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Articoli 28/08/2003

Intervista al presidente dell’ISVAP Giancarlo Giannini

Una banca dati aggiornata contro le frodi nei sinistri stradali. Sempre accessibile alle forze di polizia

Intervista al presidente dell’ISVAP Giancarlo Giannini
Una banca dati aggiornata contro le frodi nei sinistri stradali. Sempre accessibile alle forze di polizia

di Roberto Rocchi(*)

Quando si intervistano importanti personaggi istituzionali o che governano apparati di elevato livello, si ha spesso un senso di disagio provocato dalla stessa persona che si ha di fronte. Quasi facesse pesare il suo ruolo di "superiorità", fino a costringere l’interlocutore a rivedere certe sue considerazioni. Non è stato così con Giancarlo Giannini, presidente da circa un anno dell’Isvap, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo, che oltre a rendersi ben disponibile, ha accettato senza riserve le tante domande che gli sono state rivolte.

Presidente Giannini, l’Isvap ha di recente subito una riorganizzazione interna. Di cosa si è trattato e quali sono stati gli aspetti che hanno inciso maggiormente sul rapporto con l’utenza e sull’attività svolta dall’Istituto a favore dei cittadini?

 

"Cominciamo col dire che la riorganizzazione dell’ente si è resa necessaria proprio per meglio adempiere ai tanti incarichi istituzionali. Siamo partiti da questa considerazione: l’istituto era organizzato per rami settoriali. Ciò faceva sì che le diverse pratiche della stessa impresa di assicurazione, a seconda che riguardassero il ramo vita o il ramo danni, venissero trattate da persone ed uffici differenti. Ora, invece, abbiamo unificato sotto due grandi uffici di vigilanza, denominati Gruppo 1 e Gruppo 2, tutto il mercato assicurativo. Questo significa che ogni pratica riferita ad una determinata impresa, indipendentemente dalla tipologia del settore assicurativo trattato, rientra nella competenza specifica del Gruppo a cui è stata associata. Ciò garantisce due importanti risultati: in primo luogo permette di conoscere in maniera perfetta e al dettaglio l’intera operatività dell’impresa ed in secondo luogo facilita una maggiore e più incisiva attività di vigilanza, grazie anche alla creazione di un apposito Ispettorato chiamato a svolgere solo questo compito.

 

Sono poi stati effettuate altre migliorie organizzative che rendono più omogenee e trasparenti le attività svolte dall’istituto. Infine, ricordo che l’Isvap è l’unico organismo che ha un settore di propria competenza e che si occupa completamente della tutela degli utenti non soltanto attraverso i reclami di questi ultimi, ma anche e soprattutto attraverso un’attività di controllo che si esplica nella verifica dei bilanci a conferma della solidità delle imprese."

 

Dunque, esiste un lavoro che vede impegnato l’Isvap anche al di là dei reclami dei singoli cittadini?

"Certamente, benché i reclami siano di quantità considerevole, oltre 32 mila l’anno, non possiamo lavorare in base alle sole segnalazioni dell’utenza. Nello svolgere i compiti di vigilanza e di controllo per quanto riguarda la solvibilità delle imprese, infatti, il nostro istituto effettua anche una serie di verifiche sui bilanci, alle riserve tecniche ed ai prodotti immessi sul mercato, pur di garantire il corretto e trasparente andamento della stessa impresa a favore dei propri assicurati. Il grande equivoco di fondo, invece, è che l’Isvap non può esercitare un potere di controllo sulle tariffe. Non solo, esiste una legislazione europea, peraltro recepita dal nostro Paese già da qualche tempo, che ne inibisce ogni interferenza addirittura allo stesso Parlamento. Ecco perché non ci è possibile intervenire in questo senso."

Quali sono i comportamenti illegittimi che più si rilevano a carico delle imprese di assicurazione?

"Più che dei difetti preferirei auspicare un maggiore impegno delle compagnie in termini di risarcimento, specialmente per quanto riguarda il settore rc-auto. Si deve insomma investire di più nel sistema di liquidazione dei sinistri, anche se in presenza di alcune anomalie tipicamente italiane quali il danno biologico o l’eccesso dei casi di frodi alle assicurazioni, che ricordo sono ora diventate un reato penale specifico con pene di particolare severità. Nel contempo leggo una diminuzione del numero di sedi ispettive ed un ridimensionamento dell’orario di apertura al pubblico fra le agenzie. Segnali, questi ultimi, che possono contrastare la piena soddisfazione dell’utenza.

Spesso ci si lamenta dello scarso potere coercitivo dell’Isvap anche in termini di sanzioni. Quali sono le richieste che lei vorrebbe rivolgere al Governo a tale proposito.

"Per la verità esistono norme di legge sufficientemente adeguate e severe. Il problema è semmai un altro: l’Isvap ha un potere prescrittivo grazie al quale le nostre circolari debbono essere rispettate da tutte le imprese. Tuttavia, non ci è data la possibilità di prevedere specifiche sanzioni per chi non le rispetta ed in questi casi occorre fare riferimento alle norme generali del testo unico sulle assicurazioni, le quali prevedono, purtroppo, ammende di modesta entità. Manca dunque un vero potere sanzionatorio ed autonomo che dovrebbe essere garantito all’istituto per garantirne una maggiore funzionalità."

Di recente l’Isvap ha istituito una banca dati che riguarda i sinistri stradali e che permette di scoprire eventuali comportamenti illeciti da parte di persone dedite a truffare le imprese di assicurazione. Come funziona e in quale modo sarà possibile accedervi?

"Innanzitutto cominciamo col dire che l’autorità giudiziaria e le forze dell’ordine avranno libero accesso alla banca dati ventiquattrore su ventiquattro. Per le imprese di assicurazione, invece, vi saranno regole più severe determinate dall’Autority per la privacy e che differenziano le richieste a seconda della loro provenienza, cioè se dalla sede generale dell’impresa o da eventuali uffici periferici. In ogni caso la consultazione avverrà attraverso la digitazione di un codice che permetterà di risalire all’ufficio ed alla persona richiedente e ciò per evitare spiacevoli inconvenienti. Inoltre, sempre per quanto riguarda le imprese, non sarà possibile scaricare liste complete riguardanti i sinistri stradali causati da singole persone, ma si dovrà sempre procedere per ogni specifico incidente."

Nella speranza che ciascuna impresa aggiorni puntualmente la banca dati…

"In questo senso mi permetto di dire che saremo letteralmente feroci e non esiteremo ad intervenire nei confronti di coloro che si mostrano inadempienti o imprecisi. Non va infatti dimenticato che nella banca dati sono richieste precise informazioni e che le stesse sono soggette a controlli periodici da parte dell’istituto."

Da qualche tempo "Il Centauro" è protagonista di una campagna di sensibilizzazione che riguarda il deprecabile fenomeno del commercio dei falsi tagliandi assicurativi, che noi riteniamo essere connesso a molti episodi di pirateria stradale. Basti pensare che l’eventuale contravvenzione per la mancata copertura assicurativa di un veicolo è spesso inferiore al premio della polizza annuale. Non crede che questo stato di cose stimoli l’ampliarsi del fenomeno?

 

"E’ una valutazione che mi lascia perplesso: soltanto persone incoscienti o dedite alla delinquenza potrebbero ritenere che la circolazione senza copertura assicurativa sia conveniente. Ogni incidente stradale, anche il meno grave, comporterebbe un esborso economico alquanto sostanzioso, col rischio di cadere in conseguenze penali e civili oggi maggiormente punite. Purtroppo, mi rendo conto che il livello di falsificazione dei tagliandi assicurativi è cosa tutto sommato semplice e poco dispendiosa e forse soltanto una banca dati, sulla base di quella creata per i sinistri stradali, potrebbe garantire un maggiore controllo anche da parte degli organi di polizia."

 

Nelle settimane scorse è stato pubblicizzato un provvedimento che rende più trasparenti i risarcimenti. Anche per gli utenti, tuttavia, sono previsti precisi obblighi quali la riparazione dell’autovettura danneggiata a fronte della restituzione del risarcimento ottenuto. In questo senso sono stati sollevati numerosi quesiti circa la possibilità, da parte delle imprese di assicurazione, di svolgere azione di rivalsa o di prevedere l’esatta quantificazione della somma risarcitoria qualora il danneggiato voglia procedere alla rottamazione del mezzo. Cosa ne pensa?

"Intanto credo sia legittima la pretesa delle compagnie di assicurazione di veder riparata l’auto se si è proceduto ad un puntuale risarcimento. Peraltro questa norma permette di ovviare proprio alla nascita di quei fenomeni di cui prima si parlava. Nel contempo, però, sono convinto che l’impresa nulla obietterà per l’eventuale decisione dell’utente di procedere alla rottamazione dell’auto qualora i danni siano di una certa entità. In questo caso, infatti, non sarebbe conveniente offrire la copertura assicurativa ad un veicolo strutturalmente deficitario o che potrebbe presentare anomalie meccaniche a breve distanza dalla riparazione. Ecco perché sarà possibile trovare un accordo anche sulla quantificazione del risarcimento. Ricordo, infine, che il provvedimento richiamato prevede anche una grossa novità: le compagnie saranno obbligate a rilasciare preventivi completi, se richiesti via Internet, che contemplino anche tutti i casi di rivalsa e dovranno avere una validità di almeno sessanta giorni dall’avvenuta risposta. Questo significa che l’utente avrà tutto il tempo per riflettere ed eventualmente decidere se aderire all’offerta o meno."

Da presidente dell’Isvap, quale consiglio si sente di dare agli operatori di polizia per prevenire quei fenomeni delittuosi legati alle assicurazioni quali le truffe, le frodi testimoniali o il commercio di certificati e contrassegni falsi?

 

"Premetto che ho una forte e personale stima nei confronti del personale della Polizia Stradale e delle forze dell’ordine in generale per il lavoro che compiono quotidianamente e con grande sacrificio ed abnegazione. Per questo motivo, non mi sento di poter dare consigli quanto di fare un semplice invito: quello di considerare i fenomeni richiamati come reati veri e propri e non frutto di un malcostume generale talvolta giustificato nell’immaginario collettivo. In ogni caso ci sentiamo parte in causa anche in questo e confermo la nostra piena disponibilità a collaborare con le forze di polizia."

 

Presidente, quanto la sicurezza stradale rientra nei programmi e nelle strategie dell’Isvap?

"Sono cosciente di quanto sia terribile, in termini sociali ed anche economici, il peso degli incidenti stradali nel nostro Paese. Ecco perché, da questo punto di vista, svolgiamo un’attività di sensibilizzazione in tutti quegli ambienti in cui operiamo, pur non avendo una competenza specifica. Il nostro impegno, tuttavia, non può venire meno e con esso quello di ogni istituzione del Paese che deve lavorare al meglio per prevenire e limitare una situazione infortunistica che si presenta come un vero e proprio flagello."

 

 

Chi è Giancarlo Giannini, Presidente dell’Isvap?

 

Nato a Roma nel 1939, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza presso l’università romana "La Sapienza", svolge il servizio militare quale ufficiale di complemento dell’aeronautica militare. Nel 1964 inizia a lavorare in Assitalia di cui diventerà poi direttore generale. Nel 1993 diventa amministratore delegato dell’Ina e nello stesso periodo ottiene alcuni significativi risultati: la privatizzazione della società con la scissione delle funzioni pubbliche e la realizzazione, nel 1994, dell’offerta pubblica di azioni di circa la metà del capitale dell’istituto. Fra le altre cose rilancia il gruppo attraverso un profondo rinnovamento e potenziamento della rete di vendita tradizionale e riequilibra l’andamento tecnico del settore danni attraverso l’attivazione e lo sviluppo di strumenti alternativi bancari e finanziari.

 

Infine, Giancarlo Giannini è stato membro del consiglio di amministrazione di numerose compagnie di assicurazione italiane e straniere, nonché presidente di Bnl Vita ed Eurnetcity Spa. Dal maggio dello scorso anno è presidente dell’Isvap, l’Istituto che svolge funzioni di vigilanza sulle imprese di assicurazione e di regolamentazione del mercato assicurativo.

 



di Roberto Rocchi

da "Il Centauro" n. 79
Giovedì, 28 Agosto 2003
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