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Notizie brevi 23/04/2020

Coronavirus, pareti trasparenti o posti invertiti: in aereo arrivano i sedili anti-contagio

Le due proposte dell’italiana Aviointeriors contro il coronavirus: «Minimizzano i contatti e le interazioni per via aerea così da ridurre la probabilità di contaminazione»

La prima soluzione è più immediata, meno costosa ma anche non proprio a prova di trasmissione. La seconda opzione, invece, è sì più complicata da installare e dispendiosa, ma anche più sicura dell’altra. Mentre i cieli del mondo sono ormai vuoti — con i due terzi degli aerei commerciali a terra da settimane e quelli che volano o trasportano merce o qualche poche decine di passeggeri — nelle società che realizzano gli interni dei velivoli si sta ragionando sulle soluzioni anti-coronavirus anche per rassicurare i viaggiatori. Una delle aziende protagoniste è l’italiana Aviointeriors, specializzata nella realizzazione sedili per aeromobili, che ha pubblicato due bozze con altrettante modalità di viaggio a bordo.

Il kit trasparente

La prima opzione, chiamata «Glassafe», non richiede uno stravolgimento interno: il kit, in materiale trasparente, è una parete divisoria tra passeggeri seduti nella stessa fila che però fornisce una prima barriera nelle interazioni tra due individui uno di fianco all’altro. «Minimizza i contatti e le interazioni per via aerea — fa sapere l’azienda — così da ridurre la probabilità di contaminazione da virus o altro». Una volta superata l’emergenza sanitaria allora la parete si può rimuovere. A ben vedere sembrano però esserci due criticità. La prima: la separazione tra i sedili non è netta: il virus può sempre entrare all’altezza dei braccioli oppure dall’alto. La seconda criticità è sugli spazi: una parete come quella limiterebbe non poco i movimenti tra i sedili.

«Janus»

L’opzione più radicale e che attira più interesse sembra essere «Janus», come «Giano Bifronte, il dio dell’antica Roma». In questo caso l’idea stravolge la disposizione classica dei sedili a bordo perché prevede l’inversione della posizione del posto centrale: in questo modo si garantisce «il massimo isolamento tra i passeggeri seduti accanto l’uno all’altro mantenendo il medesimo comfort». Chi si troverà sui sedili estremi — lato corridoio e lato finestrino — sarà posizionato nella direzione di volo (com’è oggi), mentre il passeggero al centro è rivolto in senso inverso. «Ogni passeggero ha il suo spazio isolato dagli altri, anche dalle persone che transitano per il corridoio», spiega Aviointeriors.

La disposizione «Janus» dall’alto (foto Aviointeriors)

Le criticità

Anche in questo caso appaiono almeno due criticità. La prima: questa nuova organizzazione potrebbe richiedere più spazio per sedile, impedendo così alle compagnie aeree di massimizzare i ricavi per volo perché non potrebbero far sedere più passeggeri di prima. La seconda criticità invece è più sul fronte sanitario e personale: con questa disposizione il viaggiatore al centro si ritroverebbe ad avere accesso diretto ai due passeggeri alle estremità della fila dietro e allo stesso tempo ad avere anche lo sguardo dei due quasi immediato, cosa che non avviene con quelli di fianco. Aviointeriors è diventata famosa un po’ di tempo fa per aver ideato i sedili che ricordano la sella del cavallo chiamandoli «Skyrider» (il Corriere se n’è occupato due anni fa): più leggeri e con meno spazio per le gambe a disposizione, circa 15 centimetri meno dei 73,4 offerti da diverse low cost in Europa.

di Leonard Berberi
da corriere.it

Giovedì, 23 Aprile 2020
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