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Articoli 25/05/2020

di Roberto Rocchi
IL SALUTO AL DOTTOR MAZZILLI, TRA LA TRISTEZZA DEL MOMENTO E LA RITROVATA (MOMENTANEA) IDENTITA’ DELLA VERA POLIZIA STRADALE

Chi ha partecipato alle esequie del dottor Domenico Mazzilli che si sono svolte nella basilica più cara ai milanesi, Sant’Ambrogio, quella riservata soltanto a quei milanesi destinati a lasciare una traccia nella storia della città, pur nella comprensibile tristezza del momento, ha potuto godere di una straordinaria occasione: rivivere quell’atmosfera, forse oggi un poco inconsueta e dimenticata, della Polizia Stradale. Quella che a noi piace definire “vera” e che vorremmo poter rivivere ogni giorno a partire da oggi.

 

E non lo dico soltanto perché erano presenti nostalgici “pilastri” della Specialità (Bufano, Poma, Raja, persino Izzo agli inizi della sua carriera) e chi ne ha raccolto appieno e con profonda saggezza l’eredità (Campisi), ma anche per la partecipazione di tanti colleghi che calzavano i centauri e portavano, pensate un po’, quello scudetto della Specialità in tessuto dorato che tanto era ambito quando si frequentavano i corsi al Caps di Cesena, forse l’unica “entità” assente ieri (certamente giustificata).

Insomma, erano presenti coloro che per primi hanno parlato di stragi del sabato sera (quando il massimo dell’innovazione tecnologica era poter essere affiancati un’autoambulanza), dei controlli all’autotrasporto (si analizzava l’evolversi del comparto straniero), fino ad arrivare alla sperimentazione di sistemi per la verbalizzazione (ricordate i Mael?) o per il rilievo di incidenti stradali (si cominciava a parlare di linee guida per l’infortunistica).

E non è stato nemmeno un caso che dopo la partenza del feretro, a fine celebrazione, quanti erano presenti siano rimasti un’ora abbondante a recuperare i ricordi di una vita professionale che soltanto l’ultimo saluto a Mazzilli poteva concretamente far rivivere.

A ricordarcelo è stato Giuseppe Poma, un suo “commilitone” come egli stesso si è definito, che all’ultimo ha portato il saluto di tutti ricostruendo - senza enfasi e retorica alcuna - la carriera professionale di “Mimmo”, per poi tracciarne un bel profilo di conoscenza personale che ne ha posto in luce la straordinaria umanità.

Per questo motivo, sul registro delle esequie non potevamo che inserire dapprima la dicitura “amici” e soltanto dopo “colleghi” dell’ASAPS. Mazzilli è stato innanzitutto un Amico dell’ASAPS, perché sentiva e comprendeva appieno il significato delle nostre battaglie.

Il saluto all’ex direttore del Servizio e comandante dei più importanti compartimenti, ci ha davvero permesso di riassaporare il gusto di una Specialità per la quale questi uomini hanno dato incondizionatamente la loro vita professionale (e non solo).

Per questo motivo la tristezza per la perdita dell’amico Domenico Mazzilli ci appare ancor più pesante e dolorosa, soprattutto alla luce del costante perdurare di un’oscurità nella quale la Polizia Stradale è entrata da tempo e cerca a fatica di uscirne riproponendo un’identità che soltanto durante le esequie pareva aver straordinariamente riconquistato.

Grazie anche per questo “Mimmo”.

 

 

*Consigliere nazionale ASAPS



 

La cronaca dell'ultimo saluto a Domenico Mazzilli a cura di Roberto Rocchi consigliere nazionale ASAPS presente alle esequie.

 

 

Lunedì, 25 Maggio 2020
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