Due passi
avanti e uno indietro. Episodi gravissimi e poi tanti, troppi incidenti,
contati dall’ormai consueto bollettino del fine settimana trasmesso
dai telegiornali. A dispetto del potenziamento delle pattuglie e dell’innalzamento
dell’attenzione annunciato da ogni parte, le ultime settimane hanno
confermato che contro il fenomeno che uccide 7-8mila persone l’anno,
molto spesso giovani, si procede con ritmo incerto.
Numeri neri
Le rilevazioni fatte dalla Stradale e dai carabinieri sulle principali
strade italiane, riprese ed elaborate dall’Asaps, l’associazione
di poliziotti ed ex della Stradale e che di fatto svolge il ruolo di
osservatorio nazionale sugli incidenti, parlano chiaro. Il vantaggio
conquistato l’anno scorso, quando l’introduzione della patente
a punti e l’inasprimento delle sanzioni avevano ridotto drasticamente
il numero delle vittime (in principio toccando picchi verso il basso
del 27-30 per cento) sta scemando.
Nei fine settimana di luglio, gli scontri sono cresciuti del 7,5
per cento, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, provocando
un aumento allarmante del numero dei morti, salito del 30,9 per
cento, e dei feriti, cresciuti del 15,6. Meno cruento, ma in
linea con la tendenza negativa, è il bilancio agostano: a un
aumento degli scontri di “appena” il 2,1 per cento
si affianca un’impennata di decessi e ferimenti che sfiora il
10 per cento. Numeri che la dicono lunga sulla violenza degli impatti
e sulla natura degli incidenti, molto spesso dovuti a “fuoriuscita
autonoma” dalla strada, vale a dire quasi sicuramente provocati
dall’alta velocità o da conducenti in condizioni psicofisiche
alterate da alcol, droghe o stanchezza.
“I dati dell’estate si prestano a una lettura duplice”,
commenta Giordano Biserni, presidente dell’Asaps ed ex della
Stradale. “Da un lato, innegabilmente la patente a punti ha portato
dei risultati, perché rispetto a due anni fa il numero degli
incidenti e delle vittime è diminuito. Da un altro punto di vista,
però, il bicchiere è mezzo vuoto, perché dalle
percentuali iniziali di meno 26-27 per cento di morti e feriti, stiamo
perdendo l’uno per cento al mese. Con un aumento degli incidenti
più gravi. Di questo passo, se non si inverte la situazione,
in pochi mesi torneremo al punto di partenza”.
A vedere il bicchiere mezzo pieno è invece il ministro Pietro
Lunardi. “La patente a punti funziona e i recenti allarmi su una
presunta perdita di efficienza del provvedimento sono del tutto immotivati”,
dice il responsabile del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
“Sono state salvate almeno mille vite in 12 mesi,
che equivalgono alla metà di quanto l’Unione europea ha
stabilito di raggiungere entro il 2010. È naturale che non ci
fermeremo a questo risultato e adotteremo altre iniziative”, avverte
il ministro.
Nuove misure
Le prime misure studiate dal ministero per arrestare la regressione
verso le stragi di due anni fa prevedono, da settembre, il ritorno della
safety car, l’auto con lampeggiatori che guida le automobili in
carreggiata quando la nebbia impedisce di vedere la strada. Nello stesso
periodo, la televisione manderà in onda la campagna di sensibilizzazione
annunciata più volte nei mesi scorsi: immagini cruente di lamiere
contorte e persone uccise dall’impatto per mostrare che cosa rischiamo.
A seguire, saranno inasprite le procedure per il conseguimento della
patente, che Lunardi definisce “un porto d’armi”.
Per evitare la manipolazione delle schede d’esame sarà imposto
l’uso del computer, mentre il grado di difficoltà dei test
subirà un ritocco verso l’alto: quiz più duri e prove
di guida anche fuori città e in condizioni difficili, su piste
da costruire con i tagli ai premi delle assicurazioni.
A sorpresa, il ministro sembra profilare anche un aumento dei controlli.
“È necessaria una presenza coordinata e continuativa sulle
strade da parte delle forze dell’ordine”, conviene Lunardi,
che avverte: “Introdurremo ispettori che svolgeranno attività
di verifica e crescerà la nostra presenza sul territorio”.
C’è solo da sperare che le promesse siano mantenute. Nella
drammatica situazione generale, l’estate scorsa, con l’intensificazione
delle pattuglie sulle riviere laziale, toscana, emiliana e romagnola,
la Stradale ha bloccato centinaia di auto lanciate a velocità
pericolosa o guidate con troppo alcol in corpo. Tutto intorno, però,
dalle divise che devono pattugliare le strade si levano soltanto accorati
appelli.
La mancanza di uomini e mezzi, descritta al Salvagente dalla
Stradale della Capitale all’inizio dell’esodo estivo, è
ancora in attesa di una soluzione. Intanto, in Campania si dichiara
lo stato di emergenza. “La Stradale è al collasso”,
denuncia Paolo Masia, segretario nazionale del Siulp,
che annuncia una mobilitazione per il 29 settembre, con tanto di mostra
fotografica sulle reali condizioni di lavoro degli agenti.
TRE
ESTATI A CONFRONTO*
Incidenti
nei fine settimana di luglio
Rilevazioni
|
2002
|
2003
|
%
03-02
|
2004
|
%
04-03
|
%
04-02
|
Incidenti
|
7.606
|
5.864
|
-
22,9
|
6.302
|
+
7,5
|
-17,2
|
Morti
|
252
|
162
|
-
35,7
|
212
|
+
30,9
|
-
15,9
|
Feriti
|
6.532
|
4.606
|
-
29,5
|
5.326
|
+
15,6
|
-
18,5
|
Incidenti
nei fine settimana di agosto
Rilevazioni
|
2002
|
2003
|
%
03-02
|
2004
|
%
04-03
|
%
04-02
|
Incidenti
|
8.609
|
6.717
|
-
28,1
|
6.860
|
+
2,1
|
-
25,4
|
Morti
|
228
|
203
|
-
12,3
|
223
|
+
9,8
|
-
2,2
|
Feriti
|
7.436
|
5.416
|
-
37,2
|
5.940
|
+
9,6
|
-
25,1
|
*Nei
fine settimana. Fonte: Il Centauro-Asaps
Marta
Strinati
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