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Notizie brevi 21/09/2004

MILANO SNOBBA L’AUTOMOBILE: STANCHI DELLO STRESS DA VOLANTE, I MILANESI SI ANNOIANO ALLA GUIDA. IN COMPENSO SONO PIÙ GENTILI CON CHI RIMANE IN PANNE.

MILANO SNOBBA L’AUTOMOBILE: STANCHI DELLO STRESS DA VOLANTE, I MILANESI SI ANNOIANO ALLA GUIDA. IN COMPENSO SONO PIÙ GENTILI CON CHI RIMANE IN PANNE.

 (ASAPS) MILANO – La ricerca è stata pubblicata dalla rivista specializzata Pneurama, che ha ripreso un’inchiesta demoscopica  commissionata dalla Direct Line, compagnia di assicurazione nell’orbita del gruppo anglosassone Royal Bank of Scotland: secondo i risultati il patentato milanese sta perdendo sempre più il piacere di stare al volante. La media nazionale parla del 5,8% dei conducenti, mentre quella del capoluogo lombardo sale all’8,1%. La ricerca ha accertato anche che il 39,1% dei  milanesi over 45 preferisce guidare il meno possibile, mentre nel resto dello stivale il target di riferimento è fermo al 24,4%. Ancora più negativa la percentuale dei guidatori ancora desiderosi di stare con i piedi tra frizione, freno e gas e le mani protese verso lo sterzo. Secondo l’intervista un esiguo 17,4% trae ancora piacere da questa pratica, contro il 55,1% dei patentati appartenenti al resto d’Italia. Ma perché questo abisso? Milano, oggettivamente, ci sembra una città avanti rispetto a molte altre. È una metropoli in cui i pensieri e le spese legate al veicolo incidono molto sulle tasche dei suoi cittadini, senza contare che spostarsi da una parte all’altra della città comporta spesso lunghe code in tangenziale o nei tratti viari urbani. In questo contesto una crescente efficienza del trasporto pubblico ha giocato una carta determinante sul mutamento psicologico del milanese medio, che ora guarda all’automobile non più come uno status symbol, ma semmai ad una trappola d’acciaio inchiodata nel traffico delle cinque del pomeriggio. In questa statistica milanese, le donne sembrano davvero più annoiate, con l’11,3% delle patenti in borsetta che risultano intestate a signore e signorine che non si divertono più in questa pratica. Nel resto d’Italia sono appena 4,2%. E se la permanenza al volante, una volta, era considerata l’esercizio di una passione, altrettanto si poteva dire del tempo che gli orgogliosi proprietari passavano a passare la cera sulle fiammanti carrozzerie, ammirate e vanto nelle vasche cittadine, percorse cento volte avanti e indietro, gomito sul finestrino, sigaretta pendula e stereo a manetta. Secondo l’intervista solo il 22,8% dei milanesi porta la propria macchina a rifarsi il trucco in carrozzeria, mentre nel resto d’Italia la percentuale di riferimento è stabile al 34,3%. Ancora più ridotta la fetta di meneghini che – quando la vedono sporca – portano la propria quattroruote a farsi il bagno: gli autolavaggi ambrosiani entrano in azione solo per il 13,4% di automobilisti, mentre su scala nazionale il numero cresce fino al 20%. La mentalità milanese, però, è destinata a riservarci ancora qualche sorpresa. L’indagine commissionata dalla Direct Line, infatti, ha accertato anche quanto possa considerarsi samaritano il milanese con la patente in tasca, scoprendone il lato gentile. A chi si immaginava un conducente lombardo indaffarato, indifferente o spocchioso, la ricerca ha riservato una gradita sorpresa. Il guidatore milanese è in realtà assai più solidale rispetto al suo collega del resto d’Italia, soprattutto tra le rappresentanti in gonnella della categoria presa in esame. Il 73,8% delle donne al volante è disposta a fermarsi in pieno giorno per aiutare una persona in difficoltà, mentre le altre italiane non hanno superato la soglia del 65,4%. Più diffidenti, ma comunque più generose, anche in piena notte: 33,9% contro il 17% nazionale. (ASAPS) .

Martedì, 21 Settembre 2004
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