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Aprilia
Camionista morto carbonizzato, datore di lavoro a giudizio per omicidio stradale

L’incendio si era sviluppato da un serbatoio abusivo installato sul mezzo, a risponderne l’imprenditore di Aprilia R.P.

L’imprenditore di Aprilia R.P. è stato rinviato a giudizio per omicidio stradale dal gip del Tribunale di Grosseto, per la morte del camionista di Anzio Domenico Di Liscia, deceduto ad aprile 2017 nei pressi di Orbetello: quella sera il 40enne, che lavorava per l’impresa di trasporti di Aprilia di Piattella, percorreva l’Aurelia in direzione Roma quando aveva perso il controllo del mezzo ed era finito andato contro il guardrail, ribaltandosi e prendendo fuoco.

In pochi secondi anche la cabina era stata avvolta dalle fiamme e per il conducente non c’è stato scampo, era morto carbonizzato.

Una serie di perize hanno consentito di constatare gravi violazioni. R.P. dovrà quindi comparire il 30 maggio davanti al giudice monocratico per rispondere di omicidio stradale per avere messo a disposizione “per l’espletamento dell’attività lavorativa del dipendente Di Liscia un autoarticolato, immatricolato nel 1997, non idoneo ai fini della sicurezza del lavoratore” e per avere fatto installare un serbatoio supplementare di 600 litri collocato sulla destra del trattore, modifica ritenuta fuori legge. 

da latinatoday.it

Lunedì, 28 Gennaio 2019
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