Il 50enne che ha travolto e ucciso i due sedicenni aveva un tasso alcolemico 2 volte superiore il limite
In base agli accertamenti a cui è stato sottoposto dopo avere provocato l'incidente, che ha causato la morte di due motociclisti sedicenni e il ferimento di un terzo, l’automobilista al volante del mezzo che si è scontrato con le due moto è risultato positivo all’alcoltest.
L’indagato, accusato di duplice omicidio stradale, avrebbe avuto un tasso alcolemico di circa 1,4 grammi-litro.
Ha scelto di non parlare. Arresti domiciliari confermati per l’automobilista di 50 anni di Arzignano che la sera di Ferragosto, al volante di una Volkswagen Golf, ha travolto due ciclomotori provocando la morte di due ragazzi di 16 anni, che si trovavano assieme sullo stesso motorino, e ferito un terzo minorenne. Questa la decisione presa dal giudice al termine dell’interrogatorio di garanzia di ieri mattina.
Sul drammatico incidente stradale la procura, tramite il pubblico ministero Cristina Carunchio, ha aperto un’inchiesta indagando, per omicidio stradale, il conducente del veicolo, difeso dall’avv. Nicoletta Pan: il vicentino, sotto choc, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.
A perdere la vita sono stati due studenti del liceo artistico “Boccioni” di Valdagno: Mattia Cardascia, che abitava a Montorso dove si era trasferito da qualche anno con la famiglia, e Giulio Pizzolato, residente ad Arzignano. Entrambi sono deceduti, a poche ore uno dall’altro, all’ospedale San Bortolo di Vicenza dovere erano stati trasportati in condizioni gravissime.
Il terribile schianto è avvenuto nella tarda serata di Ferragosto in via Montorso ad Arzignano, all’altezza dell’azienda “Bergi”. Lì era intervenuta la polizia locale “Vicenza Ovest” che è rimasta a lungo in zona per ultimare i rilievi che, per essere svolti in sicurezza, hanno comportato la chiusura dell’arteria per alcune ore.
Intervenuti, oltre agli operatori del Suem, anche i vigili del fuoco del distaccamento di Arzignano e i carabinieri della compagnia di Valdagno. Da una prima ricostruzione della dinamica del tragico incidente, un gruppetto di amici, tutti in sella a ciclomotori, poco prima delle 22 stavano viaggiando in direzione di Montorso. In senso contrario è sopraggiunta la Volkswagen Golf condotta da B.L., che, per cause in corso di accertamento, avrebbe invaso la corsia opposta andandosi a scontrare frontalmente con i due ciclomotori e sfiorandone altri.
L’urto è stato particolarmente violento, sbalzando sulla strada i tre giovani che si trovavano in sella ai motorini. È stato quindi lanciato la richiesta d’aiuto al Suem che ha inviato più di una ambulanza. All’arrivo dei soccorritori le condizioni più gravi sono apparse quelle dei due giovani che erano sullo stesso ciclomotore, Pizzolato e Cardascia. Il personale medico ha provveduto a stabilizzare le loro condizioni prima di caricarli sulle autolettighe e trasportarli all’ospedale di Vicenza in codice rosso di elevata gravità.
Meno gravi, ma ugualmente pesanti, le condizioni del terzo giovane travolto, ricoverato all’ospedale di Arzignano con vari traumi. La polizia locale “Vicenza Ovest” nella giornata di ieri era in attesa dei risultati tossicologici dei campioni prelevati al guidatore e inviati al laboratorio di Verona. La scomparsa dei due ragazzi ha suscitato profondo cordoglio nella vallata del Chiampo e in quella dell’Agno, dove entrambi studiavano, e numerose sono state le testimonianze di vicinanza alle famiglie dei due ragazzi morti.
L’intera vallata si è svegliata ieri con un peso sul cuore. E due nomi, Mattia Cardascia e Giulio Pizzolato, a risuonare come un inquietante tic toc. Perché Mattia e Giulio, nati nel 2009, due compagni di scuola, due amici, erano troppo giovani per andarsene così, la sera di ferragosto. “Una tragedia” è la parola che esce da ogni bocca. Una cosa troppo grande per riuscire a farvi fronte. C’è la rabbia, per il modo in cui è avvenuta, l’incredulità, l’umana vicinanza alla disperazione di due famiglie, la cui vita non sarà più la stessa.

Non c’è la bandiera a mezz’asta ma a Montorso è come fosse lutto cittadino. Nei piccoli paesi è così, ci si conosce tutti e anche se la famiglia Cardascia si era trasferita da poco, Mattia era uno di loro. C’è un silenzio assordante fuori dall’abitazione di via Roma, appena ristrutturata, dove Mattia viveva con i genitori e la sorella Alessandra. Anche il canto dei grilli ha il sapore di una veglia funebre. Ci raggiunge la zia, Annalisa, vestiti neri e occhi gonfi. È difficile anche chiederle qualcosa. Appena ricevuta la notizia è partita dalla Puglia, per provare a portare conforto o, quanto meno, vicinanza. «Mattia è sempre stato un ragazzo riservato - racconta - era molto chiuso, ma legatissimo alla famiglia. Soltanto di recente aveva cominciato a uscire: gli amici, la fidanzatina, erano una dimensione nuova per lui. Non ci sono parole». Ad Arzignano la famiglia di Giulio si è chiusa nel dolore.
Le condizioni di Mattia, dopo lo schianto, sulla provinciale 31 Valdichiampo, in via Montorso, sono apparse subito gravissime e a nulla sono serviti i tentativi di rianimarlo. Poche ore e nella serata di sabato si è fermato anche il cuore di Giulio Pizzolato, che si trovava alla guida della moto. Anche nel suo caso le ferite erano gravissime. Non sarebbe in pericolo di vita invece un terzo giovane, che guidava la seconda moto travolta dall’auto, sembra per un’invasione di corsia.
La procura, con il pm Cristina Carunchio, ha subito aperto un’inchiesta nei confronti di L.B., 50 anni di Arzignano, al volante della Golf, difeso dall’avvocato Nicoletta Pan. Subito dopo lo schianto l’uomo è stato sottoposto a test per alcol e droga e il pre test avrebbe dato esito positivo. In attesa dei risultati definitivi, si trova ai domiciliari con l’accusa di duplice omicidio stradale.
Intanto le due comunità di Montorso e di Arzignano, si stanno interrogando su come affrontare i prossimi giorni. Si pensa a una veglia di preghiera, per essere vicini alle famiglie dei due giovani, ma anche ai loro amici: quella sera c’erano cinque moto lungo quella strada dove è stato portato un vasetto di fiori con un biglietto che diceva “la strada vi ha portato via troppo presto, che la terra vi sia lieve, che Dio aiuti le due famiglie a sopportare questo dolore. Riposate in pace, la giustizia terrena arriverà presto”.
Poco lontano un calzino e qualche pezzo della moto, a ricordare che è tutto dolorosamente vero. Ieri mattina, 17 agosto, alla messa della Pieve a Chiampo, è arrivato un invito alla preghiera per i due giovani e le loro famiglie, così come è stato fatto ad Arzignano. Ora si attende che l’autorità giudiziaria metta a disposizione le salme per poter celebrare i funerali e probabilmente anche quello di Mattia verrà fatto ad Arzignano, dove il ragazzo è cresciuto e dove ancora gravita la sua famiglia.
Ma ci rendiamo conto? 1,4 g/l significa che al momento della rilevazione il conducente era sicuramente superiore a 1,5 g/l
3 volte la soglia dello 0,5. In considerazione del tempo sicuramente trascorso tra lo scontro e la rilevazione. (ASAPS)
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