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Rassegna stampa alcool e guida del 21 febbraio 2006


IL MESSAGGERO (OSTIA)

CERENOVA/UBRIACO DENUNCIATO
A tutto gas fa lo slalom tra i pedoni

di GIANNI PALMIERI

Guidava a tutto gas sui marciapiedi di Cerenova, rischiando di travolgere i passanti. A seminare il panico tra donne e bambini è stato G.C., cinquantasettenne di Ladispoli, denunciato dai carabinieri per guida in stato di ubriachezza e senza patente. Teatro della movimentata vicenda è stato il centro di Cerenova dove, attorno alle 8,30 di mattina, l’uomo che viaggiava su un’Alfa 33 in compagnia di un clandestino romeno di 27 anni, è arrivato a velocità elevata. Improvvisamente è salito con l’auto sul marciapiede, iniziando un folle slalom soprattutto tra le mamme che si apprestavano ad accompagnare a scuola i figli.
La pazzesca corsa è iniziata in via Angelucci, è proseguita in via Etruria meridionale ed è terminata in via Marini dove ad attendere l’irresponsabile c’erano tre pattuglie dei carabinieri di Campo di Mare. Anche davanti alle forze dell’ordine G.C. ha continuato ad avere un atteggiamento strafottente, apparendo in evidente stato di ubriachezza. Ha così insultato i militari dell’Arma fino a quando non è stato interrogato nella caserma.
All’interno dell’Alfa 33 i militari dell’Arma hanno rinvenuto numerose lattine di birra e varie bottiglie di vino, tutte vuote. Successivi accertamenti hanno permesso di scoprire che all’uomo era stata già ritirata la patente nei mesi scorsi sempre per guida in stato di ebbrezza alcolica. H.T., l’extracomunitario che viaggiava insieme a lui, peraltro altrettanto ubriaco, è stato trovato senza permesso di soggiorno ed immediatamente accompagnato in questura per essere espulso. L’Alfa 33 è stata posta sotto sequestro.


IL GAZZETTINO

IN VIA S. BARTOLOMEO
Incidente tra due auto e un pedone, cinque feriti

Provoca un incidente stradale, con cinque feriti, rischiando peraltro di travolgere una donna a piedi. E’ quanto accaduto in via S. Bartolomeo domenica attorno alle 17.30. Una Fiat Punto, alla guida della quale c’era R.M., cingalese residente a Cimadolmo, ha urtato in curva una Lancia. In auto con lui c’erano la moglie e due figli. L’auto è ruotata su se stessa, sfiorando V.A., che procedeva a piedi. L’ambulanza del Suem ha condotto in ospedale i quattro cingalesi e il pedone, che aveva riportato ferite per fortuna lievi. Per gli extracomunitari, che dai primi rilievi parevano essere dalla parte della ragione, solo un colpo di frusta, conseguente al botto dell’auto. Tutto, in presenza di certificato medico, sarebbe andato nel verso giusto per i cingalesi ed avrebbero sicuramente ricevuto un congruo assegno dall’assicurazione, se i vigili urbani non si fossero accorti che l’uomo alla guida aveva un tasso alcolico di 1.35, cioè tre volte il consentito. Passando quindi dalla parte del torto, e subendo il ritiro della patente. I vigili urbani sono divenuti ultimamente attentissimi nei rilievi di piccoli incidenti, spesso utilizzati da extracomunitari per riscuotere premi assicurativi.

Serena Masetto


WINENEWS.IT

Verona - 21 Febbraio 2006

VINITALY COMPIE 40 ANNI, E LI FESTEGGIA IL 10 MARZO ... CON UN GRANDE EVENTO A VERONAFIERE: “VISIONE, MISSIONE, EMOZIONE”, QUESTA LA SFIDA DEL FUTURO PER LA PIU’ IMPORTANTE KERMESSE DEL VINO

Quest’anno Vinitaly, la più importante kermesse del vino made in Italy, compie 40 anni. In attesa della rassegna (6-10 aprile), Vinitaly festeggia il 10 marzo con un grande evento a Verona Fiere. “Visione, missione, emozione”, questa la sfida per il futuro, che sarà illustrata a Verona alla presenza del ministro per le Politiche Agricole, Gianni Alemanno, delle più importanti istituzioni nazionali, dei produttori e dei giornalisti del comparto. Il piano di sviluppo che Veronafiere si è data sin dal 2003 ha comportato il rinnovamento della propria mission e delle strategie di marketing, un riposizionamento dei prodotti e l’ampliamento del relativo portafoglio nell’ambito di un deciso processo di internazionalizzazione. Apripista e laboratorio di innovazione per Veronafiere, Vinitaly rappresenta la sfida più importante e al momento l’esempio più riuscito di sistema-manifestazione, teso a cogliere orientare i bisogni del settore di riferimento ben oltre i giorni di fiera. Per questo in occasione dell’incontro del 10 marzo sarà anche illustrato il “nuovo” che avanza sul piano strutturale (expo, parcheggi, logistica).


IL MESSAGGERO (VITERBO)

CIVITA CASTELLANA
Allarme alcol tra le maschere del carnevale
Venti ragazzi in ospedale. E per domenica il Comune ipotizza di vietare la vendita di alcolici

di UGO BALDI

Scatta l’allarme rosso al carnevale di Civita Castellana. Alla bellezza dei carri allegorici e dei gruppi mascherati ci sono purtroppo da aggiungere episodi molto discutibili provocati in massima parte da alcuni giovani che non frenano in queste occasioni l’uso (o l’abuso) di alcol o, forse di qualcos’altro. Fatto sta che il bilancio della prima domenica carnevalesca è pesante e mortifica l’immagine di un appuntamento diventato tra i più prestigiosi dell’Italia centrale.
I dati non ammettono repliche: 21 ragazzi ricoverati al pronto soccorso, di cui otto con traumi vari procurati da risse; uno in coma etilico, il resto per semplici ubriacature. Due persone del pubblico sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari per malori vari. Molti altri invece hanno evitato accuratamente di farsi medicare per non lasciare traccia di quanto era accaduto.
E’ stato un lavoro pesantissimo per le associazioni di volontariato, come la Cri, chiamate a dare il meglio di sé per portare assistenza ovunque veniva richiesta. Altrettanto impegno c’è voluto da parte delle forze dell’ordine per sedare le zuffe che sono scoppiate per la maggior parte in via Roma, nei pressi del Forte Sangallo, al termine della sfilata.
«Si tratta in maggioranza di infiltrati - fa sapere l’assessore Carlo Angeletti - che usano questo appuntamento per creare confusione. Per evitare che tutto ciò accada domenica prossima, ho convocato una riunione per prendere i dovuti provvedimenti. Certi comportamenti sono solo di cattivo gusto e nulla hanno a che vedere con la schiettezza del nostro carnevale. Anche i gruppi mascherati debbono comportasi in maniera dignitosa». E c’è chi chiede, per domenica prossima, un’ordinanza del sindaco che vieti la vendita e l’uso di alcolici.


IL GAZZETTINO (TV)

TREVISOVIVA
Un sito internet su etilometri e citycar

«In occasione della mia laurea ad aprile voglio fornire uno strumento che integri e affianchi le iniziative di Trevisoviva, che mi hanno colpito. Ho pensato di realizzare, con l’aiuto di un gruppo di amici, un sito web da consegnare all’associazione, in maniera che qui possa raccogliere tutte le sue iniziative, gli eventi, le novità, e consentire inoltre ai giovani di scambiarsi idee sulle tematiche affrontate da Trevisoviva». A parlare così è Fabio Bordignon, giovane barista dell’Havana e prossimo laureando che confessa di essere rimasto molto colpito dalle iniziative dell’associazione presieduta dalla vulcanica Mirella Tuzzato.
«Ero presente l’anno scorso alla serata di presentazione dell’etilometro e della city car, per sensibilizzare i giovani sugli effetti dell’alcol e sulle conseguenze della guida senza le necessarie precauzioni. Rimasi colpito dall’iniziativa che giudico di grande valore, dato che per motivi di lavoro sono sempre a contatto con migliaia di giovani, e qualche volta mi è capitato di leggere sui giornali che erano morti quelli che solo una manciata di ore prima avevo visto divertirsi».


DATASPORT

NBA: Baker firma con i Los Angeles Clippers

(DS) - Milano, Vin Baker cambia nuovamente `domicilio`. L`ala passera` nelle fila dei Los Angeles Clippers sino a fine stagione.
Nato il 23 novembre 1971 nel Connecticut, 34 anni, Baker ha siglato un accordo con la formazione che milita nel massimo campionato cestistico americano.
La sua carriera ai massimi livelli prende avvio nel 1993, quando viene notato da Milwaukee. Dopo quattro stagioni si trasferisce a Seattle: il contratto si inserisce all`interno di un`operazione piu` ampia che vede la nuova squadra del giocatore di colore cedere Shawn Kemp a Cleveland, mentre Milwaukee `offre` Sherman Douglas a Cleveland in cambio di Terrell Brandon e Tyrone Hill. Quattro volte inserito nella rosa All Star, Baker, che ha anche vestito la maglia di Boston, New York e Houston, ha rischiato piu` volte di bruciare la sua carriera a causa di problemi di dipendenza dall`alcol. La sua media realizzativa parla di 15,1 (7.5 a rimbalzo).

(R. Datasport, DTS)


REPUBBLICA.IT

I due medici hanno addotto motivi etici. Avrebbero dovuto sedare il condannato per alleviargli il dolore dell’iniezione letale
Anestesisti si rifiutano di assistere esecuzione rinviata in California
Schwarzenegger ha negato due volte la grazia a Michael Morales
Dovrebbe essere giustiziato stasera con un cocktail di barbiturici
Manifestazioni contro la pena di morte davanti al carcere di San Quentin

SAN QUENTIN (California) - L’esecuzione di un uomo condannato per aver violentato e ucciso nel 1981 una ragazza di 17 anni è stata rinviata di 15 ore perché i due anestesisti si sono rifiutati di prendervi parte per motivi di natura etica.
Un giudice federale aveva disposto che all’esecuzione fosse presente un anestesista. Avrebbe dovuto ridurre il dolore provato da Morales per l’iniezione letale. Per un’eventuale sostituzione era stata prevista anche la presenza di un secondo anestesista.
Ma gli anestesisti si erano tirati indietro, opponendo motivazioni di natura etica e legale, e alla direzione della prigione non è rimasto che rimandare l’esecuzione. Poichè però questa può essere effettuata solo fino alle 23.59 di oggi, ora locale, perchè dalla mezzanotte in poi, il ’death warrant’, cioè l’ordinanza di messa a morte, scade, la direzione del carcere ha trovato una soluzione alternativa. Al posto del cocktail usuale, infatti, verrà usata una dose letale di barbiturici.
"Qualunque intervento del genere non è etico da un punto di vista medico - hanno spiegato i due medici in una nota - Per questo, abbiamo deciso di rifiutarci di partecipare all’esecuzione, quello che ci viene chiesto è inaccettabile da un punto di vista deontologico".
In un documento pubblicato la settimana scorsa, la dottoressa Priscilla Ray, presidente dell’American Medical Association Council on Ethical and Judicial Affairs, ha condannato la sentenza federale che disponeva l’operato di un anestesista alle esecuzioni dei condannati a morte: "L’uso della medicina per motivi diversi da quello della promozione della salute e del benessere individuale ne viola la base etica", ha detto.
La prigione di San Quentin ha adottato una soluzione alternativa all’anestesia per evitare di far scadere l’ordinanza: se infatti si dovesse ricorrere una seconda volta al giudice che nel processo del 1983 pronunciò la sentenza di condanna, non è detto che questi accetterebbe di emetterne una seconda, dal momento che si è unito a Morales nella richiesta di grazia presentata al governatore dello Stato, Arnold Schwarzenegger.
Il giudice McGrath ha detto di non essere più convinto della credibilità di una testimonianza che è stata decisiva per la sentenza di condanna.
Gli avvocati di Morales hanno sostenuto che il cocktail di tre sostanze usato per l’iniezione letale in California e in altri 35 stati Usa viola l’ottavo emendamento, che vieta le punizioni crudeli o inusuali. E l’iniziezione letale, hanno osservato i difensori, provoca un forte dolore.
Ieri sembrava che per Morales non ci fossero più speranze, dopo che la Corte Suprema Usa aveva rifiutato di prendere in considerazione la sua richiesta e il governatore Arnold Schwarzenegger aveva negato la grazia per la seconda volta.
L’uomo ha ammesso la propria colpevolezza, ma ha detto di aver ucciso la ragazza agendo dopo aver assunto droghe e alcol.


IL MATTINO (SALERNO)

«Ridatemi la mia Giusy, o mi do fuoco»
La piccola ha solo tre anni oggi vive con un’altra coppia Secondo i giudici la madre non è «idonea» ad accudirla

PETRONILLA CARILLO «Sono pronto a darmi fuoco. Non posso stare più così lontano dalla mia piccola Giusy. Vedete questo graffio che ho vicino all’occhio? Me lo ha fatto lei perchè ogni volta che viene il momento di lasciarci la piccola piange, urla e si attacca a noi». Bruno Bracciante, 50 anni, e la sua compagna Anna Santini, di 42, sette mesi fa si sono visti togliere dal tribunale dei minori la loro bimba di tre anni. Una piccola che è la loro unica ragione di vita e che, tra qualche settimana, dovrà operarsi per strabismo. Giusy è stata data in affidamento ad una coppia di salernitani e loro, ora che andrà in ospedale, non potranno vederla se non per una breve visita. Era il 3 agosto dello scorso anno quando la piccola Giusy è stata prelevata da casa dei genitori e portata via da loro. «Abbiamo presentato richiesta di riaffido - spiega il legale della coppia, l’avvocato Mina Bottesini - ma, per ora, ci è stato rigettato perchè il giudice ritiene che la mamma non sia idonea, in questo momento, ad accudire la bambina. Ciò non preclude il fatto che in futuro la bimba possa tornare a casa. Per ora c’è soltanto il dolore dei suoi genitori e quello della piccina che proprio non vuole staccarsi da loro ogni qualvolta vede la mamma e il papà. Questo, moralmente, non è giusto». Per ora, dunque, Bruno e Anna possono vedere Giusy soltanto per tre ore alla settimana. «Ho paura - dice la mamma - ho paura che questa coppia possano richiederla in adozione. Sono persone perbene, le vogliono tanto bene ma noi siamo i suoi genitori». Le sue sono soltanto paure di mamma. Anche se alle spalle la coppia ha una vita difficile e segnata da qualche colpo di testa. Entrambi reduci da due matrimoni falliti, entrambi già genitori: lui quattro figli e due nipoti, lei altre due bambine. La loro storia d’amore inizia cinque anni fa. Dopo due anni nasce la piccola Giusy e i due decidono di andare a convivere. Lei lascia a casa della madre le altre due piccine «perchè — dice - sono state affidate alla nonna quando io e mio marito ci siamo separati». E il rapporto tra la suocera e io neogenero non è dei migliori. Ciò nonostante, però, Bruno fa da padre anche alle due figlie della sua compagna. Con la nascita della piccola Giusy le loro vite cambiano, soprattutto quella di Bruno che ha alle spalle un passato da alcolista ed è da tempo sotto cura pischiatrica per aver avuto una forte depressione. «Sì - ammette l’uomo - ma sono sotto controllo medico. Porto sempre i certificati che attestano che non abuso di alcol e le mie condizioni di salute». «Ho commesso io un errore - gli fa eco la compagna - quando Giusy è nata, forse a causa della depressione post parto, ho fatto una scenata di gelosia a Bruno, abbiamo litigato e io sono andata via di casa. Per non tornare da mia madre, visto che i due non hanno buoni rapporti, sono stata a Casa Betania. È stato lì che sono iniziati i miei guai». La conferma arriva anche dal loro legale: «La signora - spiega l’avvocato Bottesini - presentò anche una denuncia contro il compagno accusandolo di averla picchiata, ma le verifiche e le testimonianze raccolte hanno smentito i fatti. E li ha smentiti anche Anna». «Sa cosa mi hanno detto le mie bambine - aggiunge ancora la Santini - mi hanno detto: mamma, scappa con Giusy, stai tranquilla per noi che stiamo con la nonna. Lei ora ha bisogno di te. Io non voglio scappare con mia figlia perchè la ragione sta dalla mia parte ma non voglio neanche che Bruno compia una sciocchezza: vuole troppo bene alla nostra piccola».


LA PROVINCIA DI CREMONA

In corso Garibaldi. Ha finto di buttarsi contro le auto, primo intervento di un poliziotto fuori dal servizio
Scatenato sugli agenti, preso
Un 30enne alterato dall’alcol è stato denunciato

In condizioni psicofisiche alterate (forse a causa dell’abuso di alcol) si è scatenato in mezzo alla strada, ha fatto finta di lanciarsi contro alcune vetture. Poi, quando un poliziotto fuori dal servizio lì in transito gli si è avvicinato per dare un taglio a quel comportamento pericoloso, ne è nata una colluttazione. Morale: è stato denunciato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale nonché per sostituzione di persona, per via del tentativo di dare un altro nome agli agenti. E’ quanto accaduto nella notte tra domenica e ieri a B.A., un 30enne residente a Milano. I fatti si sono svolti poco dopo mezzanotte in corso Garibaldi. A quell’ora il poliziotto sta dirigendosi in Questura per prendere servizio. A un tratto si trova davanti quel giovane che, visibilmente alterato, si muove lungo il corso come se volesse buttarsi contro le auto. Il poliziotto non esita un istante e si avvicina al 30enne per placarlo. Ma non è cosa facile. L’uomo, infatti, oppone resistenza. Per bloccarlo servono le maniere forti e l’intervento degli agenti della Squadra Volante (sul posto anche una pattuglia dell’Arma). In quel frangente, alla richiesta di documenti, il 30enne non dice subito la verità: riferisce un nome non suo. La vicenda si chiude poco dopo negli uffici della Questura, con la formalizzazione della denuncia.


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BARI)

Nove arresti in due risse tra indiani e albanesi

GRAVINA-Raffica di arresti dei carabinieri a Gravina per due risse tra una ventina di immigrati tra indiani e albanesi. Nove le persone arrestate. Un cittadino del Paese delle Aquile è rimasto ferito gravemente per una violenta martellata al volto. La scintilla è stata provocata da un litigio nello scorso fine settimana tra un albanese ed un indiano. Per strada, in pieno centro. Qualche sfottò tra i due la causa. Ne è nata la prima rissa con il coinvolgimento di altri loro connazionali, tra cui qualcuno ubriaco. Un albanese di 17 anni, irregolare, è rimasto ferito gravemente (il referto di ospedale parla di 40 giorni di prognosi) per una martellata alla testa. Sul posto sono intervenuti i carabinieri allertati dalla polizia municipale di Gravina. I militari hanno arrestato 6 persone, tra albanesi ed indiani, mentre altri sono riusciti a fuggire. Successivamente, l’altro pomeriggio, altre scaramucce sono avvenute ancora in centro, in piazza, luogo di incontro di extracomunitari. Tre persone, due indiani ed un albanese, hanno ripreso dove avevano lasciato la volta precedente. Dandosele di santa ragione, per i motivi legati alla prima maxi-rissa. I tre sono stati alla fine bloccati dai carabinieri che li hanno arrestati e condotti in carcere. o.br.


IL MESSAGGERO(PESARO)

DENUNCE PER COCA

FANO Controlli e denunce per droga da parte dei carabinieri della compagnia di Fano nel fine settimana. Nei guai 20enne di Saltara per 4 dosi di coca e un 26enne di S.Costanzo per 7 dosi di coca. Entrambi sono stati denunciati per spaccio. Segnalato alla prefettura come assuntore un 26enne di Marotta trovato in possesso di 5 grammi pure di cocaina. Inoltre 8 ragazzi sono stati denunciati per guida in stato di ebbrezza e le loro patenti sono state ritirate. Un altro giovane è stato pizzicato mentre guidava sotto l’effetto della droga.


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (CAPITANATA)

la protesta
Indici puntati sulla promiscuità a Lettere
Rischio occupazione
Gli studenti stufi della carenza di aule e disservizi

«Siamo pronti a proteste politiche e fisiche più incisive affinché i problemi delle sedi universitarie vengano risolti al più presto». Domenico Morsuillo, rappresentante degli studenti, ha detto a tutti che i ritardi non sono più giustificati. Partendo dalla querelle dell’ex Iriip (dove sono ubicate le aule e la segreteria della facoltà di Economia) per arrivare alle esigenze di Giurisprudenza. «Da non dimenticare - ha aggiunto - le problematiche legate alla convivenza tra gli studenti della facoltà di Lettere e gli assistiti del Sert e del Servizio anti-alcolismo. Una promiscuità spesso sfociata in rapporti di condominio poco... conviviali. «Vogliamo che il nostro sia un diritto vero e che finalmente queste carenze arrivino al capolinea». ha concluso Morsuillo. Sulla stessa riga "Area nuova" che ha diffuso un comunicato. «Denunciamo - hanno ricordato - il totale immobilismo delle istituzioni regionale e locale e dell’Università di Foggia. Non ci stancheremo mai di ribattere su questo tasta che per noi rappresenta un diritto epr gli studenti foggiani. Dispiace vedere anche il disinteresse dei docenti di Economia, dell’Università e delle autorità locali. Siamo soli in questa battaglia». Per il personale tecnico-amministrativo è intervenuta Marianna Stella: ha incentrato la relazione sul ruolo della sua categoria nel contesto universitario. Antonio D’Amico


L’ADIGE

L’assessore Andreolli sigla la convenzione: prestazioni all’ospedale veneto
Poliambulatorio, più servizi
Primiero, con Feltre accordo da 870 mila euro

PRIMIERO/VANOI - L’assessore alle le politiche per la salute della Provincia autonoma di Trento, Remo Andreolli, e il suo «collega» della Regione Veneto, Flavio Tosi, hanno firmato ieri la convenzione che regola prestazioni specialistiche ed altri servizi sanitari forniti al Primiero dalla Ulss n. 2 di Feltre. La convenzione prevede l’erogazione da parte della Provincia di Trento di una somma - stabilita nel limite massimo di 870 mila euro all’anno per il triennio 2005-2007 - che compartecipa alle spese di carattere generale ed ai costi fissi per l’utilizzo delle strutture e servizi sanitari da parte dei cittadini titolari del Primiero». Quei soldi serviranno, tra le altre cose, a potenziare presso il poliambulatorio del distretto sanitario del Primiero, utilizzando anche personale proveniente dall’Ulss n. 2 di Feltre, le attività specialistiche ambulatoriali a maggiore domanda. Fra queste, in particolare, la chirurgia generale, la fisiatria, la ginecologia, la neurologia, l’oculistica, l’otorinolaringoiatria, l’ortopedia, la cardiologia, l’odontostomatologia, la ginecologia-ostetricia per il consultorio familiare, la diagnostica con ecografo. Altri capitoli riguardano le attività di prevenzione e la possibilità per le Rsa del Primiero di vedersi erogate dalla Ulss n. 2 di Feltre quelle prestazioni specialistiche che saranno necessarie e via via richieste dalle stesse strutture di assistenza, l’assistenza specialistica e riabilitativa ambulatoriale, compresa la diagnostica strumentale e l’emodialisi; il pronto soccorso presso il presidio sanitario della Ulss di Feltre; l’assistenza sanitaria e socio-sanitaria di supporto alle attività territoriali rivolte ai soggetti con dipendenza da sostanze e alcool, con prestazioni erogate dal Sert di Feltre; l’assistenza a favore dei malati terminali, con cure palliative e antalgiche. «Questa convenzione è un primo passo in avanti - ha detto l’assessore Andreolli - per garantire ai trentini del Primiero l’opportunità di avvalersi di un’assistenza sanitaria altamente qualificata e utilizzando strutture tradizionalmente più vicine, anche se al di fuori del confini provinciali». Per l’assessore regionale veneto «Si concretizza l’idea che vuole uno Stato centrale che coordina e un insieme di Regioni e Province che, in periferia, regolano i reciproci rapporti di interscambio e di mobilità sanitaria». Per il vicepresidente del Comprensorio del Primiero Luigi Zortea, quello messo dalla Provincia di Trento «è un suggello forte, che in un contesto di contrazione delle risorse, ha voluto mantenere praticamente intatte le risorse per la sanità del Primiero. Lo sforzo fatto per garantire al Primiero un surplus di servizi, attraverso ad esempio il potenziamento del poliambulatorio, va proprio nel senso di quest’attenzione per i bisogni di una comunità periferica, ma che periferica non vuole sentirsi».


IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA

L’esperienza della "Mensa della Fraternità"
L’iniziativa
Da un ventennio distribuisce un pasto ed una sosta ogni giorno. .

E’ un approdo, un punto di riferimento sicuro, in mezzo alla tempesta di una quotidianità che per molti esseri umani è sofferenza ed abbandono.
Alcolizzati, emarginati, persone che "tirano a campare" come meglio possono, ma soprattutto stranieri: marocchini, tunisini, nigeriani, polacchi, tedeschi, e ancora rumeni, russi.
Per ognuno di loro alla "Mensa della Fraternità" della Fondazione Lucianum, in Via Miceli, c’è un pasto caldo, la sosta, l’accoglienza e la dedizione del volontariato che si alterna giornalmente per riuscire a rendere sereno un momento come quello del pranzo.
Tutti i giorni, alle ore 12, un’umanità dolente si accalca all’ingresso dei locali strutturati in un ampio salone per l’accoglienza di oltre 100 posti. Ci sono vecchi e giovani, per lo più schiavi dell’alcool, persone che non hanno un lavoro, ma soprattutto, ed è questo l’aspetto più tragico, molti giovani bisognosi ed abbandonati a se stessi.
E’ una sosta per tante persone che, oltre al pranzo, possono ricevere anche consigli utili per un alloggio e, in alcuni casi, addirittura lavoro.
La "Mensa della Fraternità" è frequentata quotidianamente da una media di 80 persone.
Durante l’anno 2005 ha raggiunto una presenza totale di 17.949 persone.
Oltre al cibo, chi ne ha bisogno può ricevere anche capi d’abbigliamento, scarpe: qui infatti funziona "l’Armadio della Bontà", che periodicamente viene fornito grazie ai donatori.
L’idea della mensa nacque nell’ambito della Fondazione Lucianum, di cui è promotore don Mimmo Geraci.
Un gruppo di donne, buona parte delle quali appartenenti alla Caritas e alla Conferenza di San Vincenzo, volontari e tanti giovani sono uniti da una catena di solidarietà.
La Mensa e l’Armadio della Bontà nascono da fervido e operoso impegno di testimonianza cristiana nei confronti dei nuovi poveri, di coloro che hanno fatto della strada la loro casa, ma anche dei poveri tradizionali.
Ogni giorno il loro numero cresce. Per questo si cerca, nel proposito della Fondazione, di poter realizzare un Centro di accoglienza e di ospitalità che possa costituire un letto ed una sosta notturna dove trovare rifugio e solidarietà.


IL GAZZETTINO (PD)

L’anno scorso quasi raddoppiate le contravvenzioni per eccesso di velocità

Castelfranco-Andando a guardare quelle che sono state le entrate derivanti dalle multe nel 2005, si nota come poco cambi rispetto all’anno precedente: all’incirca 15 mila euro in più su quasi 500 mila. Bilancio in sostanza quasi invariato, dunque, per la polizia municipale di Castelfranco. Queste le cifre per l’esattezza: 495.933,10 euro, complessivamente, nel 2005, e 480.272,66 nel 2004. Comunque, aumentate, e di molto, il numero di violazioni rilevate per eccesso di velocità, passate dalle 695 del 2004 alle 1133 del 2005. Rilevazioni per eccesso di velocità in aumento, tra l’altro, anche a causa delle sempre crescenti segnalazioni da parte di residenti. Oggetto di tante segnalazioni da parte della cittadinanza sono anche le soste in spazi vietati: 1486 le contravvenzioni per divieto di sosta. Per quanto riguarda sempre i divieti di sosta, da notare una significativa diminuzione delle multe per sosta in spazi riservati alle persone disabili: se nel 2002 se ne contavano 822, nel 2005 si è arrivati a 376. Una cospicua diminuzione dovuta ad un significativo incremento dei controlli. In forte aumento i ricorsi presentati al giudice di pace per sanzioni relative al codice della strada: 28 erano quelli presentati nel 2004, nel 2005, invece, sono stati 69. Significativo incremento dei pattugliamenti: 606 le uscite nel 2004 e 782 nel 2005 (non solo in auto o a piedi, ma anche in moto, visto che nel corso dell’anno sono state acquistate due moto Bmw 650). Complessivamente un controllo più intenso nel territorio, grazie anche al nuovo sistema di videosorveglianza. A tal proposito, anche una curiosità: un tale era andato contro ad un lampione nei pressi del centro commerciale, ed una volta constatato il caso dai vigili, questi aveva riferito di essere uscito di strada perché un altro veicolo gli aveva tagliato la strada, ma non aveva fatto i conti con la videocamera appena installata che ha dimostrato, invece, che aveva sbandato da solo. In aumento anche le rilevazioni di incidenti stradali. In due anni si è passati da 142 a 152. Nel 2003 si era avuta un’improvvisa diminuzione dei sinistri a seguito dell’introduzione della patente a punti, ma ora c’è un’inversione di tendenza ed il numero aumenta. Per il 2006 è in previsione un’intensificazione dei controlli relativi alla guida in stato d’ebbrezza, oltre che da parte della polizia stradale, operante soprattutto in serata e la notte, anche da parte della polizia municipale, specialmente in orario diurno. A fine anno sono arrivati dei nuovi strumenti di controllo del livello di alcol nel respiro ed ogni pattuglia ne verrà dotata.


IL GAZZETTINO

FRANCIA
In vendita bevanda che fa assorbire l’alcool

È in vendita nei supermercati francesi una bevanda capace di ridurre da tre a sei volte più rapidamente il tasso di alcol nel sangue e quindi molto appetibile per gli automobilisti che hanno bevuto. Il tentativo di bloccare la diffusione di "Security Feel Better", finora in commercio solo in Sud Corea, è stato bloccato dalla sentenza d’un tribunale. (*)

(*) Nota: guardate quante cose strane che ci si inventa, quando basterebbe un comportamento molto semplice: non bere prima di guidare.
Di fronte a queste scoperte miracolose, che generalmente vengono dimenticate con la stessa rapidità con la quale vengono promosse, esprimo tutta la mia perplessità.
L’articolo non dà elementi per motivarla scientificamente, ma la perplessità rimane.


IL GAZZETTINO

PIAZZOLA SUL BRENTA
"Certi bambini" in sala consiliare

Dopo gli appuntamenti di Curtarolo e Limena, prosegue a Piazzola sul Brenta la rassegna cinematografica "Sguardintorno" promossa dal Circolo culturale Arci La Roggia. Cinque proiezioni commentate per capire meglio i disagi del nostro tempo: la precarietà del lavoro, la dipendenza da droghe e alcool, la crisi della famiglia, la depressione, l’immigrazione e l’emarginazione sociale e per conoscere chi si occupa di tali realtà e perchè lo fa. Si parte questa sera, in sala consiliare, alle 21, con il film "Certi bambini" dei registi Andrea e Antonio Frazzi. Segue il dibattito. Ingresso libero.(si.sc.)


LA PROVINCIA DI CREMONA

Castelleone. Col modello Santana
‘La vita a colori per tutti’
Coop Barbieri e Seme in maschera

CASTELLEONE — Si chiama ‘La vita a colori per tutti’ ed è l’iniziativa organizzata per il quarto anno consecutivo da alcune associazioni onlus della zona, tra le quali le due cooperative sociali di Castelleone: ‘Vittorio Barbieri’ e il ‘Seme’. In pratica, si tratta di una festa di carnevale in maschera riservata ai ragazzi disabili. Sede della manifestazione, in programma domenica dalle 14 alle 17, è la discoteca Paparazzi di Crema, per una volta aperta di giorno e per una volta ‘sprovvista’ di bevande alcoliche. L’invito è rivolto a tutti: ai disabili anzitutto, ma anche alle loro famiglie, le organizzazioni di volontariato, gli oratori della zona e tutte le strutture dell’area handicap del territorio provinciale. Le festa, come sempre, è organizzata a scopo benefico e nel corso del pomeriggio verranno estratti i premi della lotteria di beneficenza a favore dell’associazione Meyer (ricerca cure per malattie metaboliche). Quest’anno ci sarà anche un padrino d’eccezione: il modello Franklin Santana, divenuto famoso per la sua partecipazione al reality show ‘La talpa’.


L’ARENA

Ho appena ricevuto un sms dagli amici di Bosco

Cari amici lettori, come si sta con l’oro olimpico al collo?, mi chiederete. Fatico ancora a rendermene conto anche se uscito in strada, come tutti i giorni, la gente mi ferma, si complimenta, mi chiede autografi. Sembrerà strano vedere campioni olimpici che camminano tra la gente, si fermano davanti alle vetrine e nei bar. Io non sono cambiato, sono il Bubo di sabato scorso, prima della gara, solo con un po’ di tensione in meno e mi fa piacere che la gente si sorprenda di vedermi normale come uno di loro.

Normali ho l’impressione che non siate voi. Mi è appena arrivato un sms da Bosco dove è scritto: «Stiamo cantando l’inno olimpico, "I campioni dell’Olimpo siamo noi, solo noi". Scusaci Bubo, ma è da ieri che siamo in giro ubriachi (*)». Capisco la soddisfazione e vi racconto l’emozione grandissima provata in piazza Castello al momento della consegna della medaglia d’oro: un’intera piazza enorme, solo per noi, uno sventolio di bandiere continuo, il tricolore sul pennone più alto, l’Inno di Mameli… È stata una giornata intensissima, e ricca di emozioni. Siamo riusciti a tornare a letto solo alle tre e mezzo di mattina. A quell’ora in tv c’era la differita della staffetta e me la sono guardata fino alle 5, senza chiudere occhio. Non ho sbagliato nulla, rifarei le stesse cose, senza lasciarmi prendere la frenesia di rincorrere quei 4-5 che avevano tentato di sganciarmi e che ho sempre tenuto d’occhio fino al cambio. Era il mio compito e credo di averlo assolto bene. Ho cercato di dormire, mettendomi la medaglia sul cuscino, ma non sono riuscito a chiudere occhio. Un’emozione così vissuta in quattro, anzi in cinque, perché conto anche il pubblico meraviglioso che ci ha sostenuto, è una cosa indimenticabile.

Da oggi ricomincio con la dieta dissociata per recuperare forze e presentarmi in forma per la 50 km di domenica. Non è finita l’Olimpiade, voglio esserci ancora.

Bubo Valbusa

(*) Nota: nella nostra cultura esiste l’idea di “fare la balla” quando si vuole festeggiare qualcosa di importante.
Spesso gli adulti che praticano questa simpatica modalità sono gli stessi che si stupiscono dell’abitudine dei loro figli di assumere alcol quando si vogliono divertire in compagnia.
Associare sempre il problema dell’alcol ai giovani è un buon sistema per non mettere in discussione i propri comportamenti.


IL GAZZETTINO (ROVIGO)

Porto Tolle
Si è appena concluso ...

Si è appena concluso un ciclo di incontri sulla tematica degli stili di vita giovanili e sull’uso di alcolici promosso dall’unione sportiva Delta 2000 in collaborazione con il dipartimento per le dipendenze dell’ Ulss 19 di Adria. Gli incontri, che hanno interessato oltre cinquanta genitori, sono stati tenuti dal dottor Andrea Finessi e dalla dottoressa Sabrina Gazzetta del dipartimento per le dipendenze. Sono state illustrate le conseguenze della dipendenza da alcool ed è stato sottolineato l’importanza del ruolo educativo dei genitori. Secondo dati dell’Istituto superiore di sanità, in Italia quasi 900 mila ragazzi con meno di 16 anni fanno ricorso ad alcolici per ubriacarsi o "sballare". Il consumo di alcol in giovane età, oltre a danneggiare maggiormente l’organismo, incide sull’aumento del rischio di dipendenza ed è, anche, una "porta aperta" all’uso delle droghe.


L’ARENA

Vigili
Allarme incidenti, in due mesi sono già trecento

Un fine settimana particolarmente impegnativo per la polizia municipale, che oltre ai controlli preventivi e repressivi sul territorio comunale, ha garantito servizi specifici per la visita de capo del Governo Silvio Berlusconi e per i lavori di corso Milano.

Moltiplicato l’impegno per il controllo del blocco totale della circolazione di domenica, con agenti presenti anche al casello autostradale di Verona sud per informare gli automobilisti in uscita. Ventuno le pattuglie in servizio specifico nelle vie principali della città, che complessivamente hanno controllato 552 veicoli ed accertato 66 violazioni all’ordinanza sindacale. Durante il blocco precedente i controlli erano stati 562 e le violazioni accertate 123.
Durante i servizi di polizia stradale e presidio del territorio, sono stati controllati 120 veicoli e 141 persone, due delle quali segnalate all’autorità giudiziaria e alla questura per irregolare soggiorno nel nostro Paese. Sono state 140 le violazioni al Codice della strada accertate, delle quali 13 a conducenti che viaggiavano su corsie preferenziali senza essere autorizzati e quattro per omessa precedenza. Dodici le carte di circolazione ritirate per mancata revisione e due sono stati i conducenti sorpresi alla guida in stato di ebbrezza: entrambi erano rimasti coinvolti in incidenti stradali. (*)
Dodici in totale gli incidenti rilevati, sette dei quali hanno provocato feriti. Tre persone sono rimaste gravemente ferite negli incidenti di sabato, accaduti alla 5.30 in strada Bresciana e alle 17.20 in corso Venezia. Dal primo gennaio gli incidenti sono saliti a quota 291, due le persone decedute e nove in prognosi riservata.

(*) Nota: sanzionare la guida in stato di ebbrezza solo ad incidente avvenuto è il fallimento della prevenzione. E’ comunque meglio che niente: almeno si sono accorti che questi conducenti avevano bevuto.
Ci sono ancora oggi molte persone che, pur provocando incidenti guidando in stato di ebbrezza, non sono sottoposti alla verifica dell’alcolemia.

 
CORRIERE ROMAGNA

Aggredito all’uscita dal lavoro

RIMINI - Esce dal locale, un ristorante-pizzeria della zona, dopo una serata di lavoro e viene aggredito da uno sconosciuto che lo colpisce con una testata al volto e con un altro oggetto alla testa. E’ la brutta esperienza vissuta l’altra notte attorno all’una da un cameriere di origine siciliana, residente a Rimini, di 29 anni.Il giovane, ancora scosso dall’episodio, ha raccontato per sommi capi l’aggressione subita ai medici del pronto soccorso, riservandosi di denunciare l’accaduto in questura (ieri a quanto risulta non si era però ancora presentato ed è possibile che venga convocato nei prossimi giorni). Il misterioso agguato è avvenuto in viale Trieste, mentre il cameriere stava andando a recuperare l’auto parcheggiata nelle vicinanze. Tutto si è svolto molto rapidamente e la vittima dell’aggressione non è stato in grado sul momento di fornire una descrizione del picchiatore che l’avrebbe affrontato a muso duro senza profferire una sola parola. “Mi ha colpito anche con un oggetto, ma non so di cosa si trattasse”.Il dipendente del ristorante, molto turbato, a caldo non è riuscito a spiegare se gli mancasse qualcosa dalle tasche, ma non è escluso che lo scopo del malvivente fosse quello di rapinarlo. Per lui, prognosi di dieci giorni. Una rapina, invece, è stata messa a segno qualche ora dopo, poco prima dell’alba, a non molta distanza dalla zona. Vittima della seconda aggressione è stato un transessuale brasiliano di 38 anni. Secondo l’accusa lo straniero è stato avvicinato da un ventiduenne riminese, Davide Amaduzzi, che con la scusa di volersi appartare per un rapporto mercenario non ha esitato invece, una volta soli, a estrarre un coltello, puntarlo alla gola del transessuale per farsi consegnare da lui l’orologio che aveva al polso. Non un Rolex, per la verità, ma più semplicemente uno Swatch da 110 euro. Il ragazzo, forse perchè alterato dall’alcol (in ogni caso va sottolineato che lui nega si sia trattato di una rapina), non si è preoccupato troppo della possibile reazione del trans. Contando forse sul fatto che il brasiliano non avrebbe fatto denuncia si è fermato in un bar a poca distanza dal luogo della rapina, zona viale Regina Margherita. Soreseggiava un caffè accompagnato da un’abbondante colazione quando si è visto arrivare i carabinieri che l’hanno arrestato sulla base della dettagliata descrizione fornita dal brasiliano. Lo straniero, infatti, subito dopo essere stato costretto a consegnare l’orologio al giovane riminese ha avvertito con il telefonino i carabinieri dell’accaduto sollecitando l’intervento della pattuglia del Nucleo radiomobile. L’arrestato comparirà syamane davanti al giudice per l’udienza di convalida.


CORRIERE ROMAGNA

I controlli della Polstrada 60 multe e 6 patenti ritirate

NOVAFELTRIA - Nella notte tra sabato e domenica la Polstrada di Novafeltria ha effettuato un’operazione a largo raggio su tutto il territorio della Valmarecchia. Il risultato dei controlli eseguiti su auto, moto e mezzi pesanti ha comportato: 60 contravvenzioni, 6 patenti ritirate, 1 carta di circolazione ritirata e 105 punti di decurtazione dalle patenti. In quattro casi le sanzioni sono scattate per guida in stato di ebbrezza mentre due ritiri di patente sono stati effettuati nei confronti di altrettanti camionisti in quanto la strumentazione dei loro mezzi è risultata non in regola con il codice della strada.


IL MATTINO (CASERTA)

«Così nasce la rivincita degli ultimi»

TINA CIOFFO

Gricignano. Riportata all’antico splendore, una delle più antiche strutture della cittadina, è ora diventata un centro polifunzionale. I lavori, costati circa un milione di euro, sono stati fatti eseguire dalla curia vescovile di Aversa retta da monsignor Mario Milano grazie ai fondi del Piano di zona per la legge 328 del 2000 in materia di servizi sociali. L’opera pia istituita più di cento anni fa, attualmente chiamata «Ospedale Lorenzo Di Ronza», in memoria del proprietario che volle la struttura adibita a casa di cura per accogliere i poveri e i malati, è ora diventata un centro polifunzionale animato da oltre due mesi dalle suore di Santa Teresa del Bambino Gesù. Impegnate da oltre sessant’anni in attività sociali e umanitarie le religiose sperano di riuscire ad accogliere bambini, anziani e ragazze madri. Vivaio di intere generazioni, il centro prima ancora della ristrutturazione, è stato per otto mesi ricovero di Maria (il nome è di fantasia). La vita l’aveva messa davanti a un bivio e purtroppo la direzione scelta l’aveva portata lontana dalla famiglia e a entrare in un circuito di amicizie davvero poco raccomandabili, fatte di droga e violenza. Le cinque consorelle guidate dalla madre superiora Alfonsina Diana, fecero di tutto per farle comprendere la necessità di allontanarsi da un ambiente che poteva arrecarle nient’altro che sofferenze. Suggerimenti e consigli che Maria ha compreso però, solo dopo tre anni. Per Vincenzo, alcolizzato e senza più una famiglia, il destino potrebbe essere invece diverso. Ogni volta che lo chiede e ogni volta che ne ha bisogno, le suore lo accolgono, lo curano, gli danno un pasto caldo, dell’acqua e del sapone per pulirsi. Tutto quel calore che potrebbe dargli un domani migliore, ma il cammino è tutto in salita. Vincenzo non vuole che gli altri si preoccupino per lui più del dovuto, più di quanto la sopravvivenza gli imponga. Non vuole rinunciare alla sua libertà: «Devo andare via, non posso non andare. La mia vita è ormai un’altra». Due storie che pur senza lieto fine, non fanno desistere i cinque angeli custodi. Lavorano ininterrottamente cominciando la giornata con i venti bambini dell’asilo. Piccoli e ancora innocenti, giocano e ridono. Le loro risa si sentono in tutto il cortile e annunciano l’inizio di una nuova stagione, fatta di generosità, di spensieratezza ma anche di formazione. Nell’intento di essere guida e di offrire gli strumenti e le metodologie più adatte per orientarsi in un mondo che non è poi così semplice come si vuole far credere, le consorelle aprono per almeno quattro giorni a settimana, le aule a diplomati e disoccupati. Una speranza, per quanto piccola, viene data dalla possibilità di seguire un corso di informatica per il conseguimento della patente europea. Alla cultura pensa anche il centro d’aggregazione per i minori, portato avanti da cinque operatori volontari a favore di circa venti adolescenti. Ragazzi e ragazze che vengono aiutati nello studio e nelle scelte che l’età comincia a imporre. Una prova continua per madre Diana che nonostante le difficoltà, riesce a entrare nel cuore e a parlare chiaro senza lasciare nulla all’interpretazione o all’intuizione. «Siamo chiamate ad aiutare ma per farlo abbiamo bisogno di essere sostenute - afferma - ci piacerebbe che ogni angolo di questa casa fosse vissuto». Dotato di posti letto, servizi, cucine e living room il centro aspira a diventare un polo condiviso da giovani ed anziani. Un luogo di incontro permanente che darebbe sicuramente forza e significato agli sforzi di chi ancora crede nella convivenza.


CORRIERE ROMAGNA

Vigili, identificate trentatre persone

LUGO - E’ scattata a mezzanotte di sabato 18 febbraio, per concludersi alle ore 6 di mattina di domenica 19, un’operazione della polizia municipale finalizzata alla prevenzione sulle strade del Lughese. La pattuglia, composta da quattro agenti comandati dal vice ispettore Gian Paolo Montanari, non era dotata di velox ma, semplicemente, di etilometro. Nonostante ciò i punti tolti alle patenti non sono stati pochi. Sono stati controllati trentatre veicoli ed identificate altrettante persone. Due i giovani fermati in stato di ebbrezza con tassi alcolemici accertati di 1,24g/l e 0,98g/l contro lo 0,50 consentito dalla legge: per loro trenta punti tolti alle patenti visto che uno dei due, un giovane proveniente da una vicina discoteca, era un neo patentato che ha lasciato in via provinciale Felisio venti punti, ossia tutti quelli di cui era fornita la sua patente.Altre sette violazioni accertate: due in quanto due veicoli avevano abbondantemente superato la riga di mezzeria, una per omesso uso di cinture, una per eccesso di velocità con decurtazione di dieci punti in quanto il conducente era un neo patentato (da soli due giorni), due per mancanza di documenti.


TEMPO MEDICO ON LINE

Prevenzione batte cure
Mortalità per tumore e fattori di rischio in uno studio mondiale

Negli ultimi decenni il numero complessivo di morti per tumore è diminuito, ma il merito sembra essere delle strategie di prevenzione piuttosto che dell’introduzione di nuove terapie per la cura della malattia. I risultati migliori in questo senso riguardano i paesi che possono attuare una politica efficace di prevenzione e di informazione sui fattori di rischio. E’ il risultato di una revisione sistematica effettuata da un gruppo di ricercatori della Harvard School of Public Health di Boston, coordinati da Goodarz Danaei. I ricercatori hanno preso in esame i dati di mortalità per tumore nel mondo nel 2001 e li hanno suddivisi in base all’età, alla provenienza e alla forma tumorale sviluppata dal paziente; hanno poi confrontato la situazione dei paesi ricchi con quella delle zone più povere. Per quanto riguarda i fattori di rischio, nell’analisi sono stati presi in considerazione l’abuso di alcol, il fumo, l’obesità, la dieta povera di frutta e verdura, l’inquinamento atmosferico e i rapporti sessuali non protetti.
Rispetto agli studi precedenti questa revisione prende in considerazione un numero più ampio di fattori di rischio e i dati di mortalità su base mondiale, ma non è esente da limitazioni. "Nell’analisi non sono stati considerati alcuni tumori importanti come quello della prostata, il linfoma e il melanoma perché non potevano essere attribuiti a cause determinate" sottolinea Danaei. "Allo stesso modo sono stati esclusi fattori di rischio come l’Helicobacter pylori, il fumo passivo e l’esposizioni a raggi ultravioletti perché sensibili a troppe variabili per poter essere inseriti nell’analisi statistica". Dalla revisione è emerso che il carcinoma del polmone è il responsabile del maggior numero di decessi (908.000 morti), seguito dal tumore del fegato (283.000) e dell’esofago (271.000). Il tumore del corpo dell’utero (28.000) e la leucemia (23.000) sono invece quelli con il minor numero di morti. In un caso ogni tre la causa della malattia è uno dei fattori di rischio presi in considerazione, ma la differenza nel numero di decessi tra paesi ricchi e poveri è più marcata soprattutto per i tumori di cui si conoscono chiaramente i fattori di rischio e per i quali lo screening precoce è accessibile alla popolazione delle zone più ricche. Nei paesi in via di sviluppo il tumore del polmone, del fegato e dell’esofago sono quelli che provocano il maggior numero di decessi e coerentemente i fattori di rischio più comuni sono il fumo e la dieta povera di frutta e verdura. Nei paesi ricchi invece il cancro del polmone, causato soprattutto dal fumo, è la forma tumorale più frequente ed è responsabile del 52 per cento delle morti da cancro. E’ significativa la differenza tra stati in via di sviluppo e quelli industrializzati per quanto riguarda il numero di donne morte per tumore della cervice uterina: 218.000 contro 17.000. "Questo perché nelle zone più povere la possibilità di accedere alle nuove tecniche di prevenzione e screening contro il papillomavirus, causa principale di questo tumore, è limitata" commenta Goodarz Danaei. Analogamente dai risultati si può ricavare la conferma che, nei paesi industrializzati, il diffondersi della mammografia e le campagne contro il fumo stanno facendo diminuire i morti per cancro della mammella e tumore del polmone. In quest’ottica si spiega anche perché non ci sia una differenza significativa tra paesi ricchi e poveri nel numero di decessi per i tumori di origine genetica o per quelli per cui non sono disponibili sistemi di prevenzione efficaci, come il cancro del colon retto e la leucemia.

di Nicoletta Scarpa - Tempo Medico n. 805


LA REPUBBLICA

GRAVIDANZA: IL 5% DELLE NASCITE E’ CON DIFETTO CONGENITO

Il 5% di tutti i nati presenta un qualche difetto congenito e nel 10% dei casi e’ possibile riconoscere una causa, ascrivibile in parte a fattori genetici (3%), ma anche ad agenti teratogeni (7%). Tutte le anomalie congenite attribuibili a teratogeni sono di fatto potenzialmente prevenibili, in particolare quelle dovute a infezioni, assunzione di farmaci, di alcol o droghe, ma anche quelle dovute a patologie croniche materne (ad es: epilessia, diabete, tireopatie). Ecco perche’ e’ importante per le coppie conoscere i rischi prima della nascita di un figlio. L’argomento sara’ trattato giovedi’ e venerdi’ prossimo in "Informare e preparare alla gravidanza" il corso Corso per medici e ostetrici promosso dal Telefono Rosso del Gemelli di Roma, il servizio gratuito di informazione sui fattori di rischio produttivo attivo presso la Clinica ostetrica e ginecologica del Policlinico ove i ginecologi forniscono consulenze mediche in fase preconcezionale, in gravidanza o durante l’allattamento a chiunque ne faccia richiesta: coppia, donna, personale sanitario o parasanitario al solo costo della telefonata. Il "Telefono Rosso" e’ attivo dal lunedi’ al venerdi’ dalle ore 9 alle ore 13 al numero 06 3050077. secondo gli esperti con semplici consigli si possono ridurre specifici rischi riproduttivi. Un’indagine conoscitiva del Telefono Rosso evidenzia le ampie lacune nelle informazioni che le donne e le coppie ricevono per programmare una gravidanza. La conoscenza da parte della coppia dei propri rischi riproduttivi consente di pianificare strategie per ridurre al minimo o eliminare potenziali danni per il feto. Ad esempio la supplementazione con acido folico preconcezionalmente si e’ dimostrata efficace nel ridurre del 50-70% i difetti del tubo neurale e del 10-20% il rischio di altri difetti congeniti. Inoltre circa il 10-12% delle pazienti in gravidanza risulta recettivo per la rosolia e la varicella e che c’e’ scarsa informazione sulle possibili vaccinazioni preconcezionali.


GDOOWEEK.IT

Irlanda.
Guinness e pub in calo

Negli ultimi sei mesi del 2005, il consumo della famosa birra scura è calato del 9%. Gli irlandesi bevono sempre più vini e liquori, soprattutto in casa (+8%) anziché nei pub (-3%), dove le vendite di alcolici sono scese in pochi anni dal 65% dell’intero mercato, all’attuale 55%. Complice del fenomeno anche il divieto di fumo nei locali. Così Guinness (gruppo Diageo), marchio storico di ormai 247 anni, deve tenere testa alla concorrenza dei supermercati, che attirano i consumatori domestici con super offerte. (lu.ca)


LA PROVINCIA DI COMO

Maslianico, con la pro loco
Un corso per apprezzare il vino

MASLIANICO (M. L.) - La Pro Loco «Asnìtt da Bréngia» promuove un corso di analisi sensoriale del vino in modo da approfondire i requisiti per gustare meglio un buon bicchiere. Lo terrà l’agronomo Giorgio Esposti; si articola in cinque incontri teorico - pratici sulle conoscenze delle tecniche di vinificazione e viticoltura e di quella di degustazione, il 2 marzo per i vini novelli, il 23 per i rossi, il 6 aprile per i bianchi, il 27 per i rosati ed il 18 maggio per spumanti e passiti. Alla fine di ogni degustazione la trattoria «Il Caminetto», dove si svolge il corso, preparerà un piatto in abbinamento ai vini esaminati. L’iscrizione costa cento euro tutto compreso; maggiori informazioni ed iscrizioni nella sede della Pro Loco, in via Battisti 23 (centro civico), tutti i martedì dalle 21 alle 22.30 o telefonando allo 031/ 334.71.35 oppure al 335/ 666.82.85.


TGFIN.IT

Vino italiano, è record negli Usa
Esportazioni per oltre un miliardo di $

Americani, tutti pazzi per il vino made in Italy. Fermo o frizzante, rosso, bianco o rosato, poco importa purché prodotto nel Belpaese. E i numeri lo dimostrano: per la prima volta nella storia le esportazioni di rossi e vermouth hanno superato il miliardo di dollari in un anno, con un incremento record dell’11,4%. Lo rende noto con soddisfazione la Coldiretti sulla base delle elaborazioni ICE sui dati del Dipartimento del Commercio USA relativi all’intero 2005.
Una quantità che - precisa la Coldiretti - rappresenta una quota di mercato del 31% tra i vini stranieri negli Usa e consegna all’Italia il primato nei confronti dei paesi concorrenti, tra i quali figurano nell’ordine l’Australia che copre il 28% del mercato e la Francia con il 14%.
La maggior parte delle esportazioni Made in Italy - continua la Coldiretti - sono rappresentate da vini da tavola imbottigliati che con 197,91 milioni di litri (+ 9,7%) consegnati oltre oceano sviluppano un valore di 978,09 milioni di dollari (+11,7%), seguiti dagli spumanti con 13,6 milioni di litri (+ 7,5%) e un valore 74,95 milioni di dollari (+ 10,3%).
Nell’ambito dei vini spumanti - rileva la Coldiretti - la Francia conserva largamente il primato sul mercato statunitense con quasi la metà delle bottiglie (45,2% del totale degli spumanti esportati) ma l’Italia recupera spazio al secondo posto con quasi un terzo delle bottiglie (29,7%).
Si tratta di risultati straordinari che - afferma la Coldiretti - giungono a distanza di vent’anni dallo scandalo del metanolo e testimoniano un percorso di successo che ha portato l’Italia ad essere il primo esportatore mondiale di vino con un valore di 2,8 miliardi di euro (+250% rispetto al 1986) che ha co
Mercoledì, 22 Febbraio 2006
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