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L’ITALIA HA LA SUA GUERRA: SULLE STRADE.
I DATI ASAPS DEI TRE MESI DELLE STRAGI DELLE NOTTI DEL FINE SETTIMANA. 115 INCIDENTI GRAVI CON 72 MORTI E 232 FERITI

foto da ansa.it

(ASAPS) Forlì, 5 gennaio 2019 – Il gravissimo incidente con 6 morti e 11 feriti in Val Aurina è solo la conferma che ormai la situazione sulle strade italiane e completamente fuori controllo.  
Alcol e velocità tornano ad essere protagonisti assoluti, in particolare nelle notti del fine settimana. L’allarme lanciato dall’ASAPS, da mesi, è rimasto inascoltato: per alcuni, addirittura, il grido dell’ASAPS è solo “allarmismo”. I risultati sono questi.
La costante messa sotto accusa dei sistemi di controllo della velocità, degli etilometri, l’assenza del contrasto alle droghe e il crescente “perdonismo” in molte aule di giustizia, sono la costante.
Forse per il fatto che, sulla strada, siamo tutti un po’ Caino e un po’ Abele, per cui la condanna di certi comportamenti – che altrove costerebbero anni di carcere – è sempre più parziale, debole. 

La quasi estinzione di pattuglie sulla strada, in particolare sulle statali e sulle provinciali, soprattutto di notte, è il risultato di una politica assurda e scellerata di indebolimento della rete dei controlli e dell’arretramento dei reparti proprio sulle strade a più elevato tasso di mortalità.
La Polizia Stradale sotto organico e ormai poco presente, ad eccezione delle autostrade.
In Val Aurina sono intervenuti 165 soccorritori: se avessimo avuto 10 poliziotti a presidiare il territorio anche di notte, forse la bomba sarebbe stata disinnescata prima del suo devastante scoppio.
Da tempo l’ASAPS denuncia questo stato di cose: abbiamo rilevato il preoccupante fenomeno delle “stragi del sabato sera”, abbiamo prontamente analizzato i numeri, abbiamo anche fornito le nostre valutazioni a suon di numeri e cifre. Inutilmente.

Allora riassumiamo i dati degli ultimi tre mesi del 2019 (ottobre-novembre-dicembre) da quando, dopo un periodo di attenzione e allarme, l’ASAPS ha riattivato il suo Osservatorio che aveva sospeso nel 2015.
Gli eventi nel trimestre osservato sono stati 115 (gli alert si attivano dalle 22 del venerdì alle 6 del sabato e dalle 22 del sabato alle 6 della domenica: 16 ore di terrore). Le vittime sono state 72 ed i feriti 232 (almeno uno dei conducenti è risultato avere meno di 40 anni).
25 vittime sono giovani con meno di 20 anni, 17 sotto i 25 anni, 17 under 40, 17 over 40 (pedoni o conducenti e trasportati di altri veicoli); 53 eventi sono avvenuti nelle regioni del nord, 28 al centro e 34 al sud, a conferma che questo tipo devastante di sinistrosità plurime ormai è un connotato anche delle regioni meridionali. Un campo di battaglia, uno scenario non certamente terroristico ma di assoluto terrore, nel quale l’illegalità chiama illegalità: 11 gli episodi di pirateria inclusi nel dato complessivo.
L’ASAPS si chiede quando questo “stragismo stradale” tornerà ad interessare la politica di questo Paese, quando si interverrà non tanto per aumentare le pene che sono già sufficienti, ma perché vengano applicate; quando si riformerà il Codice della Strada, in particolare con la sospensione della patente alla prima violazione per chi usa il cellulare; quando sarà potenziato il contrasto all’alcol e quando sarà finalmente reso legale un “drogometro” che consenta accertamenti pratici e  veloci (e che, soprattutto, sia cambiato l’articolo 187 del codice); l’ASAPS si chiede anche quando, nel nostro Paese, sarà reso obbligatorio l’etilotest anti-avviamento, che andrebbe attivato subito per i recidivi! L’alco-lock , che rileva lo stato di ebbrezza alcolica del conducente attivando il blocco motore, è già stato adottato o lo sarà a breve in 17 Paesi. L’obbligo è al voto dell’Ue con l’obiettivo di dimezzare morti e feriti in incidenti stradali entro il 2030.
Da tempo sosteniamo che i successi sulle strade come quelli ottenuti nel decennio scorso, quando siamo passati da 917 morti nelle notti del fine settimana del 2001 a poco più di 300 nei primi anni del 2000, erano dovuti ad un impegno corale e costante fatto di educazione, formazione e controlli severi e continui sulle strade. Oggi, invece, dobbiamo prendere atto dell’indifferenza totale di chi ha il dovere di ripristinare un sistema di controllo e contenimento. (ASAPS)

Giordano Biserni
Presidente ASAPS

 


 


 


 

Domenica, 05 Gennaio 2020
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