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Comunicati stampa 27/01/2020

A BERGAMO  L’ASAPS AFFIANCHERA’ L’ACCUSA NEL PROCESSO PER L’OMICIDIO STRADALE DEL CARABINIERE INVESTITO DURANTE UN POSTO DI CONTROLLO

L’Appuntato Emanuele Anzini

(ASAPS) - Ci sarà anche l’ASAPS (Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale), il 14 febbraio prossimo nell’aula del Tribunale di Bergamo, a sostenere l’accusa accanto al Pubblico Ministero nel processo per l’omicidio stradale di Emanuele Anzini, 42 anni, appuntato dei carabinieri ucciso mentre effettuava un posto di controllo stradale in località Terno d’Isola. Il GUP del Tribunale di Bergamo ha infatti riconosciuto la legittimazione dell’ASAPS – rappresentata dall’Avvocato Francesco Rubino dello Studio Morri-Rossetti di Milano e dall’Avvocato Augusto Baldassari di Forlì - a costituirsi parte civile nel procedimento a carico di M.C.M., il cuoco di 35 anni che, secondo la ricostruzione dei fatti  nel giugno scorso si mise alla guida della sua Audi A3 con un tasso alcolemico di 2,97 e investì l’appuntato di origini abruzzesi impegnato in un servizio di controllo, dandosi poi alla fuga. Una volta identificato il conducente si era difeso dichiarando di non avere visto il militare (nonostante indossasse regolarmente la pettorina fluorescente) e di essere tornato sul luogo dell’incidente diversi minuti dopo il fatto. Il GUP ha ammesso come parte civile anche la sorella del carabiniere ucciso, mentre la compagna, la madre e la figlia sono parti offese. L’imputato sarà giudicato con rito abbreviato.

L'avvocato Francesco Rubino

 

Nel processo per il tragico investimento del collega Emanuele – ha dichiarato Giordano Biserni, presidente dell’ASAPS – siamo doppiamente motivati a sostenere l’accusa”. “L’ASAPS è già stata ammessa come parte civile dai Tribunali di Piacenza, Pavia, Brescia, Rimini, Frosinone, Udine, Firenze, Lucca, due volte a Padova e quattro a Roma. In questo modo cerchiamo di dare un senso all’ impegno profuso per l’emanazione della norma sull’omicidio stradale”. “In questo caso rifiutiamo l’idea che un operatore di polizia che fa il suo dovere, come Emanuele, debba morire in questo modo vittima di omicidio stradale aggravato” – chiosa Biserni – “e per questo siamo scesi in campo a Brescia non solo per sostenere l’accusa, ma anche per significare la massima vicinanza ai colleghi dell’Arma dei Carabinieri”.  

 

 


 

Ci sarà anche l’ASAPS, il 14 febbraio prossimo nell’aula del Tribunale di Bergamo, a sostenere l’accusa accanto al Pubblico Ministero nel processo per l’omicidio stradale di Emanuele Anzini, 42 anni, Appuntato dei carabinieri ucciso mentre effettuava un posto di controllo stradale. “Rifiutiamo l’idea che un operatore di polizia che fa il suo dovere, come Emanuele, debba morire in questo modo vittima di omicidio stradale aggravato e per questo siamo scesi in campo a Bergamo non solo per sostenere l’accusa, ma anche per significare la massima vicinanza ai colleghi dell’Arma dei Carabinieri.”
 

Lunedì, 27 Gennaio 2020
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