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Lorenzo Guarnieri, dopo 13 anni l’investitore pagherà: dall’incidente è nata la legge sull’omicidio stradale

La Corte d’Appello ha condannato Piero Passerò a versare 700 mila euro all’assicurazione. Al momento dell’incidente era ubriaco e drogato. Il padre Stefano: «Sentenza importante»
Lorenzo Guarnieri con il padre Stefano

FIRENZE — Aveva 17 anni e mezzo Lorenzo quando la notte del 2 giugno del 2010 a Firenze fu investito è ucciso da un fornaio, Piero Passerò, che guidava ubriaco e drogato. Condannato a 2 anni 8 mesi di carcere, Passerò, che oggi ha 57 anni, non ha fatto neppure un giorno di carcere, anche perché allora la legge non prevedeva l’omicidio stradale che fu approvato grazie alla battaglia di Stefano, Stefania e Valentina Guarnieri, padre, madre e sorella di Lorenzo. Adesso, a distanza di tredici anni, il responsabile della morte di quel ragazzo è stato condannato dalla Corte d’Appello di Firenze a versare 700 mila euro che la sua assicurazione aveva pagato come risarcimento alla famiglia della vittima. In più dovrà versare 35 mila euro di spese legali.

È una sentenza importante, perché riconosce che la clausole che prevedono la nullità dell’assicurazione se l’assicurato è in preda ad alcol o stupefacenti non sono vessatorie (come invece avevano stabilito i giudici di primo grado) ma giuste. Due ore dopo l’incidente mortale, al fornaio erano state riscontrate un tasso di stupefacenti e di alcol nel sangue molto elevato. La notizia, anticipata da Pietro Barghigiani sul Tirreno, è stata commentata positivamente da Stefano Guarnieri, il padre di Lorenzo. «Credo che sia importante stabilire il principio che chi si ubriaca e si droga e si mette alla guida non può essere tutelato dall’assicurazione – spiega Guarnieri —. È una decisione eticamente giusta e sono contento che l’assicurazione abbia deciso di far valere la propria azione di rivalsa nei confronti del suo assistito». La famiglia Guarnieri ha creato un’associazione e ha organizzato una campagna di sensibilizzazione nelle scuole e nelle università. E soprattutto è riuscita a cambiare un paradigma: chi provocava incidenti mortali non è una persona incosciente o distratta ma un omicida. Grazie alla famiglia Guarnieri e all’ora premier Matteo Renzi, il Parlamento italiano ha approvato la prima legge sull’omicidio stradale che prevede pene sino a 18 anni di carcere.

di Marco Gasperetti
da corriere.it


Avviso ai naviganti nel mare degli alcolici! Attenzione perché i danni dell'incidente l'assicurazione  li paga alla vittima, ma poi vi bussa alla porta per esercitare il diritto di rivalsa e l'appartamento che sta dietro quella porta dopo potrebbe non essere più vostro... se non avete quelle centinaia di migliaia di euro cash. (ASAPS)

Giovedì, 02 Marzo 2023
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