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Notizie brevi 09/03/2023

Funerale di Stato per Domenico Zorzino, il poliziotto annegato per soccorrere un altro uomo: c’è anche Piantedosi

Presenti ad Anguillara anche il ministro degli Interni e il capo della Polizia. Picchetto d’onore e un lungo applauso all’arrivo del feretro
La bara portata a spalla dai colleghi della Polizia di Stato, avvolta nel Tricolore

Un picchetto d'onore ad attendere il feretro, la salma portata a spalla dai colleghi, le autorità dello Stato giunte in paese per la cerimonia - dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi al capo della Polizia Lamberto Giannini -, decine di colleghi in uniforme, un'intera comunità che per un giorno si è fermata per il lutto.

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Così Anguillara Veneta ha vissuto l'ultimo saluto a Domenico Zorzino, 49 anni, il poliziotto morto per salvare dall'annegamento il 75enne Valerio Buoso finito nel Gorzone. Un funerale di Stato, come si deve a un eroe.

"Essere, non apparire", è stata la frase scelta dalla famiglia Zorzino nei santini funebri posti all'ingresso della chiesa. Una frase che richiama direttamente la prova concreta di altruismo e coraggio compiuta dal poliziotto, il senso del dovere che ha preso forma oltre ogni apparenza.

Il feretro del poliziotto 49enne, avvolto dal Tricolore, è giunto puntuale in chiesa alle 15.30, dopo quasi tre ore di camera ardente nella palestra comunale. Scortata da auto e moto della Polizia, la salma è stata accolta sul sagrato da un doppio picchetto d'onore e dal vescovo Claudio Cipolla. Un grande cartellone con scritto "Ciao Domenico vero eroe" era retto da alcuni ragazzi della società Junior Anguillara, con cui l'agente, appassionato sportivo, collaborava.

E poi un lungo e sincero applauso, anticipato dal silenzio e vero proprio di una piazza gremita con mille persone e più, doppio tributo concreto all'agente.

In chiesa, ad attendere il feretro, c'erano il ministro Piantedosi, il capo della Polizia Giannini, il prefetto Raffaele Grassi, il presidente della Provincia Sergio Giordani, l'assessore regionale Roberto Marcato. Presente, tra gli altri, anche Giuseppe Spina, comandante della Legione Carabinieri “Veneto” di Padova.

Cipolla ha esordito portando il saluto alle autorità e portando alla famiglia Zorzino la vicinanza di tutte le 450 parrocchie della Diocesi.

L’omelia del vescovo 

"Il figlio dell’uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti", il passaggio chiave del Vangelo scelto per la cerimonia. "Quello di Domenico è stato un atto che parla della bellezza umana", le parole nell'omelia del vescovo Cipolla. "Il bene oggi ha fatto notizia. Ma attenzione, non corriamo il rischio di credere che il bene sia una rarità: lo sperimentiamo ogni giorno nella cura delle fragilità che affrontiamo nelle nostre case e nelle nostre famiglie". E ancora: "La pratica del bene è un luogo di incontro: lavorare per il bene ci unisce, anche se siamo su posizioni diverse". Ha continuato Cipolla: "Il bene non ci è mai imposto. È una vocazione a cui corrisponde una forza che ci arriva dal Signore: continuiamo a farlo, sollecitati dalla testimonianza di Domenico. Testimone che viene consegnato non solo a una comunità, ma all'intero Stato".

 

da mattinopadova.gelocal.it


Il funerale di Stato con gli applausi delle gente per il poliziotto eroe Domenico Zorzino.
"Essere, non apparire", è stata la frase scelta dalla famiglia Zorzino nei santini funebri posti all'ingresso della chiesa. Una frase che richiama direttamente la prova concreta di altruismo e coraggio compiuta dal poliziotto, il senso del dovere che ha preso forma oltre ogni apparenza.
Le condoglianze dell’ASAPS alla famiglia dell’Assistente Capo e a tutti i colleghi. VIDEO dell’arrivo del feretro col doppio picchetto d’onore.

Giovedì, 09 Marzo 2023
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