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Rassegna stampa alcool e guida del 27 gennaio 2006

Nel redigere la rassegna stampa selezioniamo gli articoli in base alla loro attinenza con gli alcolici. Per una volta facciamo una eccezione. Presentiamo un articolo che pur non parlando di alcol, siamo certi, riporta sentimenti condivisi dai lettori di questa rassegna.

 

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"COME ANGELO VALGO POCO" LA STRUGGENTE LETTERA DI UN AGENTE DELLA STRADALE DI ISEO (BS) A UNA BIMBA SOCCORSA DOPO UN INCIDENTE

Pubblicata su Il Giorno di Milano il 25 gennaio 2006

Cara Maria,

io sono uno di quei ragazzi che di solito chiamano "angeli della strada", ma oggi io di angelo non avevo proprio niente. Questa mattina dovevi andare dai tuoi nonni, e come al solito la tua mamma aveva vestito di tutto punto sia te che il tuo fratellino Andrea. Poi siete arrivati a quell’incrocio maledetto, e lì, il tuo angelo custode per un attimo ha guardato da un’altra parte. Io e Massimo siamo passati di lì per caso, pochi istanti dopo il tuo incidente, e senza pensarci un attimo abbiamo cercato di aiutarvi. La tua mamma stava molto male, e il mio amico Massimo piano piano è riuscito a farle aprire gli occhi. Io invece ero lì con te, che ancora seduta sul tuo seggiolino, cercavi di resistere. Forte come un esercito di mille uomini, sei rimasta attaccata alla vita con tutta te stessa, ed io impotente ti guardavo e stringevo i denti per te. Faceva freddo questa mattina, ed io cercavo di scaldarti con le mie mani, ti accarezzavo il viso e ti parlavo. Non so se mi sentivi, non so se avevi voglia di ascoltarmi o se volevi soltanto tornare indietro nel tempo, a quando eri ancora nel tuo lettino, e magari fare un po’ i capricci, così da far perdere tempo alla tua mamma, solo qualche minuto, tanto da arrivare a quell’incrocio infernale un attimo dopo. Invece tutto è andato storto, la macchina che sbatte e tu che non reagisci più. Ce l’ho messa tutta per aiutarti, ti tenevo stretta a me e ti sussurravo che dovevi farcela, ma evidentemente come angelo valgo poco. Quando sono arrivati i soccorsi ho iniziato a pregare per te, la mia missione era finita, ora eri nelle mani di chi sapeva prendersi cura di te, ma le facce dei medici davano poche speranze. E nascosto nella mia divisa, sono diventato piccolo piccolo ed ho pianto.

Da quel momento non ti ho più vista, ogni mia azione, ogni mio passo, e la mia mente volava a te. Poi una telefonata, e anche io sono tornato a vivere, Maria si sta riprendendo, mi hanno detto, vuole stare ancora tra di noi. Sono venuto a trovarti in ospedale, ma non sono riuscito a vederti, mi hanno detto che hai ricominciato a lottare, non stai guardando in faccia a nessuno, stai correndo per la tua strada per vincere la tua guerra. Ora tocca a te cara Maria, torna a sorridere al più presto.

Ho promesso al tuo fratellino un giro sulla macchina della Polizia, io ti aspetto che poi ci andiamo insieme.

Enrico

*******

Gentile Direttore, Maria è poi morta mercoledì 26 gennaio alle ore 13.30, ed i suoi genitori hanno deciso di donare gli organi ad altri bambini, quindi capirà che riscrivere questa lettera mi emoziona non poco. So che desiderava pubblicarla, spero che serva a far riflettere chi parla di limiti assurdi o cose del genere. Da oggi oltre allo scudetto della Stradale, nel cuore avrò tatuato il nome della piccola Maria.

Con rispetto ed affetto Enrico Zambello

 

da “IL GIORNO” del 25 gennaio 2006

Brescia – L’incidente a Maria, bimba di 1 anno e mezzo, è avvenuto lunedì mattina alle 7 e 10. Si trovava con la mamma, Deborah Clerici, 35 anni e con il fratellino Andrea a bordo di un’utilitaria lungo la provinciale 19, quando un camion che svoltava a sinistra dalla 510 in direzione Ospitaletto li ha investiti. La mamma è stata rianimata da uno dei due poliziotti della Stradale giunti sul luogo della disgrazia. Di Maria, che non aveva nessun segno vitale, si è occupato il poliziotto Enrico, di Iseo, padre di una bimba di 4 mesi . Oltre a praticarle le manovre di emergenza l’ha accarezzata e tenuta coperta col giubbotto della divisa fino all’arrivo dei soccorsi. Una volta caricata la piccola sull’autoambulanza Enrico si è occupato anche del fratello Andrea a cui ha promesso un giro sull’auto della polizia.

 

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Alla conferenza nazionale di Lucca

Dipendenze alcol L’Asl 2 in cattedra

POTENZA Basilicata a confronto con altre realtà italiane sullo spinoso tema dell’alcolismo. La Asl 2 è stata invitata alla Conferenza sulle Dipendenze Patologiche in corso di svolgimento a Lucca. L’alcolismo rappresenta un fenomeno diffuso in Basilicata. I continui rilievi epidemiologici, condotti dai Servizi Pubblici per le Dipendenze Patologiche (Ser.T.) della Asl 2 di Potenza, permettono di individuare inoltre nuove tendenze comportamentali e nuove modalità di assunzione delle bevande alcoliche. Tra i suoi aspetti eterogenei, l’abuso e la dipendenza alcolica è rappresentato, sempre più, da situazioni di «poliabuso» che richiedono, qualora vi sia la presenza di una patologia conclamata, la necessaria individuazione di terapie adeguate e mirate. Su questi temi, in occasione della “VI Conferenza sulle Dipendenze Patologiche” in svolgimento da ieri e fino a domani, porterà il contributo anche la Asl n. 2. Alla Conferenza di Lucca parteciperà infatti Donato Donnoli, Dirigente del Ser.T. presso l’Ospedale di Villa d’Agri.

 

IL MESSAGGERO (Pesaro)

AUTO PIRATA SULLA FLAMINIA 

Giacomo Vannini non aveva fatto uso di sostanze stupefacenti. A confermarlo ieri in Tribunale la consulente della difesa, Marina Caligara, docente alla Facoltà di Medicina di Milano, a seguito di un’accurata analisi sui capelli dell’imputato. Nessuna traccia di droga. Il 27enne falconarese, sotto accusa per omicidio colposo in relazione all’incidente del 2 settembre 2002 sulla Flaminia in cui non si sarebbe fermato dopo l’urto e in cui persero la vita Monia D’Andrea, 31 anni, mamma di due bimbi e la nonna Elsa Merli, 75 anni, si è sempre difeso sostenendo che quel giorno non aveva fatto uso di sostanze stupefacenti e che non si era messo alla guida della propria auto in stato di ebbrezza. (*) Il giovane è difeso dall’avvocato del Foro di Ancona Franco Argentati. Processo rinviato al 6 aprile.

(*) Nota: se ci fosse stato un etilometro in dotazione a chi è intervenuto a rilevare l’incidente si sarebbe risolto ogni dubbio. Al di là delle situazioni specifiche la guida in stato d ebbrezza è una delle poche infrazioni rilevabile con uno strumento, non utilizzarlo significa anche privarsi di importanti dati di conoscenza del problema.

IL GAZZETTINO (Padova)

Un giovane che era uscito di strada con l’auto se l’è presa con la Polstrada dopo la prova dell’etilometro

Ritiro della patente, aggredisce gli agenti

Castelfranco - Reagisce al ritiro della patente e all’etiltest positivo aggredendo gli agenti e la madre intervenuta sul posto. Il fatto è accaduto mercoledì notte a Castelfranco. F.M., 26 anni, esce di strada autonomamente con la sua auto, e ad intervenire è una pattuglia della Polstrada di Treviso. Gli agenti, rilevato il sinistro, fanno portare l’auto in un autosoccorso, dove F.M. è sottoposto al test dell’etilometro per accertare il tasso di alcol nel sangue. Il risultato è quello che gli agenti immaginavano, tant’è che nei confronti del giovane vengono avviate le pratiche per la sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza. Ma gli esiti della prova dell’etilometro non convincono il 26enne, che inizia ad aggredire verbalmente e a calci e pugni i due agenti, che rimarranno feriti. I quali, per tentare di fermarlo, chiamano anche la madre di lui e il 118 di Castelfranco. Visto l’evidente stato di alterazione fisica e psichica del ragazzo, la Polstrada ne dispone il ricovero immediato all’ospedale di Montebelluna, in un reparto specializzato. Contemporaneamente, gli agenti decidono di non procedere all’arresto di F.M., proprio per le sue condizioni di salute fortemente alterate. La Polstrada ha comunque avvertito dell’accaduto l’autorità giudiziaria.

Serena Masetto

 

IL GAZZETTINO (Pordenone)

AGGREDISCE I MILITARI, ARRESTATO

(Ro) Aveva bevuto qualche bicchiere di troppo che gli ha annebbiato il cervello: a quel punto ha iniziato a disturbare i clienti di una pizzeria che si trova in via tessitura a Pordenone. Il titolare, dopo aver a lungo portato pazienza, ha telefonato ai carabinieri del Radiomobile, chiedendo aiuto. I militari dell’Arma, raggiunta la pizzeria, hanno agito con pazienza, cortesia ma grande determinazione e, notato che l’uomo - un ghanese di 40 anni già noto alle Forze dell’ordine - faticava a esibire i documenti, lo hanno invitato a seguirlo in caserma. Dopo averlo lasciato solo per 30/40 minuti, in modo che avesse modo di sbollire i fumi dell’alcol, i carabinieri lo hanno raggiunto per identificarlo. È stato a quel punto che in ghanese, quasi fosse stato morso da una tarantola, si è scagliato contro i carabinieri, sferrando calci e pugni a 360 senza gradi, senza però riuscire a colpire ne persone né suppellettili. Ai carabinieri non è rimasto che bloccarlo, arrestarlo per resistenza a pubblico ufficiale e condurlo in carcere. Il ghanese sarà processato oggi per Direttissima.

 

IL GAZZETTINO (Venezia)

CONCORDIA SAGITTARIA

Ubriaco alla guida se la prende con i carabinieri Nella sua auto un cane abbandonato per ore

Portogruaro - Altri due Carabinieri del Nucleo radiomobile di Portogruaro sono rimasti feriti durante il servizio in seguito ad una colluttazione. È il terzo episodio che si è verificato in pochi giorni. I due militari mercoledì, poco dopo le 18, hanno fermato un automobilista che viaggiava pericolosamente. Dopo aver percorso alcuni chilometri da Summaga verso Concordia l’auto è stata intercettata a Levada in prossimità di un bar. Alla guida del veicolo M.G., un 44enne del posto. L’uomo è risultato positivo all’alcol test e per questo gli è stato notificato il provvedimento restrittivo del documento di guida. La cosa non è stata accolta però molto bene dal concordiese che è andato in escandescenza. L’uomo si è dimenato, offendendo i militari che tentavano di calmarlo. Ne è nata una colluttazione con la distorsione al polso e alle dita di uno dei militari. Il collega mentre tentava di far salire l’automobilista nell’auto di servizio ha ricevuto invece un calcio in pieno petto. La vicenda non è finita lì perchè l’uomo ha pensato di rompere la maniglia interna della vettura. È stato denunciato con l’accusa di resistenza, violenza e minacce a Pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato alla proprietà dello Stato.

Verso le 23 dopo circa quattro ore dal fermo, l’uomo stava per essere trasferito nel carcere di Santa Maria Maggiore. Si è però ricordato che quando è stato bloccato, in auto c’era un "Whisky" con lui che nulla aveva a che vedere con l’alcool che aveva bevuto. Si trattava di un povero meticcio rimasto rinchiuso nell’auto. Lo hanno trovato impaurito e al freddo i Carabinieri poco dopo. Lo hanno così consegnato alla madre dell’uomo. Questa mattina a San Donà di Piave si terrà il processo per direttissima. Per i due Carabinieri al Pronto soccorso una prognosi del Pronto soccorso di 7 e 15 giorni.

Marco Corazza

 

IL GAZZETTINO (Treviso)

Ubriaco terrorizza l’amica e la madre

(S.M.) Si rifiutava di uscire dalla casa dell’amica, pretendendo di rimanere con lei, finchè la giovane non si è decisa a chiamare la Polizia, in quanto terrorizzata dalle condizioni dell’uomo con cui aveva trascorso il pomeriggio in città e che comunque conosceva da tempo.

La disavventura è accaduta a S.C., non ancora trentenne, residente nei pressi dell’ospedale. Attorno alle 19.50 di mercoledì era rientrata in casa, dove l’aspettava la madre 64enne, e aveva salutato l’uomo, C.D.S.. Il pomeriggio l’avevano trascorso assieme, e si conoscevano, ha raccontato ella stessa alla polizia. Ma il ragazzo, al momento di doversene andare, non ne ha voluto sapere, e anzi è entrato nell’abitazione di lei oltrepassando il giardino e irrompendo in salotto.

A nulla sono valsi gli sforzi della mamma e della giovane di convincerlo con le buone ad andarsene. Non contento dell’irruzione e deciso a restare in quella casa, C.D.S. iniziava ad aggredire la ragazza, colpendola con numerosi schiaffi e minacciando di fare lo stesso con la madre 64enne. Finchè, spaventate dallo stato di lui, le due hanno deciso di chiamare in soccorso la Polizia, che arrivata sul posto con una volante ha provveduto a calmare l’irruenza dell’uomo e a farlo ragionare.

Impresa non semplice, dato che lui era decisamente ubriaco. Per lo stesso motivo ai suoi danni è stata elevata una contravvenzione. Per ubriachezza. Nessuna denuncia, per ora, nè per violazione di domicilio nè per lesioni, dato che la giovane pareva decisa a considerare quanto avvenuto un episodio legato allo stato di ebbrezza.

 

IL GAZZETTINO (Treviso)

In manette per resistenza a pubblico ...

In manette per resistenza a pubblico ufficiale e ubriachezza molesta. Ieri pomeriggio i carabinieri hanno arrestato Rudin Tiozzo, 46 anni, Vicenza, via Schiavo 11. L’uomo, entrato nell’ufficio postale di via IV Novembre, si è reso protagonista di un personalissimo show, complici i fumi dell’alcol, andando in escandescenze e intimorendo impiegati e clienti, fra cui un militare dell’Arma in divisa ma libero dal servizio. Quest’ultimo ha tentato inutilmente di calmare Tozzo, il quale per tutta risposta ha cominciato a offenderlo per finire con strattonarlo e spintonarlo.

 

IL GIORNALE

Alcolici senza licenza: imprenditore nei guai

Teneva nascoste in un deposito clandestino oltre 10mila bottiglie di superalcolici, di marche famose ma prive di contrassegni e di controlli sanitari. Per questo un imprenditore di 39 anni è stato denunciato per contrabbando dalla Guardia di Finanza di Roma in un’inchiesta condotta con la polizia stradale di Roma. Oltre ad evadere le tasse, l’imprenditore stoccava nel deposito prodotti alcolici provenienti dall’estero e a rischio sul piano sanitario perché frutto di distillazioni non sottoposte a vigilanza sanitaria e doganale.

 

BASILICANET

FREDDO: MINISTERO SALUTE, UN DECALOGO PER PROTEGGERSI

ROMA, 27 GEN - No a case troppo secche, attenzione agli spifferi di corrente e agli sbalzi di temperatura, preferite pasti e bevande calde ed evitate gli alcolici. Sono solo alcuni dei ’consigli individuali per la prevenzione degli effetti del freddo , un decalogo per combattere gli effetti delle temperature rigide stilato dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute. Il freddo eccessivo, proprio come quello che si registra di questo periodo, rappresenta una minaccia, soprattutto per la salute degli anziani, dei bambini e delle persone affette da particolari patologie, notoriamente piu’ vulnerabili e a rischio di infezioni. Ma anche i giovani sani non devono trascurare le conseguenze del freddo. A tale scopo il Ministero ha improntato un decalogo per proteggersi dal freddo. La casa deve essere riscaldata ma anche umidificata e le temperature domestico non devono superare i valori raccomandati. Si deve evitare inoltre, quando possibile, di uscire nei momenti piu’ freddi della giornata, al mattino presto e alla sera. E comunque quando si esce, mai senza sciarpa, guanti, cappello. Quando passate da un ambiente freddo a uno caldo, per evitare le deleterie conseguenze degli sbalzi di temperatura, abbiate cura di spogliarvi, in modo da non sudare per poi raffreddarvi quando uscirete di nuovo. Se usate stufe elettriche o altre fonti di calore (come la borsa di acqua calda), recita il decalogo ministeriale, evitate il contatto ravvicinato con le mani o altre parti del corpo. Controllate la temperatura corporea di bambini piccoli e persone anziane non autosufficienti. Infine se non potete far a meno di mettervi in viaggio in automobile, non dimenticate di portare con voi coperte e bevande calde.

 

LA PROVINCIA DI LECCO

Sorpresa: bere (poco) riduce il rischio di obesità

Un buon bicchiere di vino durante i pasti - ormai è cosa nota - male non fa. Recenti studi confermano inoltre che, le persone che bevono regolarmente piccole quantità di alcool, hanno anche meno probabilità di essere obese rispetto a coloro che non ne bevono affatto, o che ne bevono troppo. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Bmc public health, secondo il quale consumare pochi bicchieri alla settimana riduce il rischio di essere obesi. Di contro, bere quattro o più bicchieri al giorno, aumenta questo rischio del 46 per cento. Ahmed Arif del Texas tech University health sciences center di Lubbock e James Rohrer della Mayo clinic di Rochester, negli Stati Uniti, hanno analizzato le abitudini al consumo di alcool e l’indice di massa corporea di 8236 soggetti non fumatori. Tramite le risposte ad un questionario, il campione è stato diviso in non bevitori, bevitori con consumi moderati di alcool e bevitori pesanti. Ne è emerso che essere bevitori abituali ma di non più di 3 o 4 bicchieri la settimana diminuisce il rischio di obesità del 27 per cento. (*) Una riduzione piccola, ma importante, in quanto si va ad aggiungere agli effetti benefici del vino, ancor più se rosso, durante il pasto; ovviamente, il discorso è capovolto per i bevitori accaniti, nei quali la patologie associate all’eccessivo consumo di alcool sono rilevanti. I meccanismi di questo evidente effetto protettivo dell’alcool sull’obesità non sono ancora del tutto chiari, e i ricercatori tengono a sottolineare come «questi dati non consentono di spronare i non bevitori a cominciare a bere per ridurre il proprio peso». Tuttavia, i risultati sembrerebbero contrari al consiglio medico di una totale astensione dall’alcool. Cervantes, nel Don Chisciotte, consigliava: «Sii temperato nel bere: il troppo vino non serba segreti, né mantiene promesse». M. C.

(*) Nota: non sappiamo se esista un nesso tra bere 3- 4 bicchieri di vino alla settimana e minor rischio di obesità. Sappiamo però che esiste un nesso tra bere 3 – 4 bicchieri di vino alla settimana e rischio di diventare bevitori pesanti (in tutti i sensi).

 

IL GIORNALE

«Le accise frenano la birra»

da Milano

I consumi di birra nel 2005 sono diminuiti del 2%. Il dato indica una tendenza che preoccupa gli operatori del settore, che rivendicano «l’italianità» del prodotto e sottolineano sia il valore di tutta la filiera - dall’agricoltura alla distribuzione - sia il fatto che il nostro Paese, quanto a consumi (poco più di 29 litri pro capite all’anno, contro una media di 80), continua a essere uno degli ultimi in Europa. La pressione fiscale è indicata come una delle principali cause di freno del mercato. Il 1º gennaio è entrato in vigore un nuovo aumento delle accise, cioè delle imposte di fabbricazione che colpiscono la birra alla sua origine. «È la terza volta in tre anni - spiega Piero Perron, presidente di Assobirra e dell’associazione dei birrai europei -; aumenti sono stati introdotti nel 2004 e nel 2005. È assurdo che la birra venga penalizzata più dei superalcolici».
Chiediamo: a quanto ammonta oggi l’imposta?

«Incide per il 30% sui prezzi alla fabbrica. A cui, per giunta si aggiunge l’Iva: un vero paradosso».

Quant’è il prezzo fatturato dalle industrie?

«Tra i 60 centesimi e un euro. È un dato ufficiale, lo si deduce dai bilanci».

Ma perché in Italia si beve meno birra?

«Proprio perché nei Paesi mediterranei è tassata di più. Poi da noi si preferisce il vetro a perdere, più costoso. Alla fine noi vendiamo prima imposta, poi vetro, e soltanto alla fine birra».

I prezzi aumenteranno?

«Sono già aumentati. E la contrazione dei consumi si riscontra soprattutto nei bar, che già scontano una generale stagnazione dei consumi. I supermercati tengono».

Le industrie italiane sono però quasi tutte in mano a gruppi stranieri...

«È vero. Ma ci sono altre considerazioni da fare».

Quali?
«Quasi 50mila ettari in Italia sono coltivati a orzo per birra, e nei 17 stabilimenti, anche a capitale estero, lavorano maestranze italiane: in tutto la produzione di birra dà lavoro 133mila persone. E poi, voglio sottolineare, non è un settore minacciato da delocalizzazione: la catena di valore di un prodotto povero resta in Italia».

Ci sono però molte importazioni

«Sì, il 25-30% del mercato, metà di alta gamma e metà a basso prezzo, perché la Germania è in crisi e le sue aziende esportano per non chiudere».

 

MARKETPRESS.IT

CROAZIA / LE STRADE DEL VINO: UN’OFFERTA TURISTICA ACCATTIVANTE

Inviato da Rosangela Castelli Venerdì, 27 Gennaio 2006

Si può imparare a conoscere la Croazia in tanti modi: uno di questi, particolarmente piacevole, è quello di percorrere le strade del vino. Si tratta dell’occasione ideale per visitare località interessanti e cantine vinicole, per conoscere i vini in caratteristici locali destinati alla degustazione e arredati ad arte, vini la cui qualità è certo riconosciuta a livello nazionale, ma confermata, spessissime volte, anche sull’esigente mercato internazionale. La coltivazione della vite, così come la produzione del vino, sono parte integrante della lunga tradizione e del patrimonio croato. Oltre alla classica offerta enogastronomica, che può essere degustata nei ristoranti di qualità che propongono un’offerta autoctona, certamente interessante sarà anche una sortita per le strade del vino, per le tradizionali cantine dotate di locali per la degustazione, nei quali è possibile assaporare vini dal gusto ben riconoscibile magari mentre si chiacchiera con i produttori (è consigliabile annunciare la propria visita alle cantine con un certo anticipo, in modo tale che i proprietari possano prepararsi al meglio per l’accoglienza). Forse la migliore soluzione sarebbe quella di partecipare a una visita organizzata alle cantine, cosa che, oltretutto, riserva anche un altro vantaggio: la possibilità di degustare senza i limiti imposti dalla legge in materia di sicurezza della circolazione stradale in Croazia. (*)

 

(*) Nota: dal 20 agosto 2004 nel nuovo codice della strada croato il tasso di alcol nel sangue è stato suddiviso in tre fasce: da 0 a 0,5 il conducente ebbro dovrà pagare 200 euro e subire la decurtazione di un punto dalla patente; da 0,5 a 1,5 la multa arriva a 260 euro, alla quale si aggiunge la decurtazione di 3 punti e l’applicazione di una sanzione accessoria di sospensione della patente per almeno 3 mesi. Oltre 1,5, invece, l’utente dovrà sborsare 400 euro, accettare l’abbassamento del punteggio personale di 5 unità e restare lontano da un volante per almeno 6 mesi. Quest’ultima sanzione viene applicata anche in caso di rifiuto, da parte dell’utente, di sottoporsi all’esame dell’etilometro.

In pratica l’unico tasso alcolemico consentito è zero.

 

JOINTOGETHER.ORG

Vitamin K May Reduce Risk of Alcohol Dependence

http://www.jointogether.org/sa/news/summaries/reader/0%2C1854%2C578947%2C00.html

Vitamin K helps prevent brain injury in newborns. If alcohol dependence is associated with brain development in infancy, giving babies vitamin K might reduce their future risk of dependence. To explore this possibility, researchers studied a 30-year prospective cohort of male infants in Denmark.


Of 238 men, 18% had received 1 mg of vitamin K intramuscularly at birth, 16% had alcohol dependence (assessed at age 30), and 68% had fathers with alcohol dependence. Receipt of vitamin K was not significantly associated with gestational age, birth weight, birth complications, or signs of neurological impairment at birth.

Only 5% of men who had received vitamin K at birth had alcohol dependence compared with 18% of men who had not received the vitamin.

In an analysis adjusted for birth weight and having a father with alcohol dependence, men who had received vitamin K had significantly fewer symptoms of alcohol dependence.

Comments by Richard Saitz, MD, MPH:

The results of this analysis suggest that perinatal brain injury (e.g., hemorrhage, which is now much less common due to universal administration of vitamin K to neonates) increases the risk of alcohol dependence. These results also imply that preventive interventions that reduce neurological trauma early in life may lower vulnerability to dependence later.

Reference:

Manzardo AM, Penick EC, Knop J, et al. Neonatal vitamin K might reduce vulnerability to alcohol dependence in Danish men. J Stud Alcohol. 2005;66:586-592.

Reprinted with permission from Alcohol and Health: Current Evidence

 

IL GIORNO

Seveso, alcol vietato al centro ricreativo

Ubriaco alla guida, uccise un ragazzo: un anno e 4 mesi

 

LA NUOVA SARDEGNA

conferenza sui problemi dell’alcol

 

LA NAZIONE

Coca e alcool: fa incidente

Resveratrolo: una speranza inebriante!

 

IL RESTO DEL CARLINO

Nel pullman schiaffi e lanci di bottiglie

 

 

 

 

Sabato, 28 Gennaio 2006
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