NUOVE NORME CODICE DELLA STRADA: “RIFORMA IN CHIARO SCURO. SERVE PIU’ CORAGGIO PER ABBATTERE AUMENTO MORTI SULLE STRADE”
ASAPS – Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale – analizza l’approvazione delle legge in materia di sicurezza stradale, avvenuta oggi al Senato e definisce quella appena approvata una “riforma in chiaro scuro”. Giordano Biserni punta il dito su alcuni aspetti non ancora risolti, pur apprezzando l’introduzione della sospensione della patente alla prima violazione per l’utilizzo del cellulare alla guida. “ASAPS lo chiedeva da un decennio, da quando gli SMS prima e la messaggistica istantanea poi hanno fatto diventare l’uso degli smartphone un virus nazionale, che colpisce milioni di utenti ma che ha avuto solo sanzioni minime, prive di reali risultati. L’aumento a 250 euro della sanzione pecuniaria e la sospensione prefettizia da 15 giorni a due mesi sicuramente saranno un grande deterrente ma solo se ci saranno divise in strada. Infatti il Parlamento in modo inaspettato non ha inserito la violazione delle norme sul telefonino tramite le telecamere. Ed ancora sulla minisospensione della patente ASAPS chiedeva l’applicazione per tutti i conducenti oltre 34 milioni in Italia e non solo per coloro che hanno meno di 20 punti, circa 860.000, il 2,5%. Chiedevamo anche che il Parlamento risolvesse il tema delle omologazioni degli apparati di controllo velocità, ma anche in questo caso durante i lavori di una Commissione la soluzione è stata tolta da qualche “manina”. Bene anche l’inasprimento delle sanzioni contro l’alcol alla guida ma temiamo i lunghi tempi del decreto attuativo per l’alcolock, lo strumento obbligatorio per i conducenti condannati, mentre siamo soddisfatti per la semplificazione dei controlli antidroga, con la condanna diretta per il semplice uso di droga e sostanze psicotrope prima di mettersi alla guida, a differenza dello stato di alterazione da provare tranne nei casi di omicidio stradale e lesioni personali gravi e gravissime. Anche in questo caso però serviranno delle linee guida ministeriali. Ci aspettavamo di più per la tutela degli utenti vulnerabili, motociclisti, ciclisti e pedoni, quasi 400 i soli pedoni morti da inizio anno. Anche le norme sulla ciclabilità non ci soddisfano e demandano tutto sugli organi di polizia stradale per decidere se il sorpasso di una bicicletta sia avvenuto lungo una strada che ammetta il metro e mezzo di distanza laterale. L’appesantimento delle modalità per l’utilizzo dei misuratori di velocita (già approvato), specie nei centri urbani, sarà un ulteriore indebolimento nel contrasto al sistematico superamento dei limiti. Fattore determinante nelle conseguenze dei sinistri. I risultati di queste scelte forse si cominciano già a intravedere: più 4% i morti sulle strade nel primo semestre. Un discorso a parte, extra riforma, merita l’educazione stradale, inserita nello spazio già molto affollato dei programmi per l’educazione civica. Serviva più coraggio, più ascolto degli addetti ai lavori, meno decreti attuativi e ci spaventa la maxi delega al Governo, che per fare quanto previsto dovrà sottoporre i propri uffici legislativi ai lavori forzati. Oltre a ciò senza le divise, i veri arbitri in campo, la partita della sicurezza stradale è impossibile da giocare. Alcuni dati: Polizia Stradale meno 25% dell’organico, 9.800 agenti e graduati rispetto ai 13.000 previsti. Polizia Locale - 20%, 48.000 operatori, rispetto ai 60.000, già scarsi, previsti. Con questa carestia di divise i cartellini rossi e gialli per i falli commessi sulla strada saranno solo virtuali - afferma Giordano Biserni Presidente ASAPS”.
Forlì, 20 novembre 2024
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