Huub Pistoor, travolto e ucciso dal rimorchio di un camion: la famiglia attende sviluppi dalla Corte Europea di Strasburgo
Sono trascorsi sei anni dall'omicidio stradale che ha interrotto la vita di Huub Pistoor nel territorio di Agugliano, tra Jesi e Osimo. Era un cittadino olandese, da molti anni residente a Osimo, ingegnere elettronico, AAG Accompagnatore di Alpinismo Giovanile del CAI sezione di Ancona, socio della Scuola Popolare di Filosofia di Macerata.
Un rimorchio si era staccato dalla motrice di un camion e aveva colpito la sua auto, mentre lui stava rientrando a casa dopo una giornata di lavoro. Il conducente del camion è stato condannato a 1 anno e 4 mesi, pena sospesa. In questi anni la famiglia si è per due volte opposta alla richiesta di archiviazione decisa dalla Procura di Ancona nei confronti dei titolari della società e proprietari dei due mezzi pesanti. "Il ricorso contro l'archiviazione - spiegano i familiari dell'uomo - è stato accolto dalla CEDU Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo. Il caso sarà preso in esame, lo Stato italiano dovrà rispondere e dare spiegazioni riguardo al sistema delle revisioni dei mezzi pesanti (mezzi in quelle condizioni non avrebbero dovuto circolare ma avevano invece superato la revisione) e anche riguardo all'archiviazione (la Procura ha ritenuto responsabile solo il conducente moldavo e non sono state accertate le responsabilità dei titolari della società di trasporto proprietari dei mezzi e di chi si era occupato di revisione e manutenzione)".
La famiglia, in Italia e in Olanda, ha potuto contare in questi anni sul sostegno di importanti associazioni impegnate per la prevenzione, la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile cone l'ASAPS, la Fondazione Michele Scarponi, l'Associazione Lorenzo Guarnieri, Fiab Fano, sull'attenzione della stampa italiana e di quotidiani olandesi come De Telegraaf. La compagna Gioia Bucarelli riguardo al ricorso accolto a Strasburgo ha commentato: "Una prima tappa importante, una vittoria collettiva di cittadini, Associazioni, familiari di vittime, persone che credono nel cambiamento, in una strada senza violenza. Era ciò che auspicavamo per una questione di principio, per onorare le tante vite perse sulle strade, per sollecitare impegno, attenzione alla prevenzione, rispetto e Giustizia per tutte le vittime".
Con tenacia infaticabile la famiglia e la compagna di Huub Pistoor chiedono giustizia piena alla Corte Europea. Gioia Bucarelli: "Una prima tappa importante, una vittoria collettiva di cittadini, Associazioni, familiari di vittime, persone che credono nel cambiamento, in una strada senza violenza. Era ciò che auspicavamo per una questione di principio, per onorare le tante vite perse sulle strade, per sollecitare impegno, attenzione alla prevenzione, rispetto e Giustizia per tutte le vittime". (ASAPS)
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