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Notizie brevi 27/07/2020

Incidenti inventati, diciannove sotto inchiesta

Hanno rubato l’identità di un ferrarese residente in Polesine per stipulare le polizze e poi riscuotere i risarcimenti. Indagini della Polizia stradale

 Ferrara, 25 luglio 2020 -  Da un giorno all’altro si è trovato inteste numerose polizie assicurative, tutte a copertura di auto che circolavano e rimanevano coinvolte in incidenti stradali a Napoli e provincia.

Lui è un ferrarese che vive in provincia di Rovigo e quando si è accorto che con la sua identità, evidentemente rubata, erano state attivate le coperture assicurative si è presentato alla Polizia stradale di Ferrara e ha denunciato tutto. Da qui è scattata l’Operazione Pulcinella, dal nome della famosissima maschera della provincia di Napoli, che ha portato Stradale estense e Procura di Bologna – città dove ha sede legale la compagnia assicurativa – a individuare i 19 responsabili di questa ’truffa’. 

Gli agenti della Polstrada hanno scoperto il sistema che era stato organizzato per spillare soldi all’assicurazione con incidenti stradale inventati, oppure ’prendendo spunto’ da sinistri accaduti, ma gonfiando i danni.

Tutto è iniziato nel 2017 quando il ferrarese residente in provincia di Rovigo, si è presentato alla Stradale di Ferrara per sporgere una denuncia, asserendo che qualcuno aveva stipulato delle polizze assicurative Unipol-Sai a suo nome e a sua insaputa.

Gli investigatori della Polizia Stradale hanno così iniziato a seguire alcune piste che portano da subito a capire che una banda di malviventi si era impossessata dei documenti del denunciante (patente, carta di circolazione e certificato di proprietà) e , dopo averli alterati , aveva stipulato polizze assicurative su alcuni veicoli intestati ad alcuni pregiudicati residenti nel napoletano.

Gli inquirenti, esperti nel settore delle truffe alle assicurazioni, hanno poi accertato che, attivate le polizze, dopo pochi giorni i veicoli che erano stati coperti con quelle assicurazioni incorrevano in sinistri stradali, sempre con persone che rimanevano ferite. Quindi da risarcire. Gli agenti della Polstrada hanno anche scoperto che in alcuni casi si erano verificati tre incidenti in un solo mese con lo stesso veicolo. 

Il personale della Postrada estense, dopo aver acquisito i fascicoli degli incidenti stradali denunciati e già indennizzati – e sui quali cominciavano ad esserci sospetti – ha rilevato numerose incongruenze che a seguito di una attenta e scrupolosa analisi hanno permesso di ricostruire l’attività fraudolenta di una serie di falsi incidenti con feriti. Sono ben nove quelli ricostruiti con certezza, ma molti di più quelli su cui ci sono forti dubbi. Il sistema di falsificazione dei documenti era stato organizzato per incassare l’indennizzo previsto per gli infortunati e i veicoli danneggiati.

Si tratta di cifre attorno ai 4mila euro per ciascuno incidente. Per un giro di affari di decine e decine di migliaia di euro. Tra i 19 indagati, dove sono compresi coloro che si prestavano a fingersi feriti, c’è anche un avvocato. E’ lui che si preoccupava di imbastire le pratiche per la richiesta di risarcimento dei danni. Non solo.

Nell’inchiesta era finito anche un nome che poi è stato scoperto non corrispondere a nessuna persona realmente in vita. La compagnia assicurativa Unipol Sai, che è parte lesa in questa intricatissima vicenda, ha presentato denuncia-querela per il reato di truffa.

Mentre i diciannove indagati al momento lo sono per falso, sostituzione di persona e danneggiamento fraudolento di beni assicurati.

da ilrestodelcarlino.it


 

Stanata un’altra “fabbrica” di falsi incidenti. Molto bene. (ASAPS)


Lunedì, 27 Luglio 2020
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