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Infrazioni al volante, in Svizzera arriva la multa con Photoshop che calcola la velocità
Multa da 66 mila euro a un uomo d'affari che ha premuto troppo il piede sull'acceleratore della sua Ferrari. A rendere il caso interessante non è tanto la contravvenzione quanto la procedura utilizzata per il calcolo della velocità raggiunta grazie al noto programma di fotoritocco

Multe che "piovono" con l'ausilio di Photoshop? Tale innovativo sistema di rilevazione è stato utilizzato come prima mondiale in Svizzera dove, a bordo della sua Ferrari, il presidente del consiglio di amministrazione di un fornitore di servizi finanziari, nel febbraio del 2017, è tornato a casa di tutta fretta prendendo l'autostrada A3. La polizia lo ha notato e filmato. Secondo l'accusa, ha superato la velocità massima, di 120 km/h, in media di 46 km/h. Per queste ragioni l'uomo è finito a processo per la grave violazione del codice della strada. Il Tribunale di Zurigo, nel gennaio del 2019, ha dichiarato colpevole l'imputato e l'ha condannato a una multa, sospesa condizionalmente, di 75.000 franchi (pari a 66mila euro) e una sanzione da pagare di 3.000 franchi. L'ammenda è così alta date le 25 aliquote giornaliere fissate a 3000 franchi l'una. D'altra parte, come noto, l'importo viene stabilito sulla base della situazione finanziaria del soggetto interessato dal provvedimento, che in questo caso guadagna più di 48.000 franchi al mese.

Ma a rendere il caso interessante a livello mondiale, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente “Sportello dei Diritti”, non è tanto la contravvenzione quanto la procedura utilizzata per il calcolo della velocità. Non essendo il rilevamento effettuato dalla polizia attendibile (causa una distanza tra l'auto guidata dagli agenti e la Ferrari non conforme a quanto prescrive il regolamento), la corte si è basata su un parere dell'Istituto Forense di Zurigo. Questi ha sfruttato il video della polizia e lo ha analizzato utilizzando il programma di elaborazione delle immagini Photoshop. La velocità media (166 km/h con un errore dell'uno per cento) è stata rilevata dai pixel dei fari. La sentenza non è ancora definitiva e può, in caso di ricorso, passare nelle mani del Tribunale federale.

Come funziona la misurazione tramite pixel? Secondo Ralph Hirt, portavoce della polizia cantonale di Zurigo, la misurazione tramite pixel è stata applicata seguendo questo ragionamento: se l'auto inseguita avanza più velocemente, la distanza dal veicolo della polizia tende ad aumentare. Questa distanza può essere determinata sul computer, ad esempio, in base al numero di pixel tra i due fanali posteriori dell'auto tracciata. Poiché la velocità del veicolo della polizia è nota, la distanza crescente tra i due veicoli dimostra che quello inseguito viaggia più velocemente. Dalla velocità media determinata, viene sottratta una tolleranza (margine d'errore) dell'un percento.

da ilmetropolitano.it


A rendere il caso interessante a livello mondiale, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente “Sportello dei Diritti”, non è tanto la contravvenzione quanto la procedura utilizzata per il calcolo della velocità. Non essendo il rilevamento effettuato dalla polizia attendibile (causa una distanza tra l'auto guidata dagli agenti e la Ferrari non conforme a quanto prescrive il regolamento), la corte si è basata su un parere dell'Istituto Forense di Zurigo. Questi ha sfruttato il video della polizia e lo ha analizzato utilizzando il programma di elaborazione delle immagini Photoshop. La velocità media (166 km/h con un errore dell'uno per cento) è stata rilevata dai pixel dei fari. (ASAPS)

Giovedì, 07 Marzo 2019
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