dopo una serata trascorsa in discoteca. Il guidatore è distratto ma corre veloce, le voci si accavallano fino ad essere coperte dal rumore di una frenata brusca e dallo schianto. Il messaggio della pubblicità progresso è chiaro: la vita è preziosa, andate piano e, soprattutto, non bevete prima dimettervi alla guida. Ma, nonostante le sempre più ricorrenti raccomandazioni, durante il fine settimana si continua a morire e a farsi male sulle strade. «Siamo convinti che il primo passo per ridurre le cosiddette stragi del sabato sera sia quello della prevenzione - ammette il dott. Leonardo Ruffini del Compartimento Polstrada per la Puglia - e, per questo, l’attività di prevenzione attuata dalla Polstrada, specie durante i weekend, si sostanzia prevalentemente con la costante presenza sul territorio, con la predisposizione di servizi specifici che, di solito, avvengono con il concorso di più professionalità, lungo i consueti "itinerari del sabato sera", sulle principali direttrici da e per le discoteche. Spesso ci avvaliamo anche dell’apporto dell’unità sanitaria della Questura di Bari e di strumenti di prevenzione e repressione ad hoc quali l’etilometro e il "drug-wipe" (per il rilevamento di sostanze stupefacenti, ndr), l’autovelox o il telelaser». Tali apparecchiature saranno illustrate questa sera, e domani sera, negli appositi stand che saranno allestiti nel centro storico di Barletta. I «centauri» della stradale, oltre che dispensare consigli ai giovani, risponderanno alle loro domande. «Riguardo all’afflusso nel centro storico di Barletta, - fa notare Arcangelo Quarto, primo dirigente del Commissariato di Polizia di Barletta - come tutti i fenomeni innovativi a valenza sociale, è opportuno auspicare un tacito accordo tra residenti ed esercenti, affinché ognuno accetti un po’ di fastidio nei limiti della civile convivenza, senza arrivare agli eccessi. Gli esercenti devono attenersi ai limiti imposti dalla legge, rispettando gli orari di chiusura, non cedendo bottiglie in vetro ma solo bicchieri di carta. I residenti devono, dal canto loro, accettare un po’ di fastidio, ben sapendo che si tratta comunque di una cosa positiva per la città. Con la rivalutazione del centro storico, infatti, molte zone che erano morte ed abbandonate ritornano a vivere. Quello che serve da collante tra l’una e l’altra posizione è un mix di responsabilità e senso civico. Se si seguono queste indicazioni, la presenza diventerà sempre meno necessaria». «Presentarsi agli appuntamenti con la bottiglia di birra al seguito - sottolinea il maggiore Roberto Maniscalco, comandante della compagnia della Guardia di finanza di Andria - è un fenomeno che si sta ripetendo in maniera continuativa. La problematica del centro storico è legata proprio a questa cattiva abitudine. La prevenzione a Barletta, come conseguenze delle stragi del sabato sera, per fortuna ne abbiamo poche. La rivalutazione del centro storico ha alleviato il fenomeno, con la conseguenza opposta delle lamentele tra i residenti per gli schiamazzi e la presenza lungo le strade delle bottiglie lasciate in strada fino alla mattina dopo. Un problema di educazione che non è un fatto di ordine pubblico. Le campagne di sensibilizzazione devono servire ad incoraggiare una serena fruizione degli spazi pubblici senza che l’alcool porti a conseguenze spiacevoli. Lo scorso anno, poi, abbiamo messo in campo un servizio di controllo per tre fine settimana di seguito sugli esercenti per la cessione degli alcolici in bottiglia, ma i ragazzi andavano già carichi di alcool acquistata nei grandi magazzini». Un invito allo sforzo educativo arriva oltre che dal presidente della delegazione pugliese dell’Ancupm (Associazione nazionale comandanti ed ufficiali della Polizia municipale), colonnello Antonio Modugno (comandante della Polizia municipale di Trani), anche dal comandante della compagnia carabinieri di Barletta, capitano Walter Pietro Pastorino. «Non serve solo la repressione indiscriminata, - è il suo commento - come non è opportuno generalizzare associando i comportamenti vandalici solo al consumo dell’alcool. Il fenomeno della maleducazione urbana nel centro storico è significativamente diminuito rispetto a due anni fa, anche se il problema esiste. L’attività delle forze dell’ordine è volta per questo motivo anche alla sicurezza stradale, un aspetto non marginale della nostra azione. L’azione educativa aiuta a lenire il fenomeno, se tutto questo lavoro si sviluppa nella logica di una rete tra agenzie educative ed istituzioni».


 
Da “L’Arena”    del 15 giugno 2006

 Prosegue l’operazione a tutela dell’ambiente.

Sequestrate 36 vetture e alcune aziende
Autodemolizioni nel mirino della polizia
Tra le violazioni accertate il mancato riciclaggio di rifiuti e inquinamento

 Mancato riciclaggio dei rifiuti, inquinamento, carenza o insufficienza di autorizzazione. Sono alcune delle violazioni scoperte dagli agenti della polizia stradale nell’ambito di un servizio che dura da alcune settimane e che ha interessato gli impianti di autodemolizione e gestione dei rifiuti.
L’attività ha consentito di accertare innanzitutto delle infiltrazioni nel terreno di sostanze pericolose per la salute dovute a mancanza o insufficienza dei sistemi di permeabilizzazione del terreno. Tra le irregolarità, gli agenti della polstrada hanno anche verificato che gli addetti ai lavori erano privi di autorizzazione della Provincia o non rispettavano le norme per scongiurare l’inquinamento. Le autodemolizioni e le ditte di stoccaggio trovate non in regola sono state sequestrate in attesa delle bonifiche che interesseranno la massa complessiva del materiale e il sottosuolo. Del fatto è stato informata anche l’Arpav che ha provveduto a mettere in sicurezza gli impianti: l’Azienda regionale di prevenzione e protezione ambientale del Veneto eseguirà nei prossimi giorni degli accertamenti per verificare se siano state inquinate le falde acquifere.
Le violazioni più significative, hanno spiegato gli agenti, hanno interessato cinque ditte di autodemolizione, tra cui una che aveva stoccato quarantamila tonnellate di rifiuti ferrosi a fronte dei 1.800 autorizzati. Complessivamente sono state elevate numerose violazioni penali e amministrative e sequestrate 36 autovetture.


 Da “Helpconsumatori”    del 15 giugno 2006

 

SICUREZZA STRADALE.

Condanne aspre per automobilisti ubriachi.

Proposta di Forza Italia alla Camera

Condanne più dure per chi si mette al volante da ubriaco

NZ

 

Condanne più dure per chi si mette al volante da ubriaco o dopo aver assunto stupefacenti: è quanto chiede Gabriella Carlucci di Forza Italia in una proposta di legge alla Camera che inasprisce le sanzioni per chi guida mettendo in pericolo la vita propria ed altrui. Il testo, composto di un solo articolo, eleva le sanzioni detentive e pecuniarie attualmente previste dal codice della strada per la guida sotto l’influenza dell’alcool, introducendo tra le cause di punibilità anche la guida in stato di alterazione per uso di droghe. In particolare, il massimo della multa raggiunge i 3.000 euro dagli attuali mille, mentre la reclusione sale a un periodo tra i sei mesi ed un anno; attualmente, invece va da uno a sei mesi.

2006.


 
Da “Corriere Romagna”    del 15 giugno 2006

 “Avvocatessa” brasiliana appiedata dalla Polstrada

 RIMINI -Giovane, avvenente, un pò troppo brilla. E’ l’identikit della prima “vittima” dei Mondiali di Germania: una 26enne tifosa di Ronaldinho e co, che dopo la sofferta vittoria con la Croazia, martedì sera in compagnia di tre amiche ha indossato la divisa verdeoro e si è messa alla guida della propria auto, regalandosi un carosello a colpi di clacson nella zona del porto. Purtroppo per lei si è imbattuta in una pattuglia della Polstrada di Riccione che hanno fermato quella gioiosa vettura. Gli agenti hanno chiesto alla conducente la patente e di sottoporsi all’etilometro. Lei che ha detto essere diventato avvocato da pochi giorni in Brasile, ha consegnato a fatica solo il titolo di guida internazionale ma non ha eseguito il test. Morale: la patente le è stata ritirata ed è stata indagata a piede libero per non aver declinato le generalità.


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Venerdì, 16 Giugno 2006
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