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Notizie brevi 06/08/2019

Travolti dalla Mini ad Azzano, duplice omicidio: è morto anche Matteo Ferrari, 18 anni

Il decesso alle 9.15. La famiglia autorizza la donazione degli organi. Si aggrava la posizione di Scapin, 33 anni, arrestato per omicidio volontario
Luca Carissimi, al centro, e Matteo Ferrari

La tragedia è ancora più grave. Dopo circa 30 ore di agonia è morto ancheMatteo Ferrari, 18 anni, di Bergamo. Si era diplomato un mese fa e aveva tutta la vita davanti. Sabato notte era sulla Vespa guidata dall’amico Luca Carissimi, di 21 anni, che come lui viveva nel quartiere di Borgo Palazzo: insieme avevano trascorso la serata alla discoteca Setai di Orio al Serio. Il motorino, attorno alle 4, è stato travolto dalla Mini Cooper grigia guidata da Matteo Scapin, 33 anni, di Curno, che avrebbe speronato volutamente i due ragazzi: è l’ipotesi della Procura che l’ha arrestato per omicidio volontario.

Una tragedia nata da un gesto folle, dopo una lite in discoteca. Sarebbe stato Carissimi, all’interno del Setai, a fare un apprezzamento alla fidanzata di Scapin. Un primo battibecco, stoppato dagli addetti alla sicurezza del locale, ma poi proseguito nel parcheggio pubblico all’esterno. Un nuovo intervento dei responsabili della sicurezza, ma non è bastato. Pochi minuti dopo la Vespa si è allontanata dalla zona del Setai, inseguita però a tutta velocità dalla Mini. Circa un chilometro dopo, c’è stato lo speronamento: viaggiando nella stessa direzione dello scooter, Scapin ha urtato con violenza i due ragazzi, finiti sul selciato, in parte schiacciati contro il guardrail. Carissimi è morto poco dopo.

L’amico Matteo Ferrari ha lottato tra la vita e la morte per più di un giorno, ma già domenica, ai genitori, era stato comunicato il coma irreversibile. Il decesso risale alle 9.15 di questa mattina: è stato ufficializzato solo dopo aver eseguito gli accertamenti previsti. Il papà, già senza speranze, domenica sera aveva commentato così la notizia delle indagini a carico dell’investitore per omicidio volontario: «Matteo non me lo ridà nessuno».
 

di Armando Di Landro

da bergamo.corriere.it

 


Ora la tragedia è ancor più severa. Duplice omicidio, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza per l’investitore. (ASAPS)

Martedì, 06 Agosto 2019
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