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Notizie brevi 18/06/2020

Vincenzo Mazzarella
Uno di noi
Una storia di berretti militari in una terra di berretti a sghembo

di Ugo Marchetti  e Paolo Carretta
Edizioni Laurus Robuffo

Vincenzo Mazzarella

 

 

Questa volta vi proponiamo un’interessante indagine storica, condotta con metodi polizieschi da veri poliziotti (finanzieri), quasi come fosse un giallo, che parrebbe inquadrarsi nel genere inaugurato da Andrea Camilleri con il suo “Il cane di terracotta”. La sua originalità è però nel riferirsi ad accadimenti reali, narrati da Ugo Marchetti e Paolo Carretta; per una volta le Fiamme Gialle siciliane si sono impegnate in un settore poco congeniale, ma per un buon motivo: ripristinare la verità storica sulla morte di un loro giovane collega, avvenuta nel 1948. Il finanziere Vincenzo Mazzarella fu attinto da una raffica di mitra del famigerato bandito Passatempo (colui che azionò la mitragliatrice a Portella della Ginestra?), appostato dietro un muretto a secco, venendo attribuita tale uccisione ad ignoti contrabbandieri. Investigare ha significato per i militari, letteralmente “seguire le tracce” (Lat. investīgare) lasciate dal crimine, anche sul terreno, a partire dall’individuazione del locus commissi delicti, senza trascurare di ricostruire i movimenti della pattuglia, ma anche del bandito Giuliano e dei suoi uomini, che erano giunti via mare allo Zingaro grazie ad un approdo invisibile e sconosciuto alle FFPP, collocato in una grotta e capace di ricevere il loro peschereccio. Avevano poi passato la notte in un rifugio quasi inaccessibile, nella parete rocciosa soprastante, da cui …

La grotta ed il rifugio in parete sono stati raggiunti dai militari, dal mare e attraverso un’impegnativa discesa dalla scogliera, per suffragare e documentare la narrazione fatta da alcuni anziani del luogo. Il contributo di molti ha reso possibile la ricostruzione, ma assume un particolare significato l’audizione concessa dal M. (CC) Giovanni Lo Bianco (aut. del libro “Il carabiniere e il bandito”), che ebbe a svolgere un ruolo personale e determinante nell’eliminazione, è il caso di dirlo, della banda Giuliano ma anche della banda Avila, che ne era il corrispettivo nella parte orientale dell’isola. La narrazione è corredata da documentazione fotografica, in parte inedita, di episodi della banda Giuliano, di armi e mezzi delle FFPP operanti in Sicilia dopo la II G.M. Affascina l’ambientazione in uno dei luoghi oggi più ameni e naturalisticamente vocati dell’isola, la costa dello Zingaro, che può essere rivissuta dal lettore quale era un tempo, attraverso storie e accadimenti che si intrecciano con la vicenda umana di un eroico servitore dello Stato.

 

Il bandito Salvatore Giuliano in un momento di riposo, con un MAB verosimilmente sottratto alle forze dell’ordine.
L’impermeabile che sovente utilizzava, gli consentiva di mimetizzarsi efficacemente tra le numerose greggi siciliane.

 

Gli autori
Il Gen. C. A. Ugo Marchetti è stato comandante in seconda della G.d.F., all’epoca dei fatti era Comandante Regionale Sicilia. Paolo Carretta è una firma nota ai lettori, già ufficiale superiore della G.d.F. Gli ufficiali hanno rinunciato ai diritti sull’opera.
Un sentito ringraziamento va al compianto giornalista Andrea Ballerini, che ha voluto risvegliare le coscienze sopite, dimostrando un’attitudine di cui si sentiva e si sente molto la necessità, non solo in Sicilia.

 

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Giovedì, 18 Giugno 2020
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Tag: Libri.
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