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Rassegna stampa Alcol e guida dell’11 maggio 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

LA PROVINCIA DI COMO

 Alcol e giovani «L’assessore deve dimettersi»

Il gruppo di minoranza ha chiesto le dimissioni dell’assessore alle politiche giovanili Alessio Fionda per la vicenda della degustazione controllata di vino e birra per meglio sensibilizzare i giovani circa i danni causati dall’abuso di alcol. «Nulla di personale nei confronti dell’assessore Fionda che è un bravo ragazzo, ma politicamente chiediamo le sue dimissioni perché si è rivelato inidoneo ad assumere un ruolo così importante in seno alla giunta comunale – ha dichiarato l’avvocato Pasquale Cutrone in veste di capogruppo della lista indipendente. L’assessore Fionda deve dimettersi e restituire al più presto al sindaco Achille Arrigoni le sue deleghe da assessore, anche e soprattutto alla luce delle infuocate polemiche di questi giorni relative alla sua pur lodevole, ma alquanto bizzarra iniziativa, di offrire da bere ai giovani per invogliarli a partecipare alle lezioni tenute da psicologi e medici che in due serate illustreranno le problematiche sociali e sanitarie del consumo degli alcolici» Per l’opposizione l’inesperienza del ventiduenne assessore deve essere un serio motivo alla base della sua libera decisione di lasciare il posto nell’esecutivo: in caso contrario, presenterà una mozione di sfiducia personale.


 

L’ADIGE

BREVI

Pergine rock analcolico Il tour «Diversamente divertente»
Stasera approderà a Pergine al «Kaos», laboratorio culturale adiacente alla discoteca Paradisi N°1. L’inizio è previsto per le 20: suoneranno i gruppi musicali VDA29, Trentini per caso e gli Overseas. A seguire, musica con DJ. Organizza il «Coordinamento alcol e guida» con il supporto del Centro giovani comunale. Cinema: «Bubble» di Soderbergh «Bubble» film cult di Steven Soderbergh, è in programma al don Bosco domani. Inizio ore 20.45, ingresso 5 euro. È una proposta di «Effetto Notte». Laste e Crozi lavori in galleria L’installazione dell’impianto di microcellule comporterà alcuni disagi per gli automobilisti che si ritroveranno a percorrere nei prossimi giorni la statale della Valsugana. In particolare, dal 15 maggio al 17 maggio prossimi, si viaggerà - nella fascia oraria che va dalle 21 alle 5 - a senso unico alternato nella galleria Laste. La stessa misura è stata decisa dal giorno 17 al 22 maggio per la galleria Crozi 1, e dal giorno 22 al giorno 16 maggio per la galleria Crozi 2, sempre lungo la statale della Valsugana.


 

IL GAZZETTINO (PADOVA)

BALLO SENZA SBALLO 

Sette serate di musica in parrocchia

(m.a.) "Ballo senza sballo", ovvero divertirsi mantenendo un comportamento responsabile verso se stessi e gli altri. L’iniziativa, proposta da "Spirit in Dance" in collaborazione con il Comune, la pastorale cittadina della diocesi e le associazioni Nuovi Orizzonti e AtanteMani, è stata presentata ieri mattina a palazzo Moroni dall’assessore alla Politiche Giovanili Claudio Piron, da padre Stefano Dalla Cia della parrocchia del Crocefisso, da don Marco Pozza (don Spritz) della parrocchia della Sacra Famiglia, da padre Paolo Formenton della parrocchia del Buon Pastore e da Giampaolo Fagan portavoce della comunità di San Lazzaro. In pratica, sono state organizzate sette serate in sette diverse parrocchie per promuovere l’aggregazione giovanile e far sviluppare tra i ragazzi un senso critico verso gli eccessi che rovinano lo stare assieme e il sano divertimento. «Questa idea si colloca all’interno del più ampio progetto - commenta Claudio Piron - "voglio una vita responsabile" da noi pensato in numerose azioni di prevenzione dell’alcol dipendenza e dei correlati incidenti stradali. Infatti, queste feste vogliono trasmettere un messaggio importante e fare capire ai giovani che è possibile divertirsi senza esagerare. Spero che queste iniziative - prosegue Piron - servano ad evitare la mortalità dei ragazzi causata da incidenti stradali. Da oltre un anno l’amministrazione comunale si è impegnata in una forte e decisa campagna di sensibilizzazione sulle tematiche dell’alcol e dei rischi ad esso collegati. Abbiamo organizzato incontri nelle scuole, feste di aggregazione, stand promozionali e distribuito un etilometro agli studenti dell’ultimo anno delle superiori». «Sant’Agostino - aggiunge padre Formenton - diceva che chi canta bene prega due volte. Credo che la Chiesa, visto che oggi le parrocchie non sono più un punto di aggregazione come una volta, debba interrogarsi sul fenomeno giovanile. Questa iniziativa vuole portare i ragazzi a liberare spirito e mente attraverso il ballo». Le sette serate, che saranno trasmesse da RadioItalia 1, saranno animate da gruppi giovanili legati al territorio, da associazioni di volontariato, da uno staff di ballerine, da Dj, cantanti e complessi vari. Gli appuntamenti nelle parrocchie: sabato 13 maggio San Lazzaro (sagra della Pappardella), 1 giugno San Giovanni Bosco, 9 giugno Santissimo Crocefisso, 23 giugno Buon pastore, 29 agosto San Bartolomeo Apostolo, 8 settembre Santi Angeli Custodi e 18 settembre Sacro Cuore.


 

IL GAZZETTINO (PADOVA)

L’ASSOCIAZIONE

(M.A.) Nasce l’associazione culturale "Per le Piazze" per combattere il degrado nel centro storico causato dal fenomeno spritz.
Il movimento, promosso da Dino Ponchio, Gianni Di Marzio e Davide Druda, è stato presentato ieri mattina all’hotel Toscanelli. «L’associazione - spiega Ponchio - è stata costituita da residenti del centro, per ora abbiamo ventisei iscritti, ma è aperta anche agli operatori economici e ai cittadini che come noi intendono recuperare la vivibilità del centro storico e del sistema piazze. Riteniamo necessario che chi amministra la cosa pubblica venga aiutato, supportato, stimolato affinché il centro storico e l’area piazze tornino ad essere cuore, mente e anima della città. L’associazione - continua Ponchio - si porrà nei confronti delle istituzioni, quali Prefettura, Questura, carabinieri, Comune e Università, come interlocutore rappresentando il modo di pensare di chi sta in prima fila e si confronta tutti i giorni e tutto il giorno con i problemi creati da chi usa centro e piazze come un bene di consumo e non un bene da rispettare. L’associazione, in un primo momento, organizzerà dibattiti sulla sicurezza e sul fenomeno spritz e distribuirà questionari per sensibilizzare l’opinione pubblica». Interviene sul problema anche Gianni Di Marzio, ex allenatore di Padova e Napoli e attualmente tra i più importanti osservatori della Juventus. «Ho deciso di venire ad abitare a Padova, ormai venti anni fa, perchè trovo questa città meravigliosa e adesso sono profondamente amareggiato nel vedere il degrado che imperversa tra le piazze e il Ghetto. Non è nostra intenzione criminalizzare tutto il popolo degli spritz, perchè sono e siamo convinti che in mezzo ci siano tanti bravi ragazzi, ma è pure vero che spesso vediamo girare brutti ceffi. Non è possibile - sottolinea il sanguigno uomo di calcio - che mia moglie abbia paura di uscire di casa perchè appena girato l’angolo trova spacciatori, delinquenti e tossicodipendenti. È inaudito che ubriachi continuino a vomitare e urinare sui nostri portoni. Siamo stanchi e vogliamo stare tranquilli. La creazione di questa associazione - conclude Di Marzio - serve a dare voce a noi residenti e non solo. In questi anni hanno e abbiamo provato di tutto per risolvere il problema, adesso basta».


 

IL GAZZETTINO (PADOVA)

Le proposte della Confesercenti: più sedie e tavolini, e bicchieri di plastica ma con vuoto a rendere. I gestori dei bar cercano un accordo con la Questura 

Spritz, stop a bottiglie e lattine dopo le venti 

Decisione del comitato per la sicurezza: entro dieci giorni sarà emanata una nuova ordinanza. Ieri sera ancora a migliaia in piazza

Questa volta è toccato alla Confersercenti, ieri pomeriggio nella sede di via Savelli, ascoltare le lamentele degli esercenti colpiti dall’ordinanza comunale anti-spritz che vuole la chiusura di venti bar, tra piazze e Ghetto, a mezzanotte invece che alle due.

«Premesso che siamo contrari a qualsiasi provvedimento che possa ledere la libertà d’impresa - afferma il direttore Maurizio Francescon - bisogna, però, considerare che il fenomeno spritz sta indubbiamente creando una serie di problemi a residenti e commercianti. Detto questo, abbiamo provato a ragionare con titolari e gestori dei locali. Abbiamo convenuto che sarebbe opportuno verificare le aree di intervento, ovvero capire dove effettivamente il fenomeno spritz porta delle difficoltà». «Ho appurato - prosegue Francescon - che molti degli esercenti si sono riuniti nel comitato "Bar per il centro" e, come ha indicato la Confesercenti, hanno intenzione di autoregolamentarsi. Abbiamo riproposto, poi, gli Spritz Angels, praticamente dei vigilantes professionisti che tutelino sia i residenti che i clienti dei bar. Siamo convinti anche che i ragazzi debbano essere educati e messi al corrente del pericolo che corrono nel momento in cui abusano con l’alcol. Ad esempio, abbiamo promosso l’installazione nei locali di un etilometro». Confesercenti che, in quasi un’ora e mezza di riunione, ha espresso diverse idee per cercare di risolvere il problema spritz e avvicinare gli esercenti all’amministrazione comunale. «Per evitare che la gente si sieda per terra in piazza delle Erbe - sottolinea Francescon - si potrebbero aumentare i plateatici. Non solo, per limitare lo sporco abbiamo pensato di inventare dei bicchieri di plastica con vuoto a rendere. Ovvero, il barista chiede una cauzione al cliente quando gli porge il bicchiere pieno, una volta terminata la consumazione il cliente consegnerà indietro il contenitori e avrà restituita la cauzione. Insomma, le idee non mancano certo è che vogliamo venga riconosciuto dal Comune tutto questo impegno profuso dagli esercenti, che a nostro avviso devono entrare in pieno nel protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine». «Non capiamo perchè - chiude Francescon - in piazza delle Erbe si permetta, soprattutto ai centri sociali, di organizzare manifestazione non autorizzate fino a notte fonda. Assurdo, poi, che non venga utilizzato il nuovo sistema di video sorveglianza per beccare spacciatori e vandali». Intanto ieri Federico Contin, portavoce del comitato "Bar per il centro", si è recato in questura: è stato trovato un accordo per risolvere insieme il problema.

Effettivamente, ieri sera, i no global hanno attirato nuovamente migliaia di giovani in piazza delle Erbe proiettando su un mega schermo la finale di Coppa Uefa. Ieri mattina, in una riunione della Cosp (comitato ordine e sicurezza pubblica) con il sindaco e il prefetto, è emerso che entro dieci giorni sarà vagliata una nuova ordinanza che, nei giorni di mercoledì, venerdì e sabato, vieterà ai locali compresi nell’area spritz di vendere bottiglie e lattine di alcol dopo le venti.

Marco Aldighieri


 

IL GAZZETTINO (PADOVA)

STASERA A "LUCIGNOLO"

Il "caso" finisce in tv «Tendenza da capire»

Lucignolo si è fermato a Nordest. Uno dei momenti forti del programma di approfondimento di Italia 1, in onda questa sera dopo le 23, sarà il servizio realizzato dall’inviato Gigi Sironi tra Padova e Mestre. Le telecamere di "Lucignolo", approfondimento giornalistico che quest’anno compie il terzo anno di vita, hanno sondato il fenomeno dello spritz in piazza delle Erbe a Padova, il divertimento a base di alcol e drink rinforzati nella discoteca padovana Par Hasard di Abano Terme, fino all’after hour al Tag di Mestre, dove si balla tutti i fine settimana fino alle dieci della domenica mattina.Perché partire da Padova?

«Il fenomeno dello spritz in piazza ha attirato la nostra attenzione - spiega il direttore della testata giornalistica di Italia 1 Mario Giordano - Volevamo capire come si divertono i giovani del Nordest e più in generale se la tendenza a bere è ancora forte nel Veneto del miracolo economico».

Le risposte sono nelle immagini girate dall’operatore Marco Ricci, che ha accompagnato Gigi Sironi in lungo e in largo nella provincia veneta. Ci sono le centinaia di adolescenti che ingollano cinque o sei spritz a testa nei bar di piazza delle Erbe, le pile di bicchieri sui banconi della discoteca Par Hasard e gli irriducibili a Mestre che dopo aver ballato per dodici ore di seguito si bevono l’ultima birra in piazza Barche a Mestre alle undici di mattina. Un viaggio al termine della notte veneta che farà discutere.

La morale?

«Lo stile di "Lucignolo" è quello di fare delle domande - aggiunge Giordano - noi non facciamo la morale a nessuno. Insomma, rimanendo nella metafora collodiana, noi non siamo il Grillo parlante. Il nostro compito è alzare il velo sulle situazioni più interessanti delle mode giovanili e della società in generale».

Una formula di giornalismo in presa diretta senza censure né pregiudizi, che sta avendo un conseguente successo di pubblico e di critica. Dove vuole arrivare "Lucignolo"?

«La quota di ascoltatori che ci ha seguiti lo scorso anno è stata abbondantemente superiore alla media di Italia 1 - conclude Giordano - con dati di ascolto che si sono attestati intorno al 18 per cento di share. "Lucignolo" sta superando il mero fenomeno televisivo: ci sono produzioni di cd musicali con questo marchio e dall’anno prossimo è in programma la realizzazione di un diario scolastico. Radio e tv nazionali realizzano ogni anno parodie e programmi ispirati a "Lucignolo". È il segno di un successo: vantiamo tanti tentativi di imitazione forse quanti ne conta solo la Settimana enigmistica».

Alberto Gottardo


 

CORRIERE ROMAGNA

L’altra faccia di Marina: “Non solo happy hour”

Ravenna - Non si vive di soli happy hour. Molti stabilimenti hanno cercato nel tempo di differenziare la propria offerta, elevandola e ispirandosi a modelli alternativi. Christopher Angiolini da tre anni gestisce il bagno Hana-Bi. Concerti, feste in spiaggia e appuntamenti si sono alternati senza problemi di ordine pubblico. “Siamo assolutamente lontani dalle situazioni di caos vissute da realtà poco distanti da noi. Il pubblico dei nostri eventi è soprattutto locale, con un target dai 25 ai 35 anni. Si tratta di giovani interessati alle nostre proposte. Un pubblico mirato e che ci è molto affezionato. Ci consideriamo uno dei bagni danneggiati dalla situazione. Non credo, comunque, che la soluzione sia bocciare il modello di Marina; di per sé offrire proposte in spiaggia non ha nulla di negativo. Il problema è che in alcuni casi si sta assistendo a una degenerazione del modello. Una distorsione che rischia di danneggiare anche chi ha messo in piedi una formula che funziona senza creare problemi”. Più drastica la posizione dai nuovi titolari del bagno Mambo. Massimo Gianola e Francesca Bedei sono alla loro prima stagione. “Non avremmo mai immaginato di incontrare una simile situazione - spiegano -. Domenica scorsa siamo stati costretti, in serata, a chiudere il bagno per evitare seri problemi a noi e alla nostra clientela. Siamo di fronte ad una situazione di completa anarchia: c’è la sensazione di impotenza. I controlli ci sono, ma sono insufficienti in rapporto al numero di giovani che si riversano in spiaggia. Molti sono ubriachi e molesti. Bottiglie di vetro rotte e auto danneggiate nei parcheggi sono i fenomeni più evidenti. Ma oltre a ciò c’è un serio problema di sicurezza. In molti arrivano a Marina con la precisa intenzione di sballarsi. Per lavoro ho conosciuto diverse località straniere, da Ibiza a Mikonos, ma devo dire che sono realtà totalmente diverse in cui ci si diverte senza arrivare agli eccessi di questi giorni sulle nostre spiagge. Siamo al limite, ma per fortuna mi sembra che ci sia una presa di coscienza dell’emergenza in cui ci troviamo. Occorre a questo punto intervenire con decisione. Innanzitutto con maggiori controlli in spiaggia e con misure idonee a frenare il fenomeno. Dobbiamo puntare a un altro tipo di turismo”.Tra chi ha puntato a un’offerta antitetica al modello happy hour, c’è sicuramente il bagno Lucciola. Il titolare Alberto Celli non ha snaturato la vocazione del suo stabilimento: “Contiamo su una clientela affezionata e negli ultimi anni molte famiglie sono migrate nel nostro bagno dove hanno potuto contare su un modello balneare più tranquillo - spiega Celli -. Organizziamo una festa serale alla settimana, ma nulla a che vedere con gli happy hour. Dopo il caos delle prime domeniche di maggio serviva un messaggio forte da parte delle autorità. E’ arrivato ma credo sia difficile poter tornare indietro. Di sicuro ci vogliono più controlli. In questa situazione di anarchia chi vuole approfittarne ha gioco facile. Il rischio è che le famiglie abbandonino in massa Marina”.Improntato ad un’offerta qualitativa è il bagno Mio Capitano. “Perché? Beh, quando dieci anni fa ho rilevato l’attività gli happy hour c’erano già - spiega Davide Minghetti, per gli amici “Cinghio” - per cui è stato naturale cercare di puntare l’attività su un target diverso. C’è chi ama la musica ad alto volume e chi no. Già allora c’era chi scappava. Io ho puntato sul tipo di clientela che predilige la tranquillità”. Sul modello da adottare, ha una sua idea. “Servirebbero due cose. La prima, qualificare l’offerta attraverso una classificazione delle strutture e dei servizi sullo stile degli alberghi, magari con gli ombrelloni anziché le stelle. Questo, a mio modo di vedere, innescherebbe una corsa al miglioramento qualitativo generale. Poi bisognerebbe risolvere la questione della viabilità. Così non è sostenibile. Si potrebbe bloccare il traffico al parcheggio scambiatore, ampliandolo. E poi, perché non istituire un servizio ad hoc? Al contempo si risolverebbero due problemi: il rischio di furti e la sosta selvaggia. Il viale sarebbe libero, la spola dei navetti breve e senza intoppi”.

ro.art.gi.ro.


 

CORRIERE ADRIATICO

L’esito degli esami disposti dai carabinieri

L’investitore guidava in stato di ebbrezza

FANO - Guidava in stato di ebbrezza. E’ questo il risultato dei test sanitari eseguiti sul giovane che ha investito mortalmente il giovanissimo Elia Tonelli. Filippo Rotatori, 26 anni di Senigallia, al volante della Toyota Celica che martedì alle 13.20 ha falciato il quattordicenne appena sceso dallo scuolabus, sbattendolo sul ciglio della strada quaranta metri più avanti, non era in condizioni di perfetta lucidità. Tanto che è stato denunciato all’autorità giudiziaria non solo per omicidio colposo ma anche per guida in stato di ebbrezza.


 

IL MESSAGGERO (PESARO)

Notte agitata nella zona mare Le forze dell’ordine a corto di uomini non riescono ad intervenire 

Niente pattuglie, l’emergenza cade nel vuoto 

Barista assediato da un ubriaco, ma Polizia e Carabinieri non hanno personale da inviare 

di LUCA FABBRI

«Non abbiamo volanti da inviare sul posto. Le consiglio di chiudere e andare a casa il prima possibile». Non è proprio la risposta che si aspettava il titolare del bar H2no quando nella notte tra venerdì e sabato, impaurito dai comportamenti violenti di un energumeno visibilmente ubriaco, ha chiamato il 113. Erano le 2.30 e a Pesaro non sembrava esserci una volante pronta a rispondere ad una chiamata d’emergenza. Nel locale la serata era iniziata male, con un cliente piuttosto irrequieto: «E’ entrato nel bar verso mezzanotte – spiega Andrea Corsini, il titolare – ha ordinato da bere, ma quando ho visto che stava esagerando con l’alcol gli ho chiesto di pagare e andarsene». Ed è qui che l’uomo, all’incirca un metro e novanta ha dato in escandescenze: «Dopo un primo diverbio verbale – continua il titolare – ha pagato, ma prima di andarsene ha rotto più di un bicchiere, ribaltato tavoli, bidoni e l’insegna dei gelati. Ho preferito non reagire perché non si sa mai con chi hai a che fare». Sembrava finita lì, invece, il tipaccio è tornato dopo poco, forse in cerca di “vendetta”: «Dopo aver spento le luci del locale stavamo chiudendo il bar, quando il mio socio l’ha visto nascondersi nella spiaggia davanti al locale. A quel punto ho avuto paura e ho chiamato il 113, temevo avesse con se un coltello o una bottiglia di vetro». Ma al numero d’emergenza della Polizia non risponde nessuno, allora i due soci provano a chiamare i Carabinieri con scarsi esiti, dato che l’unica pattuglia disponibile era impegnata a Ginestreto. I due titolari non si arrendono e riprovano con il 113, che finalmente risponde, purtroppo anche la Polizia alla richiesta di mandare qualcuno risponde picche: “Mi dispiace – spiega l’agente - ma la volante è impegnata a Tavullia e non rientrerà prima di mezz’ora”. «Non sapevo cosa fare – continua Andrea – l’uomo era risalito dalla spiaggia e se la stava prendendo con i tavolini di un vicino bar chiuso, scagliandogli ovunque. Ero terrorizzato e ho pensato di chiamare alcuni miei amici». Proprio l’arrivo degli amici deve aver scoraggiato il losco figuro, che si è poi dileguato tra le vie del lungomare. Una storia sconcertante che però non sorprende più di tanto Marco Lanzi, segretario provinciale del Siulp, sindacato autonomo di Polizia: «Dovrebbero girare almeno due volanti ogni notte – spiega – ma per carenza di organico a volte capita che non ce ne sia neppure una. A Pesaro servirebbero almeno altri 15/20 agenti».


 

IL MESSAGGERO (LATINA)

Sussurri e grida, Sezze riflette 

Sezze riflette sul tragico delitto del secondo martedì di maggio. La gente parla, analizza e valuta. In tanti cercano di ricordare quando e se abbiano mai incrociato lo sguardo un po’ assente di Claudio Savo: un ragazzo che con il padre aveva un rapporto teso da anni.

Proprio nel 2003, il povero Giuseppe venne portato al pronto soccorso dell’ospedale setino con una ferita alle testa: un colpo secco che gli era stato inferto durante una delle frequenti liti con Claudio, ragazzo che non lavora da anni e vittima di uno stato perenne di depressione acuita, sembra, anche dall’uso dell’alcool.

Un episodio che si risolse con alcuni punti di sutura, ma che rappresentava la degenerazione in itinere che l’altro ieri è sfociata in un omicidio studiato per giorni e meditato tutta una notte.

Claudio Savo, infatti, ha usato una vecchia doppietta da caccia del padre che ha preso in uno sgabuzzino. Qualche tempo prima i carabinieri ancora non hanno quantificato esattamente il numero di giorni aveva acquistato una ventina di cartucce caricate a pallettoni in un’armeria di San Felice Circeo. Insomma, il taciturno uomo di 36 anni dal fisico segaligno e dal volto emaciato stava covando dentro di sé un terribile piano letale per uccidere il padre.

Un piano lucido che ha portato a compimento poco dopo le 6 del mattino di martedì quando ha visto che la mamma, Itala, era andata in cucina a preparare il caffè: è stato allora che Claudio ha deciso di eliminare il genitore. E’ entrato e ha sparato due colpi secchi addosso a papà Giuseppe che stava ancora dormendo.

Il resto è la fuga nelle campagne disarmato e la caccia effettuata dai carabinieri che lo hanno cercato per circa quattro ore. E il suo ritrovamento: rannicchiato tra i cespugli e bagnato fradicio.

Al.Ce.


 

IL GAZZETTINO (VENEZIA)

PIAZZALE ROMA 

Dopo una lite reagisce al controllo della Volante: irlandese arrestato

Ha reagito duramente al controllo della Polizia che, alla fine, non ha potuto far altro che arrestarlo. Si è concluso in questo modo il movimentato intervento messo a segno l’altra notte dagli agenti della Volante.

A segnalare il fatto alla Questura lagunare era stato il portiere di notte dell’hotel Santa Chiara che poco dopo la mezzanotte ha telefonato alla Polizia per segnalare una lite tra due individui situati all’esterno della struttura. Quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno notato che la rissa interessava l’irlandese S.J., 26 anni e il giordano S.G., 39 anni. A quanto pare i due erano venuti alle mani per futili motivi.

Poco dopo gli agenti hanno accertato che l’irlandese, visibilmente ubriaco, senza un motivo particolare aveva iniziato ad attaccare il giordano per le sue origini, in particolare per l’appartenenza al mondo arabo. Dopo aver separato i due contendenti, il cittadino irlandese è stato condotto in Questura per essere denunciato. Anche in questo secondo episodio il giovane non ha voluto saperne di calmarsi ed ha reagito duramente minacciando e cercando di colpire gli agenti in servizio con calci e pugni. A nulla, a quanto pare, è servito il tentativo della sua fidanzata, una ragazza albanese di nazionalità araba.

Alla fine, al termine di una notte a dir poco delicata, gli agenti della Volante hanno deciso di arrestate l’irrequieto irlandese. Per lui le accuse rivolte dagli inquirenti sono di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. L’uomo è anche accusato di rifiuto di fornire le proprie generalità.


 

IL MESSAGGERO (VITERBO)

GIUDIZIARIA 

Abusi sessuali su minorenne: condannato 

Il tribunale di Viterbo ha condannato Blerim Lecini a un anno e 2 mesi di reclusione per il tentativo di abusi sessuali nei confronti di una minorenne di Orte. E’ stata assolta la madre della giovane alla quale era stata contestata l’ipotesi di concorso. Per la donna, tuttavia, c’è stata una condanna a 4 mesi di reclusione per violazione degli obblighi di assistenza familiare. In particolare le è stato contestato di avere lasciato la figlia in balia di Lecini al fine di potersi appartare con un suo compagno occasionale. L’uomo, in evidente stato di ubriachezza, aveva tentato con violenze e minacce di abusare della ragazza. Il pm, Renzo Petroselli, dopo aver ricostruito il contesto in cui il reato è stato consumato, richiamandosi anche alle dichiarazioni del marito della donna e della figlia raccolte in fase istruttoria, ha proposto la condanna di entrambi gli imputati ritenendo pienamente credibile la versione offerta dalla ragazza. La pubblica accusa ha poi concluso con la richiesta a 1 anno e 4 mesi per il Blerim e 1 anno e 6 mesi con cessazione della potestà genitoriale per la donna. L’avvocato dell’imputata, Luca Paoletti, ha dimostrato l’irrilevanza penale del comportamento della sua assistita facendo sorgere il dubbio sull’effettiva consapevolezza da parte della stessa della pericolosità della situazione a cui aveva esposto la figlia. I giudici hanno parzialmente concordato con la tesi difensiva, condannando solo Blerim Lecini per il tentativo di abusi sessuali.


 

CORRIERE ADRIATICO

Si slaccia i pantaloni davanti a una poliziotta

Atti osceni, in due a giudizio

PORTO RECANATI – Si è slacciato i pantaloni davanti a una poliziotta, pronunciando frasi irripetibili riguardanti le dimensioni delle sue parti intime. Il giovane marocchino e un suo connazionale, per l’episodio, sono stati rinviati a giudizio ieri dal Gup Renato Gentile. L’accusa, per entrambi, è quella di violenza sessuale di gruppo. Secondo la Procura, dopo che uno si è slacciato i pantaloni, i due nord africani, in preda ai fumi dell’alcol, si sono scagliati contro l’agente con atti idonei e diretti in modo non equivoco a compiere violenza sessuale.

I fatti contestati risalgono al 13 luglio del 2003, intorno alle 3.30, dopo che si era verificata una rissa nei pressi di un noto locale sul lungomare. Finì di mezzo anche una vettura parcheggiata, rigata su un fianco. Per sedare gli animi intervennero la polizia e i carabinieri di Porto Recanati. Oltre ai due giovani, accusati di rissa, atti osceni e violenza di gruppo, sono stati rinviati a giudizio altri due marocchini, ai quali è stata contestata solamente la rissa. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Massimo Pistelli, che aveva chiesto il rito abbreviato, e Giovanni Minestroni. Quest’ultimo aveva chiesto di non doversi procedere per la rissa e per la violenza sessuale di gruppo, riconoscendo solamente il reato di atti osceni in luogo pubblico.

d.fer.


 

L’ADIGE

Un 25enne fermato con tasso alcolico quattro volte superiore

Sbronzo al volante, denunciato

Non passa giorno in cui, nell’ambito di normali controlli sul territorio, i carabinieri non pizzichino persone sbronze alla guida di veicoli. È successo anche la scorsa notte, in via Bomporto. I militari del radiomobile di Trento alle 2.30 hanno fermato un 25enne: la prova dell’etilometro, si sa, non perdona ed ha registrato un valore ben quattro volte superiore al limite consentito dalla legge. Per l’uomo, che nonostante i troppi brindisi ha voluto mettersi lo stesso al volante del mezzo, sono scattate denuncia per guida in stato di ebbrezza e sospensione della patente. Non è sfuggita ai carabinieri neanche la persona fermata in evidente stato di alterazione alcolica poco lontano: è stata punita con una sanzione per ubriachezza.


 

IL GAZZETTINO (ROVIGO)

Uscito dal carcere Si ubriaca e si scaglia contro i carabinieri 

CASTELMASSA - Era uscito dal carcere lunedì, è stato nuovamente arrestato ieri, dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Castelmassa, al circolo Arci del paese, dove l’albanese, in preda ai fumi dell’alcol, stava scatenando il finimondo. Per Arthur Llazari, 40 anni, albanese con alle spalle vari problemi con la giustizia, si sono riaperte le porte del carcere di Rovigo. È accusato di resistenza a pubblico ufficiale e di percosse, per avere aggredito i carabinieri che stavano cercando di calmarlo.


 

IL GAZZETTINO (UDINE)

VIOLENTO

Molesto al bar portato in ospedale

Ha chiesto un bicchiere di vino e ha cominciato a molestare la banconiera. Poi ha minacciato un cliente del bar San Giacomo, in piazza Matteotti, con un coltellino e tentato di aggredire il titolare. L’uomo, residente fuori città, è stato bloccato dai carabinieri del Radiomobile in via Mercatovecchio. Era violento e aveva urgente bisogno di cure. In attesa dell’ambulanza è intervenuta anche la polizia, perchè l’uomo era diventato incontenibile. È stato portato in pronto soccorso.


 

LA PROVINCIA DI COMO

La storia Controllato dalla polizia, dà la colpa al dentista. Ma il tribunale non gli crede

Etilometro, l’antibiotico non evita le multe

L’imputato forse ha bevuto un tantino. Forse no. Di sicuro, non l’ha bevuta il tribunale: lo dice la sentenza di condanna a dieci giorni d’arresto e a 260 euro d’ammenda, pena sospesa e non menzione, pronunciata ieri mattina dal giudice Paola Braggion su una causa per guida in stato d’ebbrezza. La difesa, con un fior di consulenza, ha cercato di dimostrare che non si trattava di tasso alcoolemico, ma di effetti di un farmaco, un comune antibiotico somministrato per gli ascessi dentali. Sarà la motivazione della sentenza ad entrare nel merito; tuttavia, le domande poste nel dibattimento sembravano già contenere le conclusioni. E cioè, come dice Mary Poppins, la pillola va giù solo con un poco di acqua e zucchero. E’ l’alcool che non scappa alla prova del palloncino ed è questa la prova schiacciante per decidere l’andamento di un processo. Comunque, è la prima volta che un caso del genere approda in tribunale. Riguarda un frontaliere, barista a Chiasso, Salvatore Di Vico, 29 anni, controllato da una pattuglia di carabinieri il 29 ottobre del 2004, al di qua dal confine. Onestamente, il giovane uomo ha ammesso di aver bevuto un caffè con un goccio di sambuca e infatti alla prova del palloncino è risultato appena appena positivo. Il limite è infatti di 50 grammi di alcool per litro: al primo soffio, ne sono stati registrati 59 e al secondo 55. Meno degli effetti di una caramella al liquore. (*) Ma le norme sono le norme e non c’è niente da fare: denuncia e decreto penale sono stati la conseguenza. Di più: 15 giorni di sospensione della patente, ulteriore rigore stabilito dal codice della strada-spauracchio per tutti i conducenti di automobili. Ma il difensore, Adamo De Rinaldis, aveva un’altra versione da portare alla causa della giustizia: il suo assistito era appena stato dal dentista che, dopo l’intervento, gli aveva prescritto antibiotici, i quali potrebbero alterare il metabolismo, cioè la “macchina” del nostro corpo che assimila e smaltisce. E l’ha portata, ieri mattina, con una consulenza che conferma l’assunzione del comune farmaco. Ma che cosa dicono i “bugiardini”, cioè le istruzioni per l’uso dello specifico medicamento: è compatibile con caffè e un goccio di sambuca? Mah. Potrebbe essere buona regola evitare interferenze. Una discussione che ha coinvolto il pubblico presente per altri processi, mai così attento ed interessato: in scena, stava andando un’esperienza comune e nello stesso tempo singolare. C’è anche chi s’è messo al posto del giudice: se crea un precedente, poi tutti si sentiranno autorizzati a dire che non hanno visto alcool neppure in fotografia. E’ metabolismo da farmaci. Lo stesso pm, Manuela Radice, ha mantenuto la linea sulla prevalenza dell’alcool ed ha chiesto la conferma della condanna come da decreto penale a 290 euro d’ammenda, di cui 200 euro di sanzione sostitutiva di cinque giorni d’arresto. «Faremo appello - ha anticipato l’avvocato De Rinaldis - questo è un caso scientifico e porteremo ulteriore documentazione al proposito». Il giudice ha pure confermato la sospensione di 15 giorni della patente, una pena accessoria già scontata. La patente era stata ritirata subito dai carabinieri e riconsegnata dalla prefettura dopo due settimane. Maria Castelli

 

(*) Nota: a meno che, a Como, le gocce di Sambuca e le caramelle al liquore non abbiano proporzioni enormi, le affermazioni dell’articolista sono molto approssimative. L’alcolemia varia in conseguenza di molti fattori, ma per raggiungere il limite legale occorrono, in genere, l’equivalente di due unità alcoliche.


 

MARKETPRESS.INFO

CITTÀ DEL VINO APRE LE PORTE A “VINO E SALUTE” 

Inviato da Franca Scotti

Accordo strategico tra le due Associazioni per promuovere la cultura del vino. Il programma di lavoro annunciato al Biteg Forum di Riva del Garda Nella filiera del territorio c’è posto anche per il mondo scientifico. L’associazione Vino e Salute, di Montalcino, diventa partner strategico delle Città del Vino per promuovere le conoscenze, i risultati della ricerca scientifica e il corretto consumo dell’alimento-vino, in particolare tra i giovani. L’associazione Vino e Salute sarà rappresentata dal presidente Stefano Ciatti all’interno di Città del Vino, partecipando ai consigli e alle assemblee nazionali della rete dei Comuni Doc. Il programma di lavoro di Città del Vino e “Vino e Salute” sarà illustrato a Riva del Garda, in occasione del Biteg Forum 2006 – La Filiera del Territorio per un sistema più concorrenziale – in calendario dal 12 al 14 maggio. “L’alleanza con i ricercatori di Vino e Salute rigenera il nostro impegno nella promozione di un consumo corretto e sano, contro ogni demonizzazione che rischia di mettere il vino sullo stesso piano dei superalcolici e delle bevande a base di alcol – sottolinea il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon -. Insieme a Vino e Salute abbiamo intenzione di tenere aggiornati gli operatori, gli amministratori e l’opinione pubblica sui progressi della ricerca scientifica”. L’associazione Vino e Salute viene fondata a gennaio 2005 a Montalcino per iniziativa del Comune e per volere dell’ex sindaco Massimo Ferretti, scomparso di recente. Fanno parte del direttivo di Vino e Salute, oltre al comune di Montalcino (Siena), medici, professori universitari e rappresentanti del mondo scientifico, come Alberto Bertelli, Mario Marzilli, Roberto Barale, Teresita Mazzei, Carlo Pratesi,, Andrea Genazzani, Carlo Setacci, Daniela Giachetti e Carlo Alberto Bartoletti. Il presidente dell’Associazione è Stefano Ciatti, flebologo. Il 13 e 14 ottobre 2006, a Montalcino, l’Associazione organizzerà un grande simposio sugli effetti benefici del vino. La partnership tra Comuni Doc (550 in tutta Italia) e mondo scientifico si traduce in un primo momento di riflessione sul tema vino/salute che sarà affrontato il 13 maggio, al Biteg Forum di Riva del Garda durante il convegno “Vino e stili di vita. Il benessere in un bicchiere” (sala 100, ore 10,30), moderato da prof. Stefano Ciatti, presidente Associazione Vino e Salute; con interventi di prof. Mario Marzilli, Ordinario di Cardiologia Università di Siena (“La dieta mediterranea nelle malattie cardiovascolari”); prof.ssa Teresita Mazzei, Ordinario di Chemioterapia Università di Firenze (“Vino e Tumori”); prof. Roberto Barale, genetista, Università di Pisa (“L’alcol: una presenza nell’evoluzione dei mammiferi e dell’uomo”); , prof. Andrea Genazzani, Ordinario di Ginecologia Ostreticia Università di Pisa (“Basi biologiche delle azioni cardiovascolari del vino”). (*)

 

(*) Nota: chi si occupa di promozione della salute ha spesso da recriminare sulla scarsa influenza che le campagne di informazione sanitaria hanno sulle scelte delle persone. Ci si può consolare vedendo che anche la promozione del vino sostenuta da motivazioni salutistiche non influenza più di tanto i consumi. La maggior parte delle persone è convinta che bere vino faccia bene, ma i consumi sono in costante calo. Lo stesso destino accomuna i detrattori e gli estimatori degli alcolici: i modelli di consumo sono scarsamente influenzati dalle personali convinzioni su cosa fa bene e cosa fa male.


 

IL QUOTIDIANO.IT

Secondo appuntamento per Edusport a Scuola

SAN BENEDETTO DEL TRONTO –

"L’alimentazione nell’attività fisica" è il tema trattato dal dott. Vespasiani (Primario Diabetologia Asur 12) e dalla dietista Nena Giostra.

Grande successo per EdusportSi è svolto il secondo incontro con i quasi 500 studenti delle prime classi di scuola media Sacconi-Manzoni e Cappella-Curzi, ospitati nella sala Auditorium del Comune nell’ambito del progetto Edusport a scuola. "L’alimentazione nell’attività fisica" è il tema trattato dal dott. Vespasiani (Primario Diabetologia Asur 12) e dalla dietista Nena Giostra.

"Una buona alimentazione fa vivere più a lungo: è questo il principale motivo per cui è importante per tutti noi adottare una corretta alimentazione” così ha introdotto l’argomento il dott. Vespasiani richiamando brevemente le cause dell’evoluzione dell’uomo proprio in rapporto all’importanza dell’alimentazione. Agli studenti è stata distribuita una nota riepilogativa con la "piramide alimentare" dove sono indicati i prodotti alimentari in vari livelli con i consigli sul loro consumo. Nel corso della simpatica iniziativa sono state evidenziate alcune regole importanti dell’alimentazione nello sport. “Alla base troviamo pane, pasta, riso, patate, legumi, frutta e verdure che si devono consumare- è stato detto - in maggiore quantità mentre ai livelli superiori latticini, uova, carni, dolci si devono consumare con parsimonia.

Tutti gli alimenti trovano posto in un’alimentazione equilibrata. Ecco le sette raccomandazioni dietetiche: controllare il peso e mantenersi attivo; controllare e moderare i grassi; più cereali, legumi, ortaggi e frutta; moderare zuccheri e dolci; meglio non eccedere con il sale; attenzione alle bevande alcoliche: al vino ma anche alla birra! L’alcool è un veleno delle cellule e crea al fegato problemi di smaltimento che lo distolgono dai suoi preziosi compiti. Soltanto a sviluppo ultimato, diciamo dopo i 18 anni, si potrà bere un bicchiere di birra o di vino durante il pasto (dopo aver sudato o a digiuno l’assorbimento sarebbe rapidissimo e i danni maggiori; variare il consumo degli alimenti perché nessun alimento contiene contemporaneamente tutto ciò che occorre ad un ragazzo per l’accrescimento, per le sue spese energetiche e per il continuo lavoro cellulare di "manutenzione".

Neppure il prodigioso latte, che pure è l’alimento più vicino alla completezza! Ricordiamo che la nostra salute non dipende unicamente dal mangiar bene ma per mantenere il peso corporeo nella norma, è particolarmente importante praticare un’attività fisica quotidiana di almeno mezz’ora preferibilmente all’aperto. Importantissimo è fare la colazione del mattino prima di andare a scuola. Bisogna evitare di fare qual

Venerdì, 12 Maggio 2006
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