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Notizie brevi 14/11/2019

Multe per 834mila euro a Trento nell’autotrasporto
da TrasportoEuropa.it

Il Nucleo Autotrasporto della Polizia Locale del capoluogo trentino ha diffuso i dati del primo anno di controlli dedicati ai veicoli industriali, in cui ha verificato 654 automezzi e contestato oltre mille sanzioni. 84 camion avevano manomissioni nel sistema AdBlue.

Il 12 novembre del 2018, la Polizia Locale di Trento-Monte Bondone ha avviato l'attività del Nucleo Autotrasporto, dedicato ai controlli su strada del trasporto stradale di merci e persone. Un anno dopo, la Polizia ha diffuso i bilancio dei primi dodici mesi di attività: in 219 giorni, le pattuglie specializzate hanno fermato e controllato 654 veicoli, contestando 993 violazioni al Codice della Strada, per sanzioni complessive di 532.487,40 euro, e 101 violazioni amministrative, per un totale di 301.518 euro. Complessivamente, i 1094 verbali staccati hanno prodotto multe per 834.005,40 euro. Una violazione in aumento, almeno sul versante della constatazione, è quella relativa alla manomissione del sistema Scr, ossia quello che riduce le emissioni di ossidi d'azoto tramite l'iniezione di additivo all'urea nel gas di scarico dei veicoli con motori Euro V ed Euro VI.
L'additivo AdBlue costa e alcuni autotrasportatori cercano di eliminare tale costo evitando il rifornimento dell'additivo stesso. Però i veicoli hanno un sistema che nel caso in cui non sia iniettato l'additivo le la potenza del camion è notevolmente ridotta, costringendolo a viaggiare a bassa velocità, fino a un massimo di 30 km/h. Per evitare questo inconveniente, s'installano degli apparecchi elettronici che simulano l'iniezione dell'AdBlue, ingannando così la centralina del camion. Il veicolo viaggia normalmente senza consumare additivo, ma le emissioni inquinanti crescono fino al livello di un Euro Zero. Nell'ultimo anno, la Polizia Locale di Trento ha scoperto 85 veicoli industriali equipaggiati con un emulatore, con targhe di diversi Paesi (compresa quella italiana). Un numero pari a quelli scoperti dalla Polizia tedesca in tutto il 2018.
L'uso dell'emulatore è conveniente per due motivi. Il primo è ovviamente che permette di risparmiare il costo dell'additivo, che per un articolato che viaggia sulle lunghe distanze può raggiungere i duemila euro l'anno, il secondo è che l'autotrasportatore rischia poco, perché è difficile da scoprire e quando viene scoperto le sanzioni in Italia sono relativamente modeste: 518 euro che, se pagati entro cinque giorni diventano 362,60 euro (articoli 71 e 78 del Codice della Strada sulle modifiche non omologate). Il danno maggiore viene dal fermo del camion fino alla rimozione dell'emulatore e alla visita alla Motorizzazione Civile.

da TrasportoEuropa.it

Giovedì, 14 Novembre 2019
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