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Notizie brevi 18/08/2021

Cosenza, maresciallo dei carabinieri muore dopo la lite in spiaggia. Aveva detto: «Non si buttano le cicche»

La vittima è Antonio Carbone, 56 anni. Dopo il diverbio si è accasciato e ha perso conoscenza

Era al suo primo giorno di vacanza il maresciallo Antonio Carbone, 56 anni, morto per un malore dopo un diverbio in spiaggia con una famiglia di vacanzieri, non ancora identificati, forse cosentini. Il sottufficiale dell’Arma aveva rimproverato due di loro perché avevano gettato in mare i mozziconi di sigaretta. Un semplice: «Non si buttano le cicche in acqua, ci sono i posacenere!». Tanto è bastato per mandare su tutte le furie due degli uomini della famiglia che hanno iniziato ad inveire contro il carabiniere, gridandogli contro parole offensive e ingiurie.

Il gesto

Il maresciallo colpito da quella reazione spropositata si è alzato dalla sdraio ed ha cercato di far capire che il suo era solo una modo garbato per invitarli a mantenere pulita l’acqua del mare. A nulla sono valse le giustificazioni di Antonio Carbone che sarebbe stato invitato a farsi gli affari suoi. L’indole del carabiniere ad un certo ha preso il sopravvento e il maresciallo si sarebbe anche qualificato nel tentativo di porre fine a quel diverbio che stava degenerando. Per nulla intimoriti i due, hanno continuato a gridargli contro frasi minacciose. Solo l’intervento di altri vacanzieri ha riportato la calma e la famiglia che ha aveva acceso i diverbio si è allontanata dalla spiaggia. Il sottufficiale, invece, è ritornato sotto il suo ombrellone. Tutto sembrava tranquillo ma ad un tratto la moglie lo ha visto perdere conoscenza. La donna ha chiesto subito aiuto agli altri bagnanti che hanno tentato di rianimarlo, mentre poco dopo è arrivata l’ambulanza del 118. L’intervento dei medici è stato tempestivo, ma il carabiniere è morto durante il trasporto in ospedale. Forse per un arresto cardiaco.

 

I testimoni

Sarà ora l’autopsia a chiarire le cause del decesso. Gli agenti del commissariato di Paola hanno sentito vari testimoni e stanno cercando di identificare i componenti della famiglia che ha avuto il diverbio con il maresciallo dell’Arma. Originario della Calabria Antonio Carbone prestava servizio al Nord. Il fratello Vincenzo lo ricorda su Facebook: «È morto un calabrese, un maresciallo dei carabinieri nell’esercizio delle “sue funzioni”. Mio fratello voleva solo difendere il mare di Paola dalla ignoranza violenta e barbara di un clan di bagnanti che invece lo stava distruggendo». Solo qualche giorno fa, a pochi chilometri di distanza, la ricercatrice Beatrice Orlando, era stata pestata a sangue da una famiglia di napoletani, solo perché stava dando da mangiare a dei cani randagi.

da corriere.it


Condoglianze alla famiglia per la morte del Maresciallo che aveva ripreso due maleducati che gettavano cicche di sigarette in mare e lo hanno aggredito e insultato a conferma di quello che erano e sono. (ASAPS)


Mercoledì, 18 Agosto 2021
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