ASAPS: OSSERVATORIO PEDONI: 5 MORTI NEL MESE DI APRILE 2020
CON IL “LOCKDOWN” DA CORONAVIRUS
CROLLO DEGLI INVESTIMENTI PER L'UTENTE PIU' DEBOLE DELLA STRADA
MAI COSI' POCHI DA QUANDO ESISTONO LE STATISTICHE IN ITALIA
PRIMO QUADRIMESTRE 2020: AUTORI IN 13 CASI UBRIACHI, IN 11 PIRATI
ASAPS – Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale – comunica i dati del mese di aprile e del primo quadrimestre anno 2020 dell'“Osservatorio Pedoni” che si è aggiunto agli altri 18 (pirateria, contromano, stragi delle notti del fine settimana, incidenti con bambini, sbirri pikkiati ecc.), con gli incidenti rilevati dalle Forze di Polizia e dalle Polizie Locali, con i decessi degli utenti più deboli della strada.
Dal 1° al 30 aprile sono morti in Italia 5 pedoni, 4 uomini e 1 donna, 4 cittadini italiani e uno straniero, in ulteriore netto calo rispetto ai dati di aprile 2018 (ultimi dati Aci-Istat) quando morirono 39 persone. La più giovane vittima aveva 32 anni, investito da un ubriaco alla guida, in area di cantiere stradale. La più anziana, una donna di 76 anni, investita a Roma, mentre era in fila per andare a ritirare la pensione in posta. Questi dati sono stati raccolti tra i referenti di ASAPS sul territorio nazionale e dai mass-media, e sono ovviamente parziali (anche se indicativi), in quanto i dati, che verranno poi ufficializzati da ACI-Istat, terranno conto dei decessi avvenuti entro trenta giorni dall'incidente. Sono 6 i casi di investimenti di pedoni ricoverati in codice rosso in prognosi riservata, presso gli ospedali di zona, registrati ad aprile in Italia.
Sul dato di aprile 2020, come a marzo quando furono 12 i pedoni deceduti, ha nuovamente influito l'emergenza epidemiologica derivata da “coronavirus”, con una quarantena obbligatoria per milioni di cittadini, con un ulteriore crollo di traffico e del numero di sinistri. Preoccupante che tre pedoni uccisi ad aprile stessero lavorando in cantieri stradali. Per cui il tema è quello anche della sicurezza sul lavoro, in un momento storico dove entrano in vigore domani 4 maggio, proprio nuovi protocolli per l'emergenza “Covid-19”. Un solo conducente dei cinque sinistri di aprile, era in stato di ebbrezza alcolica (rispetto agli 11 morti a gennaio perché il conducente era stato sorpreso in stato di ebbrezza alcolica, nessuno a febbraio, e di uno solo a marzo), nessuno era sotto l'effetto di sostanze stupefacenti (rispetto ai 2 del mese febbraio), e nessun caso di pirata stradale, fuggito dopo l’investimento (rispetto ad esempio ai 6 di gennaio 2020).
Sui 5 decessi ad aprile, due sono avvenuti a Roma e due in Emilia Romagna. Un quinto caso in Puglia, ancora in un cantiere stradale.
I veicoli investitori si distinguono in: 2 autovetture e 3 autocarri. Sui 5 pedoni morti ad aprile gli ultra65enni sono stati 2, per confermare che le persone più anziane sono quelle più a rischio.
ASAPS illustra un bilancio provvisorio del primo quadrimestre dell’anno, dove sono morti 86 pedoni – 54 maschi e 32 femmine - a fronte dei 206 dell’anno 2018, con un calo dovuto al “lockdown” del 58,22%. Ancora una volta la categoria degli ultra65enni ha avuto una carneficina, con ben 36 decessi, il 42% del totale. Un solo minorenne risulta coinvolto, un ragazzino di 6 anni in Calabria, che ha perso la vita lo scorso 1° Marzo. Ancora terribili i dati sulle cause, con 13 casi di guidatore ubriaco, 3 casi di autista sotto l’effetto di sostante stupefacenti, e ben 11 episodi di “pirateria” stradale. Nei primi quattro mesi dell’anno la regione più a rischio è stata il Lazio con 15 morti, seguita da Toscana con 9, Piemonte, Emilia Romagna e Provincia Autonoma di Bolzano, quest’ultima con 7 decessi tutti avvenuti nel tragico incidente di Luttago nella notte dell’Epifania con il conducente arrestato per omicidio stradale aggravato dall’ebbrezza alcolica.
“Mai nella storia italiana delle statistiche in materia di sicurezza stradale, - afferma Giordano Biserni presidente ASAPS - abbiamo avuto numeri così bassi di pedoni deceduti, a mortificante dimostrazione che solo una pandemia, e non i comportamenti umani, possa far diminuire i morti sulle strade. I pedoni rimangono gli utenti più deboli. Sono stati 86 i morti nel primo quadrimestre, un numero che di solito si ha in due mesi nella normalità Nessuno di noi gioisce di fronte al calo dei numeri e a queste nuove croci ai bordi della strada e siamo preoccupati per quanto potrà capitare nella cosiddetta “fase 2” dell'emergenza Covid-19, con un aumento vertiginoso del traffico privato, a discapito del trasporto pubblico che vedrà ridurre di molto l'utenza. Sono pronte le città? Sono pronti gli utenti? Il tema della sicurezza stradale non può essere messo in un cassetto, neppure ai tempi della pandemia”-.
DATI REGIONALI DECESSI PEDONI PRIMO QUADRIMESTRE 2020
LAZIO |
15 |
ABRUZZO |
3 |
TOSCANA |
9 |
PUGLIA |
3 |
PIEMONTE |
7 |
SICILIA |
3 |
EMILIA ROMAGNA |
7 |
CAMPANIA |
3 |
PROV.AUT.BOLZANO |
7 |
MOLISE |
2 |
LOMBARDIA |
6 |
UMBRIA |
2 |
SARDEGNA |
5 |
BASILICATA |
1 |
CALABRIA |
4 |
LIGURIA |
1 |
VENETO |
4 |
|
|
MARCHE |
4 |
|
|
In allegato il prospetto complessivo, elaborato dall'Osservatorio Pedoni ASAPS.
Forlì, 03 maggio 2020
I dati dell’Osservatorio ASAPS sui pedoni vittime nel mese di aprile in piena epoca covid-19 e nel primo quadrimestre 2020