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Editoriali 20/05/2006

Aviaria e altri… incidenti

Il ruolo della comunicazione

Ma quanto se n’è parlato! Tanto, tantissimo. Da ottobre e per tutto l’inverno l’argomento “Aviaria” o influenza degli uccelli, ha occupato per settimane, fra uno starnuto e l’altro, le prime pagine dei giornali e le aperture dei telegiornali, con inchieste e servizi dedicati all’argomento, mano a mano che dall’Asia la malattia dei pennuti (in particolare acquatici) si avvicinava all’Europa e all’Italia. Sedicenti esperti (?) si lasciavano andare con tutto il loro scibile più o meno catastrofico. Cosa fare? Esiste un vaccino? Ci sarà una cura? E’ una nuova versione della spagnola? Insomma di tutto e di più. Alla fine (tocchiamo ferro), tutto si è ridotto a 16 cigni morti, serviti televisivamente in tutte le salse, tanto che probabilmente, dall’aldilà, Ciaikovski si sarà pentito di aver scritto il suo Lago dei Cigni. Risultato? L’aviaria per fortuna non è arrivata, la guardia è stata tenuta alta, il Ministro della salute si è dimesso, ma per altri motivi, non certo per le malattie infettive. Anzi, quasi che i virus si prendessero gioco di noi, quest’anno anche la normale influenza, sì quella in servizio permanente effettivo, è stata sicuramente molto meno severa e pervasiva di altri anni. Va a capire! Conseguenza: molte aziende avicole - un segmento produttivo nazionale molto attivo - sono andate in piena crisi: riduzione del lavoro, licenziamenti, famiglie in difficoltà, polli guardati con sospetto. Pensare che mai, proprio mai, come ora i pennuti sono stati così controllati. Risultato? Conoscete qualcuno che si sia ammalato di aviaria? Così come non avete conosciuto certamente nessuno che si è ammalato della sindrome di mucca pazza vero? Nel frattempo? Nel frattempo sulle strade hanno perso la vita ancora molte persone con una media di 16 morti al giorno, proprio come i cigni (in un anno), ma nessuno ne parla. Non è di moda, troppi interessi ci sono dietro. Aggiungiamo anche una media di 800 feriti ogni giorno, tanto per quadrare. Qui sì che ci verrebbe una efficace parodia come quella di Fiorello che fa Amadori (quello dei polli) che al confine spara a tutti i volatili che tentano di entrare in Italia! Ma di aviaria questa volta ne abbiamo voluto parlare anche noi, seriamente, come misure di cautela nel trasporto di polli e volatili in genere, nell’articolo di Lorenzo Borselli che segue. Un contributo non allarmistico, ma tecnico su un rischio che è bene non sia sottovalutato (ma neanche gonfiato a vantaggio delle case farmaceutiche). La comunicazione ha un ruolo importante, importantissimo. Vorremmo che funzionasse meglio anche per quel che riguarda gli incidenti stradali. Lo faremo in una tavola rotonda organizzata per celebrare i primi 15 anni di Asaps, dove parleremo anche della forza comunicativa che ha avuto la nostra associazione su questo versante. Alle fine della tavola rotonda seguirà una tavola imbandita. Dove si serviranno cose buone. Pollo compreso.  


© asaps.it

di Giordano Biserni

da "il Centauro" n.103
Sabato, 20 Maggio 2006
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