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Articoli 23/03/2006

CAROVANA ANTIMAFIE 2005

Continua l’impegno di Sicurstrada e della Fondazione Cesar a favore della legalità

Italia, Albania, Serbia, Bosnia, Svizzera, Francia, Marocco, Algeria. Questi i paesi che attraverserà la Carovana antimafie 2005, giunta alla sua XII edizione, prima di terminare la sua corsa in Sicilia nel mese dicembre. La prima carovana è partita proprio dalla regione Siciliana nel 1994, con lo scopo di mantenere alta l’attenzione sul fenomeno mafioso, denunciandone gli intrecci e le connivenze con il potere. Nello stesso tempo gli organizzatori volevano esprimere, con un iniziativa concreta, la solidarietà a quanti praticano un impegno contro la mafia e favorire forme di socialità e di inclusione sociale, offrendo alternative sociali, economiche e culturali al potenziale bacino di reclutamento mafioso. Negli anni, il percorso della carovana dalla Sicilia si è spostato nel continente, toccando altre regioni italiane e dall’anno scorso ha varcato la frontiera. Quest’anno ha ulteriormente rafforzato il suo carattere internazionale, per potenziare relazioni tra storie e culture diverse, determinare condizioni di co-sviluppo, tutelare i diritti e la democrazia in alternativa ai processi di corruzione e alla violenza delle mafie internazionalizzate. La carovana vuole essere un viaggio di libertà, un percorso fatto insieme per arrivare alla costruzione della società di giustizia. La carovana è partita il 20 settembre da Bari per poi espatriare e fermarsi in Albania e in Serbia. Di lì tornerà in Italia, attraverserà varie regioni per spostarsi in Sardegna, da dove raggiungerà la Corsica, poi la Francia e il Magreb.

 “Carovana – afferma don Luigi Ciotti - è parola che deriva dal vocabolario persiano (karawan) per indicare un “gruppo di persone che attraversano insieme, con carri e bestie da soma, luoghi deserti o pericolosi”. Un termine che esprime non solo l’idea di viaggio, ma anche quella del “camminare insieme” là dove – tra deserto e luoghi pericolosi – può essere poco prudente avventurarsi da soli. Ciò che davvero conta non è giungere per primi alla meta, ma arrivare insieme. Con il giusto ed incisivo ritmo che la saggezza impone. L’unica velocità possibile.”

 Un centinaio le iniziative organizzate, in collaborazioni con associazioni, scuole, cooperative sociali ed amministrazioni locali, all’insegna della legalità e della giustizia sociale. Incontri pubblici, proiezioni di film, presentazione di mostre, cene della legalità, incontri con i Sindaci e gli amministratori nelle Piazze di alcune delle Città attraversate dalla Carovana.

 La Fondazione Cesar, Sicurstrada e i Consigli Regionali Unipol hanno collaborato alla realizzazione della Carovana Antimafie 2005, con un contributo economico, ma anche con iniziative concrete e con un constante sostegno morale. Tra queste, segnaliamo quelle legate al fenomeno del lavoro nero, del caporalato e dell’infiltrazione mafiosa nel mondo del lavoro: un convegno a Treviso dal titolo “Infanzia in pericolo. Pedofilia e maltrattamenti” con Chiara Giacomantonio, Dirigente Responsabile di “113 Minori”. Inoltre a Vibo Valenzia si è tenuto un incontro, alla presenza tra gli altri del Presidente della Regione Calabria. Agazio Loiero, per presentare il dossier edito dalla Fondazione Cesar “Rapporto Sicurezza Sud” relativo alla regione Calabria. L’incontro si è svolto in seguito all’uccisione del Vice Presidente del Consiglio Regionale Calabrese, Francesco Fortugno. A Foggia, alla presenza del Segretario Generale Epifani e di don Ciotti, si è svolta un’iniziativa, collaborazione con la CGIL, sulla sicurezza e l’illegalità nella Provincia Pugliese. Si è parlato in particolare delle problematiche legate al mondo del lavoro.

Infine a Milano, in occasione della festa nazionale dell’Unità, la Consulta Nazionale dei CRU ha organizzato un convegno per discutere delle tematiche della sicurezza e legalità riferite al mondo del lavoro, delle imprese e delle professioni.

 La Carovana 2005 ha consentito di ricordare e ribadire la volontà dei cittadini Italiani di costruire una società civile più solida, per rafforzare l’associazionismo, il volontariato e il Terzo Settore. La Fondazione e i Consigli Regionali Unipol hanno partecipato attivamente in molte delle iniziative previste dalla Carovana 2005 e in alcune regioni d’Italia, nell’ambito del Protocollo di Collaborazione con Libera e le Organizzazioni Sindacali sul lavoro nero e sull’illegalità nel mondo del lavoro, hanno organizzato autonomamente singole manifestazioni

 La Fondazione Cesar è stata impegnata in questi anni nella creazione Osservatori Regionali sulla Sicurezza e Legalità. Una vera e propria scommessa della Fondazione Cesar che, in collaborazione con la Consulta Nazionale dei CRU, prova a mettere in rete esperienze e prassi di buona condotta per creare presidi di legalità e sviluppo sul territorio, legati al mondo del lavoro, della piccola e media impresa e della cooperazione e del lavoro autonomo.

Nell’ambito della Carovana Antimafie 2005 la Fondazione Cesar ha redatto il “Rapporto Sicurezza Sud 2005”, un’indagine sul fenomeno mafioso in Italia. Partendo da una valutazione economica generale e cioè che il fatturato annuale della criminalità mafiosa in Italia è di oltre 100 miliardi di euro, la Fondazione Cesar ha analizzato i più importanti “rami d’azienda” della mafia in Italia. Immaginando la mafia come una normale holding si può affermare con tranquillità che il giro d’affari è di notevole dimensioni e che si dirama in tutto il mondo. I settori maggiormente “produttivi” sono quelli legati agli stupefacenti, agli appalti pubblici, ai traffici di armi, alla tratta delle donne e alla prostituzione.

 

Nell’edizione di quest’anno, la carovana antimafie si è avvalsa della collaborazione di nuovi importanti partner, oltre a CGIl, CISL e UIL, la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), la SPI – CGIL (Sindacato Pensionati Italiani) e la UIL Pensionati.


© asaps.it

A.B.

da "Il Centauro" n.101 gennaio 2006
Giovedì, 23 Marzo 2006
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