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Articoli 08/09/2003

da "Il Centauro" n.79 - Divieto di sorpasso per gli autoveicoli pesanti sull’Autobrennero

Divieto di sorpasso per gli autoveicoli pesanti sull’Autobrennero
Una misura a favore della sicurezza


Parla il presidente Ferdinand Willeit

Ritiene che un così forte scarto di incidentalità tra i tratti Brennero-Ala e Ala-Modena possa essere effettivamente imputato soltanto ai rischi dovuti al sorpasso tra i veicoli pesanti?

Il ragionamento che sostiene l’estensione del divieto di sorpasso poggia su due argomentazioni. La prima riguarda la fluidità. E’ provato che le merci - nonostante il divieto - continuano a percorrere l’autostrada alla stessa velocità con cui la percorrono quando e dove il divieto non c’è. Se ne deduce che il divieto di sorpasso non comprime mai la libertà di circolazione delle merci. Invece, nel tratto dove il divieto non vige, gli autoveicoli che trasportano persone subiscono una sensibile contrazione di velocità. Se ne deduce che l’assenza del divieto di sorpasso comprime la libertà di circolazione delle persone. La seconda argomentazione riguarda un forte scarto di incidentalità tra i due tratti. Noi non intendiamo in alcun modo attribuire la responsabilità del numero così alto di incidenti gravi che si verificano nella parte Sud dell’autostrada ai conducenti di veicoli pesanti.

I nostri dati si limitano a dimostrare che la manovra di sorpasso dei veicoli pesanti - nelle condizioni di traffico e strutturali dell’Autobrennero - crea "turbolenze" nei flussi circolatori, che diminuiscono la sicurezza e la percezione della sicurezza. Per concludere, lo scarto di incidentalità così alto può essere influenzato da altri fattori (presenza di nebbia; incidentalità più grave nei fine settimana, le c.d. stragi del sabato sera; condizioni psicofisiche alterate; caratteristiche più rettilinee della strada ecc.), ma certamente è influenzato dal "disordine" creato sull’arteria dai sorpassi dei veicoli pesanti i quali, lo ripeto, non hanno alcun vantaggio temporale e di altro genere dalla manovra di sorpasso.

Prevede che in un prossimo futuro il provvedimento di divieto di sorpasso per i mezzi pesanti possa essere esteso all’intero percorso dell’Autobrennero?

Si, prevedo di estendere il provvedimento all’intero percorso dell’Autostrada del Brennero a partire dal prossimo luglio perché l’evidenza dei dati che abbiamo raccolto, la responsabilità che la loro conoscenza comporta e la pressione che esercitano su di me i Soci dell’Autobrennero, diversi Comuni limitrofi, alcune categorie professionali e di utenti ed una parte molto consistente dell’opinione pubblica me lo impongono da un punto di vista morale e professionale. Devo aggiungere che l’opinione pubblica ha capito l’importanza di questo provvedimento perché le persone hanno avvertito sulla propria pelle il netto miglioramento delle condizioni. Questo è un provvedimento di libertà, non è un provvedimento liberticida come alcuni pseudo-interessati vogliono dipingerlo!

In questo percorso noi cercheremo quanto possibile il consenso degli Autotrasportatori, che sono fra i principali clienti dell’autostrada, e che già in passato - sia a livello locale sia nazionale - hanno mostrato di saper comprendere ed accettare le buone ed evidenti ragioni prospettate dall’Autostrada e sostenute dalla Polizia della Strada. Noi non ricerchiamo lo scontro, ma vogliamo far cadere le ombre, i veli, i giuochi, le distorsioni informative. D’altra parte il mio è un percorso obbligato, visto che il Consiglio di Amministrazione dell’Autostrada del Brennero (espressione di tutti i suoi Soci in grande maggioranza pubblici e rappresentativi dei territori che l’Autostrada attraversa) mi ha dato la direttiva di estendere il divieto di sorpasso fino a Modena.

Pensa che l’esperienza della società del Brennero che lei presiede possa essere estesa anche alle altre autostrade italiane, anche attraverso un intervento in sede AISCAT o ministeriale?

Noi ci siamo sempre mossi stando bene attenti a sottolineare che i dati raccolti sull’Autobrennero in tre anni di esperienza di questo divieto, e certificati giornalmente e periodicamente dalla Polizia Stradale, valgono soltanto per la nostra autostrada che ha caratteristiche particolari da un punto di vista progettuale, topografico, ambientale e di traffico. Sono dati per verità eccellenti: il raffronto degli anni 1997, 1998 e 1999 (in cui il divieto non era vigente) con gli ultimi tre anni nel tratto tra Brennero ed Ala (sottoposto a divieto) rivela che il numero dei morti si è dimezzato (34 contro 17) e soprattutto che il tasso di mortalità (che tiene conto dell’incremento del traffico) è diminuito del 56%. L’Autobrennero in tre anni supera di gran lunga - in quel tratto — l’ambizioso obiettivo fissato dalla Comunità Europea (-40 % entro il 2010). Nonostante ciò, stiamo ben attenti a non dare valore assoluto alle nostre affermazioni. E’ vero che in Austria è stato ritenuto che la nostra esperienza di divieto potesse essere estesa ad una parte rilevante della rete autostradale di quel Paese. Ed è anche vero che la Società Autostrade ed altre Società in Italia stanno valutando di imporre il divieto di sorpasso anche in alcuni tratti, ma sottolineo che sono iniziative autonome che debbono trarre giustificazione dai dati in loro possesso. La nostra esperienza non può essere estesa "tout court" senza un’analisi critica.


Lunedì, 08 Settembre 2003
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