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Arezzo, il pirata della strada che ha ucciso Valentina aveva il tasso alcolico tre volte oltre il limite
da corrierefiorentino.corriere.it

M.V., un passato turbinoso alle spalle, con un precedente pure per maltrattamenti in famiglia, è agli arresti domiciliari

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Era molto più che ubriaco M.V. il pirata della strada che sabato mattina ha travolto e ucciso Vanessa Bonatti, a spasso col cane, scappando poi con un colpo di acceleratore dopo aver dato un'occhiata al corpo che aveva lasciato senza vita sul marciapiede. Lo dicono i risultati del test alcolico cui il cinquantacinquenne di Piandiscò, uno dei due paesi che formano il comune di Castelfranco, di cui fa parte anche Vaggio, teatro della tragedia, è stato sottoposto subito dopo il fermo, all'ospedale valdarnese della Gruccia.
Il tasso che esce dagli esami fa spavento: quello di M.V., ora agli arresti domiciliari, era di uno 1,5, il triplo del minimo di 0,5 oltre il quale scatta lo stato di ebbrezza al volante. Vuol dire avere tanto alcol nel sangue da far fatica a stare in piedi, figurarsi a guidare un'auto. Un livello oltretutto col quale si materializza il massimo dell'aggravante per l'omicidio stradale, la condanna alla quale va incontro il protagonista si profila pesante fin dai primi momenti dell'inchiesta a suo carico, in cui si contemplano anche l'omissione di soccorso e la fuga. Del resto, è la scena stessa del terribile incidente a far capire quanto il pirata non fosse in condizioni di piena lucidità.

Per sbandare e impennarsi sul marciapiede come ha fatto, investendo mortalmente Vanessa, la Meriva di cui lui era alla guida doveva viaggiare in quella stradina stretta e residenziale che è la via del Varco di Vaggio a velocità incontrollata. Solo così si spiegano lo zig zag, la gomma squarciata al contatto col rialzo dell'asfalto (succede solo se il pneumatico impatta mentre la vettura è in corsa oltre i limiti), la macchina impazzita che travolge la cinquantenne segretaria di un'azienda di Cavriglia di cui è proprietario il compagno, anche lui sul marciapiede a poca distanza dal cancello di casa, con l'altro cane di famiglia al guinzaglio.
Ora M.V., un passato turbinoso alle spalle, con un precedente pure per maltrattamenti in famiglia, è agli arresti domiciliari dentro la stessa abitazione di Piandiscò in cui i carabinieri sono andati a prenderlo a qualche decina di minuti dalla tragedia. Dopo la fuga, è riuscito arrivare con la gomma squarciata fino a un distributore alla periferia di Piandiscò dove ha lasciato la Meriva, chiedendo probabilmente un passaggio per rientrare a casa. Alla madre ha detto solo di aver forato, chiedendole di andare a recuperare l'auto. Invece, quasi subito, sono arrivati i carabinieri. La patente il pirata l'aveva riottenuta a dicembre, dopo una sospensione ancora per guida in stato di ebbrezza. Lo avevano fermato a un posto di blocco nel Fiorentino e lui si era rifiutato di sottoporsi al test del palloncino, che per la legge equivale ad ammettere lo stato di alterazione alcolica.
Di qui la decisione della prefettura di Firenze di procedere con la sospensione a tempo, al termine della quale è una commissione medica a stabilire se ci sono le condizioni per la restituzione del permesso di guida. Lui la visita l'aveva superata, anche se adesso affiorano già le polemiche: perché gli hanno ridato la patente? Ma questa è una domanda cui si potrà rispondere solo in un secondo momento.
Fra domani e mercoledì si terrà in tribunale ad Arezzo l'udienza di convalida dell'arresto, col Pm Emanuela Greco chiamata a contestare un capo di imputazione pesantissimo: appunto omicidio stradale aggravato dall'omissione di soccorso, dalla fuga e adesso anche dallo stato di ebbrezza che per i carabinieri era evidente fin dal primo momento, tale era lo stato di alterazione che M.V. mostrava già ad occhio nudo quando lo hanno portato in caserma, a San Giovanni.

Vaggio, intanto, piange Vanessa. Il compagno la ricorda su Facebook come una donna sensibile, amante dei fiori e degli animali, in particolare dei cani. Nel pomeriggio di oggi dovrebbe aprirsi alla Misericordia di Figline la camera ardente, con la salma, che è rimasta fino a ieri all'obitorio della Gruccia, a disposizione del Pm, restituita alla famiglia. I funerali fra domani e mercoledì. Ultimo addio a una donna che ha avuto la sola colpa di essere al momento sbagliato nel posto sbagliato.

da corrierefiorentino.corriere.it


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Martedì, 02 Maggio 2023
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