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Editoriali 19/04/2006

Togliamo il coperchio dalla pentola dell’abuso di alcol, ebbrezza e aggressioni alle divise

Il centauro affronta su questo numero un tema delicato e molto sottostimato

I lettori de Il Centauro e i visitatori del nostro sito www.asaps.it avranno visto come da tempo seguiamo, monitoriamo e analizziamo tutti gli aspetti legati al consumo dell’alcol alla guida e quelli relativi ai fatti di violenza fisica contro le divise su strade. Spesso due facce della stessa medaglia.

Larga parte di questo numero della rivista è proprio dedicata a questi due pericolosi aspetti. Parliamo di un Paese che conta un milione di etilisti cronici, 3 milioni e di consumatori eccessivi e 35 milioni di patentati a rischio che in casi frequenti consumano disinvoltamente alcolici e poi si mettono alla guida. Almeno il 30% degli incidenti gravi e mortali sono alcolcorrelati. Un articolo inchiesta di Lorenzo Borselli, un intervista al Procuratore della Repubblica di Treviso Antonio Fojadelli un magistrato molto impegnato sul versante del contrasto all’alcol alla guida, pezzi di Alessandro Sbarbada e Franco Taggi, due fra i massimi esperti del pericolo ebbrezza, arricchiscono la nostra inchiesta. Completata da un articolo sugli esiti del sondaggio attivato dall’Università di Bologna, Facoltà di Psicologia con Asaps, firmato dal dr. Luca Pietrantoni e dalla dr.ssa Valentina Pericoli, sulle aggressioni alle divise su strada, la metà delle quali, guarda caso, determinate da abusi di alcol. Alcuni recenti episodi ci hanno particolarmente colpito e ci hanno indotto ad insistere su questo percorso. Come non ricordare i numerosi fatti di pirateria stradale che avevano quale causa scatenante persone in stato di ebbrezza da alcol o da sostanze stupefacenti che dopo avere investito persone si sono date alla fuga? Come non ricordare la recente uccisione di un agente della Polizia di Stato a Firenze, il 29enne Sergio Romeo, ammazzato un mattino mentre andava ad assumere servizio, da un ubriaco andato completamente contromano. Oppure l’assurda vicenda del processo a chi aveva causato la morte del sovrintendente Pierluigi Giovagnoli della Polizia Stradale di Forlì, ucciso mentre era di scorta ad una gara ciclistica da un etilista che aveva oltre 3 g/l nel sangue. Il giorno del processo, tre anni dopo, si presenta il solo teste che viaggiava quel giorno col conducente: palesemente ubriaco, racconta cose inverosimili, poi se ne va. Quando la sua escussione finisce, il giudice consiglia agli stessi colleghi di Giovagnoli, della Polizia Stradale di Forlì, di seguirlo. Gli vanno dietro fino ad un bar, dove si incontra con un’altra persona e bevono insieme. I due ripartono con una macchina, sbattono contro un muretto, vengono poi fermati e alla guida – sorpresa – c’era l’imputato nel processo per la morte di Pierluigi che non si era presentato in aula e che di mattino guidava ancora in stato di ebbrezza con 1,29 g/l. Prosegue la nostra battaglia contro questi personaggi in grado di pronunciare una condanna a morte, inappellabile e immediatamente eseguita su strada, contro altre persone innocenti. Vanno fermati. Si deve arrivare alla confisca dei veicoli, alla revoca della patente al secondo caso di guida in stato di ebbrezza, con proibizione di riottenerla per almeno 5 anni. Non si può più permettere che dei Killer seriali della strada, al 4° o 5° ritiro continuino poi a colpire. Vanno disarmati!

Intanto i casi come quella della Driver Beer la birra “in regola con il codice della strada”, pubblicizzata sui siti anche da Giancarlo Fisichella (uno dal piede pesante anche fuori pista) che appare anche nelle aree autostradali, la dicono lunga su come si affronta il problema da noi. L’Aicat (vedi sotto), riprendendo le posizioni e gli argomenti dell’Asaps ha presentato una denuncia all’autorità garante della concorrenza e del mercato per pubblicità ingannevole. Intanto si continua con una politica morbida verso l’etilismo stradale. La prova? In Francia anche nel 2005 si sono superati 8 milioni di controlli antialcol. In Spagna si cresce a vista d’occhio, oltre due milioni e 190.000 controlli nel solo ponte dell’Immacolata. In Italia, in tutto l’anno circa 150.000. Una vera inezia.

* Presidente Asaps


 La denuncia dell’Aicat all’autorita’ garante della concorrenza e del mercato

ASSOCIAZIONE ITALIANA DEI CLUB
DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO
Piazza de Marini 3/75, 16123 Genova
Tel. 010-2469341 fax 010-2469348
Sito Internet: www.aicat.net - E-mail: info@aicat.net

AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA
E DEL MERCATO UFFICIO PUBBLICITA’ INGANNEVOLE
Piazza G. Verdi, 6/A
00198 ROMA

Genova, 24/1/06

 Accludiamo una delle foto della campagna pubblicitaria della "drive beer", una nuova marca di birra, affisse nelle autostrade italiane, il cui slogan è “Tanto Gusto Alcol Giusto”, il testimonial è il campione di formula uno Giancarlo Fisichella, tutta la comunicazione è giocata sul binomio birra e guida, si può vedere anche il sito internet www.drivebeer.it dove il video di presentazione spiega chiaramente l’intento della campagna.

La campagna costringe a fare alcune riflessioni:

• l’alcol è associato al professionista della velocità, incoraggiando a bere per assomigliare al campione
• si afferma che la birra è in regola con il codice della strada, che l’alcol è giusto, ma l’alcol agisce sulle persone in modo diverso
• se non si fa caso alla marca in questione, si può arrivare a pensare che tutta la birra in generale si possa utilizzare durante la guida (e al limite, che tutto l’alcol è concesso)
• nel sito si trovano continui richiami alla velocità e al rapporto auto/alcol/velocità
• statistiche fatte in Spagna hanno rilevato che l’8% di tutti gli incidenti mortali sono dovuti a guidatori che avevano bevuto meno dello 0,5 gr/litro, cioè erano in regola con la legge, ma hanno ugualmente avuto un incidente grave.

L’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale (ASAPS) ha fatto una pubblica denuncia proprio ieri, intitolata UNA STRADA SEMPRE PIU’ INTRISA DI ALCOL E SANGUE dove si legge, fra l’altro “Una lettura della stampa quotidiana dimostra che ormai su alcol e guida siamo in una situazione di vera emergenza! E’ ora di chiamare in gioco precise responsabilità. La strada è diventata una lotteria i cui croupiers sono i conducenti ubriachi”. Quindi, l’unico messaggio che si può accettare è che “Chi guida non beve”. Chiediamo l’immediata sospensione di questa ingannevole e illusoria campagna pubblicitaria.

 
Ennio Palmesino
Presidente A.I.C.A.T.



© asaps.it

di Giordano Biserni

da "Il Centauro" n.102
Mercoledì, 19 Aprile 2006
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