Venezia, bimba di 1 anno e mezzo morta in auto: si aggrava l’accusa al padre
Si aggrava la posizione giudiziaria del papà della bimba di Mogliano Veneto dimenticata in macchina sotto il sole cocente lo scorso 18 luglio e morta dopo alcune ore. Il pm di Venezia Anna Andreatta ha deciso di cambiare l’imputazione da omicidio colposo in abbandono di minore da cui è derivata la morte. L’uomo rischia una pena che va dai tre agli otto anni.
È questa la novità seguita all’autopsia effettuata martedì mattina a Mestre. Nel corso dell’esame è stato riscontrato che la bambina è deceduta per le temperature estreme raggiunte all’interno dell’auto. Entro 60 giorni sul tavolo del pm arriverà la relazione finale. A scoprire la piccola di un anno e mezzo – attesa da una giornata all’asilo – ancora sul seggiolino nel Suv del padre erano stati i colleghi di lavoro durante la pausa pranzo. L’uomo aveva messo l’auto in sosta nel parcheggio della ditta dove lavora a Marcon prima di prendere servizio. Il veicolo è rimasto fermo per ore diventando incandescente con le temperature record legate al caldo del periodo.
Quando il personale è sceso per il pranzo qualcuno dei colleghi ha visto il corpo esanime e l’allarme è stato dato in pochi minuti: ma per la piccola non c’era niente da fare. «Certamente – dice l’avvocato Giorgio Pietramala, che difende l’uomo – si tratta di un aggravamento della situazione, di cui non conosco le ragioni. A mio giudizio l’evento tragico si dovrebbe qualificare come omicidio colposo. In questo momento posso soltanto dire che cercheremo di chiudere questo caso molto penoso al più presto». Dopo il nulla osta per la restituzione della salma, saranno fissati i funerali. Intanto i servizi sociali del Comune di Marcon si stanno occupando di dare supporto alla famiglia per tutte le necessità, in questi giorni, come fanno parenti e amici da giovedì senza lasciarla mai sola.
La bambina più grande ha continuato a frequentare i centri estivi a Zerman. Il parroco don Paolo non ha ancora incontrato la coppia e si augura di poterci parlare presto proprio per i funerali. I sindaci, Davide Bortolato di Mogliano e Matteo Romanello di Marcon continuano a ricevere innumerevoli manifestazioni di vicinanza dalle comunità, quella in cui il dramma è accaduto e l’altra di appartenenza dei famigliari. «Conservo i testi che sto ricevendo per poterli poi leggere nel giorno delle celebrazioni», racconta Bortolato.
da corrieredelveneto.corriere.it
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