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Notizie brevi 10/03/2004

FORLI’ - L’associazione amici e sostenitori della Polizia Stradale insorge contro la famosa pubblicità della Telecom per l’Adsl Alice Lo spot di Valentino? Pericoloso e fuoriluogo

L’associazione amici e sostenitori della Polizia Stradale insorge contro la famosa pubblicità della Telecom per l’Adsl Alice
Lo spot di Valentino?
Pericoloso e fuoriluogo

FORLI’ - Annata da dimenticare quella di Valentino Rossi sul fronte degli sponsor: prima deve correre con i colori di una nota marca di sigarette, poi nello spot Telecom attira le ire dell’Asaps, l’associazione amici e sostenitori della Polizia Stradale. Non piace, insomma, l’accostamento tra la rapidità di connessione Internet e la velocità della moto condotta dal pluricampione delle due ruote che è al centro dello spot di Telecom Italia con cui si reclamizza il servizio ’Alice Adsl’.
"Abbiamo una gran passione per le due ruote - scrive Biserni e un gran rispetto per i mostri sacri del motociclismo italiano.
Ci piacciono le moto che il Belpaese produce e ci entusiasmano le imprese dei nostri campioni. Francamente, però, lo spot di Telecom Italia ci sembra assolutamente fuoriluogo e pericoloso". Fernanda Lessa, rincorsa a perdifiato da frotte di ammiratori, ricorda Biserni, è la bellissima Alice della pubblicità.
A salvarla ci pensa Rossi che "arriva sulla pubblica via saltando tra le persone con una potentissima giapponese: derapa tra la gente, riparte sgommando e impennando (alla faccia dei consumi, con i costi attuali dei carburanti), non prima di aver dato alla donzella da salvare un modesto casco, con l’improbabile tentativo di far vedere che alla sicurezza il regista ci tiene".

  Un casco aperto, insomma, e neppure quello convince l’Asaps, secondo cui più che un messaggio rivolto al pubblico del servizio Internet "sembra un colossale regalo alla casa motociclistica giapponese e all’azienda che veste Valentino nello spot e nella sua professione. Alice scappa su una potentissima moto, condotta da un cavaliere nero che sgomma impennando tra la gente, spingendo la moto come se fosse in pista".
E’ un messaggio fuorviante, sostiene Biserni, "pericolosissimo soprattutto per i giovanissimi. Alla fine Alice ringrazia Valentino e commenta: "Però, guidi benè, come se l’andar veloci sulla pubblica strada fosse sinonimo di buona guida. Risponde Valentino: ’Sto imparando’. A impennare? A sgommare? Tuto questo mentre la presidenza del Consiglio manda in onda pubblicità progresso con messaggi ai giovani perché accorcino la notte e allunghino la vita. Quante contraddizioni".
Mercoledì, 10 Marzo 2004
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