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Notizie brevi 21/04/2021

Torre Annunziata, Maurizio Cerrato ucciso per un posto auto conteso. La figlia: «Morto per difendere me»

L’uomo, 61 anni, sarebbe stato aggredito con un compressore e poi colpito con un fendente al torace da un uomo che aveva contestato il parcheggio della vettura

NAPOLI - Aggredito, accoltellato e ucciso in un parcheggio a seguito di una lite per un posto auto conteso. La vittima è un uomo di 61 anni, Maurizio Cerrato, colpito al torace con un coltello nel piazzale dell’area di parcheggio di via IV Novembre a Torre Annunziata, in provincia di Napoli. Col passare delle ore sembra delinearsi lo scenario nel quale sarebbe scattata l’aggressione fatale. Stando a quanto emerge, infatti, Cerrato si sarebbe trovato in via IV Novembre per acquistare cibo da asporto in compagnia della figlia, rimasta con ogni probabilità in macchina ad attenderlo. Proprio alla ragazza - è l'ipotesi che va prendendo corpo con le ore -sarebbero state indirizzate le invettive di chi rivendicava la titolarità di quel posto auto. Da qui sarebbe nata la controversia sfociata poi nell'aggressione mortale al sessantunenne. «Mio padre voleva difendere me», ha scritto la ragazza su Facebook.

La lite

Dinanzi ad alcuni testimoni che, richiamati dalle urla, si erano affacciati dai palazzi della zona, l’omicida avrebbe prima colpito Cerrato con un compressore per ruote, poi ha estratto un coltello e l’ha colpito al torace causandone la morte immediata. Sul posto è stato ritrovato solo il compressore. Le immagini del sistema di videosorveglianza e le testimonianze avrebbero permesso di ricostruire la dinamica dei fatti e individuare l’assassino: un pregiudicato vicino a un clan della zona fuggito dopo l’omicidio e ancora irreperibile. Ma sarebbero state diverse persone, almeno quattro-cinque, ad aver teso quello che la figlia Maria Adriana ha definito un «agguato». È la convinzione degli inquirenti, dettata anche dalle dichiarazioni rese al pubblico ministero di turno della Procura oplontina, Giuliana Moccia, dalla ragazza di 20 anni che, a quanto si apprende, sarebbe al momento l'unica testimone del tragico episodio che sarebbe avvenuto in due momenti: il primo avrebbe interessato l'auto della ragazza, parcheggiata in un posto che qualcuno si era preoccupato di tenere riservato per sé con una sedia. Sedia che la giovane invece avrebbe spostato per parcheggiare e per questo sarebbe stata «punita» con una ruota squarciata. A questo punto, sempre secondo il racconto della figlia della vittima, sarebbe giunto il padre, arrivato per cambiare lo pneumatico. Prima sarebbe stato affrontato da una persona e poi circondato successivamente da altri che lo hanno colpito con il gonfiatore e con il coltello. Sarebbe stata la stessa ragazza a trasportare il padre al pronto soccorso dell'ospedale di Castellammare di Stabia, dove però l'uomo è giunto già privo di vita.

La figlia della vittima: voleva difendere me

«Ci tengo a precisare - scrive sul social Maria Adriana Cerrato - che non è corretto dire che mio padre è morto in una lite. A mio padre è stato fatto un agguato in piena regola, solo per difendere me, che ero la luce dei suoi occhi. Mio padre è stato pugnalato e con questa gente non aveva mai avuto a che fare». La giovane ha poi ulteriormente chiarito quanto accaduto, rilanciando alcune dichiarazioni a Fanpage: «Mi ha dovuto difendere perché mi è stato fatto un dispetto, mi è stata bucata una ruota dell’auto . E io ho reagito perché non trovavo giusta questa cosa. Hanno iniziato ad aggredirmi in un garage 10 metri più avanti, dove avevo fermato la macchina e mio padre mi aveva cambiato la ruota. Dopo sono arrivate due persone che hanno aggredito me e mio padre. Quando la situazione sembrava quasi essersi placata, uno dei due ha chiamato altre persone, gli hanno teso un agguato e l’hanno accoltellato davanti a me».

Lutto cittadino

Lutto cittadino. Ad annunciarlo è il sindaco della città vesuviana, Vincenzo Ascione: «Sono profondamente scosso e scioccato - dice -. L'omicidio del nostro concittadino Maurizio Cerrato e la violenza e l'efferatezza con le quali è stato perpetrato, fanno letteralmente accapponare la pelle. Questo vile e brutale assassinio è l'ennesima ferita inferta ad una città che cerca faticosamente di risalire la china dopo decenni caratterizzati dalla presenza asfissiante della criminalità organizzata e da sanguinose faide tra clan camorristici rivali. Sono certo che le forze dell'ordine sapranno assicurare alla giustizia nel più breve tempo possibile i responsabili di questo assurdo ed efferato delitto. A nome dell'amministrazione comunale, esprimo profondo cordoglio ai familiari di Maurizio per la gravissima e assurda perdita che hanno subito. Siamo vicini a tutti loro, pronti ad offrire qualsiasi tipo di supporto e sostegno. Condividiamo il devastante dolore che stanno provando in questi momenti e che proveranno per il resto della loro vita. Nel giorno dei funerali verrà proclamato il lutto cittadino».

da corrieredelmezzogiorno.corriere.it


Le aggressioni violente per motivi di viabilità e parcheggio sono più frequenti di quel che si pensi.
Nel 2020 l’Osservatorio ASAPS ne ha registrate 156 con conseguenze fisiche nelle quali 3 persone sono state uccise e 189 sono rimaste ferite di queste 52 hanno riportato lesioni gravi.  in 32 casi (20,5%) sono state usate armi proprie in 28 casi armi improprie (17,9%)
In 8 casi l’aggressore è risultato poi ubriaco (5,1%).

Mercoledì, 21 Aprile 2021
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