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L'insistenza del Governo nel voler sopprimere il Distaccamento di Rocca S.C. e gli altri, per sostituirli con non meglio precisati "presidi"  della Questura  "ove raccogliere le istanze in materia  di polizia amministrativa e immigrazione" è a dir poco sorprendente e fuori da ogni logica della buona amministrazione. L'ASAPS non condividerà mai questo assurdo progetto

di Giordano Biserni*

La risposta del Governo per bocca del vice Ministro Matteo Mauri alle interrogazioni parlamentari dei nostri deputati Di Maio, de Girolamo, Morrone e Vietina nel Question time alla Camera di mercoledì 4 marzo oltre a lasciare insoddisfatti gli stessi parlamentari forlivesi lascia insoddisfatta anche l'ASAPS. Di più, siamo veramente stupiti nel leggere della conferma da parte del rappresentante del Governo (che parla ovviamente sulla base delle relazioni dei funzionari ministeriali) che "il Ministero dell'Interno sta comunque valutando di continuare a mantenere nei presidi sopra nominati un'operatività che consenta alle Questure competenti per territorio di poter disporre di un punto di riferimento ove raccogliere le istanze in materia  di polizia amministrativa e immigrazione".


Siamo veramente fuori da ogni logica: si vogliono sostituire le pattuglie sulle strade con dei burocrati? Passando dalla specialità  al "punto passaporti e immigrazione"? Quindi, il cittadino di Rocca riceve il passaporto a "domicilio", quello di Dovadola o Predappio a  Forlì. Per l'immigrazione la zona più interessata per densità di presenze straniere per altro è la valle del Bidente con  Galeata  e  Santa Sofia (Pollo del Campo e allevamenti vari), l'ufficio però lo mettiamo a Rocca. Stessa cosa sembra vogliano fare per Lugo (RA) dove esiste già un Commissariato! Per togliere due distaccamenti di Specialità, con conseguente abbassamento del controllo stradale, si spargono gli uffici di polizia come si fa con i capperi sul vitel tonnè. Siamo ben oltre ai parametri minimi del buon senso.

E evidente ai più che si tratta di un gioco di prestigio per tacitare le comunità, i sindaci e gli amministratori per qualche mese, poi tutto verrà "normalizzato" e ciao pattuglie della Stradale.
Come abbiamo già detto senza entrare nelle questioni gestionali, si tratterebbe di una scelta che gli economisti definirebbero ad occhio "inefficiente" e gli strateghi "inefficace". Quale sarebbe la sede di servizio dei tre agenti? Perché se è la Questura di Forlì (o quella di Ravenna per il Distaccamento di Lugo), a loro spetterebbe una indennità di missione giornaliera il che comporterebbe una spesa aggiuntiva a fronte di una operatività molto vicina allo zero. Per quanti giorni, quindi il servizio sarebbe assicurato da tutti e tre gli agenti? Come si può pensare che un ufficio di polizia possa svolgere una qualche funzione attiva con un organico che a malapena garantirebbe, di fatto, l'apertura del portone della caserma ogni mattina o poco più? Se la Questura ha degli agenti in più invece di spenderli in servizi burocratici a Rocca non farebbe bene a istituire delle volanti in più per fronteggiare il preoccupante fenomeno dei furti in appartamento?

Quello che però rende inaccettabile senza appello la proposta è l'aperto conflitto della stessa con la normativa vigente ed in particolare con quanto previsto dal D.lgs.  19 agosto 2016, n. 177 e soprattutto della Direttiva del Ministro dell'Interno del 15 agosto 2017 concernente la razionalizzazione dei servizi di specialità e dei presidi delle Forze di Polizia sul territorio nazionale.
Saremmo di fronte ad un inutile spreco di denaro pubblico che dovrà richiamare  l'attenzione della Corte dei Conti.
Perché gli altri piccoli comuni come Predappio (più del triplo degli abitanti di Rocca) Santa Sofia, Castrocaro, Meldola dove sono già presenti Stazioni dei Carabinieri (con strutture già organizzate e ben funzionanti), non dovrebbero rivendicare lo stesso "presidio"?

Noi vogliamo convincerci che prima o poi il buon senso torni a prevalere e non si sopprimano dei Distaccamenti della Polizia Stradale spegnendo la presenza di pattuglie sul territorio, dotate di profili professionali adeguati, di etilometri, di tele laser di esperienza infortunistica e  nella lettura del traffico pesante, per sostituirli con uno sparuto numero di agenti deputati ad attività burocratiche che saremmo curiosi poi di quantificare.
L'ASAPS non potrà mai condividere un disegno suicida per la sicurezza stradale. Lo facciano il Governo e il Ministero assumendosene la responsabilità.

Forlì, lì 5 marzo 2020


*Presidente ASAPS

 

>di Ugo Terracciano*
DA COSA NASCE COSA, OVVERO (STRANA) LA METAMORFOSI DEL DISTACCAMENTO DI POLIZIA STRADALE DI ROCCA SAN CASCIANO


>IL 22 FEBBRAIO A ROCCA S.C. 300 A ROCCA S.C. 300 PERSONE IN PIAZZA PER DIFENDERE IL MANTENIMENTO DEL DISTACCAMENTO DELLA LORO POLIZIA STRADALE SULLA SS 67, CHE SPETTACOLO TANTA GENTE E PERSINO I MOTOCICLISTI DALLA NOSTRA PARTE!

 

>Il cosiddetto Piano di razionalizzazione della Polizia Stradale prevede misure ad avviso dell’ASAPS “poco razionali” come la chiusura di numerosi reparti sulle strade statali.
Le più pericolose in assoluto

 

>Assurda la proposta di mantenere a Rocca un posto di polizia con 2 o 3 agenti della Questura e far traslocare gli agenti della Stradale
Nascerebbe un presidio “mignon” inesistente in altre parti d’Italia e in violazione della normativa

 

>La chiusura del Distaccamento di Rocca è la certificazione  di una sconfitta della sicurezza stradale in una fase molto critica anche nella provincia di Forlì - Cesena


Sembra il “Teatro dell’assurdo”.  (ASAPS)

 

Giovedì, 05 Marzo 2020
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