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Altre statistiche , Notizie brevi ,... 13/11/2019

Il tratto di Aurelia in Liguria è il più pericoloso d'Italia per le due ruote

Al vertice delle tratte più pericolose per le due ruote ci sono l'Aurelia in Liguria, il Grande Raccordo Anulare di Roma, la Sorrentina (Napoli), la Gardesana Orientale (Verona) e la Sicula (Messina)

Roma - Settantasei incidenti su 100 avvengono nelle città, 6 in autostrada e 18 sulle strade extraurbane; nel 2018, sulle autostrade è stabile il numero di incidenti, ma è aumenta il numero delle vittime (a causa della tragedia del ponte Morandi di Genova), sulle strade extraurbane aumentano gli incidenti, ma rimane sostanzialmente stabile il numero di morti (+4% e -0,7%), nei centri abitati diminuiscono sia incidenti sia morti (-2,7% e -4,2%), soprattutto nei piccoli centri attraversati da strade extraurbane: questi i dati essenziali che emergono dallo studio "Localizzazione degli incidenti stradali 2018", realizzato dall'Aci, che analizza i 37.228 incidenti (di cui 1166 mortali), 1344 decessi e 59.853 feriti avvenuti su circa 55mila chilometri di strade della rete viaria principale del nostro Paese.

L'Aurelia in Liguria è la più pericolosa per moto e bici
Fra i tanti dati, spiccano quelli dei veicoli a due ruote (biciclette comprese), che sono coinvolti nel 22% degli incidenti stradali: l'indice di mortalità delle due ruote (motocicli e biciclette) è ovviamente molto più elevato di quello delle quattro ruote, con più di 3,6 morti ogni 100 mezzi coinvolti in incidente, rispetto all'1,3 delle auto.

Al vertice delle tratte più pericolose per le due ruote ci sono l'Aurelia in Liguria, il Grande Raccordo Anulare di Roma, la Sorrentina in provincia di Napoli, la Gardesana Orientale in provincia di Verona e la Sicula in provincia di Messina.

In particolare, sul tratto di Aurelia in provincia di Savona, lo scorso anno sono stati registrati 155 incidenti di moto e scooter, il 59,2% di tutti i sinistri in quella zona; peggio anche del Gra di Roma, che si ferma al secondo posto, con 146 incidenti. Ancora: sulla tratta imperiese dell'Aurelia, 84 incidenti con due ruote coinvolte, il 63,6% del totale; infine, in provincia di Genova, 74 incidenti sull'Aurelia, il 69,8% del totale della zona.

La situazione nel resto d'Italia
Tornando ai dati nazionali, sulle autostrade i veicoli per il trasporto delle merci sono coinvolti nel 31% degli incidenti. Il venerdì è il giorno in cui si verificano più incidenti (il 15,4%), dalle 18 alle 20 le ore più critiche, giugno e luglio i mesi con la maggiore incidentalità (rispettivamente, il 9,9% e 10,4% del totale). Prendendo come riferimento l'anno 2010, gli incidenti sono diminuiti del 19,4%, i morti del 18,2%.

Le cosiddette "autostrade urbane" risultano quelle con la maggiore densità di incidenti a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi: la Penetrazione urbana della A24 (12,9 incidenti per km), il Raccordo di Reggio Calabria (12,5 incidenti/km) e la Tangenziale Nord di Milano (nel tratto in provincia di Monza, 10,3 incidenti/km) sono le strade sulle quali si verificano più incidenti, mentre per la rete autostradale la media nazionale è di 1,3 incidenti/km.

Per le strade extraurbane, dove la media nazionale è di 0,6 incidenti/km, il triste primato spetta alla statale 36 del lago di Como e dello Spluga nei tratti in provincia di Monza e Brianza (9,8 incidenti/km) e in provincia di Milano (7,6 incidenti/km) e alla SS131 in provincia di Cagliari (8,6 incidenti/km).

Sulle strade extraurbane i cosiddetti "utenti deboli" rappresentano una quota assai elevata dei decessi, anche se in calo rispetto allo scorso anno: il 31% (1 morto su 3) è ciclista, "dueruotista" o pedone; nel 20,6% dei casi è deceduto un motociclista (277), nel 10,2% un pedone (137) e nel 3% un ciclista (39). Rispetto al totale dei morti per modalità di trasporto, i pedoni sono il 22,4%, i ciclisti il 17,8% e i "dueruotisti" il 34,8%.

da ilsecoloxix.it

Mercoledì, 13 Novembre 2019
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