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Notizie brevi 29/04/2006

Bologna - VIABILITA’: “MOBILIS” RISOLVE OGNI PROBLEMA


(ASAPS) - Migliorare la viabilità urbana di un quartiere? Decidere se intensificare una linea di autobus o crearne una nuova? Da oggi gli amministratori locali non dovranno più “scervellarsi” per adottare le soluzioni più idonee. Infatti in aiuto degli addetti ai lavori arriva “Mobilis”, il sistema, progettato dal gruppo di Fisica dei sistemi complessi dell’Università di Bologna, guidato da Bruno Giorgini che simula i flussi urbani. E non solo. Con “Mobilis” sono nati anche “Campus”, per la mobilità pedonale e “Automobilis”, che studia i flussi veicolari. “L’obiettivo – spiegano i ricercatori – è quello di creare una mobilità sostenibile, non solo perché ha bassi livelli d’inquinamento, ma anche perché diversi mezzi di trasporto concorrono a una mobilità comoda e più fluida”. Si tratta di tre sistemi informatici che si basano su un modello fisico-matematico che integra una mappatura dettagliata di una città, insieme ai dati sul trasporto pubblico, quello privato e sulle diverse abitudini sociali dei suoi abitanti. Una volta inseriti tutti i parametri, il software è in grado di prevedere come la mobilità si modifica in risposta a diversi cambiamenti o all’inserimento di elementi di disturbo come nuove strade, nuovi palazzi o incidenti stradali. “Il funzionamento del sistema – sottolinea Giorgini - non è eccessivamente complesso: il modello della città che si vuole studiare viene strutturato attraverso dei ‘cronotopi’, cioè dei punti di attrazione dove esistono attività calendarizzate. Inserendo, poi, auto, pedoni e mezzi di trasporto pubblico, si opera la vera e propria interazione tra singolo individuo e città. In questo modo si arriva ad ottenere quello che si chiama un modello di mobilità integrato che può andare da ambienti di poche decine di metri fino alla mobilità automobilistica di una città. Nella pratica di tutti i giorni questo meccanismo può essere impiegato per valutare l’efficacia di una ristrutturazione, per indicare gli effetti di un evento critico, per suggerire soluzioni di emergenza e costituire un elemento utile, se non fondamentale, per progettare interi quartieri”. Per far funzionare i tre sistemi non occorrono attrezzature particolarmente sofisticate, bastano dei comuni pc. E il prossimo obiettivo dei ricercatori è quello di semplificare il linguaggio utilizzato, per agevolare il dialogo anche con i “non addetti ai lavori”. (ASAPS)


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Sabato, 29 Aprile 2006
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