Moto lanciate a tutta velocità sui passi dolomitici, l’ira dei sindaci: «Ridateci i velox»
Il sasso lo ha lanciato nei giorni scorsi il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin. Un post feroce, pubblicato sui suoi canali social, sugli autovelox, per denunciare una realtà che sta diventando insostenibile. «Finite le prove — il j’accuse ferocemente ironico di De Pellegrin — oggi sono iniziate le gare motociclistiche sul circuito Longarone – Palafavera. Si ringrazia il ministero per aver tagliato il nastro anche per questa stagione estiva. Le prove si terranno ovviamente senza limiti di velocità, non avendo il ministero disciplinato un uso legittimo degli apparecchi di controllo dopo le sentenze della Cassazione che richiedono una omologazione degli strumenti impossibile da richiedere in quanto non esistente». Per poi concludere l’invettiva con un eloquente: «Si ringraziano sentitamente anche gli enti che ne hanno fatto un uso scellerato negli anni contribuendo a creare la situazione attuale in cui ogni controllo dei limiti è diventato illegittimo a discapito della sicurezza di tutti».
La questione autovelox e la loro deregolamentazione agita il sonno dei sindaci bellunesi. In particolare quelli in zone dove le moto sfrecciano a velocità folli forti del fatto che gli apparecchi di rilevamento della velocità non siano omologati per legge. E che, quindi, siano al momento spenti, oltre che inutilizzati: «Il ritardo è clamoroso — aggiunge De Pellegrin a qualche giorno dalla sua denuncia — e speriamo tutti vivamente che presto accada qualcosa. Inutile girarci attorno, se si rispettano le leggi gli autovelox fissi non si possono utilizzare per mancata omologazione. La Trucam, ossia la pistola mobile che viene puntata contro gli automobilisti e i motociclisti per rilevarne la velocità, è nella stessa situazione. E per i velox fissi ci vogliono i vigili sul posto, con tutta una serie di limitazioni che favoriscono solo chi non rispetta la legge. Non possiamo più andare avanti così. Quello che succede a Zoldo succede anche in tutto il resto della provincia».
Fra i punti più a rischio, il rettilineo stradale tra Mareson e Pecol, il tragitto fra Cortina e il Passo Giau. Il presidente della Provincia Roberto Padrin, che ricopre anche il ruolo di sindaco di Longarone, allarga le braccia sconsolato. «La situazione è veramente difficile — ammette — anche perché continuiamo ad attendere una regolamentazione da parte del governo che tarda ad arrivare. Le settimane passano e in tutta la provincia sono sommerso di segnalazioni. Guardando in casa mia, posso dire e denunciare come sulla statale 251 in direzione del Vajont nel fine settimane siamo ormai in presenza di vere e proprie gare motociclistiche: le velocità raggiunte sono folli e nessuno può farci nulla. I cittadini sono giustamente preoccupati. In Italia ognuno fa quello che vuole, ma se un sindaco rispetta la legge, oggi non può utilizzare autovelox per elevare contravvenzioni, se lo fa un semplice ricorso al giudice di pace può annullare la sanzione con buona pace di chi cerca di far valere le regole e tutelare i cittadini».
"Il sasso lo ha lanciato nei giorni scorsi il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin. Un post feroce, pubblicato sui suoi canali social, sugli autovelox, per denunciare una realtà che sta diventando insostenibile. «Finite le prove — il j’accuse ferocemente ironico di De Pellegrin — oggi sono iniziate le gare motociclistiche sul circuito Longarone – Palafavera. Si ringrazia il ministero per aver tagliato il nastro anche per questa stagione estiva. Le prove si terranno ovviamente senza limiti di velocità, non avendo il ministero disciplinato un uso legittimo degli apparecchi di controllo dopo le sentenze della Cassazione..." (ASAPS)
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