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Articoli 28/06/2019

SICUREZZA STRADALE IN EUROPA: LE STIME E LE PROSPETTIVE ANCHE PER L'ITALIA
di Luigi Altamura*

In questo periodo si parla molto di Europa. Noi però non vogliamo parlare di  economia, non ne siamo all'altezza. Parliamo di sicurezza stradale e di  quanto accade nel Vecchio Continente. La tredicesima conferenza annuale PIN sulla sicurezza stradale dell'ETSC (European Transport Safety Council) si è svolta il 19 giugno 2019 a Bruxelles.
In Europa nel 2018 sono morte sulle strade 25.047 persone, con una diminuzione dell'uno per cento rispetto all'anno 2017. Un intero quartiere di una città medio-piccola è sparito per sempre, una comunità composta da uomini, donne, bambini, anziani, disabili, ciclisti, pedoni, camionisti, automobilisti e motociclisti. Negli ultimi 5 anni la diminuzione è stata solo del 4%. Risultati molto piccoli se rapportati agli sforzi che molte nazioni stanno mettendo in campo. Le migliori performance tra il 2018 e il 2017 riguardano le diminuzioni del numero dei decessi in Europa (allargata anche ad Israele e altri stati) e vedono al primo posto la Slovacchia (-17%), seguita da Israele (-13%) e dalla Slovenia (-13%). I peggiori risultati sono stati per Lussemburgo (+44%), Estonia (+40%) e Svezia (+28%).

Sicuramente non positivo è anche il rapporto tra l'anno 2010 e il 2018, quando l'obbiettivo 2010-2020 era quello della diminuzione del 50% di morti e incidenti in Europa. Ebbene nessuno stato ha ancora raggiunto il traguardo. I migliori sono stati la Norvegia (-49%), la Grecia (-45%) e la Lituania (-43%). I feriti gravi nel 2018 in Europa sono stati 135.000, come una intera città, con gravi danni fisici, psichici e con disabilità anche permanenti. Se analizziamo alcuni Stati possiamo notare come la Francia abbia ridotto del 5,8% i morti sulle strade, passando da 3448 nel 2017 ai 3248 del 2018, la Svezia è peggiorata passando dai 253 del 2017 ai 324 del 2018; anche la Germania peggiora con un incremento del 2,8% con 3265 persone decedute nel 2018, rispetto ai 3177 del 2017. La Spagna mantiene i buoni risultati degli ultimi anni e diminuisce ancora seppur di poco (-1,3%)
passando dai 1830 del 2017 ai 1806 del 2018. Decremento anche per l'Inghilterra.

E l'Italia? Le stime preliminari parlano di 3.310 decessi nel 2018, con una diminuzione del 2,0% rispetto al 2017. Rispetto al 2010 (4.114 morti) vi è stato un decremento del 19,5%, lontanissimi dall'obiettivo indicato dall'Unione Europea della riduzione della metà di sinistri e decessi.
Traguardo che appare irraggiungibile e che dovrebbe portare a forti riflessioni nella nostra società, anche sui ritardi circa l'introduzione di nuove norme e di nuovi sistemi tecnologici per sanzionare i comportamenti più pericolosi, ad iniziare dalla distrazione per l'uso del cellulare alla guida, "bubbone" dei nostri giorni quale causa principale di incidente. Se andiamo ancora più indietro nel tempo, all'anno 2001 (decessi in Italia 7.096) quando non esistevano il sistema della patente a punti e i nuovi reati dell'omicidio stradale e delle lesioni personali stradali, otteniamo un meno 53,4%, insomma obbiettivo raggiunto ma in 18 anni! I morti stradali per milioni di abitanti sono stati 55 nel 2018 e 70 nel 2010. I dati ufficiali ACI-ISTAT come sempre saranno presentati entro fine luglio e dovranno fornire lo specchio di una realtà sulle strade italiane che necessità però di un supporto da parte di tutti i protagonisti.
L'Europa chiede nuove azioni necessarie ad accelerare i progressi della sicurezza stradale. Saremo in grado di metterle in campo? Se sì, in quanto tempo?

 

>PDF - RANKING EU PROGRESS ON ROAD SAFETY
13th Road Safety Performance Index Report

 

*Comandante Corpo Polizia Municipale di Verona
Dirigente Unità Organizzativa Protezione Civile Comune di Verona


Ecco i numeri degli incidenti e delle vittime in Europa. Con la prima stima anche per incidenti e vittime mortali nel 2018 in Italia. (ASAPS)

 

Venerdì, 28 Giugno 2019
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