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Notizie brevi 07/06/2004

Fasullo o gonfiato il 20% dei sinistri.

Da "Uomini e trasporti" Anno XXIII n. 198 Giugno 2004
Fasullo o gonfiato il 20% dei sinistri.
di Matteo Grimaldi
In Italia 326 milioni di euro all’anno se ne vanno in frodi e raggiri, 2 miliardi e mezzo di euro in incidenti lievissimi che in altro Paesi non vengono rimborsati…
 

Un’altra possibile strada da seguire per ridurre i premi assicurativi è combattere le frodi. Le statistiche dicono che in Italia un 20% circa di sinistri risulta falso o gonfiato. È una percentuale molto alta rispetto alla media europea, che è sotto al 10%. Oltretutto questo problema è a macchia di leopardo: in 42 province si arriva all’1% o sotto l’1, ma in molte altre siamo molto oltre il 10. Non tutte le truffe poi vengono rilevate: le assicurazioni possono spesso avere la sensazione dell’inganno, ma se non ci sono prove certe non si va oltre.
Inoltre i controlli sono scarsi. Lo Stato incassa il 12,5% dei premi sotto forma di tasse ed è ovvio che più aumentano i premi, più aumenta la percentuale statale incamerata. Anche le compagnie hanno pochi problemi: l’aumento delle spese per i sinistri comporta un aumento paritetico nell’anno seguente dei premi e quindi il gioco - si parla di mutualità fra gli assicurati - è fatto. In altri termini: se non ci fossero le truffe spenderemmo tutti un 20% in meno di assicurazione.
  Come se non bastasse la situazione è andata peggiorando negli ultimi anni. I raggiri, che prima erano indirizzati esclusivamente ai sinistri, adesso riguardano anche i dati assicurativi veri e propri. Ad esempio si indica una zona di residenza diversa da quella reale oppure che la vettura è intestata ad altra persona, magari più giovane e che quindi dovrebbe pagare di più. Inutile dire che anche in questi casi a pagare sono gli assicurati.
I problemi sono sostanzialmente due: le speculazioni e i famigerati colpi di frusta.
Per le prime l’Isvap indicava il volume totale delle speculazioni del 2002 in circa 326 milioni di euro all’anno, una cifra esorbitante e probabilmente sottostimata.
Per i secondi basti pensare che il colpo di frusta è un fatto soggettivo e difficilmente dimostrabile, nel vero come nel falso, e che quindi si tratta in sostanza di malcostume generalizzato. I dati lo dimostrano. In Europa ogni 100 sinistri ci sono circa 8 danni alla persona, in Italia ne risultano addirittura 20.
Un’altra interessante osservazione può essere fatta sulla gravità dell’incidente. Su 100 sinistri con lesioni, infatti, il 90% comporta lesioni lievi;  di queste ultime l’80% sono lievissime, fino al 3% di invalidità permanente. In pratica, circa 700 mila lesioni all’anno sono al di sotto del 3% di invalidità, ma costano ben 2 miliardi e mezzo di euro di risarcimento. Ora in Francia, ad esempio, fino al 3% l’invalidità permanente non viene nemmeno riconosciuta... Se dunque in Italia si potesse risparmiare questa cifra (5.000 miliardi di vecchie lire!) la si potrebbe tranquillamente restituire in termini tariffari agli utenti. È ora di ripensare il sistema?
 
La curiosità. Il satellite? lo elimino con una vecchia pentola
Era un trucco al quale si ricorreva spesso in passato. Ma oggi i ladri usano apparecchiature elettroniche sofisticate.

“Da anni tra costruttori di sistemi di protezione e ladri è una gara continua di furbizia, mosse e contromosse in rapida successione per poter rubare il carico.
Ed oggi anche il livello tecnologico dei rapinatori si è molto elevato. Tempo fa bastava mettere una pentola - sì, proprio quelle con cui si fa la pasta - sull’antenna del trasmettitore per far diventare il sistema satellitare muto e cieco. Quando il segnale spariva i centri di rilevazione - non tutti, solo quelli più sofisticati - allertavano la polizia che inviava una pattuglia nell’ultimo posto dove il camion era stato individuato. Ma ovviamente il camion non era più lì, si era già spostato.
Visto che però mezzora non basta per far sparire merce rubata e veicolo, i ladri si sono attrezzati in maniera più tecnologica con attrezzature che annullano i sistemi di sorveglianza. La tecnica non è difficile: dopo aver rilevato e copiato il segnale elettronico, viene collocato a terra un ripetitore che lo emette in modo autonomo. Dopo di che si elimina il satellitare dal camion. Risultato: quando il camion parte il segnale rimane fisso, la centrale crede che il mezzo sia fermo e buonanotte al secchio.

 

Lunedì, 07 Giugno 2004
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