Napoli, la camorra sposta la sua guerra in strada e uccide Annalisa, ragazzina. Il questore “Non è un nuovo conflitto tra cosche” |
(ASAPS) NAPOLI ‚ Annalisa, 14 anni, abbattuta in strada da una calibro nove impugnata da uno sbandato assoldato da quello che rimane di un’intelligenza criminale, ora solo avida e crudele. Il suo cuore non si è fermato, come il cuore della sua famiglia e di una città generosa, attonita difronte all’ultimo killer che spara a tutto pur di non sbagliare, pur di uccidere il bersaglio.Non si è fermato, il cuore di Annalisa, e presto batterà nel petto di un’altra persona, come tutti gli organi di un corpicino giovane e grazioso, abbattuto nelle strade di Forcella. La decisione di donare gli organi di AnnalisaÝ è stata presa da un padre piangente e da una madre distrutta, le cui immagini rimbalzano in mondovisione, a testimoniare la follia omicida di un mezzogiorno d’Italia che a intervalli regolari reclama il suo sacrificio di bambini. Quando gli assassini di Nicholas Green, il bambino americano di 7 anni ammazzato in una rapina sulla Salerno Reggio Calabria, colpirono, lo Stato rispose promettendo che certe cose non sarebbero più avvenute. Arrivarono i sistemi di vigilanza satellitari, le telecamere di sorveglianza, le centrali sofisticate, le Subaru Legacy della Polizia Stradale. Promessa solenne che lo Stato avrebbe vigilato e fatto in modo che la morte di Nick, i cui organi hanno ridato vita come quelli di Annalisa, non sarebbe stata vana. Peccato, che mentre il corteo accompagna la ragazzina napoletana nell’ultimo viaggio, la Salerno Reggio Calabria spenge i suoi occhi, chiude i satelliti, ferma le Subaru. Le radio tornano gracchianti, perché non ci sono soldi per i satelliti che illuminano gli occhi della Polizia Stradale. Non è una guerra di camorra, ma le strade sono davvero meno sicure. (ASAPS) |