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Notizie brevi 24/02/2006

Nel 2005 la polizia stradale ha sorpreso 223 veicoli non in regola con la copertura assicurativa. E c’è chi dichiara di non avere i soldi per pagare

Auto senza assicurazione nel Comasco, in un anno sono raddoppiate

 

Quasi raddoppiati, i conducenti che circolano senza assicurazione auto. In Provincia il numero dei veicoli trovati sprovvisti di regolare contrassegno, assestato intorno a un centinaio l’anno fino al 2004, ha raggiunto quota 223 nel 2005. Se l’anno prima la stradale si era fermata a 124 contravvenzioni, nel giro di 12 mesi ha assistito a un incremento preoccupante del fenomeno, un tempo confinato agli stranieri e lentamente estesosi ai cittadini italiani. Che, capita, arrivano a correggere a penna la data del vecchio tagliando, ma ancora non si lanciano in contraffazioni artistiche, esponendosi all’incriminazione penale in caso di querela da parte della compagnia. Segno dei tempi che cambiano, e soprattutto corrono. Qualcuno, di fronte agli agenti, prova giusto ad approntare questa scusante: «con i tempi che corrono», i soldi non bastano, qualcosa bisogna sacrificare. Per quanto vera e obbligata sia la rinuncia, o piuttosto un tentativo di intenerire l’interlocutore, rimane il dato di fatto: una volta erano gli «extracomunitari» ad avere l’esclusiva sull’infrazione, oggi la proporzione è di due terzi contro uno per i locali. Non necessariamente indigenti. La maggior parte dei trasgressori resta gente che, a prescindere dall’assottigliamento delle entrate economiche, l’assicurazione non ha mai avuto intenzione di pagarla. Per qualche altro, è più un azzardo, che una scelta ponderata. Il risparmio è tanto illegale quanto indiscusso se non si è colti in flagrante in tempo breve: la multa è di 716 euro. Il mezzo è poi sottoposto a sequestro ma, con la normativa entrata in vigore nel 2004, è dato in custodia al proprietario, assieme al divieto di non farne uso fino a regolarizzazione avvenuta. Solo tredici, invece, quelli che nel 2005 hanno rinnovato il contratto tra il quindicesimo e il trentesimo giorno dopo l’estinzione: per loro, forti dell’attenuante della sbadataggine esibita con buone prospettive di credibilità, l’ammenda è diminuita a un quarto. Sintomatico, piuttosto, di nuova povertà, il dato di coloro che saldano la rata entro quindici giorni dopo la scadenza, garantendosi per legge la copertura assicurativa ma non l’esenzione da una multa di 56 euro totali perché privi di contrassegno e certificato di assicurazione: ma se la fanno franca, per due settimane hanno fatto i conti con in tasca qualche centinaio di euro.

Sara Bracchetti


© asaps.it


Da “La Provincia di Como”
Venerdì, 24 Febbraio 2006
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